Il gruppo Chrysler e Fiat Auto potrebbero diventare una società unica con il suo quartier generale negli Stati Uniti. L'ad della Fiat Sergio Marchionne lo ha detto, secondo quanto riporta "Automotive News", intervenendo alla Jd Power and Associates International Automotive. Questo non accadrà fino a quando la Chrysler non avrà restituito i prestiti del governo Usa, cosa che Marchionne si augura possa accadere già quest'anno. «Chi lo sa? Nei prossimi due o tre anni, potremmo essere alla ricerca in una sola entità. Potrebbe essere qui la sua sede», ha detto Marchionne. L'ad ha spiegato che le società stanno valutando una serie di «alternative e scenari. Prima di tutto dobbiamo integrarle operativamente e poi guardare la governance».........Anche Piero Fassino, candidato alle primarie del centosinistra in vista delle prossime elezioni comunali, vuole spiegazioni dall'ad della Casa Madre. «Credo che l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, debba chiarire al più presto il senso delle sue parole. Chiarire se si tratta soltanto di uno scenario eventuale o di un progetto concreto». «Noi abbiamo il dovere di chiederglielo - ha aggiunto Fassino - e lui di rispondere in modo preciso e esauriente, prima di tutto in segno di rispetto degli operai di Mirafiori che hanno firmato l'accordo in cambio di certezze. Non vorremmo davvero che queste certezze venissero messe in dubbio».
Incisiva e pungente, invece, la risposta di Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom.«Bisognerebbe che le classi dirigenti del Paese trovassero lo stesso coraggio dei lavoratori di Mirafiori: sarebbe utile dire qualche no a Marchionne per riuscire a mantenere il cervello e la produzione dell'Auto in Italia».
«Purtroppo – prosegue Airaudo - si dimostra un errore non avere costretto la Fiat a un tavolo nazionale in cui prendere impegni per il Paese e per i territori, invece di scaricare sui lavoratori e sul peggioramento delle loro condizioni gli eventuali investimenti. E la richiesta di un incontro che fanno tutti oggi è tardiva. Se siamo in questa situazione c'è una gravissima responsabilità del governo e delle classi dirigenti a tutti i livelli che stanno sottovalutando il rischio per il Paese di perdere la testa del gruppo».
«Purtroppo – prosegue Airaudo - si dimostra un errore non avere costretto la Fiat a un tavolo nazionale in cui prendere impegni per il Paese e per i territori, invece di scaricare sui lavoratori e sul peggioramento delle loro condizioni gli eventuali investimenti. E la richiesta di un incontro che fanno tutti oggi è tardiva. Se siamo in questa situazione c'è una gravissima responsabilità del governo e delle classi dirigenti a tutti i livelli che stanno sottovalutando il rischio per il Paese di perdere la testa del gruppo».
Infine, per Monica Cerutti, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà nel Consiglio Regionale del Piemonte e componente della Direzionale Nazionale del partito, sulla vicenda Fiat «è triste dire l'avevamo detto..». Ma dopo le dichiarazioni dell'ad del Lingotto il Presidente della Regione, Roberto Cota, e il sindaco di Toirno, Sergio Chiamparino, devono aprire «finalmente il tavolo con il Governo, la Fiat e i sindacati».............
orso castano: dopo le primarie che hanno dimostrato come 50.000 ed oltre torinesi sono disposti a combattere per la loro citta' questo rinviare contino del confronto tra fassino, Airaudo e l'AD Marchionne , che sempre pi' vorrebbe fuggire negli USA , questo rinviare e' direi scandaloso : posso capire Cota , che e' di destra ed a cui importa solo l'inno lombardo , i tagli duri al welfare ed insieme all'amico Brnettas lo scontro duro contro chi nel welfare si fa il fondello. Ma non capisco l'ammosciamento del PD , che e' che non vuole piu' essere n partito di sinistra che difende gli operai e le classi sbalterne , ma almeno gli interesssi dei "torinesi" dovrebbe , in campagna preelettorale difenderli; invece tarda e riflette , cerca alleanze impossibili, magari con segmenti della stessa lega , supponendo che in qualche maniera difendera' le classi piu' povere. La lega e' legata a doppio filo a B. e vota tutte le leggi salvapersona., vuole staccare "la Padania" (oggetto astratto) dall'Italia, cioe' vuole dividere ilo popolo, per instaurare un governo autonomo dei piccoli imprenditori del Nord , contro il governo centrale, percio' e' contro l'Italia unita. Cosa aspetta il PD a mobilitarsi? almeno al Nord, come si deve? o forse ha messo nel conto di perdere le elezioni a Torino?
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