I capolavori dei Maestri del Rinascimento (Botticelli, Beato Angelico, Piero del Pollaiolo, i Della Robbi...a, Lorenzo di Credi) illustrano come il fiorire del moderno sistema bancario sia stato parallelo alla maggiore stagione artistica del mondo occidentale.La mostra “Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità” racconta proprio la storia dell’invenzione del sistema bancario moderno e del progresso economico cui ha dato origine, ricostruendo la vita e l’economia europea dal Medioevo al Rinascimento. Le vicende economiche e quelle dell’arte si vanno ad intrecciare, sullo sfondo di mutamenti religiosi e sconvolgimenti politici dell’epoca....... il persistente conflitto tra valori spirituali ed economici. Il mecenate e il banchiere, le case regnanti e gli artisti: figure in stretto rapporto tra loro, tutte messe in evidenza per il loro ruolo.
E’ un viaggio alla radice del potere fiorentino in Europa, di quei meccanismi economici che permisero ai fiorentini di dominare il mondo degli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento e la fioritura dell’arte......da Wikipedia (aiutiamola), stralcio :
La libertà di arricchirsi, http://it.wikipedia.org/wiki/Capitalismo_rinascimentale_nordeuropeo
Fino al 1400 il grande commercio e le grandi banche non esistevano a nord dell'Italia. Erano icapitalisti di alcune potenti famiglie italiane che dominavano il mercato degli affari e influenzavano la politica di principi e sovrani.
Le cose cominciano a cambiare dalla
seconda metà del XV secolo, quando compaiono nelle Fiandre,
in Francia, in Inghilterra, nelle città della Germania
meridionale degli "uomini nuovi" che hanno a
disposizione un capitale di dubbia provenienza che vogliono investire
per arricchirsi.Essi non sono
i discendenti di ricche famiglie che hanno accumulato ricchezze ma
uomini che hanno nuove risorse: la loro intelligenza e
spregiudicatezza.
Del Rinascimento che
dall'Italia si sta diffondendo in Europa, essi colgono il valore
preminente: la"libertà naturale" dell'uomo ormai
affrancato dai lacci della religione, dell'uomo consapevole della sua
"modernità", che vive in una dimensione non più verticale
medioevale, ma orizzontale: nella natura che si offre loro come
terreno di nuove scoperte, conquiste, viaggi oltre le colonne
d'Ercole.Essi vorrebbero impiantare le
loro manifatture là dov'è il centro dei commerci, della
produzione: nelle città dove prosperano invece i borghesi trincerati
nelle arti, nelle corporazioni di mestiere che stabiliscono
salari fissati per legge, la qualità della produzione, le regole
degli scambi.
I nuovi venuti vogliono produrre come a
loro piace, in nome della "libertà vera", com'essi dicono,
non la libertà regolamentata da mille lacci destinata a mantenere i
privilegi dei borghesi.Questi
intrusi, che vogliono rompere il monopolio delle arti,
saranno quindi allontanati dalle città, ma essi non demordono :
con i loro capitali industrializzeranno la campagna..............
Il tradimento della borghesia verso se stessa
Ci si aspetterebbe ormai alla fine
del XVI secolo, che la grande borghesia capitalista del nord
Europa, sia pronta a gestire direttamente quel potere che lei stessa
con le sue ricchezze ha sostenuto e, in parte, condizionato nel corso
del '500.La rivoluzione dei prezzi ha indebolito
la nobiltà che pure continua a godere di privilegi non più
giustificabili: da classe politica che svolgeva in passato una
funzione sociale, ora è soltanto una parassita della società
attiva, è divenuta un ordine privilegiato ormai pronto per essere
abbattuto.
"Il borghese gentiluomo"
(1670) commedia del teatro satirico di Molière
Ma, in vero, la borghesia ha sempre
avuto un complesso d'inferiorità per quell' arrogante classe che
disprezzava le vili attività plebee che pure le procuravano il
denaro per quel lusso che pretedeva, per nascita, di godere.
La borghesia, che pure avrebbe tutte le
qualità di buon senso e di spirito pratico per esercitare la
gestione diretta del potere, dovrà compiere ancora un cammino lungo
un secolo per conquistarlo.
Frattanto il borghese andrà alla
ricerca di titoli che nobilitino lui e le sue ricchezze. Acquisterà
nella Francia di Richelieucariche pubbliche e onori. Acquisterà
feudi e un blasone dai nobili spiantati.
Commedie teatrali della fine del
'600 continueranno a rappresentare sulla scena le manie di
prosperosi borghesi che pur abili e intelligenti nel condurre i loro
affari perdono la testa, rendendosi ridicoli, per imparentarsi con
disgraziate e decrepite famiglie nobiliari.
La borghesia
europea non ha ancora il coraggio di governare in prima persona:
tradisce se stessa, si maschera come classe nobiliare Il
potere appartiene per diritto e per grazia di Dio alla nobiltà di
sangue.
Solo nell'Inghilterra della Seconda
Rivoluzione (1688-1689), con un anticipo di un secolo nei
confronti dell'Europa continentale, le forze parlamentari borghesi
e puritane, che credono nella sacralità del lavoro e del
profitto, metteranno ai margini la nobiltà e assumeranno la gestione
diretta della politica e dell'economia di una nazione ormai avviata
alla Rivoluzione industriale, punto d'arrivo di quegli "uomini
nuovi" delle manifatture nelle campagne.
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