Anaao, medici 'in mutande' con manovra all'orizzonte
Roma, 15 giu. (Adnkronos Salute) - "La manovra economica allo studio del Governo, stando alle anticipazioni riportate dalla stampa e alle dichiarazioni dei ministri interessati, penalizzerebbe fino all'accanimento i medici e i sanitari dipendenti del Ssn, prevedendo un ulteriore blocco dei contratti per il biennio 2013/2014. Questa volta non ci mettono le mani in tasca solo perché ci riducono in mutande". Ad affermarlo è Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, preoccupato dalla nuova manovra economica che il Governo è in procinto di varare."Mettendo insieme le penalizzazioni a carico della categoria e cioè blocco contrattuale, congelamento degli stipendi, prelievo forzoso, scippo dell'esclusività di rapporto e della Ria (retribuzione individuale di anzianità), si può ipotizzare - sottolinea Troise - una perdita secca del potere d'acquisto dei medici e sanitari dipendenti del Ssn tra il 15 e il 20% entro il 2014. Se c'è l'esigenza di rimettere in ordine i conti pubblici - spiega il segretario nazionale dell'Associazione - non possono essere sempre i soliti noti, e con molteplici modalità, a pagare.
Ancora una volta il pubblico impiego viene additato come causa del dissesto dei conti e poi usato come un bancomat dello Stato".Per Troise, "nessuna manovra correttiva può essere considerata equa se salvaguarda rendite finanziarie, evasione fiscale e privilegi per penalizzare il lavoro, tantomeno quello dei medici e sanitari del Ssn chiamati a tutelare, in condizioni sempre più gravose e rischiose, un bene costituzionalmente garantito quale il diritto alla salute dei cittadini. Tale pesantissima, iniqua e ingiustificata penalizzazione - conclude Troise - insieme all'esodo pensionistico dei medici e sanitari pubblici, porterà il Ssn ad un 'impoverimento' complessivo, dalle ricadute imprevedibili e pericolose per la sua stessa tenuta. Ma non è escluso che anche questo rientri tra gli obiettivi di tutti coloro che non perdono occasione per declamare la necessità di un secondo pilastro sanitario, quello privato".
Ancora una volta il pubblico impiego viene additato come causa del dissesto dei conti e poi usato come un bancomat dello Stato".Per Troise, "nessuna manovra correttiva può essere considerata equa se salvaguarda rendite finanziarie, evasione fiscale e privilegi per penalizzare il lavoro, tantomeno quello dei medici e sanitari del Ssn chiamati a tutelare, in condizioni sempre più gravose e rischiose, un bene costituzionalmente garantito quale il diritto alla salute dei cittadini. Tale pesantissima, iniqua e ingiustificata penalizzazione - conclude Troise - insieme all'esodo pensionistico dei medici e sanitari pubblici, porterà il Ssn ad un 'impoverimento' complessivo, dalle ricadute imprevedibili e pericolose per la sua stessa tenuta. Ma non è escluso che anche questo rientri tra gli obiettivi di tutti coloro che non perdono occasione per declamare la necessità di un secondo pilastro sanitario, quello privato".
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