martedì 10 novembre 2009

300 mila assunzioni in meno. Lo scenario italiano non è però di quelli che lasciano sperare , clicca qui'

...............in termini di

nuove prospettive occupazionali. Secondo le stime di Unioncamere a fine 2009 le assunzioni totali in tutta Italia saranno 523 mila (vedi tabella). Oltre 300 mila in meno di quanto erano state l'anno scorso (828 mila) e nel 2007 (839 mila). A dicembre 2009, tra entrate e uscite dal "castello" dell'occupazione, si registrerà un saldo negativo di 213 mila unità. Mai mentire. La presenza all’interno del curriculum di un “buco”, che sia un licenziamento o un'interruzione di una collaborazione, non passa quindi inosservato e non lascia indifferenti. Allora cosa fare? Per i direttori del personale è preferibile dirlo sempre. Mai mentire. La menzogna è considerata un comportamento molto grave dal 40 per cento. E lo stesso pensa anche un altro quaranta per cento, anche se però comprende le ragioni di un tale comportamento. Solo per il 21 per cento la bugia non incide in alcun modo sulla decisione finale. Spiegare e contestualizzare. Semmai, è bene spiegare le ragioni di quanto accaduto. Provare insomma a contestualizzare. "I candidati coinvolti in queste problematiche con cui ho avuto a che fare - racconta Paolo Citterio, presidente di Gidp, l'associazione di direttori del personale (leggi intervista integrale)- enunciavano le motivazioni senza problemi durante il colloquio anche perché se non lo avessero fatto a fronte delle precise domande dell'esaminatore si sarebbe spezzato il filo fiduciario che lega sempre i due interlocutori nel colloquio e comunque sarebbe stato ingannare la buona fede dell'esaminatore. Quindi conviene spiegare sempre le motivazioni che vi vedono o vi hanno visto senza lavoro a chi vi intervista. E' invece sbagliato tacerlo per ritrosia o per vergogna ”.............Conseguenze sociali e costi economici. Riuscire a rientrare è davvero un'impresa. Ma non è un problema che coinvolge solo i singoli individui. E' una questione che interessa tutta la società. Qualche giorno fa Joaquin Almunia, il commissario europeo agli Affari economici, ha espresso la sua preoccupazione e la necessità di elaborare riforme del mercato del lavoro che evitino la creazione di una disoccupazione strutturale nel lungo termine. Pochi giorni prima da Parigi gli esperti dell'Ocse, alla presentazione dell'Employment Outlook 2009, avevano manifestato la preoccupazione che l'aumento significativo della disoccupazione diventi strutturale, perché i disoccupati di lungo periodo diventano meno attraenti per i datori di lavoro. Con gravissime conseguenze sociali e costi economici elevati.

orso castano : accanto a qualche "consiglio" al momento del colloquio con il selezionatore il documento offre spunti da leggere sulla situazione drammatica di chi perde il lavoro oltre i 40/50 anni.

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