sabato 28 gennaio 2017

societa' liquida?
Sospesi tra il ‘non più’ e il ‘non ancora’, il nostro è il tempo indecifrabile dell’interregno. Viviamo in mare aperto, sotto l’onda continua, senza un punto fermo e uno strumento che misuri il peso e la distanza delle cose. Nulla sembra stare più al suo posto, molto sembra non avere più un suo posto. Non vediamo la direzione di marcia, così solchiamo un territorio sconosciuto, in ordine sparso. I principi che hanno sostanziato l’ethos repubblicano, quel sistema di regole che ha orientato i rapporti di autorità e le modalità della loro legittimazione, i valori condivisi e la loro gerarchia, fino ad arrivare al nostro comportamento e ai nostri stili di vita, devono essere ripensati alla radice perché non sembrano più adatti all’esperienza e alla comprensione di un mondo che ha subìto la più travolgente dilatazione spaziale e al contempo l’inedita connessione globale.http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858119655

.....https://studentiperlambiente.wordpress.com/2016/11/22/appunti-da-marrakech-unire-locale-e-globale-per-un-altro-mondo-possibile/gli spazi della COP  – la cosìdetta ZonaVerde- a netto di alcune considerevoli differenze erano l’emblema delle operazioni di greenwashing con cui dovremmo misurarci nei prossi anni: spazi totalmente avulsi dal mondo reale, dove non si vedevano relazioni tra ingiustizie sociali e ambientali, dove grandi aziende vendevano i propri prodotti mentre i capi e i delegati di stato sfilavano nello sfarzo con fare almeno apparentemente distratto e senza di fatto preoccuparsi di individuare soluzioni concrete, bensì incancrenendo spesso la discussione sulle elezioni presidenziali statunitensi (un dato da considerare, certo, ma di cui i cambiamenti climatici non si curano). Fuori dalle tensostrutture della COP invece c’era il mondo reale: una cortina di polveri sottili ad altezza uomo pervade la città di Marrakech, dove oltre all’inquinamento è ben evidente la disuguaglianza economica esistente.

Forum sociale

All’esterno degli spazi della COP si è svolto il forum dei movimenti sociali sui cambiamenti climatici, cui abbiamo preso parte, presso lo spazio autogestito nella Facoltà di Scienze e Tecnologia dell’Università di Marrakech. Il 13 Novembre le realtà sociali hanno costruito un enorme corteo di decine di migliaia di persone che ha sfilato per le strade di Marrakech per far sentire forte la richiesta di “giustizia climatica” ai potenti della terra mentre dal 14 al 17 novembre sono state organizzate giornate intere di incontri, dibattiti, gruppi di lavoro sui grandi temi legati alla giustizia sociale ed ambientale.
Riportiamo di seguito un breve riepilogo delle principali discussioni tenutesi.
luigi M. : come si puo' notare , non siamo al liberi tutti, al disorientamento generale, alla confusione dei valori che zampillano come in una curiosa ma spaventosa fontana che incute timore all'avvicinarsi ed all'essere colpito dai suoi tremendi schizzi. In maniera diffusa, non ancora  (ma forse la complessita' in divenire ed una sorta di autopoiesi dei tanti singoli movimenti produce questo fenomeno che non puo' e non deve essere considerato negativo, strutturata ed organizzata, l'opposizione a questa globalizzazione e l'elaborazione (ad es.pensare globale , agire locale") di nuove strategie/teorie dialettiche al modello di governance finanziaria attuale, avanza e si consolida. Quindi bando al pessimismo, questa societa' sara' fluida ma e' anche , per una buona fetta "dei mille fiori che sbocciano" ...

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