stralcio da "La Repubblica.it.............La gestazione - Perché la nascita avvenga nelle migliori condizioni, e per ridurre il numero dei parti cesarei, è necessario che la donna sia controllata durante la gestazione secondo criteri precisi. Il nuovo modello delineato dal ministero prevede che la futura mamma sia assistita dagli stessi professionisti in modo continuativo. In particolare, a prendersene cura sarà l'ostetrica, in collaborazione con il medico di medicina generale, i consultori e le altre strutture territoriali e il coinvolgimento dei medici specializzati in ostetricia e di altri specialisti in caso di complicazioni. Cambia anche il numero delle visite, che non devono più essere quattro. Inoltre, è previsto che i professionisti forniscano alle future mamme informazioni scritte sul programma delle visite, comprendenti il numero, la tempistica e i contenuti degli incontri.
Gli esami prenatali - I test di screening per diagnosticare aventuali anomalie fetali sono cinque: indagine ecografica al primo appuntamento, test sierologici per la sindrome di Down, amniocentesi ed analisi dei villi corali solo per chi è a rischio, indagine ecografica per anomalie fetali. Insomma, il modello fissato dal Ministero cambia la trafila e fissa paletti e criteri precisi: si sottopongono all'amniocentesi e alla villocentesi solo le donne a rischio, cioè quelle risultate positive al test combinato eseguito tra 11esima e 13esima settimana. Questo esame incrocia l'età materna, la traslucenza nucale e gli esami del sangue adatti a indentificare eventuali anomalie, come la sindrome di Down. "Si tratta di introdurre una diversa pratica clinica per individuare le donne a rischio - dice Vittorio Basevi del Ceveas, coordinatore del progetto delle linee guida - facendo dell'amniocentesi e villocentesi delle indagini di secondo livello".Le nuove linee guida cercano anche di rispondere agli esperti che lamentano un'eccessiva medicalizzazione della gravidanza.......................
orso castano : il problema gravidanza e' complesso: molte donne oggi partoriscono a ridosso delle'eta' critica dei 35 anni per problemi di sistemazione lavorativa o di lunga ricerca di lavoro adeguato e stabile.
Torneremo sull'argomento anche con dati statistici o studi a carattere sociale. La ritardata o assente gravidanza (anche per motivi di sterilita') e' uno dei fattori di reazione depressiva , la ricerca di un figlio puo' diventare spasmodica , ed alla fine si e' disposti a fare salti mortali , pur di averlo. L'insicurezza e la precarieta' non aiutano ed il coctail diventa amaro calice per molte coppie.
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