Il ricordo dell’esodo giuliano e dalmata da Cittagora', on line del Comune di Torino
07-02-2012
Uno
dei drammi seguiti alla Seconda guerra mondiale fu rappresentato dal
trasferimento forzato delle popolazioni. Il più grande fu
quello di alcuni milioni di tedeschi, costretti dopo la sconfitta del
nazismo a sgomberare le province prussiane “storiche” (Slesia,
Pomerania e la stessa Prussia), assegnate alla Polonia per
compensarla dell’annessione all’Unione Sovietica dei suoi
territori orientali.
In scala minore, accadde anche alle popolazioni di lingua italiana che da secoli abitavano il litorale giuliano e dalmata. Da Pola, Fiume, Spalato, Zara, Capodistria e altre località, più di 350.000 persone, fra il 1945 e il 1947, fuggirono dall’annessione jugoslava.
Dopo anni di guerra, le rappresaglie dei soldati del Maresciallo Tito – la Jugoslavia aveva avuto un milione e mezzo di morti durante l’occupazione nazifascista - terrorizzarono gli italiani, uccisi a migliaia ( in parte scaraventati nelle foibe, profondi pozzi naturali sulle colline del Carso), spingendoli a un esodo drammatico. Molti di loro arrivarono a Torino, che anche per questo è una delle città italiane dove più viva è la memoria di quella tragedia.
In scala minore, accadde anche alle popolazioni di lingua italiana che da secoli abitavano il litorale giuliano e dalmata. Da Pola, Fiume, Spalato, Zara, Capodistria e altre località, più di 350.000 persone, fra il 1945 e il 1947, fuggirono dall’annessione jugoslava.
Dopo anni di guerra, le rappresaglie dei soldati del Maresciallo Tito – la Jugoslavia aveva avuto un milione e mezzo di morti durante l’occupazione nazifascista - terrorizzarono gli italiani, uccisi a migliaia ( in parte scaraventati nelle foibe, profondi pozzi naturali sulle colline del Carso), spingendoli a un esodo drammatico. Molti di loro arrivarono a Torino, che anche per questo è una delle città italiane dove più viva è la memoria di quella tragedia.
Lunedì
6 febbraio, a nome della Conferenza dei capigruppo, il presidente
Giovanni Maria Ferraris ha aperto la seduta del Consiglio comunale
rievocando il dramma degli esuli e riassumendo le iniziative assunte
congiuntamente da Comune, Regione e Provincia per celebrare il Giorno
del Ricordo, istituito con legge dello Stato dal 2004. Ferraris ha
anche annunciato che, a partire dall’anno prossimo, alla ricorrenza
sarà dedicata una celebrazione ufficiale in Sala Rossa.
I tre Enti, insieme all’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno organizzato quest’anno un ciclo di eventi che, partendo dalla mostra aperta fino al 19 febbraio presso la sede della Regione di piazza Castello 165, proseguirà venerdì 10 febbraio con una messa in Duomo alle 9.30, alla quale farà seguito una cerimonia commemorativa alle ore 11.30 presso il Cimitero Monumentale, di fronte al memoriale delle vittime delle rappresaglie messe in atto dai sostenitori di Tito contro le comunità italiane.
Sabato 11 febbraio, alle 16.30, convegno sulle foibe e sull’esodo, presso il Circolo dei Lettori.
Infine, venerdì 17 febbraio alle 11, il Comune deporrà una corona presso la targa dedicata agli esuli giuliani e dalmati in corso Cincinnato, all’angolo con via Pirano.
Nelle foto, dall'alto: Un'immagine storica della città di Pola; La targa dedicata agli esuli in corso Cincinnato, all'angolo con via Pirano;Il memoriale di Torino al cimitero monumentale;
I tre Enti, insieme all’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno organizzato quest’anno un ciclo di eventi che, partendo dalla mostra aperta fino al 19 febbraio presso la sede della Regione di piazza Castello 165, proseguirà venerdì 10 febbraio con una messa in Duomo alle 9.30, alla quale farà seguito una cerimonia commemorativa alle ore 11.30 presso il Cimitero Monumentale, di fronte al memoriale delle vittime delle rappresaglie messe in atto dai sostenitori di Tito contro le comunità italiane.
Sabato 11 febbraio, alle 16.30, convegno sulle foibe e sull’esodo, presso il Circolo dei Lettori.
Infine, venerdì 17 febbraio alle 11, il Comune deporrà una corona presso la targa dedicata agli esuli giuliani e dalmati in corso Cincinnato, all’angolo con via Pirano.
Nelle foto, dall'alto: Un'immagine storica della città di Pola; La targa dedicata agli esuli in corso Cincinnato, all'angolo con via Pirano;Il memoriale di Torino al cimitero monumentale;
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