martedì 18 gennaio 2011

3a puntata , di Paolo Pizzuti ,Universita' del Molise, Diritto del Lavoro, Brunetta e la sua mannaia incostituzonale

legislatore aveva, cosi, chiàramente individuato in maniera tassativa quali condotte potessero comportare il venir meno dell'incarico, escludendo la possibilità di procedere ad esautorazioni arbitrarie fondate su ragioni "fiduciarie" (me-lius: personali) non oggettivamente motivate, e persino su ragioni organizzative che non comportassero modifiche dell'assetto strutturale dell'amministrazione. Tutto questo, come è stato detto, "nell'ambito di quell'auspicato circolo virtuoso costituito da separazione tra indirizzo politico e attività di gestione ed autonomia/verifica dei risultati/responsabilità della dirigenza" (Carinci, 2000, 67). E ciò anche, anzi soprattutto, in ossequio al principio sancito dalla Corte Costituzionale, secondo cui è "indispensabile. . .che siano previste adeguate garanzie procedimentali nella valutazione dei risultati e dell'osservanza delle direttive ministeriali finalizzate alla adozione di un eventuale provvedimento di revoca dell'incari-(co per accertata responsabilità 1 dirigenziale" (Corte Cost. 23 .marzo 2007, n. 103,- v. anche ,Corte Cost. 16 maggio 2002,(n. 193,- Corte Cost. 30 gennaio 2002, n. 11). Tutto ciò perché la deroga ai  principi del diritto del lavoro, (ed in particolare la deroga al principio che tutela la professionalità del dipendente e del dirigente (pubblico o privato),......


orso castano : ringraziamo molto Paolo Pizzuti, pubblichiamo integralmente il suo articolo  per la sua precisione, chiarezza ed importanza. Quanto sta succedendo  ad opera del picconatore Brunetta nella PA va chiaramente documentato. Ancora Grazie. La Costituzione per Brunetta  e' solo un pezzo di carta.

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