In un baratro. Un paese in declino. Guidato da un presidente del Consiglio che offende tutti. Che antepone i propri interessi a quelli dello Stato. I nuovi cablo di Wikileaks. E l’immagine dell’Italia restituita attraverso le lenti della diplomazia americana. Squarci che da stamattina viaggiano in rete. Giudizi in cui migliaia di italiani sono stanchi di riconoscersi. “Chissà perché continuiamo a dormire e farci prendere in giro da uomini e donne senza scrupoli”. E in tanti, utilizzano la stessa immagine per descrivere la condizione del Paese governato da Silvio Berlusconi: “stiamo scivolando in un baratro”.
Il clown. Numerosi i punti che animano il dibattito. In cima, gli atteggiamenti pubblici del premier: “Purtroppo le sue non vanno neanche chiamate gaffe. Le gaffe si commettono involontariamente, in buona fede. Lui invece agisce del tutto consapevolmente, svilendo il suo ruolo e le persone che rappresenta”. Comportamenti che, per molti, arrivano a degradare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale: “Non avevo dubbi, stiamo diventando la barzelletta del mondo. Sempre di più”.
Ricatti continui. E in rete tutto s’intreccia, si tiene. Le parole dei diplomatici americani s’innestano sui continui attacchi di Berlusconi alla magistratura, sui strappi nei rapporti tra le istituzioni della Repubblica, sulla ripresa della compravendita parlamentare, sulle ipotesi di riforme – ad personam – della giustizia. Indignazione e amarezza. “Purtroppo lo sappiamo che danneggia l’Italia. Che con il suo comportamento è ricattato da tutti, dalle escort ai capi di stato. E’ per questo vogliamo mandarlo a casa”.
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