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(stralci dall'articolo).............Perché sì all'accordo? "Perché dal punto di vista produttivo ha un valore innegabile. Consente un investimento che garantisce la certezza dell'occupazione a 15 mila lavoratori tra Fiat e indotto. Rilancia Mirafiori che era vicina al collasso. Attiva la produzione di modelli di alta gamma. È un'operazione nel segno dell'espansione". Con grandi sacrifici per gli operai."È vero. Ai lavoratori sono richieste condizioni onerose. Compensate però dalla sicurezza del lavoro. In America i sindacati della Chrysler hanno sottoscritto un accordo che prevede per i neoassunti la riduzione del salario da 28 a 14 dollari l'ora e 5 anni di non conflittualità".Ma qui siamo in Italia."Magari. Qui siamo nel mondo globalizzato. In Germania i sindacati di molte aziende stanno ricontrattando le condizioni salariali per tenerne conto. Ecco perché rifiutare l'accordo mi sembra un grave errore. Peraltro avrebbe conseguenze solo sui lavoratori. La Fiat invece ne uscirebbe indenne limitandosi a trasferire la produzione negli Usa. Ma c'è un punto nell'intesa che non condivido".Quale?"Marchionne vuole l'esigibilità del contratto e ha ragione. Ma l'obiettivo può essere conseguito con un'intesa interconfederale o aziendale che stabilisca che gli accordi vengono sottoposti a referendum il cui esito è vincolante per tutti i lavoratori e tutte le sigle. In questo modo l'azienda è garantita nel rispetto del contratto, ma nessun sindacato è negato nella sua funzione di rappresentanza".Lei direbbe sì nell'interesse dei lavoratori. Significa che la Fiom non sta difendendo quegli interessi? "Non mi permetto di fare una tale affermazione. Ma vedo che la Fiom si è arroccata. È molto velleitario alzarsi dal tavolo e non firmare. Così il sindacato non difende i lavoratori anzi li espone a un rischio maggiore. La tutela delle rigidità non funziona più, oggi ci vuole il governo delle flessibilità. La Fiom dice: 10 anni fa abbiamo sottoscritto degli accordi e non si toccano. Ma 10 anni fa non c'erano la Cina, l'India, il Brasile".Si può paragonare il no della Fiom di oggi alla posizione del Pci sulla scala mobile? "Anche allora prevalse una linea puramente difensiva. Successivamente lo riconobbero dirigenti come Trentin e Chiaromonte. Una strategia di conservazione davanti a mutamenti radicali alla fine si rivela la più debole e la più inefficace".Le fabbriche sono cambiate. Com'è cambiato lei rispetto al ragazzo che andava ai cancelli di Mirafiori negli anni '80? "Ho cercato di fare tesoro di quell'esperienza. Ho avuto maestri del calibro di Emilio Pugno e Aventino Pace. Ho imparato che quando sei davanti a problemi oggettivi, con una radice sostanziale, l'ultima delle cose utili è negarli. Ci si sporca le mani e non si ha paura di farlo. In quegli anni ne abbiamo inventate di soluzioni innovative. Il 6 per 6 nel settore tessile quando arrivava la competizione cinese, l'organizzazione del lavoro nel settore gomma su due settimane con 12 giorni lavorati e 3 di riposo. Siamo stati dentro il cambiamento perché quello non devi mai fare è metterti fuori. Pace insegnava a noi giovani una grande verità: "Guardate che se ai problemi la soluzione non la date voi, la darà il padrone senza di voi"".Marchionne non parla molto di qualità eppure solo 3 auto su 10 in Italia vengono dal gruppo Fiat. Non sarà mica colpa degli operai e della produttività?"L'osservazione è giusta. Ed è giusto incalzare il progetto di Fabbrica Italia. Abbiamo una quantificazione di massima dell'investimento: 20 miliardi. Ma oggi sappiamo come saranno spesi, per Pomigliano e Torino, solo un miliardo e mezzo. Sarebbe utile conoscere in quale direzione andranno gli altri 18. Ma dobbiamo incalzare anche il governo che è stato completamente assente, che non si pone il problema di una politica industriale".Lo sciopero del 28 gennaio proclamato dalla Fiom è una follia?"Non spetta ai partiti pronunciarsi sugli scioperi. Ma a Landini chiedo: al di là della denuncia come si propone di incidere su quello che succede negli stabilimenti Fiat? Se denuncia e basta rischia di esaurire il suo ruolo in una testimonianza. Sarà pure nobile sul piano etico. Ma sul piano pratico la sua efficacia qual è?".(30 dicembre 2010)orso castano : per ragioni di opportunita' , sopratutto per questo, per non farsi emarginare , per mantenere il contatto con gli operai , per queste ragioni bisogna "sporcarsi le mani", cioe' bisogna ingoiare questo rospo. Ma l'attacco non e' rivolto solo agli operai , ma a tutti i lavoratori . e questo Fassino non lo dice, nonche' alle regole democratiche che governano il mondo del lavoro ed a cascata tulttla la societa', ed anche questo Fassino lo dimentica. Dovrebbe pero' porsi una domanda : riuscira' il PD (e la sinistra nel complesso) a frenare il possibile effetto valanga di questo contratto., .(modello di relazioni padroni-sindacato) sulle altre fabbriche? e la sinistra, che non e' al governo, riuscira' a fermare B. nel modificare le regole di democrazia che, sotto i colpi di chi ha in mano le redini, vaccillano sempre di piu'? ed i soggetti deboli , le famiglie impoverite, i precari, i giovani sempre meno giovani e sempre piu' disoccupati/sottoccupati , la generazione del lavoro negato, insomma, chi avranno come riferimento, su quale forza politica potranno far conto, che identita' daranno, alla fine, alle loro vite? Le mosse FIAT aprono una enorme riflessione, l'importante e' che le conclusioni a queste riflesioni non le diano altri , ormai supercompromessi , logorati e coinvolti dal poptere . E' assolutamente indispensabile che chi non ha futuro cammini sulle proprie gambe e diventi una forza unita prima che la valanga li travolga.
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