Campania. Cgil: “La negazione del diritto alla salute è il paradigma di una sanità da cambiare”
Dopo 9 anni di Piano di Rientro i cittadini e i lavoratori della sanità sono sempre di più “ostaggio” della politica di razionamento delle risorse e di tagli indiscriminati che stanno pregiudicando il diritto alla salute. Come certificato dalla incapacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.........
............In Campania, dopo 9 anni di Piano di Rientro, i cittadini e i lavoratori della sanità sono sempre di più “ostaggio” della politica di razionamento delle risorse e di tagli indiscriminati che stanno pregiudicando il diritto alla salute, come certificato dalla incapacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
Invece, non si è fatto nulla per intervenire sulle cause strutturali insite nel sistema che producono e sostengono il debito sanitario, non sono stati redatti protocolli per diminuire le prestazioni inutili, non si sono incentivate le buone pratiche cliniche, non si sono definite linee guida per la appropriatezza clinica ed organizzativa............Quello che è risultato essere assente nel dibattito politico sulla sanità di questi anni è una reale azione riformatrice, capace di aggredire gli sprechi, le diseconomie e le inefficienze organizzative al fine di liberare risorse da investire per migliorare la assistenza.
Prediligere le politiche di austerità, il rinchiudersi in logiche economico-finanziarie e non affrontare la qualità del miglioramento del sistema salute ha creato le premesse per un peggioramento ulteriore della offerta sanitaria con aumento delle disuguaglianze territoriali, risposte assistenziali inappropriate ed una inefficacia complessiva del sistema salute in Campania.
E’ necessario un cambio di paradigma per riqualificare il Sistema Salute, perché la sanità non è solo contabilità, ma è il risultato di scelte etiche e di una politica che sappia organizzare i servizi in modo da rispondere in maniera efficace alla domanda assistenziale dei cittadini garantendo il diritto alla salute.
............In Campania, dopo 9 anni di Piano di Rientro, i cittadini e i lavoratori della sanità sono sempre di più “ostaggio” della politica di razionamento delle risorse e di tagli indiscriminati che stanno pregiudicando il diritto alla salute, come certificato dalla incapacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
Invece, non si è fatto nulla per intervenire sulle cause strutturali insite nel sistema che producono e sostengono il debito sanitario, non sono stati redatti protocolli per diminuire le prestazioni inutili, non si sono incentivate le buone pratiche cliniche, non si sono definite linee guida per la appropriatezza clinica ed organizzativa............Quello che è risultato essere assente nel dibattito politico sulla sanità di questi anni è una reale azione riformatrice, capace di aggredire gli sprechi, le diseconomie e le inefficienze organizzative al fine di liberare risorse da investire per migliorare la assistenza.
Prediligere le politiche di austerità, il rinchiudersi in logiche economico-finanziarie e non affrontare la qualità del miglioramento del sistema salute ha creato le premesse per un peggioramento ulteriore della offerta sanitaria con aumento delle disuguaglianze territoriali, risposte assistenziali inappropriate ed una inefficacia complessiva del sistema salute in Campania.
E’ necessario un cambio di paradigma per riqualificare il Sistema Salute, perché la sanità non è solo contabilità, ma è il risultato di scelte etiche e di una politica che sappia organizzare i servizi in modo da rispondere in maniera efficace alla domanda assistenziale dei cittadini garantendo il diritto alla salute.
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