martedì 30 giugno 2015

si alla grecia dentro l'euro e dentro l'Europa



Federica Seneghini
@fedesene
 
La squallida copertina di Panorama sulla Grecia

occidente e mussulmani : due culture. Coesisteranno?

15/01/2015
di Anna Maria Cossiga
Dolore straziante, dopo i fatti di Parigi. Orrore, paura, rabbia, frustrazione, ma anche strumentalizzazioni, retorica, ipocrisia e, soprattutto, totale confusione.Poi la marcia, milioni di persone nelle piazze e per le strade, rappresentanti di 50 paesi al fianco di François Hollande; avversari, come Netanyahu e Abu Mazen, uno a destra, uno a sinistra del presidente francese. Vicini, ma non troppo. Una dimostrazione di solidarietà e di unità in nome di un nemico comune. Anche se, come fa notare l’organizzazione non governativa Reporter Senza Frontiere, tra i paesi rappresentati c’erano anche la Turchia, gli Emirati Arabi, l’Egitto, la Russia e l’Algeria, non certo famosi per libertà di stampa e di espressione. L’integralismo islamista è un nemico anche per loro e i nemici dei miei nemici, si sa, sono miei amici.È comprensibile che subito dopo l’orrore la reazione sia emotiva e speriamo che l’unità globale continui, anche se sembra difficile. Adesso, però, è il momento di riflettere e di usare quella Ragione del cui utilizzo l’Occidente si gloria e che farebbe difetto a quelli che, con allarmante superficialità, chiamiamo “i musulmani”. Adesso, sembra proprio necessario spogliarsi davvero dei propri pregiudizi culturali per cogliere “il punto di vista dell’altro”, come invitava a fare l’antropologo Bronislaw Malinovsky.Per parafrasare un altro antropologo, l’italiano Ernesto De Martino, è ora di sottoporre a critica costruttiva la nostra cultura per capire meglio noi stessi e gli altri. Dobbiamo riflettere su questo doppio binario e deve farlo anche il mondo musulmano moderato, quel mondo che il filosofo franco-musulmano Abdennour Bidar – che si autodefinisce “istmo tra i due mari dell’Oriente e dell’Occidente” – vede “mettere al mondo un mostro” e limitarsi a dire “Non è l’islam! Smettete, voi occidentali, […] di associarci a quel mostro! Il terrorismo non è […] il buon islam che non vuol dire guerra, ma pace!”. Ma, continua Bidar, “la grande domanda è: perché quel mostro ignobile ha rubato il tuo volto? Perché le radici di quel male sono dentro di te. È giunto il momento che tu lo ammetta e che, finalmente, attacchi le radici di questo male”. Ha ragione: la distinzione fra islam moderato e integralismo non è sufficiente né da parte dei musulmani, né da parte di quella che, con molta approssimazione, chiameremo la “sinistra”. Non basta distinguere, non basta costruire moschee, non basta accogliere gli immigrati. Ci vuole vera conoscenza e vero rispetto. Sino a un certo punto della storia del pensiero, si consideravano le culture come universi in sé compiuti e immutabili, quasi che lo svolgimento storico non li toccasse e i contatti con altri popoli e idee non potessero influenzarli. Non è così, naturalmente, ma lo è per quelli che con più o meno precisione chiamiamo fondamentalisti. Per loro tutto rimane immutato o, se muta, va riportato alla forma iniziale, quella “giusta”. Lo dicono gli integralisti islamici, ma anche quelli cristiani ed ebrei. Lo dicevano i creazionisti e i degenerazionisti del passato (ma anche del presente), secondo cui Dio ha creato il mondo e la vita così come li vediamo e, se qualche cambiamento c’è stato, è dovuto solo alla degenerazione del peccato originale – o dell’allontanamento dalla via indicata da Allah attraverso il suo profeta Maometto, se preferite.Tali concezioni dovrebbero essere superate, ma evidentemente non lo sono. Né per gli integralisti islamici né per chi tra noi occidentali ancora grida a gran voce che ci troviamo di fronte a uno “scontro di civiltà“. Come se la civiltà occidentale e quella islamica fossero rimaste immutate nei secoli. Come se l’Occidente che adesso chiamiamo giudeo-cristiano non avesse perseguitato i giudei per gran parte della storia.Spesso ciò che conta non è la realtà oggettiva ma le varie narrazioni create da ciascuna cultura. Attraverso di esse ogni gruppo umano esprime la propria visione del mondo, fonda i propri valori e così ordina, o cerca di ordinare, il vivere sociale. La narrazione è di solito creata e divulgata da élites che la tramandano alle masse. Nel mondo delle società complesse la narrazione non è mai una sola. Non lo è per l’Occidente democratico, multipartitico e pluralista, ma non lo è nemmeno, e non lo è mai stato, per l’islam. È su alcune di queste narrazioni occidentali che vorremmo riflettere. Su quelle islamiche, lasciamo la parola ai musulmani. Iniziamo dalla narrazione di quella che, con approssimazione, chiameremo “la destra”. Ne fanno parte persone molto diverse, che hanno in comune una visione che spesso guarda più al passato e alla “tradizione”, che al futuro. O meglio: considera il futuro impossibile se non ancorato fermamente alla tradizione. A quella narrazione aderiscono i partiti che chiamiamo di estrema destra, ultranazionalisti e xenofobi. Tali partiti esaltano popoli autoctoni spesso completamente inventati, vogliono rendere il suolo patrio disponibile soltanto al proprio popolo-nazione, con forti restrizioni all’ingresso e al culto degli altri. Vi aderiscono anche, anzi ne sono i paladini e i profeti, gli strenui difensori della civiltà giudeo-cristiana, parte aggredita della guerra santa in corso. Per rimanere a casa nostra, Giuliano Ferrara definisce l’attacco una “crociata all’assalto della croce”, per poi cadere in una sorta di estasi e gridare “Questo non è terrorismo è una guerra santa contro l’Occidente cristiano e giudaico. Quando ca… lo capirete?”. Maurizio Belpietro ricorda invece quanto Oriana Fallaci scriveva una decina di anni fa, e cioè che l’islam “è un nemico che trattiamo da amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza”. La scrittrice “sosteneva che il mondo occidentale era in guerra, attaccava il multiculturalismo, la teoria dell’accoglienza indiscriminata, la dottrina cattolica che insegna ad amare il nemico tuo come te stesso. […] fu considerata pazza dall’intellighenzia progressista […]. È morta da anni, ma le sue nere profezie si stanno realizzando puntuali come erano state previste”. Nemmeno noi, come i troiani, avremmo dato ascolto alla nostra Cassandra, come la Fallaci stessa si definì. Brandelli di cultura greca tra quella giudaica e cristiana.Oltreoceano, George W. Bush e i suoi propagandavano la medesima narrazione, come lo fanno i fondamentalisti cristiani, quelli che vogliono aiutare tutti gli ebrei a far ritorno in Israele, così, con il ritorno di Gesù, saranno tutti convertiti al cristianesimo. I giudei del binomio giudeo-cristiano ne saranno felici. Nella narrazione della “destra”, però, sembra esserci qualche contraddizione: difendere la Croce o lottare contro il buonismo di papa Francesco e del cattolicesimo? O davvero, sempre Ferrara docet, anziché pregare e digiunare per la pace nel mondo si deve andare in Siria e impiccare Assad, come Bush ha fatto con Saddam Hussein? Ma i profeti, si sa, possono essere violenti e sono mossi da certezze mistiche che vanno al di là della ragione. I partiti più estremisti, anche se velatamente, non hanno in gran simpatia la prima parte del suddetto binomio. Insomma, questa “destra” è per il cristianesimo, ma è contraria alla linea del pontefice; difende una civiltà che come ampiamente dimostra, tra gli altri, Sergio Quinzio nel suo Radici ebraiche del moderno, deve molto all’ebraismo ma è in parte anti-ebraica (sebbene ammetterlo ad alta voce non sarebbe politically correct). Tutte le narrazioni, comunque, hanno dicotomie: quella coranica, quella biblica e persino quella evangelica. Gesù predica l’amore e la fratellanza, ma dice anche di essere venuto non a portare la pace, ma la spada (Mt.10,34). Quella della destra è una narrazione forte, che può essere particolarmente convincente per “masse” terrorizzate dalla violenza islamista e che hanno pochissima o nessuna conoscenza dell’islam: la violenza contro la violenza è l’unica soluzione possibile, anche se si è dimostrata in passato del tutto inadeguata e controproducente. Saremo criticati aspramente e forse insultati per ciò che segue, ma lo diciamo comunque: la narrazione di destra è portatrice di una forma di integralismo, non religioso, ma culturale, e fa il gioco del nemico che si vuole vincere. Anche se sappiamo bene che i fautori dell’intervento armato o del ripristino della pena di morte non ricorrerebbero mai alla violenza assassina contro altri esseri umani inermi che esprimono opinioni diverse dalle loro o hanno la sola colpa di essere ebrei. Tuttavia dovremmo tutti riflettere sul fatto che alcuni fondamentalisti americani non hanno esitato, in anni passati, a uccidere medici o ad attaccare cliniche che praticavano l’aborto.La narrazione della “sinistra progressista” sembra invece tanto debole da sembrare inesistente. Pur proponendo principi altamente condivisibili e di matrice occidentale e illuminista – i diritti umani, il diritto alla diversità, l’accoglienza dell’altro, il dialogo tra culture e religioni e la piena libertà di culto – non sembra offrire alternative convincenti alla reazione militare propugnata dalla destra; anzi, la propone essa stessa. Se non troverà una narrativa più incisiva e una soluzione più ragionevole, si meriterà tutte le accuse che le vengono mosse: “buonismo”, “amicizia con il terrorismo islamico” ,”complicità con l’immigrazione di massa” “miopia”, quando non cecità.

C’è poi la narrazione cattolica, quella del pontefice, che la destra sposa e allo stesso tempo critica e che molto ha in comune con quella della sinistra. Cos’altro può fare un papa se non pregare e richiamarsi alla tradizione? Anche se questo papa ha avuto il coraggio e la determinazione di dire e fare cose che raramente i suoi predecessori hanno fatto.I musulmani, cui lasciamo il compito di riflettere sulle proprie narrazioni, sembrano alle prese con un dilemma simile al nostro: una destra integralista e violenta e una sinistra moderata ma fino a oggi del tutto impotente. Tale dilemma deriva, forse, dal contatto culturale che – spesso con la forza – l’islam ha avuto con l’Occidente, ma crediamo che sia anche il frutto di un cambiamento interno, di una riflessione che li ha portati a riconoscere nell’islamismo il “mostro” di cui parla Bidar. La condanna dei fatti di Parigi da parte di Hamas, di Hezbollah e dell’Iran, mai avvenuta prima in occasioni simili, ci sembra addirittura rivoluzionaria. Nasrallah ha addirittura affermato che l’estremismo nuoce all’islam più delle vignette. Ipocrisia strumentale? Può darsi.
Un’ultima riflessione sulle colpe dell’Occidente. Non sono “piagnistei del noi siamo colpevoli di tutto”, né “abbondanza di misericordia e di accoglienza che è diventata una pappa senza intimo rigore logico […] e senza verità che non sia sentimentale”, per citare Tzvetan Todorov. Si tratta semplicemente di una realtà che non possiamo negare. Il colonialismo del passato e quello attuale sono tra le cause dell’odierna violenza islamista ed è necessario ribadirlo. Ugualmente lo sono i regimi dispotici di alcuni paesi musulmani, appoggiati dall’Occidente e dai nostri alleati e le condizioni di degrado e umiliazione in cui, accoglienza o no, vivono i milioni di musulmani nei paesi europei. Per essere credibilel’Occidente deve essere più coerente con se stesso e con i propri valori. Quei valori che spesso, purtroppo, sembrano valere solo per “noi” e non per gli “altri”. Ancora Todorov scrive che “la paura dei barbari può renderci barbari” e ci ricorda che “la guerra contro il terrorismo è responsabile, tra l’altro, di detenzioni illegali e di atti di tortura, dei quali sono oggi simbolo i nomi di Guantanamo, Abu Ghraib, Bagram”. Uno dei fratelli Kouachi ha affermato di essersi avvicinato all’islam integralista proprio dopo aver visto le immagini del carcere iracheno. Il mondo è cambiato e anche le sue narrazioni devono cambiare. Le “tradizioni” che si rifanno al cristianesimo, all’islam, al conservatorismo o all’illuminismo non sembrano più adatte a descrivere in modo esauriente le visioni di questo nuovo mondo. Recentemente, il sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro consigliava di proporre al mondo sunnita una narrazione alternativa e più convincente di quella del califfo al Baghdadi. Siamo d’accordo, e lo stesso proponiamo di fare al mondo occidentale.L’idea di ricostruire il califfato al di là dei confini imposti dall’Occidente richiamandosi all’età d’oro dell’islam conquistatore sembra trovare un riscontro nel reclutamento di giovani europei musulmani, oltre qualsiasi frontiera. Quei giovani non rappresentano ancora una percentuale rilevante, ma potrebbero diventarlo. Offriamo loro un’altra scelta. Nonostante le nostre “colpe”, qualcosa di buono deve esserci anche in Occidente se Ahmed Merabet, il poliziotto di origine algerina rimasto ucciso nell’attacco al settimanale Charlie Hebdo, quella scelta diversa l’aveva compiuta. Gli integralisti uccidono anche i musulmani che sbagliano.
Quanto alle soluzioni, non è facile proporne, ma quella militare si è dimostrata inutile e controproducente. Forse, l’unica risposta è servirsi delle nuove tecnologie, come hanno imparato a fare magistralmente i jihadisti. Anch’essi si contraddicono nella loro narrativa, perché le armi e la tecnologia di quell’Occidente che odiano e disprezzano sono diventate la loro tecnologia e le loro armi. La soluzione potrebbe, dunque, essere quella suggerita da Anonymous e già messa in atto: entrare nei siti jihadisti per ottenere informazioni utili e oscurarne quanti più possibile, evitando di hackerare i siti legati all’islam ma non all’islamismo radicale.
Vincere questa battaglia potrebbe farci vincere la guerra, senza eserciti, senza armi e senza spargimento di sangue. Anche questa sarebbe una vera rivoluzione.

venerdì 26 giugno 2015

basta ai fossili

100% Clean Climate Heroes


I leader mondiali si sono impegnati a dire addio una volta per tutte ai combustibili fossili! 



Dal G7 a Parigi: Addio combustibili fossili!

L’accordo è un grande passo verso una vittoria epocale al vertice sul clima di Parigi di dicembre, quando tutto il mondo potrebbe finalmente impegnarsi per un pianeta senza combustibili fossili. Ora possiamo condividere idee e pensieri su come affrontare i prossimi mesi, e celebrare insieme questa vittoria!!

Ecco come siamo arrivati fin qui:

1 - Due anni di battaglie - Da 2 anni la nostra comunità organizza la mobilitazione globale verso questo obiettivo. Abbiamo guidato l’enorme Marcia per il Clima, insieme a quasi 700mila persone. Abbiamo raccolto 2.7 milioni di firme per la petizione per il 100% di energie pulite. Abbiamo mandato più di 250mila messaggi ai ministri dell’ambiente in tutto il mondo, subito prima della fondamentale Conferenza sul Clima a Lima. E, grazie alle donazioni della nostra comunità, abbiamo realizzato decine di manifestazioni, sondaggi e campagne di sensibilizzazione, con cui abbiamo chiesto di raggiungere nuovi e ambiziosi obiettivi per le riduzioni delle emissioni nazionali e globali.


Marcia per il Clima, settembre 2014

Il Segretario ONU Ban Ki-moon riceve la nostra petizione

Marcia per il Clima alla conferenza ONU di Lima, dicembre 2014

Tutti noi abbiamo avuto ruolo fondamentale: portare l’attenzione di politici e media sul clima, preparando la scena per le ultime settimane di campagna ininterrotta fino ad arrivare al G7...

2 - Focus sulla Francia - Essendo gli organizzatori del vertice di Parigi, i francesi hanno un ruolo chiave nel G7 parlando di clima. Abbiamo incontrato più volte il Presidente Hollande, la Ministra dell'ambiente Royal, il Ministro degli esteri Fabius e altri membri del Governo, consegnando la nostra petizione e portando le ragioni di un accordo globale di lungo periodo.

Oltre 25mila persone alla Marcia per il Clima di ParigiIl Presidente Francese Hollande riceve la petizione per il 100% di energia pulita


3 - Le ultime settimane - Centinaia di avaaziani si sono presentati ad ogni singolo appuntamento di Angela Merkel nelle ultime 6 settimane. Da Amburgo a Berlino, fino al G7, abbiamo convinto la Cancelliera a dare la massima prorità al clima. Gli ultimi giorni la Merkel ci accoglieva ormai con un sorriso e le nostre azioni finivano sui media di tutto il mondo!


4 - La consegna - Pochi giorni prima del G7 abbiamo consegnato personalmente la nostra petizione per il 100% di energia pulita ai ministri-chiave in Germania, dimostrando a tutti la serietà della nostra battaglia

Il Ministro dell'economia, Sigmar GabrielLa Ministra dell'ambiente, Barbara Hendricks

5 - La denuncia - Abbiamo denunciato e vinto l’opposizione di Giappone e in Canada. Non era un risultato scontato. Fino a pochi mesi fa il clima non era neanche nell’agenda del G7, e quando si è cominciato a parlarne Canada e Giappone sembravano pronti a tutto per boicottarlo. Così i nostri membri in Giappone hanno inviato migliaia di messaggi al governo, e grazie a migliaia di donazioni da tutto il mondo abbiamo comprato un’intera pagina sul Financial Times (immagine qui a fianco), lanciato sondaggi a tappeto in Canada e realizzatouno spot che è diventato viralecon più di 450mila visualizzazioni tra Facebook e Youtube.

6 - Un’altra consegna - Su richiesta personale della Merkel, abbiamo incontrato il consulente del governo tedesco per il clima subito prima del G7. Gli abbiamo spiegato gli obiettivi della nostra petizione da 2.7 milioni di firme, e sembra che sia stato proprio il sostegno della nostra comunità, insieme al fatto di aver ricevuto apprezzamento per il loro impegno invece di polemiche, ad aver convinto la Merkel e gli altri leader a combattere insieme a noi per questa causa.

7 - Il segreto: non ci siamo mai arresi - Abbiamo lavorato con l’Incredibile Hulk, l’attore Mark Ruffalo per far crescere ancora di più la nostra petizione per il 100% di energie pulite, poi abbiamo contattato i giornalisti al G7, siamo intervenuti alle conferenze stampa e abbiamo parlato con un segretario di Angela Merkel per far sì che questa diventasse la priorità e il centro del dibattito.

E ora, grazie alle decisioni di Merkel e Hollande e del G7, possiamo finalmente festeggiare questa vittoria per il clima!

E non è finita qui. Oltre all’addio ai combustibili fossili, il G7 ha anche stabilito nuovi obiettivi per il clima da presentare al prossimo vertice di Parigi, che coinvolgerà tutti i Paesi del mondo:
  • Rendere l’economia globale indipendente dai combustibili fossili entro la fine del secolo

  • Firmare un accordo legale vincolante (una conquista fondamentale!)
  • Rinnovare il settore energetico entro il 2050
  • Ridurre entro il 2050 le emissioni di CO2 del 70% rispetto al 2010
  • Investire 100 miliardi di dollari all’anno in politiche per il clima nei paesi in via di sviluppo (altra vittoria cruciale!)
  • Quadruplicare gli aiuti ai 400 milioni di persone che vivono nelle zone più povere del pianeta, particolarmente a rischio a causa del cambiamento climatico.
Solo un anno fa, il cambiamento climatico sembrava una tragedia inevitabile, un mostro alimentato dalla nostra stessa stupidità e corruzione che rischiava di far estinguere interamente la nostra specie.

Ma con speranza e strategia (la formula segreta di Avaaz :) ), l’impegno di tanti leader come Angela Merkel e Papa Francesco, amici come l'organizzazione 350, i reportage del Guardian sui combustibili fossili, e ricerca approfondita condotta di enti come il World Resources Institute, ora molti esperti credono che qualcosa stia cambiando: stiamo creando le giuste condizioni per arrivare a un accordo globale e definitivo sul clima a Parigi. Sarà una lunga battaglia e non possiamo abbassare la guardia, ma oggi possiamo festeggiare una battaglia vinta!

C’è ancora tanto da fare, e servirà l’impegno di tutti i Paesi del mondo. Per questo continueremo a lottare: ci impegneremo a riunire un milione di persone alla Marcia per il Clima del 2015, continueremo a manifestare ai vertici internazionali per difendere i nostri obiettivi, terremo alta la pressione a livello globale e dei singoli Stati per convincere ancora più leader mondiali a diventare eroi del clima come Angela Merkel.

Parigi, stiamo arrivando! 

PS: Per saperne di più sul nostro viaggio verso Parigi, puoi leggereil blog di Avaaz sul clima.

Spargi la voce     https://secure.avaaz.org/it/paris_here_we_come/?cgorccb

giovedì 25 giugno 2015

Thomas Lohr :http://neotropical.birds.cornell.edu/portal/species/overview?p_p_spp=53716

Galleria di immaginiAnodorhynchus hyacinthinus

la buona scuola di Renzi, quella che azzera la complessita' e l'autonomia professionale per "GOVERNARE MEGLIO, CON ILSUPPORTO DELLE BANCHE"

orso castano: si sta aprendo, fortunatamente un'area , a sinistra del PD, che sara' un'area fortemente innovativa e di recupero dei valori sociali di solidarieta' e di non abbandono e di sfruttamento delle classi piu' pov ere dei meno abbienti, di quelli , sopratutto giovani, che nopn hannop futuro seno quello che che questo sistema sociale possa cambiare  e diventi piu' democratico e liberale , accogliendo la precariete' per superarla con uin nuovo welfare e con uno sviluppo scientifico che davvero si accompagni alla democrazia , che cioe' costruisca un binomio determinante per il futuro della nostra societa' : scienza = democrazia e viceversa , cioe' non esiste scienza se non c'e' democrazia. Cosa che il buon Renzi non prende neppure in considereaqzione , quando attacca gli insegnanti togliendo loro l'autonmia professionale (cosa molto grave di cui l'uomopsolo al comando , amio avviso, non e' neppure ingrado di rendersenen conto, non avendo mai , dico mai lavorato. Renzi non e' in grado di raccoglere la sfida della complessita' che la globalizzazione sta amplificando con un'accelerazione che il mondo non aveva mai visto.
Il fatto quotidianoRisultati immagini per SFIDA COMPLESSITA'


.........L’ultimo strappo, in un rapporto che era diventato difficile ormai da più di un anno (da quando cioèMatteo Renzi è diventato segretario del Pd: “Fassina chi?”), si è verificato sul disegno di legge sulla Buona scuola: “Servivano 4 correzioni profonde per migliorarlo – dice Fassina – Si è messa la fiducia, si è chiusa ogni possibilità di dialogo e si è voluta fare l’ennesima forzatura”. Con Fassina esce dal partito anche la deputata Monica Gregori, 35enne di Tivoli. Fassina ha detto di non riconoscersi più nel Pd che è diventato un partito “sempre più attento all’establishment, a Marchionne, alla finanza internazionale, ai rappresentanti di un management che sempre più invade le strutture dello Stato”. Un’ufficializzazione che segue il primo annuncio che il deputato romano ha fatto al circolo di Capannelle: “L’ho fatto in un circolo della periferia di Roma perché lì sono le mie radici, le persone che dobbiamo rappresentare e alle quali dobbiamo dare risposte”.
PubblicitàUscire per andare dove? Non all’opposizione, precisa Fassina, “vogliamo essere costruttivi”. Ma di sicuro la direzione è quella versoPippo Civati, versoSergio Cofferati, cioè coloro che lo hanno preceduto nell’addio al partitone dove sono nati e cresciuti politicamente. Fassina si è infatti commosso parlando proprio con Civati che di rimando gli ha risposto: “Non è un funerale”. E Fassina, commosso, di rimando: “Come sai, essendoci passato prima, è una scelta sofferta, una scelta di vita”. Fassina e Gregori indicano la data del 4 luglio quando parteciperanno a un appuntamento a Roma, al teatro Palladium, in cui parteciperanno tutti i fuoriusciti, compreso Luca Pastorino, l’ex deputato che si è candidato in Liguria e accusato da Raffaella Paita – la candidata del Pd – di aver causato la sua sconfitta. Civati, Cofferati, Pastorino: tutti esponenti che, dice Fassina, “si sentono abbandonati dal Pd: ci ritroveremo tutti per avviare un percorso politico sui territori, un percorso che possa raccogliere le tante energie che si sono rifugiate nell’astensionismo”. Di certo Civati e Sel allargano le braccia. “Con Fassina e Gregori lavoreremo benissimo” dice il primo. “Ora con lui, Civati e molti altri, al lavoro per un nuovo soggetto politico di sinistra” aggiunge il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni......Per l’ex viceministro “il Pd si è riposizionato in termini di cultura politica, di programma, di interessi che intende rappresentare. Il Pd è sempre più attento ai Marchionne, agli uomini della finanza internazionale che oramai dilagano in tutte le amministrazioni pubbliche di carattere economico, un Pd che in Europa continua a essere subalterno a una politica economica fallimentare e che mette in difficoltà gli interessi dell’Italia”. A dimostrarlo ci sono, per Fassina, “le dichiarazioni di Renzi sulla Grecia” che “confermano la subalternità dell’Italia a un ordine imposto dalla Germaniae dagli organismi dell’eurozona che è sempre più pericolosa per la tenuta economica, sociale e monetaria dell’Unione. Lasciamo il Pd ma vogliamo continuare e rafforzare l’impegno per dare una rappresentanza politica al mondo del lavoro, della scuola, della piccola impresa che non hanno una rappresentanza politica adeguata”.

la figura del Preside Comandante Assoluto. Uno stile militare che riporta al ventennio funesto

orso castano: la svolta di destra autoritaria antidialettica anticomplessita' di Renzi, che vuole con la forza di una legge elettorale incostituzionale che gli ha regalato una maggioranza  , incostituzionale, prosegue senza tregua, Renzi mostra le sue tendenze che si rifanno a Benito, il Parlamento e' un bivacco di manipoli  da abbattere a favore di un uomo solo al comando che decide in nome del popolo circindato da adulanti , nani e ballerine. Certo e' impossibile non ricordare le drammatiche  guerre cui ci ha portato il ventennio e la fine drammatica a Dongo del Benito.

da :"il fatto"


Il fatto Quotidiano

Il preside di una scuola avrà il potere di “chiamata diretta” degli insegnanti dei propri istituti. L’Aula della Camera al termine del secondo giorno di votazioni, con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti, ha approvato l’articolo 9 del ddl Buona scuola. “Non ci sarà nessun preside-padrone ma un dirigente responsabile e valutato”, ha assicurato il ministro Stefania Giannini, ma tanti tra quelli che anche oggi hanno protestato davanti a Montecitorio restano convinti che questa novità possa aprire la porta a nepotismo, scelte arbitrarie e persino corruzione. “Grazie al provvedimento sulla scuola e alla norma sulla chiamata diretta dei professori da parte dei presidi, farà carriera Agnese, la moglie del Presidente del Consiglio Renzi”, ha detto in Aula il deputato Luigi Gallo. Fallito il tentativo della minoranza Pd di abolire l’articolo: l’emendamento a prima firma Stefano Fassina è stato respinto con i voti di Forza Italia e della maggioranza Pd. A favore solo Sel e M5S.Il contestatissimo articolo, modificato rispetto al testo originario del Governo (ma non con sufficienti contrappesi a parere di chi ne critica i contenuti) attribuisce ai dirigenti scolastici il potere di conferire ai docenti della scuola l’incarico triennale, che è rinnovabile. La proposta di incarico per la copertura dei posti assegnati alla scuola è rivolta ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, dopo la candidature presentate dagli stessi docenti. Nel caso di più proposte di incarico, sarà il docente a dover optare. L’incarico al professore è affidato in modo da “valorizzare il curriculum, le esperienze e le competenze professionali” e il preside può svolgere anche colloqui per poter scegliere i prof del proprio istituto. L’Ufficio scolastico regionale provvede alle assegnazioni dei docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e, comunque, in caso di inerzia dei presidi. E’ anche possibile l’utilizzo di docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati purché posseggano titoli di studio validi per l’insegnamento della materia in questione, abbiano seguito corsi di aggiornamento e siano dotati di “competenze professionali coerenti”.
Pubblicità . Assieme all’articolo 9 è passato anche un emendamento M5s “antiparentopoli” (non ci può essere parentela tra preside e professore della scuola) fortemente sostenuto dai pentastellati.Approvata, poi, anche una altra modifica, stavolta targata Pd che, in nome della trasparenza, introduce l’obbligo di mettere on line sul sito della scuola il curriculum dei professori........

martedì 23 giugno 2015

perche' fuggono dall'Africa. una pagina molto interessante di Limes, ma l'Europa cosa sta facendo?

orso castano : non si capisce bene cosa l'Europa e gli USA (che non sono direttamente interessati) stiano facendo per "normalizzare" l'Africa. Certo e' molto complesso, ma la sensazione che se ne trae e' che piuttosto che ingtervenire per una normalizzazione gli stai europei , procedono divisi per trarrevantaggi dai confliti africani. Se cosi' fosse , cosa di estrema superficialita', allora assisteremo ad una migrazione biblica di africani in fuga. Gli Africani fuggono , non organizzano ne' in Africa , ne' in Europa una controffensiva contro l'IS , pouttosto puntano all'integrazione. Come finora? se cosi' continua certamente drammaticamente, un'Africa ion mano a tagliagole , corrotta, armata da interessi esterni ccontrapposti e' un pricolo   e spnge verso un conflitto anche a carattere generalizzato. Qui' sotto solo alcuni stralci da Limes di pagine che andrebbero lette a fondo per capire il perche' delle migrazioni e cosa potrebbe succedere in futuro.  Risultati immagini per ventimiglia e migrantiRisultati immagini per ventimiglia e migrantiRisultati immagini per ventimiglia e migranti
Limes





AFRICA
Il mancato arresto di Bashir crea un precedente. Il presidente del Sudan, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio, ha partecipato tranquillamente al vertice dell’Unione Africana in Sudafrica ed è tornato in patria. Andrà così anche in futuro.

di Antonella Napoli
La jeep, la Libia, il barcone: viaggio in Italia dal Corno d’Africa


 La fuga dei migranti da Eritrea, Etiopia e Somalia verso l’Europa segue un itinerario preciso, dettato da agenzie sudanesi specializzate in traffico di esseri umani. Il ruolo della diaspora e le aperture di Bruxelles al regime di Asmara.di Cecilia Tosi

Non è Boko Haram la vera minaccia per la Nigeria
L’espansione dei jihadisti nel Nordest del paese è solo il sintomo di problemi più grandi che nascono a sud, presso il Delta del Niger. La democrazia ha peggiorato la situazione. La sfida del neopresidente Buhari.
di Ewa Cholewa e Andrea Romoli


Il golpe in Burundi non è una guerra etnica ma una lotta di potere. Il generale Niyombare annuncia il colpo di Stato; il presidente Nkurunziza, che punta al 3° mandato, afferma che la situazione è sotto controllo. Hutu e Tutsi ancora una volta strumentalizzati.
di Roberto Colella

NUMERO DEL MESE

La radice quadrata del caos

Arabia Saudita-Iran-Israele-Turchia
La battaglia per l’egemonia nel Golfo
decide il futuro dell’Euromediterraneo


domenica 21 giugno 2015











orso castano:riportero' qualche breve stralcio di Morin che ritengo utile per meglio comprendere il dibattito sul "gender" , dibattito che dovra' essere continuato ed approfondito senza arrivare a frettolose conclusioni (pericolose e con venature autoritarie e stataliste con la pretesa inutile e  pericolosa che  lo stato debba regolare fino in fondo i rapporti intrafamiliari ed il modello egemone di famiglia che lo stato dovrebbe supportare “Società e individualità non sono due realtà separate che si giustappongono, ma esiste un doppio sistema dove in modo complementare e contraddittorio individuo e società diventano parte integrante l’uno dell’altra in un rapporto di simbiosi” (p. 41). La cultura infatti deriva dalla cerebralizzazione, "Società e individualità non sono due realtà separate che si giustappongono, ma esiste un doppio sistema dove in modo complementare e
contraddittorio individuo e società diventano parte integrante l’uno dell’altra in un
rapporto di simbiosi” (p. 41). La cultura infatti deriva dalla cerebralizzazione, dallo

sviluppo delle possibilità associative e delle competenze organizzazionali del
cervello. Nel momento in cui l’homo sapiens si relaziona con se stesso, con la
società e con l’ambiente, permane una condizione di incertezza che è volano della
conoscenza. Nessuna conoscenza può considerarsi però compiuta, in quanto ogni
variazione che interverrà nella natura, nella cultura, nella società o nella pratica, lo
porterà a riorganizzare le proprie idee e teorie. “Una società si autoproduce senza
sosta perché senza sosta essa si autodistrugge” (p. 45). L’ambivalenza tra
cooperazione e competizione, complementarietà e conflitto costituisce
l’organizzazione sociale stessa.
Secondo Morin la vita è un sistema di riorganizzazione permanente, fondato su una
logica della complessità. “I principi di organizzazione della vita sono quelli della
complessità. È questo fenomeno di riorganizzazione permanente che dà ai sistemi
viventi flessibilità e libertà in confronto alle macchine” (p. 116). Come già
evidenziato da Von Neumann (1966), la differenza tra la macchina artificiale e la
macchina vivente è che, mentre la prima è destinata a degenerare, l’uomo è spinto
ad accrescere la propria complessità, che lo porta ad una auto-organizzazione
continua della realtà in cui vive. Il cambiamento e l’innovazione sono il prodotto di
un disordine che arricchisce perché diviene fonte di complessità. Il disordine genera
entropia e complessità; l’incertezza e l’errore aprono la strada alla coscienza, che è
il “fenomeno dove la conoscenza tenta di conoscersi” (p. 178). E la conoscenza non
può che derivare dalla propria esperienza; sviluppo delle possibilità associative e delle competenze organizzazionali del cervello. Nel momento in cui l’homo sapiens si relaziona con se stesso, con la società e con l’ambiente, permane una condizione di incertezza che è volano della conoscenza. Nessuna conoscenza può considerarsi però compiuta, in quanto ogni variazione che interverrà nella natura, nella cultura, nella società o nella pratica, lo porterà a riorganizzare le proprie idee e teorie. “Una società si autoproduce senza sosta perché senza sosta essa si autodistrugge” (p. 45). L’ambivalenza tra cooperazione e competizione, complementarietà e conflitto costituisce l’organizzazione sociale stessa. Secondo Morin la vita è un sistema di riorganizzazione permanente, fondato su una logica della complessità. “I principi di organizzazione della vita sono quelli della complessità. È questo fenomeno di riorganizzazione permanente che dà ai sistemi viventi flessibilità e libertà in confronto alle macchine” (p. 116). Come già evidenziato da Von Neumann (1966), la differenza tra la macchina artificiale e la macchina vivente è che, mentre la prima è destinata a degenerare, l’uomo è spinto ad accrescere la propria complessità, che lo porta ad una auto-organizzazione continua della realtà in cui vive. Il cambiamento e l’innovazione sono il prodotto di un disordine che arricchisce perché diviene fonte di complessità. Il disordine genera entropia e complessità; l’incertezza e l’errore aprono la strada alla coscienza, che è il “fenomeno dove la conoscenza tenta di conoscersi” (p. 178). E la conoscenza non può che derivare dalla propria esperienza;




In realtà gli studi di genere costituiscono un campo di indagine interdisciplinare che si interroga sul genere e sul modo in cui la società, nel tempo e a latitudini diverse, ha interpretato e alimentato le differenze tra il maschile e il femminile, legittimando non solo disparità tra uomini e donne, ma anche negando il diritto di cittadinanza ai non eterosessuali.
L’identità sessuale
Gli studi di genere non negano l’esistenza di un sesso biologicoassegnato alla nascita, né che in quanto tale influenzi gran parte della nostra vita. Sottolineano però che il sesso da solo non basta a definire quello che siamo. La nostra identità, infatti, è una realtà complessa e dinamica, una sorta di mosaico composto dalle categorie di sesso, genere, orientamento sessuale e ruolo di genere.
Il sesso è determinato biologicamente: appena nati, cioè, siamo categorizzati in femmine o maschi in base ai genitali (a volte, però, genitali ambigui rendono difficile collocare il neonato o la neonata nella categoria maschio o femmina, si parla allora di intersessualità).
Il genere invece è un costrutto socioculturale: in altre parole sono fattori non biologici a modellare il nostro sviluppo come uomini e donne e a incasellarci in determinati ruoli (di genere) ritenuti consoni all’essere femminile e maschile. La categoria di genere ci impone, cioè, sulla base dell’anatomia macroscopica sessuale (pene/vagina) e a seconda dell’epoca e della cultura in cui viviamo, delle regole cui sottostare: atteggiamenti, comportamenti, ruoli sociali appropriati all’uno o all’altro sesso.
Il genere, in sostanza, si acquisisce, non è innato, ha a che fare con le differenze socialmente costruite fra i due sessi. Non a caso nel tempo variano i modelli socioculturali, e di conseguenza le cornici di riferimento entro cui incasellare la propria femminilità o mascolinità.
L’identità di genere riguarda il sentirsi uomo o donna. E non sempre coincide con quella biologica: ci si può, per esempio, sentire uomo in un corpo da donna, o viceversa (si parla in questo caso di disforia di genere).
Altra cosa ancora è l’orientamento sessuale: l’attrazione cioè, affettiva e sessuale, che possiamo provare verso gli altri (dell’altro sesso, del nostro stesso sesso o di entrambi)
.Claudio Volpi
Sentite non prendiamoci in giro, gli studi di genere esistono? si! sono giunti a una qualche conclusione? si (infatti l'autrice di questo pezzo un po' le illustra), ergo va da sé che esistono teorie di genere, perché di solito in ambito scientifico funziona proprio così, gli studi non sono fini a se stessi ma producono udite udite delle teorie! Poi che spesso queste teorie gender vengano tirate in ballo a sproposito è verissimo, ma negare la loro esistenza è parimenti una cazzata, tipica di chi non ha la benché minima cultura scientifica.
Angelo ZardinSono pienamente d'accordo con l'articolo e non riesco veramente a capire le persone che continuano a credere a questa BUFALA documentandosi esclusivamente da fonti di parte (siti cattolici per esempio) e rinunciando a pensare con una mentalità più aperta.
StefanLeggere i commenti sotto l'articolo è disarmante. Neanche quando gli spieghi per filo e per segno la nascita di questa vera e propria leggenda metropolitana, smettono di crederci. Sono peggio di quelli delle scie chimiche.E a cascarci non ci sono solo giornali che, benché di dubbia qualità, hanno tiratura nazionale (tipo Il Giornalehttps://versoercole.wordpress.com/2014/11/17/il-giornale-e-la-grande-massoneria-transgender/), ma anche persone in teoria dotate di un cervello da poter usare (tipo un filosofo come Diego Fusarohttps://versoercole.wordpress.com/2015/02/09/diego-fusaro-e-la-grande-massoneria-transgender/).Ma il fatto che, cercando "ideologia gender" su Google, escano solo siti cattolici e/o di stampo fascista, non vi fa sorgere un minimo, ma minimo dubbio?
Tito PotitoMar 30, 2015Ringrazio il cardinale Bagnasco e il Santo Padre per averci richiamati all'attenzione contro l'ideologia del gender, teoria esistentissima e nefasta, che vuole minare le fondamenta dell'antropologia umana. E tanto esiste che la stessa Butler, fanatica genderista, parla proprio di "teoria del gender".A proposito: non si dice "A lupo A lupo", ma "AL lupo, AL lupo". Oltre che fortemente ideologizzati siete anche fortemente degrammatizzati.
rufusMar 26, 2015Questo papa deve essere alcolizzato o drogato: parla di colonizzazione psicologica dei bambini, quando è il primo a pedobattezzare senza l'autorizzazione del l'interessato.ma,sbatterlo in galera?
Claudio VolpiMar 26, 2015Fantastico, l'autrice prima dice che la teoria gender non esiste, e poi la illustra... beh la possiamo chiamare teoria gender, ideologia gender o gender studies, ma la sostanza è sempre quella. Da parte mia rilevo che come sempre tutti tentano di lavare il cervello ai bambini, i cattolici da una parte ed ora i "genderisti" dall'altra.
Davide De MaestriMar 25, 2015Voi vi drogate. Studiate prima di scrivere baggianate. Per la gente che usa la ratio consiglio di cercare John William Money e guardare un'inchiesta fatta in Norvegia che ha portato alla chiusura dei finanziamenti per l'Istituto che si occupava di Gender in quanto "fuffa": https://www.youtube.com/watch?v=2qx6geFpCmAAuguri a chi usa il cervello, cattolico, ateo, omosessuale o etero.


nat_silentMar 23, 2015Si pero secondo questo articolo risulta che la famiglia fatta di maschio e femmina è l’invenzione della chiesa cattolica. :| INSOMMA.
Davide De MaestriMar 25, 2015
@nat_silent meno male che c'è qualcuno che usa il cervello tra i commenti! Uomini e donne esistono da sempre e tutte le civiltà umane sono basate su questo da ben prima che ci fosse la chiesa cattolica. Ovvio che la sessualità "fluida" fa comodo a molti, come la relativizzazione delle coscienze. Identità deboli si manipolano più facilmente... su, non siamo tutti coglioni.

FabioMar 16, 2015L'autrice afferma che la "teoria gender" non esiste, affrontando il problema da quel punto di vista.Premetto: che la teoria gender esista oppure no, non trovo ci sia qualcosa di pericoloso in ciò che ad essa viene attribuito. Si mandano i figli al catechismo facendogli credere che esista un padreterno che vede e provvede ed a cui bisogna rendere conto, non vedo come insegnargli che sono esseri indipendenti e liberi possa ledere loro in alcun modo.Ciò detto, la teoria di genere esiste, e paradossalmente è proprio quella che ha descritto l'autrice nel suo post, tra l'altro dandola per scontata.Ad esempio, questo passaggio:« Il genere, in sostanza, si acquisisce, non è innato, ha a che fare con le differenze socialmente costruite fra i due sessi. Non a caso nel tempo variano i modelli socioculturali, e di conseguenza le cornici di riferimento entro cui incasellare la propria femminilità o mascolinità.»Ciò è appunto una delle ipotesi alla base di quella che viene definita "teoria di genere", frutto di quelli che sono gli "studi di genere". È proprio quella l'ipotesi che viene contestata da chi si oppone a questi studi, ritenendoli pericolosi, ed è un'ipotesi su cui non c'è alcun consenso generale.Su wikipedia in inglese si fa largo uso della parola "teoria" e di "teorici" alla voce "Studi di genere". Se si pensa sia tutto sbagliato, invito l'autrice a correggere la voce: http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Gender_studies&oldid=650364021

Federica CozzellaMar 16, 2015
E' incredibile come certi gruppi sociali, tronfi di presunzione (attenzione alla vera parola dei profeti in cui credete, signori, alla loro profonda umiltà), si arroghino il diritto di esporre teorie e ragionamenti che hanno il sapore di un libro di scienze di valore scientifico pari zero (o meno), sbandierandoli come verità assolute e incontrovertibili, mentre, e questo sottolinea il ridicolo dei loro toni perentori, eminenti studiosi, associazioni internazionali di psicologi, psichiatri, pedagogisti, genetisti, biologi, intellettuali in genere pronunciano definizioni e studi, che sono il risultato di anni di ricerche scientifiche.A volte mi chiedo se questi signori si rendono conto del ridicolo e dello scherno di cui sono oggetto, da parte degli studiosi VERI.(Soprattutto quando diffondono fatti di cronaca falsi, per legittimare le loro assurde teorie).
P.s. @GaruBear e io attenderemo con ansia i prossimi numeri di Wired! "E' l'amore che crea una famiglia", e ogni famiglia come si deve ha fame di verità (di qualità)!
ShabineMar 16, 2015
Strano che non citiate Francesco per l'allontanamento di Don Inzoli..peraltro regolarmente presente al meeting di CL. Strano che non si parli mai di ludopatie sulla 'Croce' di Adinolfi. Fatte queste doverose premesse ... Papa Francesco è il Papa, pensavate di vederlo su un carro della Street Parade a Zurigo o farsi un selfie ad un Gay Pride? Pensate al quanto dice riguardo a paternità responsabile, 'Finanaza Cattolica', accoglienza ai rifugiati, apertura a gay e divorziati, tolleranza zero per i sessuofobi manifesti e molestatori di giovani bambini in privato. Ideologia o Teoria Gender è un'accozaglia di concetti sbagliati, accezioni sgangherate, sottocultura polemica con le solite finalità propagandistiche. Uno spaventapasseri pieno di vento che è solo utile ad aumentare la confusione in un campo in cui la delicatezza e la discrezione sono fondamentali. L'orientamento e l'dentità sessuale con buona pace delle idiozie che si dicono non sono teorie o (mamma mia) ideologie, sono fatti, realtà situazioni che vanno vissute e, capisco la difficoltà, comprese. Sicuramente i bimbi sono piu avanti di adulti con pruderie distorte che riducono un intricato complesso di affetti, emozioni e sofferenze ad un arido atto sessuale. Sicuramente i giovani, almeno normodotati, non cadono nel gorgo di disinformazione, titoletti ambigui e machismi fascistoidi, su cui si basa una propaganda volta a creare ulteriori intolleranze su cui far prosperare qualche politichello sulla via dell'obsolescenza. spero che gli adulti pensino due volte all'attendibilità di persone che sostengono la 'minaccia' da parte di lobby (ma lobby de che) alla famiglia tradizionale.....spero

GaruBearMar 16, 2015E con questo vi siete guadagnati una nuova abbonata, brav*! ;)

Maria VerderameMar 15, 2015
Roba da talebani...Sapevo che l'italia è un paese sessista e omofobo ma non a questo punto. Le reazioni non sono tanto diverse da quelle che accadrebbero in un paese sotto ai talebani, quando qualcuno vuole distruggere le loro ideologie fortemente sessiste.
Voglio La Mamma BergamoMar 15, 2015
@Maria Verderame Cosa ne pensa di questa intervista a Papa Francesco in cui spende parole molto dure sull'ideologia del gender?

https://www.youtube.com/watch?v=Rl4nudTT-dk



Papa Francesco denuncia la teoria del gender come colonizzazione ideologica simile alle dittature

Voglio La Mamma BergamoMar 15, 2015
La teoria del gender non esiste? Invenzione delle associazioni cattoliche? Guardate questo video intervista a Papa Francesco. Per ogni necessità possiamo fornirvi ulteriore materiale informativo. Attendiamo un vostro responso. Grazie.
https://www.youtube.com/watch?v=Rl4nudTT-dk
GaruBearMar 16, 2015
@Voglio La Mamma Bergamo Dai su, ve la cantate e ve la suonate con tutti 'sti video del papa ecc. :P
Cristian O. BalanMar 14, 2015
Ma quante cavolate... Ci si arrampica sugli specchi per studiare e dimostrare su nulla quello che si vuole pur di essere contro natura, contro Dio, contro la Bibbia, contro la storia, contro la cultura, contro la famiglia, contro l'umanità... Che c'entrano mai i genitali ambigui?
Paolo ScatoliniMar 13, 2015
al di là delle paranoie reazionarie e cattoliche contro progetti educativi assolutamente innocui io direi questo:. affermare che l'identità di genere è un puro costrutto socio-culturale che non ha nulla a che fare con ciò che siamo davvero (quindi decostruibile o ricostruibile a piacere) è sbagliato quanto ridurre tutto alla biologia. Nella natura umana c'è anche la cultura, separarle non ha senso
Oltretutto fermo restando il rispetto verso ogni persona, le identità di genere in cui la gran maggioranza degli esseri umani (etero, gay, bisex) si identifica sono tutt'ora due: (sia nella maggioranza dei casi cioè quando il genere si accorda al sesso biologico, sia nei casi in cui la persona appartiene a un genere opposto al sesso biologico) uomo e donna (e vale non solo per le persone cisgender ma pure per la maggioranza delle persone transgender, che si operino o no), poi i modi di vivere ed esprimere l'identità maschile e l'identità femminile sono infiniti quanti sono gli uomini e le donne nel mondo, modi più frequenti statisticamente e modi meno frequenti ma sempre autentici e legittimi.il ruolo di genere poi è un'altra cosa, distinta dall'identità di genere: una bambina che giochi con le bambole o le macchinine sempre bimba è, lo stesso vale per il bimbo
Federico FeroldiMar 13, 2015
Ci tengo a segnalare che il video di ProVita è davvero terrificante. All'inizio pensavo (speravo) fosse solo una presa in giro, scoprire che era tutto vero è stato un duro colpo.
Federico FeroldiMar 13, 2015
Finché ci saranno persone (ogni tanto ragazzi) che picchieranno, prenderanno in giro, attaccheranno chi non è eterosessuale, allora fino a quel momento servirà un'educazione che guidi i più giovani a capire e rispettare tutte le identità di genere.In alcuni dei commenti precedenti ho letto di maggioranze, di normalità, di natura. Ebbene, ci siamo evoluti e siamo in una società che non dovrebbe discriminare le minoranze e, invece, sembra che qualcuno sia rimasto indietro. Ecco perché, almeno per i più giovani (prima che sia troppo tardi), è necessaria un'adeguata educazione su questi temi.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Forse ad Alessandro Fiandino è sfuggito che su questi argomenti si sta "litigando" da parecchi anni.
Il problema che la ns organizzazione (società) ha la necessità (che spesso degenera in mania, vedi legislazione tecnica che tratto ogni giorno per lavoro) di scrivere delle regole. E sulle regole ci si gioca a colpi di virgole e cavilli.Nel mio primo post ho fatto riferimento al aspetto del rapporto tra due persone sancito dalla legge, chiamatelo matrimonio od altro. Non è questione da poco, con tutte le conseguenze sui diritti sociali, affettivi e materiali.Non è questione di essere stupidi .... è questione che tutte le persone devono essere uguali davanti alla legge. Per questo non c'è pace nella gestione del
la cosa e non si riesce a vivere la situazione come gli antenati "innocenti" ... si diceva così?Mi viene la tentazione di pensare che le cose non sarebbero diventate tanto rumorose se, in qualche società ed economia (sottolineo economia) si fosse tenuta più la barra "al centro".Si è sempre in tempo a rimediare ed a ripensare, le leggi si scrivono e si riscrivono. Certo che dovremo fare i conti anche con realtà diverse dalla nostra "dorata anormalità" già citata.Se l' "aura mediocritas" ha sapore troppo antico c'è sempre il detto "chi si accontenta, gode" .... trattandosi anche di sesso mi sembra molto appropriato
Fiandino AlessandroMar 13, 2015
sarò stupido, ma io non capisco il motivo di tutto questo baccano, da entrambe le parti. ognuno non potrebbe vivere la sua vita in pace senza frantumare ovaie e zebedei altrui?non si potrebbe andare a letto con chi si vuole (ovviamente maggiorenni e consenzienti, dovrebbe essere scontato ma non si sa mai), pregare il dio che si vuole, praticare attività ricreative che più ci aggradano ecc. ecc. ecc? troppo difficile? a quanto pare sì....
@Fiandino Alessandro chiediglielo agli omofobi e ai sessisti
@Fiandino Alessandro Ma che grande verità. Le cose semplici sono le piu belle. La vita di un essre umano e soprattutto quella di un bambino non è basata su come o con chi si tromba.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Ecco Magentino .... il primo grido di "al lupo al lupo". E poi ... l' inelegante e cafone attacco alla Signora Simona Regina.Avrete capito che non condivido al 100% il contenuto del articolo ma lo reputo molto equilibrato e scevro da "ansia di crociata".Credo che certe diatribe debbano essere risolte in fretta, senza che le minoranze cerchino di forzare troppo la mano alla silenziosa platea generale. Altrimenti, poi, nascono i talebani di questo o quello. A proposito di "gridatori" più o meno estremisti. Su questo argomento (sesso, genere, orientamento, ecc.) così profondamente legato alla vita di tutti i giorni .... perché i detti non vanno a fare uno stage di qualche mese in Afganistan o, meglio, nei territori attualmente occupati dai tagliagole (di fatto e di mentalità e comportamento) dell' ISIS ?Sarebbe molto salutare .... per capire come siamo fortunati (per quanto ancora?).E per capire che offendere la Signora Simona Regina è una "nobile conquista" per chi aspira, evidentemente, a registrare indietro le lancette dei nostri orologi di qualche secolo.Verrà, spero il più lontano possibile, il giorno che dovremo difendere le nostre lancette e, soprattutto, le nostre Signore. Quando dovremo difenderci e difenderle, difenderemo anche le teorie ... esistenti e non. Ma che sono il frutto della nostra evoluzione sociale.Ed io non intendo rinunciare a quanto abbiamo raggiunto faticosamente.
mikronimoMar 13, 2015Purtroppo questa questione è diventata un tormentone come quelle musichette estive che ci perseguitano ovunque; non disprezzo il tentativo di studiare la cosa, per capire a livello psicologico, umano, antropologico, il meccanismo evolutivo che porta una persona ad essere ciò che è (vale a dire una delle molteplici sfumature possibili), ma seguito a pensare che quello che più manca, in generale, nella nostra società, all'atto pratico poco libera, e nell'insegnamento nelle scuole, sia solo l'insegnamento dell'unica cosa veramente importante: il rispetto; non quello di tradizioni religiose, sociali, culturali etc., ma quello della persona; dove una persona non fa del male a nessuno, la sua libertà quindi rispetta assolutamente quella degli altri, è libera di essere quello che, qualunque cosa sia; sarebbe ora di portare la nostra socialità ad un livello superiore; non si può essere esseri sociali solo manifestando fastidio per il diverso (concetto, diverso, che proprio non ha senso, questo dimostrato dalle ricerche, che in questo dimostrano la loro utilità), ma semplicemente interagendo con gli atri così come sono, senza porsi tanti problemi; certo, è un sogno, anche perché l'inerzia sociale è grande e certe brutte abitudini (il farsi gli affari degli altri ad ogni piè sospinto) sono difficilissime da eliminare, ma è in questa direzione che dovrebbe andare l'insegnamento civico; sospetto che, diversamente, si rischi solo di creare una certa confusione nei bambini.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Quoto pienamente EuroPe ...Io, probabilmente, se potessi, tenderei a forzare qualcuna delle 360 sfumature .... ma mi rendo conto che il mio modo di ragionare è troppo "tecnico", quale io sono nella vita. Ogni sistema tende ad aumentare la sua instabilità all' aumentare delle variabili in gioco e, soprattutto, diventa poco gestibile.Una correzione in funzione di una semplificazione "comoda" potrebbe essere una tentazione. O forse una necessità per chi teme le decine di sfumature che scopre dentro se stesso. Questo è un argomento spinoso .... chi grida al lupo ..... Però qualche "regola", non troppo ingombrante per la "maggioranza silenziosa", dovrà esserci e dovrebbe servire a far diminuire l' entropia del sistema (vedi sprechi in crociate, fobie varie, ecc.).Già sento il levarsi di molteplici grida su questa visione poco morale e meccanicistica. Calmi, io sono per l' "aurea mediocritas" e leggo con soddisfazione che altri, anche se con le inevitabili sfumature diverse, sono molto vicini a questa visione "arcaica" della gestione della nostra vita.
MagentinoMar 13, 2015
Caro wired, continua ad occuparti di tecnologia perchè di Etica, Morale ed Educazione proprio non puoi permettertelo.Complimenti alla "giornalista" che ha letteralmente "venduto il culo" al mainstream circa questo argomento; e complimenti di nuovo per essersi chinata alle balle propagandistiche di cui lei stessa ne è vittima.OTTIMA DISINFORMAZIONE
@Magentino in che senso?
EuroPeMar 13, 2015
Esistono sono circa, tralasciando i decimali, 360 diverse gradualità di identità di genere per ogni categoria fisica, emotiva, intellettuale... ma semplifichiamo: ognuno di noi ne ha molte dentro di se; le dividiamo per comodità in parte femminile e in parte maschile. Possiamo forzare la nostra
identità più in una direzione o nell'altra. La crescita personale di solito è anche un riconoscimento di queste nostre parti. Se la teoria di gender tende a forzare questo processo di identità per fissarlo può fare solo danni. E' la società che deve crescere, cresce se si affermano valori di tolleranza e amore riconoscendo il ruolo fondamentale di ogni espressione di genere.
Il riconoscimento del ruolo nella società dei cittadini con orientamento non direttamente procreativo è un processo fondamentale.
Andrea AlbertazziMar 13, 2015
Articolo interessante e condivisibile. Forse però tanti eccelsi studiosi dovrebbero ricordare che un "sistema" (non usiamo altri termini) fondato sulla "riproduzione maschio-femmina", con connotazioni di diversità e reciproca compensazione ben superiori alle attuali, ha condotto tutti noi al vertice della catena alimentare sul nostro pianeta. Questi studiosi hanno scoperto che ci sono infinite sfumature biologiche e "mentali". Mi sembra però che sia chiaro che situazioni di discrasia siano minoritarie assai. Ora pretendere che queste minoranze (come in tantissimi altri situazioni e problematiche ovviamente meno diffuse dell' universale confronto maschio-femmina) "invadano" troppo il "campo" è lesivo di chi non ritiene che l' argomento sia da trattare ad ogni piè sospinto. E potrebbe essere anche estremamente pericoloso, una volta destati, nostro malgrado, dalla dolce, forse ottenebrante, nenia dell' attuale (solo nostra, dei paesi cosiddetti sviluppati) dorata anormalità. E' un discorso difficile e irto di poche consolazioni e di tanti scenari poco rassicuranti, ma è la "normalità" che regna sulla Terra. Lo sviluppo migliore sarebbe una misura .... ricordate l' aurea mediocritas ..... Personalmente certi argomentazioni l' hanno già superata da un pezzo. Per fare un esempio, il matrimonio tra persone omosessuali non deve essere un matrimonio. Uno strumento legislativo che tuteli i diritti ci deve essere ma chiamiamolo diversamente .... o inventiamoci un matrimonio.2 per le unioni tradizionali (e parlo nel senso evoluzionistico del genere umano).
Sviluppare ciò che la corteccia cerebrale elabora (la parte cognitiva e più nobile della nostra C.P.U.) è senz' altro molto gratificante ma .... ogni giorno tutti noi, miliardi, viviamo perchè una parte profonda, ancora quasi sconosciuta, della C.P.U. detta anche cervello, batte un ritmo che deriva da milioni di anni di evoluzione.Ricordiamocelo .... con o senza preoccuparci dell' ideologia gender o quant' altra.
Pino IrsutiMar 13, 2015
L'ideologia gender non esiste. Me l'ha detto un genderista.
@Pino Irsuti come dire "il gender esiste. me l'ha detto un antigenderista". commento più inutile di padre pio.
Carlo OrecchiaMar 13, 2015
Quindi cerco di capire, la "teoria di genere" non esiste la prova è che esistono un sacco di studiosi (tutti più o meno "interessati") che dicono che tutto ciò che è contestato è falso perché è vero.:)
@Carlo Orecchia No.. lo è l'esistenza del concetto: "Argomento dell'uomo di Paglia".. E questo è esattamente il caso.