A guidare questo nuovo corso della diplomazia americana, è proprio il capo del Dipartimento di Stato, Hillary Clinton: "In giro nel mondo - ha spiegato di recente l'ex first lady - vediamo ogni giorno sempre più persone usare internet, la telefonia mobile e le altre tecnologie, per dare più forza alla loro voce e alle loro proteste contro l'ingiustizia, e per realizzare le proprie speranze di libertà e democrazia. Siamo di fronte a un'opportunità storica per gli Stati Uniti di cambiare il suo concetto di aiuto. L'America è concentrata ad aiutare questa forma di dialogo delle persone tra di loro, delle loro comunità e dei loro governi con il resto del mondo".
giovedì 20 ottobre 2011
Obama e la Clinton, anche se lo fanno per loro scopi ! Ampliano la rete!!
La primavera araba ha dimostrato che i veri protagonisti sono stati i blogger e i social network. Difendere la rete, in giro nel mondo, è ormai il modo migliore per aiutare i dissidenti ad aggirare la censura. Il Dipartimento di stato e il Pentagono hanno già speso almeno 50 milioni di dollari per creare una rete indipendente di telefonia mobile in Afghanistan, usando i ripetitori delle basi militari nel paese. L'operazione vuole contrastare l'abilità dei talebani a spegnere le telecomunicazioni afghane ufficiali. Il governo americano, inoltre, sta finanziando la creazione di reti wireless nascoste per permettere agli attivisti di comunicare oltre la portata dei governi in paesi come Iran, Siria e Libia. Gli Stati Uniti, per abbattere i regimi autoritari, puntano molto sulla libera diffusione di Internet. La Casa Bianca sta facendo grandi sforzi, anche finanziari, per creare collegamenti internet e di telefonia mobile "fantasma", in modo da dare nuova forza alle rivolte contro i dittatori in giro nel mondo. Un altro progetto, forte di uno stanziamento di 2 milioni di dollari, riguarda lo sviluppo di "internet in valigia", una sorta di kit on-line, portatile, in grado di essere contrabbandata oltre confine e attivata per permettere comunicazioni wireless collegate alla rete internet mondiale. I piani hanno ricevuto un'accelerazione dopo che il regime egiziano di Mubarak spense la rete durante le proteste all'inizio di quest'anno. E anche nelle ultime settimane, anche il governo siriano ha più volte temporaneamente sospeso gran parte dell'internet nel Paese, in modo da ostacolare la diffusione della protesta e la mobilitazione dei dissidenti.
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