venerdì 29 dicembre 2017

NINFEA AZZURRA

santorini (OTTIMO ETNOBOTANICO): "........tra questo “nuovo” tipo di droghe – le eco-drugs – usate dagli utilizzatori di sostanze psicoattive della modera società occidentale, troviamo la ninfea azzurra. Ne vengono commercializzati i petali dei fiori, in confezioni che vanno dai 5 ai 50 g, e ne vengono prodotti anche degli estratti 5x e 10x, che utilizzano come supporto i medesimi petali di ninfea.11 Il metodo d’assunzione più comune consiste nel fare macerare i petali nel vino per alcune ore, filtrare il vino e bere. Altrimenti, i petali sono mescolati a un succo di frutta, yogurt o altro alimento denso, e in tal modo ingeriti. Il dosaggio medio per un’esperienza psicoattiva è considerato di circa 5 g di petali secchi. L’effetto, della durata di 4-5 ore, è considerato di tipo narcotico-sedativo (Samorini, 2006b). Non ci troviamo in presenza di effetti “dirompenti”, come nel caso dell’oppio, ma si tratta di effetti comunque ben percepiti dagli sperimentatori moderni, come si può evincere osservando le discussioni sui vari forum sulle droghe diffusi in rete.Nei casi in cui si presentino risultati negativi, di frequente si tratta di assunzioni inappropriate, ad esempio quando si assumono i petali di ninfea mediante decotto acquoso, nel quale gli alcaloidi psicoattivi non trasmigrano. Díaz (1979, p. 93) non riportò alcun effetto psicologico significativo in seguito ad alcune auto-sperimentazioni con bulbi di N. ampla. Ma in una di queste assunse l’estratto acquoso di 35 g di bulbo secco, e sappiamo che in tal modo non vengono estratti gli alcaloidi aporfinici. In un’altra esperienza ingerì 7 g di bulbo secco, una quantità probabilmente non sufficiente per innescare l’attività psicoattiva.
In risposta alla diffusione delle ninfee come eco-drug, alcuni paesi hanno legiferato per una loro messa al bando commerciale (per la Polonia si veda Simonienko, 2013 e per la Romania Ancuceanu, 2010).....http://samorini.it/site/etnobotanica/varia/etnobotanica-ninfee-psicoattive/"
altro argomento : variabilita' del principio attivo , da wikipedia 
I principali fattori di variabilità sono:
  • Fattori naturali endogeni (riguardano la pianta) ed ecologici (riguardano il contesto ambientale in cui la pianta vive).
  • Fattori artificiali che riguardano gli interventi umani sulla pianta dalla coltivazione (eventuale) alla produzione del prodotto finito (sia esso droga secca, estratto alcolico, capsula, ecc...).

Fattori naturali endogeni
NINFEA AZZURRA

ESCOLTIA

ESCOLTIA

Come già anticipato, riguardano caratteristiche specifiche della pianta e del suo ciclo vitale:
  1. Età e stadio di sviluppo: in generale notiamo che la qualità e la quantità dei principi attivi può variare in relazione allo stadio vitale, giovanile, maturo o senescente della pianta. È pratica comune per esempio che le piante annuali vadano raccolte a sviluppo completo mentre le piante biennali vadano raccolte al secondo anno di vita.
  2. Tempo balsamico: è il periodo dell'anno entro il quale è opportuno procedere alla raccolta della droga perché il contenuto di principi attivi è massimo. Varia di pianta in pianta.
  3. Selezione: all'interno di una specie vegetale è possibile identificare delle varietà che possiedono un maggior contenuto di principi attivi oppure una maggiore resistenza alle malattie. Selezionando tali piante e mettendole in condizioni di riprodursi è possibile ottenere nell'ambito della stessa specie vegetale una popolazione dotata delle caratteristiche ottimali. All'interno di una specie è inoltre possibile selezionare dei chemiotipi ossia delle varietà della stessa specie che si differenzia per la sintesi di un particolare principio attivo. Sebbene la selezione sia un atto umano, viene elencata tra i fattori naturali endogeni perché riguarda le caratteristiche genetiche della pianta.
  4. Poliploidia: È una particolare mutazione genetica che comporta un aumento del numero di cromosomi dalla condizione 2n (propria delle cellule somatiche) a 3n,4n, 5n, 6n, ecc… Le piante poliploidi, anche se sterili, risultano essere di maggiori dimensioni e più resistenti alle condizioni climatiche avverse rispetto alle diploidi. Inoltre in alcune piante (belladonna, stramonio, lobelia, tabacco, china) l'induzione della poliploidia ha determinato un aumento della qualità e della quantità dei principi attivi. Come fattore inducente la poliploidia viene solitamente utilizzata la colchicina.
  5. Ibridazione: È un fenomeno genetico che comporta l'incrocio di individui geneticamente diversi per formare una progenie ibrida allo scopo di ottenere particolari caratteristiche.

Fattori naturali ecologici[modifica | modifica wikitesto]

I fattori naturali ecologici riguardano il contesto ambientale di crescita e sviluppo della pianta e sono:
  1. Clima: tra i fattori climatici più importanti vi sono senza dubbio la temperatura e le caratteristiche meteorologiche della zona in cui la pianta vive. Queste caratteristiche incidono sul metabolismo primario e secondario e sulla disponibilità di acqua e luce di cui la pianta può usufruire.
  2. Latitudine e altitudine: la latitudine influisce significativamente sulla qualità degli acidi grassi sintetizzati dalla pianta in quanto le piante tropicali contengono quasi esclusivamente acidi grassi saturi (olio di palma, burro di cacao), le piante subtropicali contengono una maggiore presenza di acidi grassi insaturi (olio di olive, arachidi, mandorle), le piante delle zone temperate maggior grado di insaturazione negli oli di queste piante (cotone e girasole) e le piante dei climi freddi massimo contenuto in acidi grassi insaturi (olio di lino). Com'è evidente il grado di insaturazione è inversamente proporzionale alla temperatura in modo da evitare il congelamento dei grassi. L'altitudine è responsabile della variazione nella quantità di principio attivo in molte specie.
  3. Costituzione del terreno: da essa dipende la quantità e la qualità dei nutrienti che la pianta può utilizzare per proprio metabolismo.
  4. Fattori biotici: riguardano reciproche influenze tra varietà di piante che crescono le une vicine alle altre. Tali influenze riguardano la germinazione dei semi, l'accrescimento, lo sviluppo delle foglie, la maturazione dei frutti e il contenuto di principi attivi.

Fattori artificiali[modifica | modifica wikitesto]

Riguardano le influenze sulla composizione quali-quantitativa dei principi attivi delle droghe date da:
  1. Raccolta
  2. Conservazione
  3. Metodi di preparazione

da dove arriva l'acido aporfinico :
La (S)-reticulina per accop- piamento intramolecolare ossidativo del C in orto al gruppo fenolico della tetraidroisochinolina e del C in para al gruppo fenolico del costituente benzilico dà origine agli alcaloidi aporfinici, protoberberinici, berberinici e benzofenantridinici. D) Alcaloidi aporfinici Nel caso che i sostituenti del gruppo benzilico del precursore beziltetraidroisochinolinico siano già disposti diversamente da quelli della (S)-reticulina l’alcaloide aporfinico si forma attraverso un processo di riarrangiamento. Note L’acido aristolochico, un alcaloide aporfinico modificato, contenente   un gruppo nitro, è presente in molte specie di aristolochia e causa nefrotossicità e tumori. La boldina (contenuta nel Peumus boldus) è tra i più noti alcaloidi aporfinici. L’estratto di Boldo viene usato per il trattamento della dispepsia e dei blandi disturbi spastici gastrointestinali. E) Alcaloidi protoberberinici e berberinici Schema di biogenesi: Fig. 1 Es. di biogenesi: (S)-Reticulina (S)-Isoboldina Fig. 2 Es. di biogenesi: (S)-Orientalina (S)-Orientalinone Orientalinolo (S)....file:///C:/Users/LUIGI/Desktop/alcaloidi407_08.pdf

effetti alcaloidi aporfinici
.....sono vari , nella escoltia ad esempio :I costituenti principali della pianta sono rappresentati da alcaloidi a nucleo tetraidroisochinolinico, che rappresentano approssimativamente lo 0.5% del peso della droga secca e si possono suddividere in alcaloidi benzilisochinolinici (escholina); alcaloidi dell’insieme delle pavine, specifiche della  varietà Escholtzia (escholtzina, californidina); alcaloidi della serie della protopina (protopina, allotriptamina, criptopina, (X-allocriptopina); alcaloidi aporfinici (N-metil-laurotetanina, lauroeseholtzina, glaucina); alcaloidi del gruppo della protoberberina (berberina, coptislina, citosina); alcaloidi benzofenantridinici (sanguinarina, cheleritina, chelidonina, chelirubina, macarpina e diidromacarpina).......Una ricerca ha avvalorato che estratti idroalcolici di Escolzia limitano la degradazione enzimatica delle catecolamine e la sintesi dell'adrenalina, come pure l'attività della dopamina.
Tali effetti indicano che il fitocomplesso conserva quote cospicue di calecolamine nel cervello in virtù dell' inibizione delle loro vie cataboliche enzimatiche e ciò chiarisce le sue qualità ansiolitiche, che divengono determinanti nelle cure delle turbe minori del sonno...........


Read more - Leggi articolo completo :Escolziahttp://www.anagen.net/escolzia.htm#ixzz52bPDmvOk
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Conclusioni : difficile spiegare l'uso afrodisiaco della NINFEA AZZURRA, SE E' VERO CHE L'ALCALOIDE APORFINICO LIMIKTA GLI EFETTI DELLE CATECOLAMINE CEREBRALI INDUCENDO UN LIEVE STATO DI SONNOLENZA.

elevarsi nel contenuto in principi attivi. I fattori che influenzano il contenuto in principi attivi di una droga sono diversie possono essere suddivisi in:
!
 
Fattori naturali: dipendenti dalla pianta che fornisce la droga
(genetici o endogeni)
o dall'ambiente nel quale la pianta siaccende
(fattori ecologici o esogeni).
!
 
Fattori artificiali: riguardano la rac colta, la preparazione e la conservazione della drogaF
ATTORI
N
ATURALI
: E
NDOGENI
 
Età e stadio di sviluppo
E 'un fattore non genetico. La qualità dei principi attivi può variare in relazione allo stadio pubblico,giovanile, maturo o senescente, della pianta. La Raccolta della pianta Medicinale ai di Fini della Produzione ottimale di droga SaràRegolata Dalla VALUTAZIONE del Suo
tempo balsamico
(periodo in cui è massimo il contenuto in principi attivi). In generaleavremo che la raccolta si esamina:
!
 
piante annuali: uno sviluppoo completo
!
 
piante biennali: nel secondo anno
 
!
 
piante rizomatose: in autunno o in inverno
!
 
piante perenni: il contenuto in principi attivi aumenta con l'età
Selezione
E 'un fattore genetico che determina grandi cambiamenti quali-quantitativi nella composizione dei principi attivi. Es. laselezione ha permesso di elevare la resa della porcellana dal 5 al 15%.
mutazione
Sono alterazioni dellasequenza genomica che si avvengono raramente in natura. Attuale r appresentano un campodi sperimentazione nella coltura delle piante medicinali.
poliploidia
Comporta un aumento del numero di cromosomi per un'anomalia della divisione cellulare. Può essere indotto inmodo gigantesco, più resistenti a condizioni climaticheavverse e con caratteristiche migliori quali-quantitative in relazione al contenuto in principi attivi.
 IbRIdazioNE
Consiste nell'incrocio di individui geneticamente diversi per produrre una progenie ibrida, ma con caratteristichericercabili per interesse. L'ibridazione può variare sia il contenuto totale in principi attivi, sia il rapporto tra ivari principi attivi. Alcuni esempi di coltivazioni ibride altamente produttive sono: lobelia, belladonna, lavandula.F
ATTORI
N
ATURALI
: E
SOGENI
 
Clima
La disponibilità di
luce
, la sua intensità e qualità sono un fattore essenziale per la protezione delle piante in quantosi attua attraverso la fotosintesi. Anche la
temperatura
 influenza il contenuto in principi attivi. Si ha, infatti, unasofferenza generale della pianta sia una temperatura troppo fredda che troppo, senza una relazione stretta con particolariprincipi attivi.
Latitudine e altitudine
La
Latitudine
 è importante nella composizione dei lipidi: le piante produttrici di grassi manifestano unmaggior contenuto in
acidi grassi
 se coltivate ai tropici e un maggior contenuto in
grassi insaturi
se coltivate in ambientesubtropicale. Es:
!
 
Cac ao (pianta tropicale) ha un contenuto elevatoo in acidi grassi
!
 
Olivo, Ara chidi, Sesamo (piante subtropicali) producono grassi dentrosaturi come l'acido oleico
!
 
L'Aconito Italiano e velenosissimo, MENTRE Quello dei paesi del nord lo e molto Meno o addirittura non tossico EAnche
l'altitudine
 è importante. Es:
!
 
il Timo, la Menta sono più ricchi in principi attivi se coltivati ​​in pianura anziché in altura
!
 
la Valeriana produce principi attivi di migliore qualità in altura
Costituziuno del terre no
Riveste un'elevata importanza nella qualità della pianta medicinale.La Camomilla si indossa in modo soddisfacente da solista in paesi acidi

Le piante ad essenza richiedono un sabbioso terrenoLa Vale Riana e poco attiva se cresc e in ambiente paludoquindiL'Altea ha un contenuto ridotto in principi attivi se cresce in terreni umidi
Fattori biotici (allelopatia).
 Allelopatia: condizionamento o interesse di un essere viventemediante la sicurezza di sostanze organiche. Le piante vegetano le une accanto alle altre e questo puòinfluenzare la germinazione, lo sviluppo delle foglie e del fiore, la maturazione del frutto. Si può anche avere una reciprocainfluenza sul contenuto in principi attivi delle piante medicinali:
!
 
lo stramonio ha un maggior contenuto in alcaloidi se coltivato in presenza di lupino, mentre la presenza della menta lariduzione
!
 
la belladonna è f avoribilmente influenzata dalla vicinanza di assenzio
!
 
L'arnica e incapace di svilupparsi in coltura pura: probabilmente Perché incapace di Elaborare dei Fattori di accrescimentoChe Sono Forniti Dalle piante VicineF
ATTORI
UN
RTIFICIALI
: C
ONSERVAZIONE
 Il contenuto in acqua è l'attività enzimatica Si devequindi attuare metodi atti alla conservazione a lungo termine della droga. Tali metodi hanno lo scopo di:
!
 
allontanare l'acqua
!
 
ridurre o di inibire l'attività enzimatica
Essiccazione
E 'un processo che determina l'allontanamento della maggior parte dell'acqua contenuta nei tessuti vegetali.Molte delle seguenti sono analisi e analisi dei rischi,eliminando l'acqua contenuta nella pianta, si arrestano le reazioni enzimatiche. In genere si temperatura di temperatura di 30-40 ° C.Bisogna anche tenere conto della natura chimica dei principi attivi: i costituenti attivi della valeriana hanno gruppi estereiche si degradano facilmente conla temperatura el 'umidità. L'essiccazione può essere eseguito con mezzi artificiali o naturali,un temperamento atura ambiente o con aria riscaldata, in un mbiente aperto o con particolari strumenti quali essiccatovale a dire stufe.
liofilizzazione
Consiste nell'essiccamento per sublimazione del solvente congelato e si impiega quando le componentichimiche sono sensibili al calore (ormoni, vitamine, enzimi, antibiotici).
 
Stabilizzazione
Provoca l'inattivazione irreversibile degli enzimi della droga. Consiste nel fissare a caldo, con i vapori di alcoletilico, la composizione chimica dei materiali freschi prima dell'instaurarsi di fenomeni fermentativi o enzimatici chealtererebbero la composizione dei principi attivi. Si precisa con l'impiego di un'autoclave. Dopo la stabilizzazione la droga siessicca in stufa. Si impiega solo se i principi attivi non sono termolabili.
Sterilizzazione
Le droghe, al momento della raccolta, sono piene di microrganismi. Si può quindi effettuare una sterilizzazionein modo da evitare la presenza di microrganismi patogenini e di ridurre il contenuto dio enterobatteri.
Conservazione
Le droghe devono essere conservate in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce. Può essere utilizzatoanche come antiossidante (acido ascorbico). Una droga, anchese ben conservata, perde comunque attività nel tempo perché gli enzimi, anche se in minima parte, sono unfenomeno di degradazione dei principi attivi. Quindi le droghe potrebbero essere rinnovate periodicamente (in genere ognianno)