ORSO CASTANO «È una storia sul karma, sull’essere positivi a dispetto di un contesto avverso». E' giusto riaffermare
i propri valori, ricucendo in qualche maniera situazioni difficili , precarie, di sofferenza. ma questo sforzo rischia di diventare un camminare sul vuoto, una sfida alla inettitudine dei politici , alla prepotenze della finanza internazionale, ad un welfare che nel nostro paese non garantisce i precari a vita,
un gioco alla sopravvivenza , allam capacita' di resistere, per non gettare la spugna, per costruire un futuro nebuloso nonostante tutto
E le bettaglie politiche?. L'abbandono della lotta politica e' la grande assenza del film ed e' molto indicativa : la politica e' silente, solo vuote parole , annunci, fatti pochi e deludenti. Allora non ci resta che raccontrare il quotidiano, l'assenza di prospettive, il vuoto di prospettive e, amaramente, riderci sopra.
Spaghetti Story
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Un film di Ciro De Caro. Con Valerio Di Benedetto,
Cristian Di Sante, Sara Tosti, Rossella d’Andrea, Deng Xueying.
........................(link alla recensione).De Caro descrive con precisione anatomica il mix di umiliazione e apatia che la crisi economica genera nella sua generazione, e che ha per corollario l'immobilismo sognatore (Valerio) o il pragmatismo bieco (Christian), nessuno dei due intrinseco alla personalità del singolo, ma conseguenza di una situazione surreale e straniante per tutto un Paese. Perché Valerio e Christian, come Serena e Giovanna, sono persone perbene che reagiscono come possono all'iniquità delle loro circostanze...........Perfette anche Sara Tosti e Rossella D'Andrea, che del film è cosceneggiatrice: e si sente, perché Spaghetti Story ha il pregio di raccontare le donne di oggi in modo altrettanto credibile degli uomini, cosa ancor più rara nel cinema italiano contemporaneo. Il che permette di gettare luce su quella che è la dimensione veramente originale di questa commedia: il racconto di come la crisi economica metta alla prova la virilità di maschi catapultati fuori dal loro ruolo di capofamiglia, mentre le loro donne - nonne, sorelle, fidanzate - si rimboccano le maniche con concretezza tutta femminile e fanno ciò che serve per portare avanti un progetto di vita, e magari anche di famiglia. Nessuno in Spaghetti Story ha totalmente ragione perché tutti procedono a tentoni,
il che riflette esattamente la situazione della maggior parte degli italiani di fronte
alla crisi. Ma l'età dei protagonisti rende più drammatico il loro vagare senza
prospettive, perché, come ricorda Valerio, "mio padre a 29 anni aveva già
due figli e un lavoro sicuro". Due sole pecche per questo ottimo esordio: il titolo
del film, che non ha nulla a che vedere con la trama e ne sminuisce il valore
in termini di critica sociale, e il finale, che non riveliamo ma che, pur
mantenendo giustamente il registro della vaghezza, perde l'occasione di
assestare un calcio in corner di quelli per cui la grande commedia all'italiana è famosa
nel mondo (vedi la scena conclusiva di Divorzio all'italiana).
Ma sono osservazioni minori davanti a questo piccolo film coraggioso e
v Paola Casella |
martedì 6 gennaio 2015
precarieta' ed autoironia
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