sabato 10 gennaio 2015

Il potere teocratico contro la laicita' dello Stato, accettata dal cristianesimo, ma non dai mussulmani




Il rischio di una catastrofe 


In seguito agli attentati terroristici di matrice fondamentalista islamica e alla decisione di aggredire militarmente l’Afghanistan, l’Islam[1] vede ora l’opportunità di imporre il diritto islamico avvalendosi della divisione del mondo in due parti:
1)      il dar el-Islam (il territorio islamico)
2)      il dar el-Harb (il territorio della guerra).

L’Islam è teocrazia (potere legislativo, potere politico e potere spirituale).
La democrazia prevede la divisione dei poteri in uno Stato laico.
I pilastri dell’Islam sono cinque:
1)      professione di fede: non vi è altro dio che Allah (Dio), Maometto è l’inviato (Profeta di Allah);
2)      la preghiera;
3)      il digiuno (Ramadan);
4)      il pellegrinaggio alla Mecca;
5)      l’offerta.
Viene considerato un sesto pilastro la Jihad (o il Jihad), ma a differenza dei primi cinque, la Jihad non costituisce un obbligo ma un dovere dei musulmani di prendere le armi “sulla via di Allah”.
La Jihad è il supremo elemento a cui si ispirano i fondamentalisti islamici.
La teocrazia ispira agli uomini un potere assoluto, in cui germoglia facilmente il fondamentalismo religioso.
La democrazia è conquista di libertà.
La democrazia lascia la libertà all’uomo di di progredire in nome della scienza e della sapienza, garantendo così il progresso della civiltà e i diritti fondamentali della persona.
Il fondamentalismo religioso fomenta l’odio verso ogni forma di diversità culturale, religiosa, quindi di benessere e di verità in nome di Dio, conducendo i popoli alla miseria culturale con la violenza sistematica dello Stato teocratico e non dà alcuna possibilità di liberarsi dall’ignoranza.
Quindi il fondamentalismo religioso approfitta del potere teocratico per condurre l’uomo all’autodistruzione privandolo della libertà di esistere e cioè dei valori che derivano proprio dalla libertà di pensiero, dalla scienza e dalla conoscenza del vero Dio, che è sempre Dio dell’amore, negazione di ogni forma di odio anche verso il nemico.
Il rispetto dei diritti umani si ottiene solo ed esclusivamente con la democrazia.
Oggi più che il dialogare sulla politica e sulla religione occorre dialogare sui diritti fondamentali dell’uomo e in primo luogo sulla sua libertà.
Nessuno Stato deve imporre il suo dominio politico o religioso sull’uomo, ma è il singolo che deve decidere come vivere la propria religiosità e la sua libertà senza ledere la libertà altrui.
Ma quando un potere teocratico impone una sua politica religiosa, essa non solo è falsa, ma anche esclusiva e di parte.
La religione è lo strumento fondamentale nelle mani della teocrazia per mantenere gli uomini nell’ignoranza: la dimostrazione è data dagli eventi attuali, visto che sono i capi religiosi che incitano alla guerra santa. Una religione che prevede una guerra santa è assurda, è artificio degli uomini.
Il vero Dio non può indurre l’uomo alla guerra perché Dio è padre di tutti gli uomini, è dio della misericordia, del perdono e della pace.
Il dio della guerra santa è un dio criminale inventato dall’uomo per dominare (il suo simile) l’uomo.
Se l’Islam nega e combatte la democrazia è contro i diritti umani dichiarati nel 1948 dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Per l’Islam vi è prima il Corano e poi i diritti umani, se fosse vero questo sarebbe una catastrofe per l’umanità.

Se l’Islam è teocrazia
La teocrazia è contro la democrazia
quindi l’Islam combatte la democrazia.
Si assiste al fatto che la maggioranza dei capi religiosi islamici incitano il popolo musulmano a scegliere il Corano e non la democrazia, perché il Corano è stato dettato da Allah a Maometto tramite l’Angelo Gabriele, mentre la democrazia viene dal popolo.
E’ assurdo, e così nasce il conflitto fra l’Islam e la democrazia.
Si delineano così due blocchi che si contrappongono.

In questo bellico duello fra teocrazia e democrazia

non è la teocrazia
né la democrazia
che porta la pace
ma è solo ed esclusivamente l’agape fraterno, cioè la condivisione dei beni fra tutti gli uomini, testimoniato con la vita stessa di Gesù, l’unico Salvatore degli uomini.


Padre Roberto Tass


IoStoConOriana
Quando parliamo di civiltà occidentale, esattamente, di cosa stiamo parlando? 
Di una civiltà che ha spinto la scienza medica a un punto tale che noi siamo in grado di guarire gli ustionati. L’ustionato è il paradigma del malato, un paziente difficilissimo, la somme di tutti i problemi. Ho la massima stima per la medicina aiurvedica e per l’agopuntura, ma la medicina occidentale è l’unica che guarisca gli ustionati. E’ la civiltà che ha tracciato la mappa del cosmo, che ha moltiplicato le derrate alimentare ad abbattuto la mortalità infantile al punto che l’umanità è passata da uno a sette miliardi di creature umane nel giro di pochi decenni. È quella che ha raggiunto una capacità scientifica e tecnologica come mai nessuno prima. La civiltà occidentale ha permesso ai suoi componenti un benessere ed una libertà come mai nessuno prima, lo stesso Popper lo riconosce. Persino Popper non può non riconoscerlo. È la civiltà che ha creato il concetto di libertà individuale. Eppure la civiltà occidentale sta agonizzando. Si sta estinguendo. ..........................

x Oriana Fallaci :L'avete contestata, l'avete derisa, l'avete screditata, l'avete accantonata. 
Ma se lei fosse ancora qui, oggi, con tutto il mondo islamico in fermento, assalti alle ambasciate, 8 morti tra Egitto, Tunisia e Sudan, il Papa cristiano che invoca il rispetto delle religioni...potrebbe a ragione esclamare: VE L'AVEVO DETTO. 
Nulla è cambiato. 

Nessun commento: