A Parigi si è tenuto l'EG8 dedicato a
Interne con "i Grandi della Terra".
L'evento è stato voluto dal bombar-
diere francese Sarkozy, reduce dalle
imprese in Libia e in Costa d'Avorio,
per regolamentare a livello internazi
onale la Rete, in particolare per la pu
bblicazione dei contenuti. La Francia
ha fatto approvare una legge censoria
detta "three strikes and you are out",
che impedisce l'accesso a Internet
attraverso i service provider a chi
si collega per tre volte a siti P2P
per scaricare contenuti ritenuti illegali.
Per questo scopo è stata addirittura
creata un'agenzia che invia due mail di
avviso e poi ti stacca la spina.
Lawrence Lessig, autore di "Free Culture",
avvocato statunitense ed esperto dei pro-
blemi legati al copyright definì la legge
"una soluzione da cerebrolesi" che
invece di sviluppare nuovi settori, proteg.
geva attività in declino. La società McKin-
sey ha calcolato che per ogni posto dii
lavoro perso in Francia negli ultimi 15
anni a causa di Internet ne sono stati
creati 2,4 nuovi grazie alla Rete, con un
attivo di 700.000 posti. (*) Al summiit
sono stati invitati i principali attori della
Rete. Molti hanno disertato come Cory
Doctorow di Boing Boing che considera
l'EG8 un tentativo dei governi di mettere
le mani sulla Rete. Sarkozy ha aperto i
lavori con un discorso intimidatorio rivolto
a chi usa la Rete "Il mondo che rappresen-
tate non è un universo parallelo dove
non sono contemplate le regole legali
e morali e i principi che governano la
società". Quali sono queste regole e qua-
li interessi proteggono? La legge sul
copyright risale allo Statuto di Anna
del 1710, una legge fatta su misura
dopo l'invenzione della stampa di Gu-
temberg. Introduceva la proprietà i
intellettuale dell'autore, un periodo dii
15 anni, e una tutela politica. Nei secoli
la legge è diventata maggiormente restrit-
tiva, il copyright si sta estendendo a 100
anni, le pene sono sempre più severe.
Il copyright, di fatto, è diventato
una barriera per lo sviluppo della Rete.
All'incontro dei "Grandi" alle
Tuileries sono stati invitati due elementi
di spicco dell'Italia, il nuovo che avanza,
Bernabè di Telecom e Carlo De Benedetti
del Gruppo L'Espresso. Quest'ultimo che ebbe a dire
che Google è un parassita dell'informazione ha
rincarato la dose "Pensiamo che sia ingiusto che
Google o altri prendano i nostri contenuti senza
pagare". Anch'io la penso uguale. Suggerisco a
Google di eliminare Repubblica dal motore
di ricerca.
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