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Roma, 24 set. (Adnkronos Salute) - Stravolgimento delle norme sulla mobilità, disarticolazione del sistema di valutazione professionale, morte annunciata dell'intramoenia: questi i punti del decreto Balduzzi sulla sanità che hanno spinto l'Anaao Assomed a proclamare lo stato di agitazione. Una decisione che anticipa la manifestazione nazionale, insieme alle altre sigle sindacali di categoria, in programma il prossimo 27 ottobre a Roma.
L'Anaao Assomed, alla vigilia dell'esame parlamentare del decreto legge, denuncia gli aspetti "più allarmanti" contenuti nel testo e chiede alle Commissioni di introdurre alcune modifiche. Secondo i medici e i dirigenti del Ssn, infatti, in assenza di correzioni si produrrebbe "una disarticolazione del sistema della valutazione professionale, il cui appiattimento sul modello della pubblica amministrazione cancella elementi specifici della dirigenza medica e sanitaria all'interno del pubblico impiego, a garanzia di quella autonomia che la Corte di Cassazione esige a tutela dei cittadini, lasciando le loro carriere in balia della politica".
E ancora. Per i camici bianchi il decreto contiene "uno stravolgimento delle norme che regolano la mobilità che trasforma i medici e sanitari in 'pacchi postali' a disposizione delle Regioni, senza alcuna certezza di coerenza con la disciplina, di salvaguardia dell'incarico professionale e del trattamento economico". Secondo il sindacato, infine, il testo rappresenta la "morte annunciata della libera professione intramoenia, caricata di oneri burocratici ed economici che avranno come unico risultato quello di spingere i medici fuori del regime esclusivo".
Ma il decreto Balduzzi sembra essere solo l'ultimo di una serie di provvedimenti contestati dai medici. "Il sistema sanitario - sottolinea l'Anaao Assomed - è stato messo in ginocchio dagli effetti che le manovre economiche degli ultimi anni hanno prodotto sugli assetti organizzativi e funzionali della sanità pubblica. Tagli lineari per complessivi 24 miliardi di euro nel quadriennio 2012-2015 del Fondo sanitario nazionale ridurranno progressivamente l'esigibilità da parte dei cittadini del diritto alla salute".
Tagli che, secondo la sigla, "renderanno insostenibili le condizioni di lavoro dei medici e sanitari del Ssn, già duramente colpite dal perdurante blocco del turnover, dal taglio delle strutture complesse e semplici, dalla scomparsa di 20 mila posti letti, dall'abuso di contratti precari e dal ritardo di programmazione e riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera con pesanti ricadute sulla qualità e sicurezza del sistema".
Scontenti ma agguerriti, i medici pubblici promettono battaglia: "La mancanza di un contratto di lavoro è già penalizzante sul piano professionale ed economico............
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