E Ichino punta il dito anche contro l'uso della cassa integrazione (Cig), straordinaria e in deroga. «Non è possibile sostenere Cig a tempo indeterminato, addormentando così le politiche attive. E attenzione perchè in questo momento non c'è solo la possibilità di fare una riforma, ma c'è la necessita' come non mai di attuarla. Il problema non e' tenere il lavoratore legato all'azienda come avviene oggi, ma mettere in campo strumenti giusti per aiutarlo nella ricerca del lavoro». Il rischio che il Paese corre, altrimenti, secondo il senatore democratico è che «l'enecefalogramma del mercato del lavoro resti piatto».
Ichino ha affrontato anche la questione del cosiddetto "contratto unico". «In realtà io non l'ho mai definito così. L'idea e' estendere il diritto del lavoro a tutti e scardinare false collaborazioni autonome.Non parliamo quindi di contratto unico, ma di un diritto unico per tutti».
orso castano : verso quale lavoro dovrebbe essere accompagnato il lavoratore, se il lavoro non c'e' ed i padroni del vapore piuttosto che innovare risparmiano e cercano di stare sul mercato globale con i licenziamenti e le paghe basse? In realta' ci saranno licenziamenti e basta, anche perche' qual'e' oggi l'azienda che non ha problemi economici , visto che gli interessi bancari sono da usura e chi riceve i prodotti paga a volte a due anni di distanza? Perche' non deve essere sottoposto a giudizio chi fa fallire la sua azienda per cattiva gestionje o peggio buttando fuori , sul lastrico migliaia di lavoratori? Da che parte sta Ichini che consente ai padroni di fare quello che vogluiono e poi non rispondere di nulla!! Ichino sa tutto questo e non dice le cose come stanno!. Ci si chiede perche' resta nel PD, perche' non emigra a destra , nel PDL, perche' appoggia la BCE ? Perche' vuole farci finire come la Grecia? Chi sbaglia paga ed i ladri ed i padroni che sfruttano e non innovano devono pagare loro la crisi! Ichino non e' trasparente. Decidete voi come definirlo!! Ichino vada in Grecia a vedere come questa Europa ha ridotto un paese debole : alla fame! ci lasci in pace!
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