giovedì 29 aprile 2010
ancora un aggiornamento sull'adolescenza
da Domenica , sole24ore di aprile , di Gilberto Corbelli
Avete dei problemi con i vostri figli teenagers E non vi sono stati d'aiuto gli psicologi, né attraverso le costose consulenze mediante le decine di libri o articoli zeppi di suggerimenti contraddittori? Provate con un veterinario! David Baiinbridge, che insegna anatomia clinica veterinaria alla Cambridge University ed è autore emergente di popular science, ha messo insieme le più recenti conoscenze antropologiche, neurobiologiche, farmacologiche e socio-psicologiche sulle origini evolutive, le caratteristiche fisiologiche e le dimensioni comportamentali dell'adolescenza. Non è strano che un veterinario capisca l'adolescenza meglio di tanti psicologi. Negli ultimi vent'anni lo studio scientifico di questa fase dello sviluppo umano ha mostrato che gli adolescenti non sono né bambini che scimmiottano gli adulti, né adulti contratti infantili. Sono proprio una cosa a sé. Un animale speciale.L'adolescenza è un trattò unico della nostra specie. Un'invenzione, iniziata con Homò erectus ma completata solo circa 200mila anni fa, a cui dobbiamo il nostro successo evolutivo. Sotto tutti i punti di vista: da quello demografico a quello socio-culturale. Siamo sapiens, non tanto in virtù delle dimensioni del cervello o dell'organizzazione complessa del nostro comportamento adulto, ma perché abbiamo a disposizione un periodo di circa 6 anni, quelli tra i 13 e i 19, in cui il cervello può riorganizzarsi e prepararsi per tentare di rispondere alle sfide ambientali in modo funzionale per la sopravvivenza della specie. Finora, regolarmente con successo. Bainbridge, da questo punto di vista, non discute le implicazioni della presenza sul pianeta di quasi un miliardo e mezzo di adolescenti, che si troveranno ad affrontare situazioni socio-demografiche molto diverse da quelle nel contesto delle quali l'adolescenza si è selezionata quando i nostri antenati vivevano come cacciatori-raccoglitori. Di fatto, il tempo necessario per acquisire la maturità psicosociale si è notevolmente allungato rispetto ai nostri antenati. Mentre la maturità fisica, soprattutto la capacità riproduttiva, viene ancora raggiunta alla fine della pubertà. Anzi tende ad anticipare. Né è migliorata la capacità dei genitori o della struttura sociale di supportare gli adolescenti . Ne deriva un aumento dell'esposizione dei giovani a nuovi rischi sanitari, e il loro crescente contributo ai conflitti sociali e politici.
Vediamo da vicino quali cambiamenti fisiologici, che interessano gli adolescenti, possono spiegarne la fluttuante psicologia, sia sul piano dei punti di forza sia per la vulnerabilità. È un luogo comune dire che gli adolescenti sono in balia di tempeste ormonali. Ma non significa niente. Al dì là dei luoghi comuni sulla comparsa dei peli pubici, dell'acne, delle mestruazioni, dell'odore e del seno, l'evento più importante'è il cambiamento delle vie dopaminergiche, con l'attivazione del sistema tegmento-accumbens-corteccia, che prelude alla presa di comando della cortéccia prefrontale sul comportamento. È all'interno di questo processo che trovano origine comportàmenti apparentemente inconciliabili, come la ricerca dell'indipendenza, che porta all'acquisizione dell'autonomia, e la fragilità psicologica. É la corteccia prefrontale ha un ruolo cruciale nell'adolescenza. Il massimo di materia grigia viene raggiunto a 12 anni, e durante l'adolescenza avviene una perdita selettiva di connessioni sinaptiche con il rassodamento finale del livello della corteccia premontale (mielinizzazione) delle connessioni che avranno dato luogo alla strutturazione anatomica che è risultata più funzionale nell'organizzazione del comportamento collegato a un dato contesto. La conseguenza è un declino di quell'irrigidimento mentale ed emozionale tipicamente adolescenziale: probabilmente il mantenimento di una buona plasticità da utilizzare anche nell'età adulta dipende dalla densità della connettivita costruita attraverso la varietà e la qualità delle esperienze adolescenziali. Perché gli adolescenti vanno alla ricerca di stimoli estremi e si espongono in modo incosciente anche a seri rischi per la salute e la vita? Secondo Bainbridge, il cambiamento delle vie dopaminergiche rende gli adolescenti temporaneamente incapaci di provare piacere e induce la ricerca di situazioni stimolanti e rischiose in modo spesso compulsivo. Ci sono prove che il grado di temerarietà adolescenziale è predittivo del carattere individuale. La maturazione della corteccia prefrontale in un bagno di dopamina è all'origine anche del fatto che gli adolescenti esplorano spontaneamente nuovi modi di pensare. L'effetto finale è un'architettura complessa di pensieri o, meglio, aspettative che filtreranno le strategie comportamentali per ottenere ciò che si vuole ed evitare quello che non si vuole. Quali insegnamenti trarre dalle nuove conoscenze sull'adolescenza, per essere d'aiuto ai nostri figli? Qualcuno dirà: cosa mai ci serve conoscere il ruolo della dopamina nel cervello degli adolescenti per affrontare i complessi e drammatici problemi sociali globali, dal bullismo alle tossicodipendenze all'arruolamento dei terroristi? Dipende da quanto, come adulti, siamo ancora capaci di non essere rigidi e provare a cambiare approccio, se quello utilizzato finora non funziona. Di certo, invece di fare sempre della retorica, chiamando in causa comodamente una responsabilità impersonale verso le future generazioni o addirittura il cosmo, sarebbe utile rendersi conto che noi adulti esistiamo, sul piano evolutivo, perché c'è l'adolescenza. E perché gli adolescenti di oggi diventino degli adulti capaci di aiutare i loro figli a sviluppare le potenzialità migliori e più adattative. Per esempio, nel lungo e in parte condivisibile capitolo dedicato al rischio droghe, Bainbridge sostiene che insegnare ai teenagers a resistere alle pressioni dei coetanei è il modo migliore di ridurre l'uso di droghe.Bainbridge consiglia anche di dedicare più attenzione alle conoscenze scientifiche sui meccanismi neurobiologici dell'apprendimento, quando si discute dei metodi di insegnamento più efficaci in un'età critica per la maturazione cognitiva. Di fatto, nessuna delle pratiche didattiche sin qui utilizzate può essere difesa con argomenti empiricamente assodati. Ma è urgente capire perché e come gli adolescenti pensano, e quali conseguenze ha, per la maturazione della cognizione il fatto che il corpo di un adolescente matura più in fretta del suo cervello.
David Bainbridge, «Adolescenti. Una stona naturale», Einaudi, Torino, pagg. 324, € 16,50.
orso castano : articolo interessante che suggerisce spiegazioni per i comportamenti adolescenziali, spesso malcompresi o , anche, di difficile spiegazione
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