domenica 30 novembre 2014

r.k. stress: trasmissibilita' generazionale comportamenti adattivi

orso castano: un articolo , quello delle "scienze", molto interessante. L'ipotesi di partenza e' quella di un'adattamento alle situazioni stressanti , adattamenmto in qualche maniera trasmissibile alla prole.Non e' una ipotesi stravagante. La capacita' di adattamento dell'organismo che si difende dai traumi epigenetici mettendo in moto meccanismi che vengono memorizzati nelle strutture genetiche e sono trasmissibili sia a livello comportamentale che genetico , dal punto di vista logico, stante la flessibilita' , oggi riconosciuta al DNA, capace di essere acceso nei geni o spento , a seconda delle necessita', ha consentito alla specie umana di sopravvivere ed evolversi superando le difficolta' ambientali. E' una riconferma proprio della flessibilita' del DNA e della sua capacita' di esprimere informazioni indispensabili alla sopravvivenza del soggetto e della specie 

8 novembre 2014
Il vantaggio di avere nonne e padri stressati     JLP/Jose L. Pelaez/Corbis





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La prole di maschi che nella prima infanzia hanno vissuto situazioni di stress lieve o moderato sviluppa una maggiore determinazione nel raggiungimento di obiettivi e ha una maggiore flessibilità comportamentale. Alla radice di questo fenomeno, osservato nei topi, sembra esserci una sorta di effetto vaccinazione contro i traumi di natura epigenetica (red)

ma vedi anche , sempre da "Le Scienze"
non tutta la paura passa dall'amigdala
Una via biologica per ereditare le paure dei genitori
Dalla madre al neonato, come si trasmettono paure e fobie
geneticacomportamento
Non è detto che le esperienze negative nella prima infanzia abbiano solo conseguenze negative. In realtà possono anche offrire un potenziale vantaggio adattativo ai figli di individui che hanno sperimentato esperienze del genere, migliorandone la flessibilità comportamentale e la capacità di sviluppare comportamenti mirati al raggiungimento di un obiettivo. È il risultato di una ricerca su topi effettuata da scienziati di istituti svizzeri, che firmano un articolo pubblicato si “Nature Communications”.Numerosi studi hanno mostrato che condizioni ambientali avverse nei primi anni di vita possono alterare la risposta allo stress; in particolare, possono incidere su comportamenti e capacità cognitive in età adulta non solo delle persone esposte a quelle condizioni ma anche della loro prole attraverso meccanismi epigenetici, che cioè riguardano i livelli di espressione dei geni. Nell'essere umano, gli stress traumatici durante l'infanzia aumentano in modo significativo il rischio di sviluppare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, il disturbo borderline di personalità, la depressione bipolare e comportamenti antisociali. Tuttavia, diverse osservazioni hanno anche suggerito che stress lievi o moderati nella prima infanzia possano avere una sorta di “effetto vaccinazione” contro lo stress nella generazione successive. In questo modo verrebbe favorito lo sviluppo di risposte adattative che possono conferire una maggiore resistenza ad altri fattori di stress più avanti nella vita.

Katharina Gapp, dell'Università di Zurigo, e colleghi hanno cercato una conferma sperimentale a questa ipotesi ricorrendo al modello animale del topo. In particolare, ogni giorno i ricercatori hanno separato per tre ore madri e piccoli, sottoponendo in questo lasso di tempo le madri a un'ulteriore fonte di stress che cambiava di giorno in giorno, in modo che fosse imprevedibile. Per esempio, se un giorno la madre veniva isolata in un ambiente ristretto per 20 minuti, il giorno successivo veniva costretta a nuotare per cinque minuti, e così via. Passate le tre ore, i piccoli - tutti di sesso maschile - erano riconsegnati alla madre che poteva allattarli. Trascorse le due settimane di sperimentazione, i piccoli sono stati allevati in condizioni normali fino alla maturità.

In seguito, rispetto a un gruppo di controllo, la prole di questi maschi allevati con un moderato stress iniziale ha mostrato una maggiore determinazione e sicurezza nel perseguire i propri scopi, e una più elevata resistenza di fronte a situazioni stressanti.

In base alle analisi sui profili di espressione dei geni effettuati dai ricercatori sulle madri, sui loro piccoli e sulla prole di questi ultimi, questo effetto di protezione dagli stress futuri sarebbe legato a cambiamenti che interessano l'espressione del gene che codifica per un recettore di un particolare gruppo di ormoni steroidei - gli ormoni mineralcorticoidi (il più noto dei quali è l'aldosterone) - coinvolti nelle risposte dell'organismo agli stress.

Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi che contribuiscono a questi effetti, osservano i ricercatori, i risultati potrebbero portare allo sviluppo di nuove terapie per il trattamento dei disturbi da stress, che sfruttino il blocco farmacologico del recettore dei mineralcorticoidi.


ma vedi anche , sempre dalle "scienze" : articolo che , in qualche maniera  apporta innovazioni alla tesi:

LA DONNA CHE NON CONOSCE LA PAURA, PERDE L'AMIGDALA A 10 ANNI E NON TEME NULLA (leggi articolo del 2010, redatto dagli stessi studiosi di quello piu' recente)
04 febbraio 2013
Non tutta la paura passa dall'amigdala
...........Nel caso degli esseri umani, lo studio del ruolo dell’amigdala si è concentrato, come spesso accade, su soggetti che hanno subito una lesione focalizzata in questa regione cerebrale. In particolare è stato descritto in letteratura il paziente SM che ha subito un danno all’amigdala in conseguenza di una rara malattia genetica.
Alcuni studi hanno dimostrato che il paziente SM non subisce il condizionamento degli stimoli aversivi, quelli che permettono di ricordare le esperienze negative in modo da evitarle successivamente. Inoltre, non riconosce le espressioni di paura nel volto degli altri e non prova paura neppure dopo essere stato esposto a un’ampia gamma degli stimoli che evocano l'emozione nei soggetti normali.

Nel primo studio di questo tipo mai realizzato, Feinstein e colleghi hanno verificato gli effetti dell’inalazione di anidride carbonica da parte di tre soggetti, tra cui SM, con una lesione dell’amigdala. L’idea è scaturita dal fatto che questo gas provoca diverse reazioni nei soggetti normali, sia di tipo fisiologico – da una stimolazione della respirazione al fenomeno della “fame d’aria” – sia di tipo psichico, con lo scatenamento di paura e addirittura di attacchi di panico in soggetti predisposti.

Inoltre, alcuni studi recenti hanno riscontrato chei topi hanno una reazione di paura se esposti all’anidride carbonica. L’ipotesi di lavoro era quindi che in soggetti con lesioni bilaterali a questo nucleo cerebrale la paura evocata dal gas fosse ridotta. Contrariamente alle previsioni, il paziente SM, una volta inalata una miscela gassosa al 35 per cento di anidride carbonica, ha sperimentato la paura per la prima volta dall’infanzia. L’effetto è stato confermato in altri due soggetti, AM e BG, con lo stesso danno neurologico.


I risultati del gruppo di controllo hanno confermato la specificità della reazione: l’anidride carbonica ha scatenato in modo ripetibile la paura - e solo quella - in tutti e tre i pazienti con lesione all’amigdala. Ciò porta a concludere che l’amigdala non è un centro neurologico indispensabile per le reazioni di paura e di panico in generale. Occorre quindi distinguere tra la paura innescata da stimoli ambientali e quella che ha origine in seguito all'esposizione all'anidride carbonica..

sabato 29 novembre 2014

musica : Tanita Tikaram

venerdì 28 novembre 2014

cibo/farmaci Universita' di Messina: consulta!



Interazioni farmaci-alimenti: una guida dell’FDA

Emiliano Caizzone e Alessandra Russo. Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia, Università di Messina



Sul sito della Food and Drug Administration (FDA) è stata pubblicata una guida relativa alle possibili interazioni tra farmaci ed
alimenti (1).
L’assunzione di cibo e bevande può influire sull’azione dei farmaci, determinandone una riduzione dell’efficacia,
aumentandone la tossicità o causando effetti collaterali.
Alcuni farmaci possono agire più velocemente, più lentamente, in misura maggiore o minore quando assunti a
stomaco pieno o vuoto.
Se non è specificato nel foglietto illustrativo, è opportuno chiedere al medico o al farmacista se è meglio assumere il
farmaco a stomaco vuoto (1 ora prima dei pasti o 2 ore dopo), durante i pasti o a stomaco pieno. Inoltre, bisogna
ricordare che:


. Anche le bevande alcoliche possono alterare l’azione dei farmaci se consumate durante, prima o dopo
l’assunzione dei farmaci.
. È opportuno controllare le etichette dei cibi e delle bevande per sapere se contengono caffeina.




Tabella. Consigli da seguire per evitare le interazioni erbe-farmaci

Allergie

Antistaminici

Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto può aumentare la sonnolenza causata
da questi farmaci

Analgesici/antinfiammatori

Paracetamolo

Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto può aumentare la possibilità di causare
danni al fegato

FANS

. Assumere questi farmaci con cibo o latte.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto aumenta il rischio di
sanguinamento gastrico


Analgesici narcotici

Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto può aumentare il rischio di pericolosi
effetti collaterali, coma e morte.

Asma

Broncodilatatori

. Evitare il consumo di cibi e bevande che contengono caffeina in quanto può
aumentare il rischio di effetti collaterali, quali eccitabilità, nervosismo e
tachicardia.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto può aumentare il rischio di
effetti collaterali, come nausea, vomito, cefalea e irritabilità.


Patologie cardiovascolari

ACE-inibitori

. Assumere il farmaco 1 ora prima dei pasti.
. Gli ACE-inibitori possono aumentare la quantità di potassio nell’organismo che
può essere dannoso e causare un’alterazione del battito cardiaco e palpitazioni.
Evitare di consumare grandi quantità di alimenti ricchi di potassio (es. banane,
arance, verdure a foglia verde e sostituti del sale che contengono potassio).
. È opportuno informare il medico se il paziente sta assumendo sostituti del sale a
base di potassio, integratori di potassio o diuretici in quanto possono aumentare la
quantità di potassio nell’organismo.


Beta-bloccanti

Assumere durante i pasti, per diminuire la possibilità che si abbassi troppo la pressione.

Diuretici


. Assumere durante i pasti. Alcuni diuretici possono causare la perdita di potassio,
calcio e magnesio dall’organismo. Altri diuretici possono causare iperkaliemia, che
può essere dannosa e causare alterazione del battito cardiaco e palpitazioni.
Quando si utilizzano diuretici che possono aumentare il potassio nell’organismo,
bisogna evitare di mangiare grandi quantità di alimenti ricchi di potassio (es.
banane, arance e verdure a foglia verde e sostituti del sale che contengono
potassio).
. È opportuno informare il medico se il paziente sta assumendo sostituti del sale a
base di potassio o integratori di potassio, in quanto possono aumentare la
quantità di potassio nell’organismo.


Glicosidi

. È opportuno assumere la digossina 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti. Provare ad
assumerlo allo stesso orario ogni giorno. Gli alimenti ricchi di fibre (come la
crusca) possono ridurre l’assorbimento di digossina.
. Evitare l'assunzione di digossina con senna ed iperico, in quanto possono ridurre
le concentrazioni e l'azione di digossina nell’organismo.
. Evitare l'assunzione di digossina con liquirizia nera (che contiene la glicirrizina
utilizzata in alcune caramelle, torte e altri dolci). L’assunzione concomitante può
causare aritmia cardiaca e infarto.





Statine

. È possibile assumere le statine a stomaco pieno o vuoto. Alcune statine
agisconno meglio se assunte al pasto serale.
. Evitare di bere più di un quarto di litro di succo di pompelmo al giorno se si stanno
assumendo atorvastatina, lovastatina o simvastatina. Grandi quantità di succo di
pompelmo possono aumentare i livelli di tali statine, aumentando il rischio di effetti
collaterali. Alcune statine non interagiscono con il succo di pompelmo.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono aumentare il rischio di
danni al fegato.


Nitrati

. È possibile assumere nitrati a stomaco pieno o vuoto.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono aumentare il rischio di
ipotensione.


Agonisti vitamina
K/anticoagulanti

. È possibile assumere il warfarin a stomaco pieno o vuoto. La vitamina K negli
alimenti può rendere il farmaco meno efficace. Seguire una dieta normale
equilibrata con una quantità costante di verdure a foglia verde, rivolgendosi al
medico prima di apportare cambiamenti nella dieta. Gli alimenti ad alto contenuto
di vitamina K comprendono broccoli, cavoli, spinaci, cime di rapa e cavoletti di
Bruxelles.
. Evitare il consumo di succo di mirtillo o di prodotti a base di mirtillo durante
l'utilizzo di anticoagulanti perché possono modificare gli effetti del warfarin.
. Molti integratori alimentari e vitamine possono interagire con gli anticoagulanti,
riducendone il vantaggio o aumentandone i rischi. Evitare il consumo di aglio,
zenzero, glucosamina, ginseng, ginkgo perché possono aumentare il rischio di
sanguinamento.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono alterare la dose di
warfarin.


Malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e ulcere

Inibitori della pompa
protonica

È possibile assumere pantoprazolo a stomaco pieno o vuoto. L’esomeprazolo deve
essere assunto almeno un'ora prima dei pasti. Il lansoprazolo e l’omeprazolo devono
essere assunti prima dei pasti.

Ipotiroidismo

Ormoni tiroidei

Assumere levotiroxina una volta al giorno al mattino a stomaco vuoto, almeno 30-60
minuti prima di mangiare qualsiasi alimento. Informare il medico se si consuma farina di
soia, noci e fibre nella dieta, in quanto può essere necessario modificare la dose del
farmaco.

Infezioni

Chinoloni

. È possibile assumere ciprofloxacina e moxifloxacina a stomaco pieno o vuoto.
. Assumere le compresse di levofloxacina a stomaco pieno o vuoto, mentre in
soluzione orale deve essere assunta 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti.
. Non assumere ciprofloxacina con i latticini (come latte e yogurt) o succhi di frutta
arricchiti di calcio singolarmente, ma si può assumere ciprofloxacina durante un
pasto che li contiene.
. Evitare cibi o bevande a base di caffeina, in quanto la caffeina si può accumulare
nell’organismo.


Tetracicline

. Assumere 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti, con un bicchiere pieno d'acqua.
. Evitare i latticini (latte, formaggio, yogurt, gelati) 1 ora prima e 2 ore dopo.


Oxazolidinoni

. Evitare grandi quantità di cibi e bevande ad alto contenuto di tiramina durante
l'utilizzo di linezolid. Alti livelli di tiramina possono causare un improvviso aumento
molto pericoloso della pressione.
. È consigliabile evitare o limitare i prodotti a base di caffeina.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche durante l'utilizzo di linezolid. Molte
bevande sia alcoliche che analcoliche contengono tiramina.


Metronidazolo

Evitare il consumo di bevande alcoliche durante l'assunzione di metronidazolo e per
almeno un giorno intero dopo aver terminato la terapia con questo farmaco. L’assunzione
concomitante può causare insorgenza di nausea, crampi allo stomaco, vomito, vampate di
calore e cefalea.

Antifungini

. L’itraconazolo in capsule agisce meglio se assunto durante o subito dopo un
pasto completo. L’itraconazolo in soluzione deve essere assunto a stomaco
vuoto. Il posaconazolo agisce meglio se assunto con un pasto, entro 20 minuti
dopo aver mangiato un pasto completo o con un integratore liquido. Non
mescolare il voriconazolo in sospensione con altri farmaci, acqua o altri liquidi. La
griseofulvina agisce meglio se assunto con alimenti grassi.
. Gli altri antimicotici possono essere assunti a stomaco pieno o vuoto.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche durante il trattamento con griseofulvina in
quanto gli effetti collaterali dell'alcol possono peggiorare. Ad esempio, insieme
possono causare tachicardia e vampate di calore.








Antimicobatterici

. A parte l’etambutolo che può essere assunto con o senza cibo, gli altri farmaci
dovrebbero essere assunti 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti, con un bicchiere
pieno d'acqua.
. Evitare cibi e bevande contenenti tiramina e alimenti con istamina quando si
assume isoniazide da solo o in combinazione con altri antimicobatterici. Alti livelli
di tiramina possono causare un improvviso aumento pericoloso della pressione.
Gli alimenti con istamina (tonno e altri pesci tropicali) possono causare cefalea,
sudorazione, palpitazioni, vampate di calore e ipotensione.
. Molti alimenti e bevande a base di caffeina contengono anche tiramina.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto possono contenere tiramina.
Se si beve alcol ogni giorno durante l'uso di isoniazide può aumentare il rischio di
epatite.


Antiprotozoari

Il consumo di bevande alcoliche può provocare nausea, crampi allo stomaco, vomito,
vampate di calore e cefalea. Evitare il consumo di bevande alcoliche durante l'assunzione
di tinidazolo e per 3 giorni dopo aver terminato la terapia.

Disturbi psichiatrici

Ansiolitici

Evitare il consumo di bevande alcoliche, in quanto possono avere un effetto additivo sugli
effetti collaterali, come la sonnolenza.

Antidepressivi

. È possibile assumere questi farmaci a stomaco pieno o vuoto.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono avere un effetto
additivo sugli effetti collaterali, come la sonnolenza.


Inibitori delle
monoaminossidasi (IMAO)

. Evitare cibi e bevande contenenti tiramina. Alti livelli di tiramina possono causare
un improvviso aumento pericoloso della pressione.
. Molti alimenti e bevande a base di caffeina contengono anche tiramina.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono avere un effetto
additivo sugli effetti collaterali.


Antipsicotici

. Assumere ziprasidone in capsule durante i pasti.
. Gli altri antipsicotici possono essere assunti a stomaco pieno o vuoto.
. Evitare la caffeina quando si utilizza la clozapina, in quanto la caffeina può
aumentare la quantità di farmaco nel sangue e causare effetti collaterali.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono avere un effetto
additivo sugli effetti collaterali, come la sonnolenza.


Sedativi e ipnotici

. Per consentire un effetto più rapido, non assumere questi farmaci durante o subito
dopo i pasti.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono avere un effetto
additivo sugli effetti collaterali.


Farmaci per i disturbi bipolari

. Assumere divalproex con il cibo. Assumere litio subito dopo il pasto o con cibo o
latte. Il litio può causare perdita di sodio. Pertanto, è opportuno mantenere una
dieta normale, includendo il sale; bere molti liquidi (8-12 bicchieri al giorno)
durante la terapia.
. Evitare il consumo di bevande alcoliche in quanto possono avere un effetto
additivo sugli effetti collaterali, come la sonnolenza.


Osteoporosi



Bifosfonati

. Agiscono solo se assunti a stomaco vuoto.
. Bisogna assumere la compressa al mattino con un bicchiere pieno di acqua
mentre si è seduti o in piedi. Non assumere con acqua minerale.
. Non assumere antiacidi o qualsiasi altro farmaco, cibo, bevande, calcio, vitamine
o altri integratori alimentari per almeno 30 minuti dopo l'assunzione di alendronato
o risedronato e per almeno 60 minuti dopo l'assunzione di ibandronato.
. Non distendersi per almeno 30 minuti dopo l'assunzione di alendronato o
risedronato e per almeno 60 minuti dopo l'assunzione di ibandronato.
. Non distendersi finché che non è stato consumato il primo pasto della giornata.


















giovedì 27 novembre 2014

Pharmastar on line sui farmaci

orso castano: questo gruppo di malattie che condivide caratteristiche genetico-cliniche comuni pone un serio problema: come mai apparati cosi' diversi subiscono una patologia analoga? Come mai la stessa impronta genetica induce lo sviluppo di tali patologie? Si stanno sviluppando patologie che provocano 2invalidita'" piuttosto rilevanti ed ingravescenti senza una evidenza radiologica. Come mai? Ricordo solo il caso della spondilite enteropatica e della correlazione con alcuni geni  di istocompatibilità :" In medicina, la proprietà delle cellule di un tessuto di esprimere un sistema di glicoproteine di membrana che lo rende compatibile con un altro tessuto o con un organismo ospite e di non essere quindi rigettato da questo perché riconosciuto come estraneo (non-self).. Quello che non e' chiaro e' come mai questi geni  vengano accesi e perche' producono proteine estranee all'organismol. . L'epigenetica potrebbe spiegare la cosa?:
Tipo I
È un'artrite pauci-articolare (meno di 5 articolazioni coinvolte) spesso acuta ed autolimitante. L'artrite precede solitamente il quadro intestinale per poi decorrere parallelamente a questo. È connessa con il gene HLA B27 o altri geni quali HLA B35 e HLA DRB1*0103.
Tipo II
Artrite di più di 5 articolazioni, che dura da o mesi o da anni e che decorre in maniera del tutto indipendente dalla IBD.
Tipo III
Spondiloartrite franca (coinvolgimento della colonna vertebrale), talvolta associata ad artrite periferica. È associata al gene HLA B27 e HLA B44.



Homepage  
......(link per art.+ terapia).........La spondiloartrite (SpA) assiale non radiografica è una malattia invalidante che si manifesta principalmente con lombalgia infiammatoria e può essere accompagnata dalla presenza del gene HLA-B27, da artrite e da infiammazione agli occhi e/o del tratto gastrointestinale. La malattia rientra nel gruppo delle spondiloartriti (SpA), un ventaglio di patologie che condividono caratteristiche cliniche, radiologiche e genetiche comuni, tra cui la spondilite anchilosante, l'artrite psoriasica, l’artrite reattiva, l’artrite correlata a malattia infiammatoria intestinale e la SpA indifferenziata.

Le SpA possono essere classificate in base alla parte del corpo colpita principalmente: assiale o periferica. L’ASAS ha proposto e validato nuovi criteri di classificazione per le SpA assiali e periferiche che comprendono l'utilizzo della risonanza magnetica, oltre ai tradizionali raggi X, per visualizzare la sacroileite . 

I pazienti con SpA assiale non radiografica hanno segni e sintomi simili a quelli della spondilite anchilosante, ma senza evidenza radiografiche di danni strutturali all’articolazione sacroiliaca. 

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IN QUESTO SITO TROVERAI tante informazioni e tanti consigli per vivere meglio, soprattutto all’interno della tua casa. Infatti, le cause di molti disturbi fisici e mentali vanno ricercate proprio nel luogo in cui si vive, si lavora esoprattutto si dormeAvere una "CASA SANA" è il primo passo affinché si possa ritrovare una buona condizione di saluteSulla base di recenti conoscenze scientifiche è emerso che, in condizioni ordinarie, su 100 persone affette da malattie gravi in quasi tutte emergono gravi problemi emozionali e, circa 90 di loro, dormono in zone “non sane”. Mentre non è cosa facile ridurre o eliminare un conflitto emozionali è molto più semplice evitare o bonificare zone perturbate. L'energia che si recupera "dormendo bene" è fondamentale per un buon equilibrio psico-fisico.

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domenica 23 novembre 2014

torino citta' pericolosa ? sembrerebbe , per alcuni aspetti, .Miglioriamola,.I vigili fanno molte multe, ma fanno altrettanti interventi contro il degrado urbano? Dimenticano che in assenza di vigilanza sanitaria , sono loro i vigili sanitari che dovrebbero tutelare , per conto del Sindaco la salute dei cittadini. Se ci si rivolge loro per un consiglio non devono rispondere con sufficienza oppure che i problemi sanitari non sono di loro competenza!!

orso castano: non si vuole attaccare il governo della citta' , ma anche Torino, nonostante sia discretamente governata, presenta segni di degrado che la stampa cittadina riporta quotidianamente. I nubifragi di questi giorni hanno evidenziato drammaticamente le pecche di molte citta' italiane che pure , teoricamente, dovevano essere governate al meglio. Bisogna collaborare, anche col denunciare le cose che non vanno perche' Torino diventi un fiore all'occhiello. 
Ad esempio iltasso di radioattivita' a Torino e' troppo altgo e questo poptrebbe spiegare l'aumento dei tumori! Perc he' accade questo dramma? come si puo' rimediare. 
Urge la sistemazione delle sponde della dora che laddove la Fiat , compiendo un vero e proprio abuso e premettendo un disastro ha coperto xol cemento armato un lungo tratto di fiume. Il rischio di esondazione nel caso i tronche trascinati dal fiume si mettessero di traverso e' alto ; costituirebbe una tragedia!
Alcune Ordinanze comunali sono ambigue e sbagliate : non si e' amanti dei cani perche' si consente ai loro padroni incoscienti di farli entrare nei locali dove si vende del cibol! e'pura incoscienza. Torino sta diventando, consentitemi, nei luoghi piu' belli e romantici, come la piazzetta Pepe, "un cacatoio ed un pisciatoio per cani". Il sindaco dovrebbe essere piu' attento a queste cose. Il sindaco dovrebbe poi spiegare perche' e' stato distrutto quel bellissimo bar della piazzetta Pepe stole liberti per far luogo ad un orrendo bar che tra l'altro e' chiuso per chissa' quali oscuri motivi. La sensazione e' che sia molto assente per via dei suoi impegni e che deleghi a persone non molto competenti compiti, apparentemente banali, ma che invece rivestono tantaa importanza per la salute della gente. Cosi' l'esasperazione  degli abitanti di S, Salvario non puo' e non deve essere presa sottogamba o , peggio, giudicata "razzista". Torino e' una "citta di santi" ma la santita' c'entra niente  col buon governo. Le difficolta' quotitdiane che i cittadini incontrano non vanno assolutamente sottovalutate!!
Quesdto perche' vogliamo Torino una citta' bella e sicura. Altri problemi ci sono e non di poco conto che basta poco e pochi soldi perche' vengano risolti, ma se vengono snobbati e sottovalutati, alla fine generano rabbia e squalifica verso chi fa tanta fatica per governare.








Escrementi dei cani, Napoli prende il Dna, Sodano: ''Siamo i primi''  FASSINO, SINDACO DI TORINO CHE FA? GLI CONSENTE DI ENTRRARE ANCHE NEI SUPERMERCATI ALIMENTARI! E' UNA VERGOGNA , UN VERO E PROPRIO  ATTENTATO ALLA SASLUTE PUBBLICA!!

Iniziativa unica per le grandi città italiane. Tra poco nei quartieri Vomero-Arenella si farà l'esame del Dna degli escrementi canini per arrivare a una mappatura sia dei cani che dei rispettivi padroni. Un'operazione gratuita di informazione e prevenzione in nome del decoro e soprattutto dell'igiene pubblica.
Intervista al vice sindaco Tommaso Sodano
di Silvia Garroni

la qualita' della vita degli anziani


Italia solo 27ª nella classifica mondiale per qualità della vita degli anziani

La graduatoria è realizzata da HelpAge International, network globale sviluppato con la collaborazione dell’Onu. La migliore performance per il nostro Paese è quella legata alla sicurezza del reddito: siamo sesti. Ci collochiamo al 15esimo posto per la salute. Svezia al top. LO STUDIO

02 OTT - L’Italia si colloca al 27esimo posto su 91 nella classifica mondiale che misura la qualità della vita delle persone anziane. E’ quanto emerge dai riscontri effettuati dal ‘Global Age Watch Index’, realizzato da HelpAge International, network globale sviluppato con la collaborazione dell’Onu. Sul gradino più alto del gradino si piazza la Svezia, a seguire Norvegia e Germania. Completano la top 10  Paesi Bassi, il Canada, la Svizzera, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, l'Islanda e infine il Giappone.

Il report tiene conto di quattro parametri fondamentali: sicurezza del reddito, salute, lavoro e formazione, condizioni ambientali favorevoli. Ed è sul primo indicatore che l’Italia ottiene la performance migliore: si classifica in sesta posizione, meglio addirittura di Paesi come Svezia e Germania. Note negative per quanto riguarda gli altri ambiti. A livello di salute siamo 15esimi, per l’istruzione 62esimi, per l’ambiente 53esimi. Da segnalare, nel complesso, il basso rendimento della Cina che nella graduatoria generale non va oltre la 35esima posizione.

L’invecchiamento procede a ritmo incalzante in tutto il pianeta ed entro il 2050 ci saranno due miliardi di persone con oltre 60 anni, cioè oltre un quinto della popolazione mondiale. "La continua esclusione degli anziani dalle agende politiche nazionali e globali è uno dei principali ostacoli a una risposta ai bisogni della popolazione anziana del mondo", ha sottolineato Silvia Stefanoni, amministratore delegato di HelpAge International.


.....................The results of the Global AgeWatch Index, globally and regionally, lead us to draw a number of conclusions about how countries are responding to the challenges and opportunities presented by population ageing.
Money isn't everything

A number of low-income countries have shown that

limited resources do not have to be a barrier to providing

for their older citizens. For example, over the past two

decades in particular, governments in Asia, Africa and

Latin America have introduced non-contributory basic

pensions as part of their social welfare programmes.

Some others have begun to offer free or subsidised

healthcare for older people. Such programmes provide

secure incomes and better health for people in old age

and long-term benefits too, through investments by older

people in family and community, and healthier older

populations.Age Demands Action in South Africa. (c) MUSA

Guaranteeing the wellbeing of all
Although the Global AgeWatch Index rankings frequently

correlate with those of the Human Development Index,

there is not always an exact match. In some countries,

older people have not fared as well as the general

population, and this is particularly true where economic

growth is rapid. People who have lived with poverty and

inequality throughout life enter old age with profound

cumulative disadvantages. These can be addressed

through policies that are designed to ensure that social

progress includes people of all ages.

History counts

People in countries that have a record of progressive

social welfare policies for all their citizens across the

life-course are more likely to reap the benefits in old age.

Investment in education and healthcare, employment and

training in the long term and throughout the life-course

pays social and economic dividends for individuals and

for societies. Good management of ageing is within

reach of governments.

Maintaining the momentum

Good-quality policy and practice in the past can only

guarantee the wellbeing of older populations in the

future if there is continuity. This is especially critical

as population ageing gathers pace in many countries.

Progressive social policies are making a difference to

older peoples wellbeing in many countries, but these

need to be maintained and expanded  something that

may prove politically diffcult, given broader economic

pressures currently facing many countries. Existing legal

and policy frameworks on ageing need to be continually

strengthened, and new, well-costed strategies introduced

that respond to the evolving situation of ageing societies.

It's never too soon to prepare

Countries are at different points on the ageing trajectory.

Those that have signi─cant populations of young people

can potentially bene─t from a キdemographic dividendク,

as they have large numbers of people of prime working

age. Governments, civil society, the private sector and

individuals all need to use this opportunity to put

age-friendly policies in place now. The justi─cation for

investing more public resources to tackle the challenges

of ageing populations is simple: healthier and more

secure older people are a valuable and productive

economic resource that should not be stimed by

outmoded public policies such as mandatory retirement

or discriminatory disincentives to work beyond an

arbitrary age.

Addressing the data challenge


The Index emphasises the importance of age in data

collection and analysis but it also exposes the limitations

of current data on older people in many countries.

These gaps in the data call into question the capacity of

governments and other stakeholders to make informed

and appropriate policy decisions a〞ecting not only older

people but all age groups. This is at a time when the

dialogue on the global development framework that will

succeed the Millennium Development Goals in 2015 is

calling for a data revolution for sustainable development,

with a new international initiative to improve the quality

of statistics and information available to people and

governments.68 If the ambition of the post-2015

development framework leave no one behindク is to

be achieved, older populations must be included among

those who are counted.

Ageing well requires action

The most urgent concerns for older people worldwide are

a guarantee of income security and access to a〞ordable

healthcare. Both are essential to unlocking the potential

of population ageing. They are the issues most frequently

mentioned by older people themselves and among the

greatest challenges that governments face, with the

current global economic crisis exacerbating financial

pressures. Universal income and good healthcare in old

age are not unaffordable.

Population ageing need not be a crisis for governments

or societies. It can and should be planned for in order to

transform the challenges it presents into opportunities.

The Global AgeWatch Index highlights countries with

progressive approaches that can be used to identify

positive solutions, which are feasible even for poorer

countries.

Ensuring income security for all


Poverty and inequality are major concerns, and in many

countries inequalities in access to decent work and a

reliable income (enabling both an adequate quality of

life and capacity to save for the future) have substantial

impacts in later life. Investment in comprehensive social

protection systems is vital to ensure income security

at all ages, but particularly in later life. Nevertheless,

globally, it is estimated that only one in 􀆩ve people have

access to comprehensive social protection systems.69

Yet the Index shows that in countries that have chosen

to provide social protection (including low-income

countries) older populations fare well, with the benefits

felt not only by older people but by entire families too.

Ensuring access to quality healthcare

To realise their right to enjoy the highest attainable

standard of health, older people need access to aéordable

and appropriate health services. Health services need

to adapt continuously as populations age. One particular

challenge concerns the rising incidence of noncommunicable

diseases (now recognised as an issue not

just for a􀆬uent societies but for all countries), and their

disproportionate impact in later life. Again, investments

over the long term in both curative and preventive

services have significant benefits for older people.

Training of health professionals and caregivers is also

essential to ensure that appropriate care, support and

advice is available to older people.

Challenging age discrimination

The Index indicates that quality of life and wellbeing in

old age can be aéected by stigma and age discrimination.

Old age may be a time of opportunity, but only if

attitudes to ageing and older people are positive and

non-discriminatory. On ethical and humanitarian

grounds, changing attitudes to old age and devoting

resources to older people is unquestionably the right

thing to do because it is fair and just. Older people have

a fundamental human right to their share of resources,

enshrined in the 1948 Universal Declaration of Human

Rights. Lifelong learning opportunities through

education, training and employment for people in later

life are critical to increase human capital and meet

individual needs.

Keeping watch

The Global AgeWatch Index 2013 represents a beginning.

It takes the first steps in establishing a full understanding

of the lives of older people around the world.

The Index will be updated annually and is oéered as a

reference point to monitor progress and encourage all

countries u whatever their level of wealth (past and

present) and their policy history u to do more to ensure

that they are prepared for meeting the challenges of

population ageing. We will extend the Index to cover

all countries and to disaggregate data by sex. We will

pilot its use in national contexts and look for new data

to expand the Index further.

We hope the Global AgeWatch Index, and the

fascinating picture it is beginning to reveal about the

diéerences in how older people around the world are

faring, will start a lively and open debate on the status of

ageing and older people in diéerent parts of the world,

which will ultimately help to inform policies and change

practices. On the basis that what gets measured gets

done, the Index aims to keep a focus on improving the

information needed for more eéective and appropriate

decision making to respond to global ageing. In this way,

development endeavours can take account of the process

of ageing and reinforce the opportunities it brings to

societies, as well as the challenges................

la salute delle donne

orso  castano: c'e' un problema: porre il problema delle differenze di genere nel campo medico (ma gli altri generi?) e' indubbiamente corretto, ma il disease   mongering e' in agguato.  Dovrebbe essere maggiormrnte approfondita  l'assunzione del 40 per cento in piu' degli uomini. La suggestione in questo campo, il mito dell'uso dei farmaci "naturali" puo' indurre a diagnosi e conseguenti terapie errate. Sviluppare la conoscnze della fitoterapia a carattere scientifico e' assolutamente indispensabile.





...............infarti e ictus, alcol e fumo - Dal Libro Bianco emerge che, da parte del genere femminile, cresce la disattenzione verso fattori di rischio tipicamente maschili come l’abitudine al fumo, aumentata di mezzo punto percentuale nella popolazione femminile, e all’alcool, con sempre più donne che consumano oltre 6 bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione. 
In aumento anche le malattie prima appannaggio esclusivo del sesso maschile, in particolare quelle cerebrovascolari, che in Italia registrano nella popolazione femminile circa 130 mila decessi annui - di cui 33.000 per infarto del miocardio - arrivando così a numeri pari a più del triplo del tumore della mammella. Tra i fattori di rischio, oltre all'emulazione di vizi tipicamente maschili come alcol e fumo, la sottovalutazione della patologia cardiovascolare - considerata ancora "campo esclusivo" degli uomini - e un inadeguato stile di vita, sempre più sedentario. «Oltre a fattori esterni - spiega Tiziana Sabetta, dell'Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane diretto da Walter Ricciardi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - è importante considerare anche fattori non modificabili come l’età. Analizzando la mortalità per malattie ischemiche del cuore si osserva, infatti, tra le donne più anziane, un tasso di decessi addirittura 144 volte più alto rispetto a quello delle più giovani». ..................................Ricorso ai farmaci e accesso alle cure - Le donne consumano più farmaci degli uomini - circa il 20-30% in più - e il 40% in più di integratori. Una differenza spiegata, in parte, dal fatto che «vivono in media 5 anni in più dell'uomo - spiega Scaccabarozzi - entrando nella fascia d'età in cui sorgono più patologie». Quanto all'accesso alle cure, dal Libro emerge una situazione a "macchia di leopardo", con le regioni del Nord più virtuose di quelle del Sud, che mette in evidenza che le aree in cui la mortalità è maggiore sono quelle in cui l'accesso ai farmaci e alle cure è ridotto: «Questo è un dato molto interessante, ed è un aspetto che deve essere preso in seria considerazione. La civiltà di un Paese si vede dalle attenzioni dedicate all'istruzione dei bambini e alla salute delle donne e dei bambini».

La patologie "in rosa" - Dal Libro emerge che disturbi psichici e dell’umore come ansia e depressione, nevrosi, e disturbi di personalità, a cui si aggiunge l'obesità, sono le patologie a cui la popolazione femminile è maggiormente predisposta complici le alterazioni ormonali nelle diverse fasi riproduttive (gravidanza, puerperio e menopausa) e un maggior numero di eventi stressanti a cui la donna va incontro. «Oggi le donne hanno problemi nuovi e ben più gravi rispetto agli uomini - spiega Francesca Merzagora, Presidente dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDA) -. L'assenza del marito o del compagno, separazioni o divorzi, mancanza di lavoro o di pensione, comunque di un reddito, colpiscono le donne molto più della popolazione maschile e sono alla base di problemi sociali ed economici decisivi che influenzano l'equilibrio psico-fisico della donna. Sono infatti questi i fattori che piu' di frequente incidono nell'insorgenza di disturbi e malattie psichiche, prime fra tutte la depressione»..................