Diverso il quadro della personalita' che viene fuori dalla descrizione che ne fa Caterina Soffico nel libro "ma le donne no" :........SINCERAMENTE non è una delle mie priorità quando vado al bar la mattina con indosso un paio di jeans, gli stivali e una camicia sotto il cappotto, ma non so bene che rispondere. Lascio cadere il discorso. Lei però chiarisce : a me piace fare gli "stacchetti". Cosa è uno stacchetto, chiedo ingenuamente? Lei mi spiega, come se fossi uscita dal paleozoico, che è quando entra in scena la velina e si dimena davanti alle telecamere. "Lo stacchetto per una come me è un'opportunità, come fare le fotocopie in ufficio per una praticante di legge".
Qui comincia una conversazione perche' lei ha buttato una laurea in Economia alla Bocconi e lei mi vuole convincere che non l'ha buttata affatto, ma che l'ha usata per vendersi meglio. Il Sara pensiero è il seguente: "Dopo 4 anni di Bocconi ho imparato a fare la manager di una grande azienda. In questo caso il prodotto sono io, un prodotto da vendere sul mercato dello showbusiness". Lei teorizza la seguente serie di cose: che non vuole fare una vita "normale", cioè quella banale trafila scuola-studio-lavoro famiglia. Lei vuole una vita glamour, si vanta di essere nella squadra di Lele Mora e di conoscere Fabrizio Corona. Ecco il fìor fiore di quella conversazione: "Fare la paperetta non è squalificante, sono cresciuta facendo ballare la Barbie, ora sono io che ballo, che mi metto in mostra, non la trovo una cosa volgare". "Solo chi fa il moralista e il bacchettone pensa che una paperetta si vende. È solo un gioco di ragazze. È dalla notte dei tempi che il mondo gira cosi'."Ero partita con l'idea di non spogliarmi, l'avevo detto a tutti. Ma poi come si ' fa? Dove vai se non ti spogli?". Dice che non rifarebbe l'università: "Salterei a pie pari, una perdita di tempo" . Sostiene che gli ex compagni di corso, travolti dalla crisi posi crac Lehman Brothers, la invidiano e le dicono: "Noi adesso siamo disoccupati, tu sì che hai capito tutto". Rivendica con sicurezza la sua strada: "Chi l'ha detto che è più degno e morale lavorare in finanza che fare il mio lavoro? Io non voglio giudicare, ma i soloni non vengano a giudicare me. Il mondo moderno è veloce, bisogna agire e non perdersi in chiacchiere". Racconta che la madre Cinzia si era arrabbiata per il nudo: "Per lei una che fa il calendario non è seria. Mi dice sempre: a me sembra che ti sei fatta togliere le mutande da tutta Italia. Io le ho detto che per me, invece, è arte. Insomma, è un percorso della carriera e della mia vita "..........
orso castano: difficile , se non si conosce bene "il personaggio" comprenderlo e valutarlo. Sembra, ma e' questa la cosa direi sconvolgente e rigettante , che quando si incontrano una personalita' particolarmente fragile o borderline ed una ideologia basta sull'arrivismo ad ogni costo, si verifica una netta e veloce caduta di valori , una perdita di aderenza alla realta', una impossibilita' di calcolare le conseguenze delle mosse che si vanno facendo, rispetto al futuro , e si mettono in atto comportamenti catastrofici. M a sta proprio qui' il dramma: quante donne oggi in carriera , pur di fare presto e subito, con una personalita' fragile/dipendente , con un'ideologia pseudo femminista di falsa emancipazione sociale, imboccano una starda che puo' portarle alla catastrofe? E quanti "vitelloni" sono disponibili ad usarle , a considerarle poco piu' che dei corpi con cui giocare, da cui trarre piacere, senza vedere "l'essere umano che c'e' dietro? Segnalerei , riportandola integralmente , la presentazione del libro "male donne no" di Caterina Soffici. Non me ne voglia l'editore e chi ne ha fatto la recensione. Ma mi e' sembrata bella ed azzeccata.
"81 minuti e mezzo: è il tempo libero che gli uomini italiani hanno ogni giorno in più delle donne. Ecco a voi la società più maschilista d’Europa. Libere e padrone del proprio destino: era questa l’idea che le donne italiane avevano di sé. Ma era un’illusione, perché le cose negli ultimi vent’anni sono cambiate profondamente. In peggio. Non solo le donne italiane non hanno più fatto progressi, ma hanno cominciato ad arretrare, svegliandosi nel paese più maschilista d’Europa. Quali sono le radici di questo fenomeno e, soprattutto, perché le donne italiane hanno smesso di combattere per difendere i propri diritti? Il libro racconta storie, personaggi e fenomeni forse imprevedibili come la nascita e l’evoluzione del velinismo politico o la degenerazione dell’immagine delle donne in televisione e nella pubblicità. O ancora il ritorno di parole antiche, che riemergono da un passato fatto di playboy, massaie e ragazze illibate. Ma soprattutto descrive le donne reali, che quotidianamente devono fare i conti con discriminazioni sul lavoro, part-time negati e l’impossibilità di conciliare lavoro e vita familiare. Il confronto tra la situazione italiana e quanto succede all’estero – dove ci si imbatte in belle storie di donne vincenti, che reagiscono e si realizzano – sconcerta e indigna, ma dimostra che un altro mondo meno sessista è possibile. Un mondo dove vivrebbero meglio anche gli uomini.
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