..............La lista è stata pubblicata dall’Huffington Post alcuni giorni fa e fotografa efficacemente i cambiamenti che la tecnologia e Internet hanno portato nelle nostre vite e nel nostro modo di pensare, giacchè infatti non hanno inciso soltanto sugli oggetti che ci circondano, ma anche sul nostro modo di ragionare e di vedere le cose. Scorrendo la lista infatti si incontrano non solo tecnologie del passato, ma anche modi di relazionarsi alla realtà, che man mano stanno tramontando a favore di nuove soluzioni.Al primo posto si trova ovviamente il VHS e le videocassette, mandate in pensione prima da CD, DVD e Blu-ray e ora dallo streaming via Internet; a seguire troviamo poi le agenzie di viaggio, ormai sempre più in crisi a causa dei tanti siti per viaggiatori digitali, capaci di offrire soluzioni ben più capillari, articolate e originali, oltre che a fornire molte più informazioni. Al terzo posto poi incontriamo appunto un concetto astratto, come la separazione tra vita lavorativa e privata, ormai sulla via del tramonto a causa del Web 2.0 e dei social network, che stanno cambiando il concetto di privacy. Un altro esempio di concetto astratto è il diritto all’oblio che, in una Rete in grado di ritenere tutte le informazioni che l’attraversano, sta mano mano svanendo . Nella lista si incontrano tanti altri “volti noti” del passato, dalle linee telefoniche erotiche, sostituite dai tanti siti porno free, alle cartine geografiche, ormai incapaci di competere rispetto a mappe online e GPS, la chiamata telefonica, gli annunci sui giornali, le connessioni dial-up, l’enciclopedia, la linea telefonica fissa, le pellicole per foto e videocamere, le pagine gialle, i cataloghi, il fax, le librerie e i libri cartacei, le prime sempre più sostituite da quelle online e i secondi dagli ebooks, anche se siamo appena agli albori. Infine, grazie al wireless, stanno diventando obsoleti anche i fili: “Nonostante per ora i fili siano ancora con noi si stanno avviando a diventare una cosa del passato” scrive infatti l’Huffington Post.
Ma non bisogna dimenticare altre cose, come ad esempio scrivere a mano e usare l’orologio. Io l’ultima cosa che ho scritto a mano è stata la tesi di laurea del 1997, da allora impugno la penna solo per la lista della spesa (rigorosamente a stampatello) e non nascondo quindi che ormai ho difficoltà anche a fare la mia firma. Anche l’orologio da polso è destinato a sparire, sorpassato da cellulari, laptop e gadget tutto fare che offrono un servizio molto più completo della semplice indicazione dell’orario: sopravvivranno solo gli orologi particolari, di lusso, capaci di regalare un valore aggiunto rispetto alla semplice indicazione pratica dell’ora, così come i libri cartacei: leggeremo sempre più quelli elettronici, ma il collezionista poi ne comprerà una copia per la propria biblioteca, un simbolo più che un oggetto di utilità. Uno studio del Beloit College sulle abitudini studentesche della generazione imminente arriva infatti alle stesse conclusioni dell’Huffington Post: la generazione a venire non saprà più scrivere in corsivo e non conoscerà l’orologio, inteso come oggetto utile.
orso castano: e' vero le modalita' di relazionarsi usciranno profondamente modificate dall'impatto della tecnologia. "Il mezzo e' il messaggio", il concetto di Mc. Luan si fa sempre piu' chiaro , la sua intuizione sempre piu' dannatamente vera. Ma le considerazioni da fare non sono solo negative , anzi: se il concetto di privacy va trasformandosi e' anche vero che la possibilita' di conoscersi ed organizzarsi insieme e' enormemente aumentata, cosi la possibilita' di dialogare e dialettizzare a distanze che una volta sembravano "mitiche". Questo portera' ad un aumento della diffusione globalizzata delle informazioni , ad una sorta di passaparola globalizzato straordinario. Il rischio che si sta delineando e' che di fronte ad una massa enorme di informazioni chi riesce a lanciare , a "bucare la notizia" in maniera piu' accattivante, suggestiva, coinvolgendo le emozioni in maniera piu' diretta ( non necessariamente piu' profonda) si imporra' , dentro questo fiume , questo continuo fluire incessante di informazioni sempre piu' ridondanti e sempre piu' uguali. Occorre, anzi urge sviluppare il senso critico, urge diffondere stili di comunicazioni alla Wiki Leaks, alla Assange dove la ricerca della verita' , quella piu' "pesante", quella in grado di modificare i nostri destini, quella "geopolitica" alla limes , faccia da importante controcanto allo stupidario di cui si stanno impossessando le "maior" che hanno gia un buon modello sperimentato e codificato nelle vecchie televisioni private e nel controllo stretto della pubblicita', che cade sempre piu' nelle loro mani e diventa la loro pubblicita'. Insomma c'e' il rischio che prevalga il "panem et circenses" , una dilagante sessuogena ossessivamente ignorante cultura dell'intontimento e dell'occultamento delle cose fondamentali. Internert sarebbe allora dominato da una pubblicita' stupidaria che favorirebbe l'addormentamento delle coscienze , una occasione globale persa irrimediabilmente cui sarebbe veramente duro contrapporre controcultura seria......Ripescare autori come Marcuse , che per motivi diversi lucidamente ("Eros e civilta") avevano intuito questi sviluppi e che distinguevano l'eros dalla civilta' , dalla solidarieta' dalla pornografia, dalla lotta di liberazione dei piu' poveri (perche' esistono eccome) distinguevano chi ha il potere da chi non puo' decidere il suo destino perche' non possiede i mezzi , materiali , ed oggi sopratutto finanziari, per produrre ricchezza e gestirla secondo giustizia, etica; dai marginali , sempre piu mentalmente e materialmente marginali , bene ripescare questi autori potrebbe aiutarci, ad orientarci .
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