AGENDA
DIGITALE. Con l’approvazione di questo decreto entra in vigore
l’Agenda Digitale. “Con l’applicazione dell’Agenda Digitale,
aumentano fortemente i servizi digitali per i cittadini, che potranno
avere un unico documento elettronico, valido anche come tessera
sanitaria, attraverso il quale rapportarsi con la pubblica
amministrazione. Via libera anche alle ricette mediche digitali, al
fascicolo universitario elettronico, all’obbligo per la PA di
comunicare attraverso la posta elettronica certificata e di
pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da
tutti.” Continuando dal comunicato ufficiale “significativi
risparmi di spesa e maggiore efficienza arriveranno dalla
digitalizzazione delle notifiche e delle comunicazioni giudiziarie,
che assicureranno il mantenimento del principio di prossimità del
servizio giustizia nei confronti di cittadini e imprese.”
GAP
TECNOLOGICO. Come annunciato anche da Monti, tra i vari
obiettivi c’è quello di diminuire il gap tecnologico, soprattutto
cercando di diffondere le tecnologie digitai. Confermata la misura di
portare almeno a 2 mbps la connessione nelle zone non ancora coperte
e nelle aree a fallimento d’impresa. Ai finanziamenti concessi per
il Mezzogiorno (circa 600 milioni di euro) si aggiungono altri 150
milioni di euro per operare gli interventi sulle aree del
Centro-Nord. Anche la banda ultralarga è stata toccata dal decreto:
procedure semplificate e adempimenti autorizzatori ne favoriranno la
diffusione, anche attraverso il wireless e nuove tecnologie di
connessione. Esenzioni previste anche per la sistemazione della
fibra ottica.
STARTUP. Ma la grande novità
riguarda soprattutto l’introduzione del concetto di impresa
innovativa (startup). "Le nuove misure toccano tutti gli aspetti
più importanti del ciclo di vita di una startup - dalla nascita alla
fase di sviluppo, fino alla sua eventuale chiusura - ponendo l’Italia
all’avanguardia nel confronto con gli ordinamenti dei principali
partner europei.” Il comunicato prosgue “tali norme danno anche
seguito a quanto indicato nel Programma Nazionale di Riforma e
rispondono a raccomandazioni specifiche dell’Unione Europea che
individuano nelle startup una leva di crescita e di creazione di
occupazione per l’Italia. La dotazione complessiva subito
disponibile è di circa 200 milioni di euro. Una volta a regime, la
norma impegnerà 110 milioni di euro ogni anno.”.
DEFISCALIZZAZIONE. Un occhio
particolare è rivolto anche sul fronte del fisco e dei costi
sostenuti. “Una volta a regime, la norma impegnerà 110 milioni di
euro ogni anno.
Ulteriori importanti misure vengono assunte sul fronte della defiscalizzazione delle opere infrastrutturali strategiche (tramite l’introduzione di un credito di imposta a valere su Irap e Ires fino al 50%), sull’attrazione degli investimenti diretti esteri (con la costituzione dello sportello unico Desk Italia a cui potranno rivolgersi gli imprenditori stranieri), col rafforzamento del sistema dei Confidi per migliorare l’accesso al credito delle Pmi e con significative liberalizzazioni nel settore assicurativo (introduzione di un “contratto base” comune a tutte le compagnie).”.
Ulteriori importanti misure vengono assunte sul fronte della defiscalizzazione delle opere infrastrutturali strategiche (tramite l’introduzione di un credito di imposta a valere su Irap e Ires fino al 50%), sull’attrazione degli investimenti diretti esteri (con la costituzione dello sportello unico Desk Italia a cui potranno rivolgersi gli imprenditori stranieri), col rafforzamento del sistema dei Confidi per migliorare l’accesso al credito delle Pmi e con significative liberalizzazioni nel settore assicurativo (introduzione di un “contratto base” comune a tutte le compagnie).”.
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