"In questa trattativa - aggiungono - il governo ha fatto da zerbino alla Fiat, che, per tutta risposta, sta chiudendo lo stabilimento di Termini Imerese e continua a perdere sul mercato il doppio della media europea. Berlusconi dichiara poi candidamente qual è il suo vero desiderio: pagare un dollaro l'ora gli operai e farli lavorare in fabbrica 12 ore al giorno per sette giorni alla settimana. Il suo modello è lo stesso di Marchionne che ha spostato la produzione in Brasile, Turchia, Serbia e Polonia trasformando l'Italia in un paese residuale".
"Etichettare storico e innovativo un accordo che viola la Costituzione e cancella un settore come quello dell'auto - concludono Di Pietro e Zipponi - dimostra, una volta di piu', l'inadeguatezza di questo governo"............Sulla Fiom che è contro e che non ha firmato l'accordo, Palombella è lapidario: "Si assumera' questa responsabilita'. Sono andati troppo oltre con Pomigliano. Hanno giocato sporco, mettendo nel tritacarne tutto, dal presidente della Repubblica ai cassintegrati; avevano già deciso di non firmare. Ma è finita l'epoca in cui c'e' chi non firma gli accordi e poi ne beneficia, pur continuando a criticarli. Adesso solo chi si assume la responsabilità della firma ha rappresentanza nella gestione dell'intesa. Se vincessero i no, niente investimenti, a Mirafiori resterebbe solo la MiTo e la fabbrica sarebbe condannata a una lenta ed inesorabile agonia".........."Evidentemente il presidente del Consiglio non sa che si tratta dell'ennesimo accordo separato che trasforma l'azienda in un reparto separato della Chrysler, spostando di fatto la testa tecnologica e progettuale negli Stati Uniti", denunciano in una nota.
orso castano : l'accordo fiat (non dimentichiamo che lo Stato Italiano ha supportato economicamente per decenni la Fiat ed i suoi padroni consentendo l'accumulo di profitti , l'ex IFI ne e' una prova) esclude il contratto nazionale di lavoro. Cioe' apre , dopo Pomigliano, la strada agli accordi separati azienda per azienda con oggettivo indebolimento (sopratutto nelle aziende piu' piccole) la forza contrattuale dei lavoratori, con il ricatto del posto di lavoro, cioe' il massimo della precarieta' e mano libera sui licenziamenti . Si riaprira' probabilmente in tal modo la conflittualita micro e macro, sopratutto laddove il padrone imponesse ritmi o ambienti o non rispettasse la salute dei lavoratori , con aumento delle malattie lavorative e lo stress da lavoro. Ci si chiede se tutto questo e' costituzionale e se non ci fossero altre strade per la contrattazione sull'assenteismo. Vedremo anche se dopo questo contratto la Fiat riuscira' ad essere competitiva sul mercato internazionale. Questo , come dice Di Pietro e' il panettone avvelenato che i padroni ed il governo regalano questo natale ai lavoratori, contro lo statuto dei lavoratori, contro i diritti acquisiti . Ad un nuovo patto sociale si e' preferito cedere alle richieste fatte, sulla spinta della globalizzazione, dai padroni. C'e' da aver paura. I frutti deteriori della globalizzazione stanno producendo l'indebolimento dei diritti dei lavoratori . Il padrone con il ricatto del posto di lavoro ridiventa "il Padrone" e gli operai gli zerbini. Mai , come ora valgono le parole di Marx : proletari (operai e disoccupati ) di tutto il mondo unitevi.
.
Nessun commento:
Posta un commento