orso castano : un vero disastro , non un soldo in piu'. E' vero che sono stati rubati e sperperati ma in ballo ci sono l'applicazione dei LEA , e la garanzia che l'assistenza sanitaria non scenda di livello , con buona pace del miliardario Grillo che ricatta i suoi deputati non accettando che possano "cambiare" casacca o dissentire dalla "linea" , cioe' dalla linea dello sfascio , cioe' "tanto peggio tanto meglio" , sua stella polare.
CGIL link
Il sindacato ha elaborato un dossier sulle ultime verifiche per le Regioni in Piano di rientro e il giudizio non è positivo. “Ancora una volta, seppure l’utilità dei piani per evitare il default sia fuori discussione, la riduzione dei disavanzi è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari”. IL DOSSIER CGIL.
01 MAR - Le ultime verifiche dimostrano ancora una volta che seppure l’utilità dei piani di rientro per evitare il default sia stata fuori discussione la riduzione dei disavanzi operata in queste regioni è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari che hanno colpito cittadini e lavoratori”. Questo il giudizio della Cgil riguardo agli esiti delle verifiche per le Regioni in piano di rientro.
Per il sindacato occorre invertire la rotta. “La via maestra del risanamento economico, come dimostrano le regioni più “virtuose”, è una seria riorganizzazione dei servizi. Per questo serve uscire dalla logica degli attuali Piani di rientro e passare a “nuovi Piani” che agiscano sul “disavanzo assistenziale” per risanare quello economico, garantendo i LEA in modo appropriato”.
“Infine, - sottolinea la Cgil - considerati i tagli pesantissimi al finanziamento del SSN in tutte le regioni, è necessario rivedere i parametri attuali che determinano l’obbligo di avvio del piano di rientro (per evitare di coinvolgere tutte le regioni !) e, soprattutto, sbloccare il congelamento della quota di riparto e delle altre spettanze, indispensabili per avere risorse “fresche” da vincolare allo “start up” dei processi di riorganizzazione. Resta fermo che occorre fermare i tagli al SSN, altrimenti la missione diventa …
Per il sindacato occorre invertire la rotta. “La via maestra del risanamento economico, come dimostrano le regioni più “virtuose”, è una seria riorganizzazione dei servizi. Per questo serve uscire dalla logica degli attuali Piani di rientro e passare a “nuovi Piani” che agiscano sul “disavanzo assistenziale” per risanare quello economico, garantendo i LEA in modo appropriato”.
“Infine, - sottolinea la Cgil - considerati i tagli pesantissimi al finanziamento del SSN in tutte le regioni, è necessario rivedere i parametri attuali che determinano l’obbligo di avvio del piano di rientro (per evitare di coinvolgere tutte le regioni !) e, soprattutto, sbloccare il congelamento della quota di riparto e delle altre spettanze, indispensabili per avere risorse “fresche” da vincolare allo “start up” dei processi di riorganizzazione. Resta fermo che occorre fermare i tagli al SSN, altrimenti la missione diventa …
Sanità, sulla verifica dei Piani di Rientro
anno 2012 nelle Regioni:
Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia
Elaborazione Cgil da fonte: sito Ministero della Salute - data pubblicazione: 22 febbraio 2013
La valutazione, da parte dei Tavoli di verifica Stato/Regioni (Tavolo per la verifica degli
adempimenti regionali e Comitato permanente per la verifica dei LEA), sull’andamento dei Piani di
Rientro nelle singole regioni è diversificata. Lo dimostra, anche, l’attenuazione per alcune di esse
delle “sanzioni”, con lo sblocco parziale delle risorse congelate (Campania e Puglia) o con la
possibilità di ridurre le aliquote fiscali (Abruzzo). Mentre alle regioni Lazio, Molise, Piemonte è
stato negato lo sblocco delle quote di finanziamento congelate (“spettanze residue”).
Nonostante le diverse valutazioni ricevute, tutte le regioni sono state “invitate” a redigere il
Programma Operativo 2013 – 2015, cioè a proseguire con il Piano di Rientro.
Riportiamo nella tabella l’esito della verifica in ogni regione, riferito all’eventuale attenuazione
delle “sanzioni” e alla prosecuzione del piano di rientro anche per gli anni seguenti.
Regione Attenuazione delle sanzioni (sblocco
finanziamenti o riduzione aliquote fiscali)
Prosecuzione piano di rientro: Programma operativo
2013 - 2015
Abruzzo La possibilità di erogare spettanze residue
sarà valutata nella prossima riunione di
verifica … sul superamento delle criticità
evidenziate.
… , in merito alla facoltà di
rideterminazione del gettito delle aliquote
fiscali (…anno di imposta 2012) …,
richiamano la necessità che venga prodotto
il relativo disegno di legge, accompagnato
da una opportuna relazione che riporti la
stima del minor gettito fiscale,…
In relazione alle criticità in essere e al fine di
consolidare e rendere effettivamente strutturali gli
interventi previsti nel Piano di rientro, la cui
realizzazione sta avvenendo con ritardo, i Tavoli di
verifica chiedono alla struttura commissariale di
redigere ed adottare il Programma operativo per gli
anni 2013-2015.
Calabria Tenuto conto del complessivo quadro emerso, al fine
di consolidare e rendere effettivamente strutturali gli
interventi previsti nel Piano di riqualificazione del
Servizio Sanitario Regionale, la cui realizzazione sta
avvenendo con ritardo, i Tavoli di monitoraggio hanno
chiesto alla struttura commissariale di redigere ed
adottare il Programma operativo per gli anni 2013-
2015 entro il 31 dicembre 2012.
Campania Anche al fine di non compromettere
l’andamento del piano dei pagamenti verso i
fornitori, valutano possibile erogare alla regione
un importo di 300 mln di euro
subordinatamente alla ricezione della seguente
documentazione, attestante: vedi sotto verbale
In relazione al quadro anzidetto ed al fine di
consolidare e rendere effettivamente strutturali gli
interventi previsti nel Piano di Rientro, la cui
realizzazione sta avvenendo con ritardo, i tavoli
chiedono alla struttura commissariale di redigere ed
adottare il Programma operativo 2013-2013.Verifica Piani di Rientro 2012 esito monitoraggi - Cgil nazionale area welfare Politiche della Salute - a cura di Stefano Cecconi
Lazio Alla luce delle risultanze della riunione si è
ritenuto non possibile procedere ad erogare le
spettanze residue.
In relazione alle criticità suindicate, e al fine di
consolidare e rendere effettivamente strutturali gli
interventi previsti nel Piano di rientro, la cui
realizzazione sta avvenendo con notevoli ritardi,
Tavolo e Comitato hanno chiesto al Commissario ad
acta … di redigere ed adottare il Programma
operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31 dicembre
2012.
Molise Alla luce della persistenza delle criticità .., è stata valutata l’insussistenza dei presupposti per erogare alla
regione le spettanze residue, legate alle risorse premiali, e per concedere l’accesso ai Fondi FAS per la
copertura del disavanzo a tutto il 2009.
Piemonte Sulla base delle citate considerazioni hanno
valutato l’impossibilità di erogare alla Regione
le spettanze residue.
I Tavoli hanno valutato negativamente lo stato di
attuazione del Piano di rientro, ... hanno invitato la
Regione alla prosecuzione del Piano di rientro
mediante la predisposizione di un Programma
Operativo per il triennio “2013-2015”.
Puglia Tenuto conto dello stato di avanzamento
nell’attuazione del Piano di rientro, è stata
erogata alla regione una quota delle spettanze
residue relative agli anni 2006, 2008 e 2009 pari
a 251 mln di euro, per un importo di 60 mln di
euro.
Al fine di rendere più incisivi i complessivi interventi
previsti dal Piano di rientro, Tavolo e Comitato hanno
chiesto alla regione di redigere il Programma
operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31 dicembre
2012.
Sicilia … volontà regionale di proseguire il Piano di rientro
con un Programma operativo 2013-2015 e restano in
attesa della relativa formalizzazione.
Sembra emergere, nelle ultime verifiche, una maggiore attenzione al monitoraggio dei LEA, e non
solo degli aspetti economico finanziari, come condizione essenziale del risanamento.
Sui LEA, a solo titolo di esempio, citiamo alcuni verbali:
Abruzzo: in attesa dell’implementazione delle strutture dedicate all’assistenza residenziale e
semiresidenziale rivolta ai pazienti non autosufficienti
Calabria: serve un documento di programmazione generale con interventi prioritari su: rete di
emergenza-urgenza, rete territoriale, cure palliative, assistenza residenziale e domiciliare agli
anziani
Campania: necessità di procedere nel processo di riorganizzazione della rete ospedaliera e al
contempo di rispondere alle esigenze della popolazione con servizi appropriati di assistenza
domiciliare, residenziale e semiresidenziale
Lazio: sulla rete ospedaliera serve una relazione di aggiornamento puntuale sull’attuazione
delle riconversioni … riequilibrio fra posti letto dedicati alla riabilitazione (in eccesso) e posti
letto dedicati a persone non autosufficienti, anche anziane (fortemente in difetto), tenendo
conto del fabbisogno assistenziale che emerge dalla popolazione
Molise: dai dati sull’erogazione dei LEA emergono diverse criticità con particolare riferimento
al superamento degli standard di posti letto, all’alto tasso di inappropriatezza delle prestazioni
erogate e al mancato rispetto degli standard per l’assistenza domiciliare e semi residenziale
Piemonte: La documentazione trasmessa ai fini dell’istruttoria della verifica degli adempimenti
Lea per gli anni 2010 e 2011 non è stata ritenuta sufficiente
Puglia: La documentazione trasmessa ai fini dell’istruttoria per la verifica degli adempimenti
Lea è stata ritenuta ancora non sufficiente.
Sicilia: sulla rete territoriale, … ribadiscono la carenza in materia di assistenza domiciliare e di
strutture residenziali per non autosufficienti anche anzianiVerifica Piani di Rientro 2012 esito monitoraggi - Cgil nazionale area welfare Politiche della Salute - a cura di Stefano Cecconi
La regolazione dell’accreditamento delle strutture private – altra questione cruciale per il
risanamento - evidenzia persistenti e gravi problemi in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, progressi
ma ancora ritardi in Campania e Puglia.
In estrema sintesi, le ultime verifiche dimostrano ancora una volta che – seppure l’utilità dei piani
di rientro per evitare il default sia stata fuori discussione - la riduzione dei disavanzi operata in
queste regioni è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari che hanno
colpito cittadini e lavoratori. Mentre la via maestra del risanamento economico, come dimostrano
le regioni più “virtuose”, è una seria riorganizzazione dei servizi. Per questo serve uscire dalla logica
degli attuali Piani di rientro e passare a “nuovi Piani” che agiscano sul “disavanzo assistenziale” per
risanare quello economico, garantendo i LEA in modo appropriato.
Infine, considerati i tagli pesantissimi al finanziamento del SSN in tutte le regioni, è necessario
rivedere i parametri attuali che determinano l’obbligo di avvio del piano di rientro (per evitare di
coinvolgere tutte le regioni !) e, soprattutto, sbloccare il congelamento della quota di riparto e
delle altre spettanze, indispensabili per avere risorse “fresche” da vincolare allo “start up” dei
processi di riorganizzazione. Resta fermo che occorre fermare i tagli al SSN, altrimenti la missione
diventa … impossibile.
ALLEGATA LA SINTESI DEI VERBALI (estratti dal sito del Ministero della Salute - data pubblicazione:
22 febbraio 2013)
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