Già nei mesi scorsi il progetto ha compiuto i primi passi grazie all’accordo con il consorzio FreeItaliaWifi per l’adesione a una rete di reciproco riconoscimento dell’utenza. Ad esempio, se l’utente è registrato a Torino le sue credenziali di accesso saranno valide in una qualsiasi altra città italiana aderente al consorzio.L’intesa coinvolge, ad oggi, la Provincia di Roma, la Regione Sardegna e il Comune di Venezia. A Torino sarà il Csi (Consorzio per il Sistema Informativo piemontese) a gestire la rete e ha siglato un accordo con il Caspur (Consorzio interuniversitario di Roma) per l’uso delle tecnologie opensource da loro sviluppate.
La pagina web per la consultazione pubblica degli hot spot è raggiungibile tramite l’home page del sito del Comune di Torino o seguendo i collegamenti indicati più in basso.
La proposta rientra nel piano per l’E-Gov, il documento che indica una mappa per la progressiva diffusione degli accessi internet gratuiti.
Nelle immagini, dall'alto:
La mappa degli hotspot, nei punti individuati dall’amministrazione comunale;
Il logo del wifi gratuito
orso castano: era ora che anche il Comune di Torino seguisse l'esempio di molte citta' europee , peccato che all'iniziativa e' stata data davvero poca visibilita' e quindi a votare saranno solo i soliti noti. Non vorremmo che gia' si sappia da qualche parte dove saranno piazzati i punti wifi e se3 questi punti rispondano a qualche interesse. In realta' tutta la citta' , come in molte citta' inglesi dovrebbe essere strategicamente (il wifi non e' il massimo per la salute!! In Inghilterra e' stata vietata nelle scuole elementari ed asili!) collegata : il Centro e la periferia. Sembra invece che il Cemntro sia privillegiato rispetto alla periferia. In una Citta' a governo di "sinistra" questo appare "strano" . Che ne pensi silenzioso e sobrio Fassino?
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