giovedì 17 giugno 2010
i MEMS , microsensori, "sentiranno" e potranno indurre trasformazioni dell'ambiente e di parti del corpo umano
DI GIUSEPPE CARA VITA , stralci dall'articolo da no'ova di giugno 20210
L' hanno chiamato, internamente, Fast and Furious. Perché, nell'ottobre dell'anno scorso, Mister X, un grande cliente dell'St Microelectronics - il nome è riservato in maniera ferrea - si innamorò di un pre-progetto ancora quasi futuribile presentatogli da Benedetto Vigna, il leader del gruppo Mems (sensori micromeccanici) della multinazionale franco-italiana Un giroscopio a tre assi, estremamente piccolo (su un chip di silicio quadrato di 3 millimetri di lato) ma capace di "sentire" qualsiasi forza di torsione.
Forse il sensore micromeccanico più ambizioso mai sviluppato: un sorta di margherita di centinaia di lamelle di silicio, ciascuna di pochi micron, vibranti come molle. Ogni torsione, ogni movimento genera su ogni lamella elastica una minuscola differenza di potenziale elettrico che un sofisticato chip di controllo, delle stesse dimensioni del sensore e posto sopra di esso, analizza in tempo reale. Bastano poche decine di milliwatt, su una scala tanto piccola, perché un telefonino "senta" con precisione elevata i movimenti del suo proprietario, e, a seconda dell'applicazione, si trasformi in una sorta di "super-mouse" per giochi, oppure in un puntatore nello spazio virtuale "annotato". «Muovi il telefonino in un luogo e il giroscopio, accelerometro e magnetometro (bussola) incorporati nel telefono danno la posizione precisa al sistema - spiega Vigna - che, in risposta ti invia le informazioni su quel luogo. Oggi oltre 180mila applicazioni come queste sfruttano i sensori dell'iPhone, da zero di tre anni fa».
Il giroscopio tridimensionale, il "cuore pulsante" per i suoi progettisti di Castelletto (un centinaio di giovani, in maggioranza italiani) è stata una delle maggiori accelerazioni di progetto .................il "supermouse" vagheggiato nel 2004 da Benedetto Vigna e dai suoi cinquanta giovani progettisti (poi raddoppiatisi) incontrò prima la Nintendo, con la Wii, e poi la Apple con l'iPhone. Risultato: da allora Stm ha prodotto circa 700 milioni di Mems, il business nato da zero sfiora oggi i 200 milioni di dollari, si estende a circa il 50% del mercato mondiale degli accelerometri e si è diversificato sui più sofisticati giroscopi, magnetometri (bussole), sensori acustici (ovvero microfoni su chip di silicio) e di pressione. E a tutta la connessa (ma cruciale) elettronica di controllo. Fino a sistemi plurisensoriali combinati, ormai imminenti, che promettono ulteriori rivoluzioni. .....Come? «L'invasione i dei Mems ormai è realtà nei videogi e nei telefonini, milioni di pezzi all'anno e le applicazioni diventeranno sempre più sofisticate. Noi stiamo lavorando ..sul mercato anch'esso gigantesco medicale. Dove i crpsensori hanno spazio ancora tutto esplorare». E Vigna mostra i primi esempi: una lente a contatto in cui è incorporato uni nuscolo sensore per misura pressione nell'occhio. E un cer che registra e analizza il battito cardiaco. «Per ora quest'ultimo lavorerà con le consolle che ti fanno giocare a tennis in casa, e ti avvertirà se stai esagerando - rileva Vigna -, ma domani diverrà uno strumento di uso diagnostico generale». E poi la robotica e la meccatronica del futuro, comandata da "supermouse e forse sensorializzata su ogni parte meccanica in movimento. E l'acustica intelligente, con matrici di microfoni che captano chi sta parlando in una riunione e si orientano. Sono solo esempi di queste minuscole macchine vibranti che stanno cambiando l'interazione tra uomo e dispositivi, ben al di là, ormai, del solo computer o joystick «Abbiamo già realizzato un prototipo di schedina elettronica che misura, insieme, accelerazioni, torsioni, orientamento e pressioneI segnali vanno a un microprocessore che li elabora e fornisce coordinate di alto livello logico - osserva Ungaretti -. Si chiama I-Nemo ed è solo il primo dei sistemi multisensoriali che faranno la differenza in molti campi. Noi ne abbiamo intravisto qualcuno, ma altri ne troveranno di nuovi». È una frontiera analoga ai primi Mems di Castelletto: in accelerazione.
giuseppe.caravita@ilsole24ore.com
orso castano : le nanotecnologie , in ogni campo della attivita' umana, determineranno notevoli cambiamenti. Certo non sono esenti da rischi, come gia' su questo blog fu accennato. Il rischio , ad esempio , che possano , interagendo con importanti strutture cellulari, dopo essere riuscite a penetrare le barriere naturali del corpo umano, determinare mutazioni o interferenze tali da compromettere il fisiologico funzionamento del corpo stesso.Ma ormai sembrano , in crescendo, essere diventate una forte linea di interesse per il profit e quindi la documentazione , il monitoragio su di esse dovra' farsi stretto. Del resto non vanno neppure demonizzate; i vantaggi che derivano dal loro uso sono notevoli. anche nella terapia, come le bio-mems , campo di ricerca in forte sviluppo , sta dimostrando.
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