di ANDREA CAROBENE  da No'va  (Sole24ore) del 5 febb.09
Cremino risponde, agisce, apprende. Cremino è un robot, ma non è un automa come .gli altri. Il suo cervello è sì composto da chip e circuiti elettrici, ma anche da neuroni umani che interagiscono attivamente con i segnali elettronici. Cremino è una creatura italiana, ed è frutto di una ricerca che prosegue da sette anni nel Living networks lab del dipartimento di Scienze dell'informazione dell'Inversità di Milano, Campus di Crema, località da cui ha preso il nome. Qui, la professoressa Rita Pizzi coordina un gruppo di fisici, elettronici ed informatici che, in collaborazione con studiosi del mondo biologico come Angelo Vescovi del San Raffaele, sono impegnati a esplorare le frontiere degli organismi ibridi.
«Le applicazioni possibili di questo tipo di ricerche sono molteplici - spiega Pizzi - e tra queste le 
principali sono relative alla possibilità di interfacciare con il sistema nervoso protesi meccaniche. Non si tratta di fantascienza e qualcosa di simile già esiste con le protesi acustiche e con i sistemi di retina artificiale che stimolano il nervo ottico. In questi casi i segnali da interpretare sono relativamente noti, mentre in generale il problema è che noi sappiamo come decodificare le funzioni cognitive». Fino a oggi, infatti, non esistevano ancora metodologie realmente efficaci per interpretare i segnali provenienti da reti di neuroni.
I tentativi di interfacciare circuiti elettrici e cellule nervose hanno una storia abbastanza lunga: il pioniere è stato Peter Fromherz, del Max Planck Institute di Monaco.che nel 1991 riesci a collegare dei neuroni di sanguisughe a transistor posizionati su una piattaforma di silicio.
In seguito altri gruppi, in particolare alla Northwestern University Chicago, Duke University (North Carolina), GeorgiaTech, ed
COS'E' IL CODICE NEURALE ( vedi le diaposivive, clicca):
B
iotecnologieMediche
.it - 8 febbraio 2009
Upload cerebrale
03/02/2009, di Alessandro Aquino
Un suggerimento di come caricare un libro o altre informazioni di livello elevato
nel cervello si può intravedere in alcune delle ricerche più avanzate nel campo
delle   delle  neuroscienze.      Gli  scienziati  stanno    studiando    come    connettere
computer e protesi direttamente al cervello e come decifrare il codice neurale,
cioè   il   modo   in   cui   il   cervello   converte   i   segnali   elettrici   che   lo   raggiungono   in
comportamenti sia motori che mnemonici e decisionali.
Resta da stabilire se gli ostacoli per costruire un dispositivo di input per il cerve
llo
sono     superabili.   Cablare,    infatti,  le  cellule  del  cervello  è  problematico:     le
connessioni       possono     subire    piccoli   spostamenti,     rompersi     o   provocare
un infezione. 
Gli attuali elettrodi neurali dovranno raggiungere un livello di risoluzione spaziale
e   temporale   più   elevato   per   compiti   quali   la   trasmissione   di   informazioni   all 
ippocampo, struttura coinvolta nella memoria. Tutto passa poi dai diversi tipi di
codice neurale. 
codice neurale nelle applicazioni future ,clicca x link
........Più di recente i neuroscienziati si sono concentrati sui codici temporali, che misurano il tempo intercorso tra ciascun impulso entro quell’intervallo di 100 millesimi di secondo, consentendo la codifica di più informazioni rispetto al più semplice codice di frequenza.
La ricerca più avanzata considera i codici di popolazione: la codifica temporale che si verifica quando gruppi di neuroni si attivano insieme. Il codice neurale si potrebbe trasferire con una connessione fisica o senza fili a elettrodi impiantati nel cervello, che permetterebbero all’informazione di arrivare nell’ippocampo ed essere immagazzinata in alcune aree della corteccia cerebrale.
Tuttavia, è ancora impossibile sapere se una connessione di questo tipo sarà ni grado di funzionare.
1 commento:
Questo tipo di ricerche , che implicano il coinvolgimento della neuroinformatica, potranno in futuro risolvere molte patologie del cervello. L'altra faccia della medaglia e' che potranno consentire , se applicate per altri fini , diversi dal terapeutico, un controllo diretto sull'uomo.Lo studio del codice neurale, cioe' di come il cervello decodifica i segnali , gli impulsi, e'cosa molto delicata , che prefigura scenari da monitorare.
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