domenica 31 luglio 2016

PAPA FRANCESCO AD AUSCHWITZ: "SIGNORE, PERDONA TANTA CRUDELTÀ"

i leader del PCI ed il Vaticano

http://www.scuolanticoli.com/pagegramsci.htm


Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

Una boccata d’aria pura

Antonio Gramsci sulla religione e sulla Chiesa cattolica

e, a seguire: Una boccata d’aria stantìa - Togliatti, Longo e Berlinguer sulla religione e sulla Chiesa cattolica



(da Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, Edizione critica dell’Istituto Gramsci
a cura di Valentino Gerratana, Einaudi, Torino, 1975, in quattro volumi;
e da Antonio Gramsci, Lettere dal carcere, Editrice l’Unità, 1988, in due volumi)


(Articolo de La Correspandance Internationale del 12 marzo 1924, firmato G. Masci)
(tratto da Antonio Gramsci, Sul fascismo, Editori Riuniti, 1978, Roma, pp. 220-224)

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"Il Vaticano è senza dubbio la più vasta e potente organizzazione privata che sia mai esistita. Ha, per certi aspetti, il carattere di uno Stato, ed è riconosciuto come tale da un certo numero di governi. Benché lo smembramento della monarchia austro-ungherese abbia considerevolmente diminuito la sua influenza, esso rimane tuttora una delle forze politiche più efficienti della storia moderna. La base organizzativa del Vaticano è in Italia: qui risiedono gli organi dirigenti delle organizzazioni cattoliche, la cui complessa rete abbraccia una gran parte del globo.
In Italia l’apparato ecclesiastico del Vaticano si comporta di circa 200.000 persone; cifra imponente, soprattutto quando si consideri che essa comprende migliaia e migliaia di persone dotate di intelligenza, cultura, abilità consumata nell’arte dell’intrigo e nella preparazione e condotta metodica e silenziosa dei disegni politici. Molti di questi uomini incarnano le più vecchie tradizioni d’organizzazione delle masse e, di conseguenza, la più grande forza reazionaria esistente in Italia, forza tanto più temibile in quanto insidiosa e inafferrabile. Il fascismo prima di tentare il suo colpo di Stato dovette trovare un accordo con essa. Si dice che il Vaticano, benché molto interessato all’avvento del fascismo al potere, abbia fatto pagare molto caro l’appoggio al fascismo. Il salvataggio del Banco di Roma, dove erano depositati tutti i fondi ecclesiastici, è costato, a quel che si dice, più di un miliardo di lire al popolo italiano.


Poiché si parla spesso del Vaticano e della sua influenza senza conoscerne esattamente la struttura e la reale forza d’organizzazione, non è senza interesse darne un’idea precisa. Il Vaticano è un nemico internazionale del proletariato rivoluzionario. È evidente che il proletariato italiano dovrà risolvere in gran parte con mezzi propri il problema del papato, ma è egualmente evidente che non vi arriverà senza il concorso efficace del proletariato internazionale. L’organizzazione ecclesiastica del Vaticano riflette il suo carattere internazionale. Essa costituisce la base del potere del papato in Italia e nel mondo. [...].............."
il post raccoglie molte delle affermazioni dei migliori leader comunisti italiani sul rapporto tra stato e chiesa. Daleggere tutto, anche se un po lungo.Molto interessante ed utile , anche se non sola,  chiave di lettura
l.m. : la battaglia contro l'amianto, la radioattivita', le polveri sottili, il rumore delle macchine ed una viabilita' che produce incidenti e' solo all'inizio!

http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Una-procura-per-i-reati-ambientali-.aspx



Raffaele Guariniello oggi è un magistrato in pensione, il superconsulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’amianto e sull’uranio impoverito nelle Forze Armate; ma per tutti è il grande accusatore dell’Eternit, il procuratore che ha aperto la stagione dei processi all’amianto che uccide. E che guarda all’esito della battaglia con grande disincanto.

Partiamo dalla sentenza Olivetti: a Ivrea è stata condannata la Storia industriale del Paese?

Guardi, la prima condanna per un caso di mesotelioma, con la morte di un lavoratore che lavorava alla coibentazione del grattacielo Rai di Torino, è addirittura del 1995; poi venne l’Eternit e altre inchieste, sino all’Olivetti, che è giunta solo al primo grado di giudizio; insomma, siamo di fronte a un processo di giustizia molto lungo e complesso, che negli anni ha creato una ricca giurisprudenza. Più che processare la Storia industriale del nostro Paese direi che l’Italia sta facendo scuola; anzi, è già diventato un faro giuridico a livello internazionale. Qui si celebrano procedimenti che non si fanno in nessun’altra parte del mondo. A ottobre sono invitato a parlare in Brasile perché sono tutti stupefatti di quello che avviene in Italia. Non dimentichiamo che l’amianto continua a essere prodotto e utilizzato in sessanta Paesi, tra cui la Cina, la Russia, l’India.


Perché il cuore di questa battaglia batte proprio a Torino?

Perché quella procura, dove ho lavorato per tanti anni, era attrezzata per raccogliere questa sfida, mentre molte altre devono fare i conti con deficit strutturali che impediscono di rispondere alla domanda di giustizia di tantissime vittime dell’amianto, le quali ancora muoiono senza che nessuno istruisca un processo. Dal Piemonte alla Sicilia, ci sono migliaia di tragedie inascoltate: a Torino, come a Ivrea, non ci sono magistrati più bravi che altrove; semplicemente, altre procure dispongono di organici troppo ridotti e non riescono a diventare un punto di riferimento per i medici, i quali, una volta riscontrato un caso di mesotelioma, dovrebbero comunicarlo alla magistratura.


Come si supera questo deficit strutturale?
Il governo dovrebbe dare finalmente una risposta alla domanda di giustizia che sale dal Paese e creare una organizzazione unitaria, una procura o un’agenzia nazionale che si occupi di reati ambientali e non solo. Ad esempio, la procura di Trani sta lavorando bene sulla tragedia ferroviaria di Corato, ma quanti binari a rischio ci sono in Italia? Per prevenire, le procure, vincolate al territorio, non sono sufficienti.


Non sempre basta celebrare un processo per avere giustizia.
Vero, se si riferisce al primo processo Eternit, conclusosi con la prescrizione, un esito che abbiamo evitato nel caso Thyssen solo perché abbiamo indagato in meno di tre mesi; e anche in quel caso è stato decisivo disporre di inquirenti specializzati. Eternit è finita com’è finita, peraltro, perché abbiamo seguito una prima interpretazione della Cassazione, secondo la quale il reato si consuma finché non cessa nel tempo, ma in seguito la Corte ha cambiato orientamento.


Con l’inchiesta Eternit bis avete contestato il reato di omicidio, lo stesso che ha condotto alla condanna di De Benedetti.
Non proprio lo stesso, visto che in quel caso si tratta di omicidio colposo, mentre noi abbiamo contestato l’omicidio con dolo diretto.


La Corte Costituzionale permetterà che si celebri quel processo?Bisogna aspettare con profondo rispetto il suo pronunciamento sul ne bis in idem. È in discussione una norma del codice secondo cui, stando anche all’interpretazione della Cassazione, non saremmo di fronte a un “duplicato”, quindi io confido. Confido, ma rispetto. È una decisione importante: farà giurisprudenza e segnerà il futuro di tutti.


Le vostre inchieste lo hanno segnato al punto di ispirare la riforma del codice penale che ha introdotto il reato di disastro ambientale. È un deterrente efficace?
Non è dipeso tutto da noi, però, effettivamente, abbiamo dato la spinta finale. Quella riforma introduce pene severe ma non risolve tutto, perché, come avevo sottolineato durante il dibattito parlamentare, è ancora possibile la prescrizione, un problema grosso con disastri che si manifestano a distanza di decenni.

Non crede che tutte queste difficoltà dipendano anche dal fatto che il mondo sta camminando in senso contrario alla sicurezza sul lavoro?
Noi dobbiamo realizzare una globalizzazione della salute e della sicurezza: non accettare passivamente quella del rischio, che mi pare molto più arretrata, sul piano della civiltà.


Le riforme del diritto del lavoro che stanno affermandosi in Europa ci rendono più o meno civili?
Ci sono tante novità, ma il testo unico sulla sicurezza del lavoro resta il più avanzato al mondo. Il nostro problema non riguarda le leggi ma la loro applicazione. Poi è anche vero che in Francia, dove pure c’è la Eternit, non sono mai riusciti a celebrare un processo e ciò dipende forse anche dal fatto che il pubblico ministero in Italia non è subordinato al potere esecutivo: un altro motivo per ringraziare i nostri padri costituenti.
© riproduzione riservata

giovedì 28 luglio 2016

Francesco: “Di fronte al terrorismo islamico interroghiamoci su come abbiamo esportato la democrazia”

http://www.lastampa.it/2016/05/16/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/francesco-di-fronte-al-terrorismo-islamico-interroghiamoci-su-come-abbiamo-esportato-la-democrazia-aqkjej2CuLhDnj5sdJ7vcN/pagina.html   
...............«Di fronte al terrorismo islamico, sarebbe meglio interrogarci sul modo in cui un modello troppo occidentale di democrazia è stato esportato in paesi come l’Iraq». Papa Francesco ha concesso un’intervista esclusiva a La Croix, parlando di immigrazione, guerra e laicità.  
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Migranti, guerre e sottosviluppo  
Alla domanda se il vecchio continente ha la capacità di accogliere così tanti immigrati, Francesco ha risposto in questo modo: «Questa è una domanda responsabile perché uno non può aprire le porte in modo irrazionale. Ma la domanda di fondo da farsi è perché ci sono così tanti migranti ora. I problemi iniziali sono le guerre in Medio Oriente e in Africa e il sottosviluppo del continente africano, che provoca la fame. Se ci sono guerre è perché ci sono fabbricanti di armi - che possono essere giustificati per propositi difensivi - e soprattutto trafficanti di armi. Se c’è così tanta disoccupazione, è per mancanza di investimenti capaci di portare il lavoro di cui l’Africa ha così tanto bisogno».  

Il mercato totalmente libero non va  
«Più in generale - ha insistito Francesco - ciò solleva il problema di un sistema economico mondiale che è caduto nell’idolatria del denaro. Più dell’80 per cento delle ricchezze dell’umanità sono nelle mani del 16 per cento della popolazione. Un mercato completamente libero non funziona. I mercati in sé sono un bene ma richiedono una parte terza o uno stato che li monitori e li bilanci. In altre parole ciò che serve è un’economia sociale di mercato».  

Integrare e non ghettizzare gli immigrati  
«Tornando ai migranti - ha continuato il Pontefice - la peggior forma di accoglienza è la ghettizzazione. Al contrario, è necessario integrarli. A Bruxelles, i terroristi erano belgi, figli di immigrati, ma cresciuti in un ghetto. A Londra, il nuovo sindaco (Sadiq Khan, figlio di musulmani pakistani, ndr) ha prestato il suo giuramento in una cattedrale e sicuramente incontrerà la regina. Questo mostra la necessità che l’Europa riscopra la sua capacità di integrare. Penso qui a Gregorio Magno, che aveva negoziato con popoli conosciuti come barbari, i quali si sono poi integrati. Questa integrazione è tanto più necessaria in quanto oggi, a seguito di una ricerca egoistica del benessere, l’Europa sta vivendo il grave problema di un tasso di natalità in declino». 

Paura della conquista islamica  
Francesco ha quindi risposto a una domanda sulla paura dell’islam nelle società europee. «Oggi io non credo che ci sia paura dell’islam - ha detto - ma dell’Isis e della sua guerra di conquista che è in parte tratta dall’islam. È vero che l’idea della conquista appartiene allo spirito dell’islam. Ma si potrebbe interpretare secondo la stessa idea di conquista la fine del Vangelo di Matteo, quando Gesù invia i suoi discepoli a tutte le nazioni. Di fronte al terrorismo islamico, sarebbe meglio interrogarci sul modo in cui un modello troppo occidentale di democrazia è stato esportato in paesi come l’Iraq, dove un governo forte esisteva in precedenza. Oppure, in Libia, dove esiste una struttura tribale. Non possiamo andare avanti senza prendere in considerazione queste culture. Come ha detto di recente un libico: “Eravamo abituati ad avere un Gheddafi, ora ne abbiamo cinquanta.” La coesistenza tra cristiani e musulmani è ancora possibile. Io provengo da un paese dove coabitano bene». 

Laicità e religione in ambito pubblico  
Il Papa ha risposto anche a una domanda sul modello della «laicité» francese. «Gli stati devono essere secolari, quelli confessionali finiscono male - ha detto - Sono contro la storia. Io credo che una versione della laicità, accompagnata da una solida legge che garantisca la libertà di religione, offra un quadro di riferimento per andare avanti. Siamo tutti figli e figlie di Dio, con la nostra personale dignità. Ognuno deve avere la libertà di esprimere la propria fede. Se una donna musulmana vuole indossare il velo, deve poterlo fare. Allo stesso modo, se un cattolico vuole indossare una croce. Le persone devono essere libere di professare la loro fede nel cuore delle loro proprie culture e non ai loro margini. La modesta critica che io vorrei rivolgere alla Francia riguarda il fatto che esagera con la laicità. Questo porta a considerare le religioni come sotto-culture, piuttosto che culture a pieno titolo con i loro diritti. Temo che questo approccio, un comprensibile patrimonio dei Lumi, continui ad esistere. La Francia ha bisogno di fare un passo avanti su questo tema al fine di accettare il fatto che l’apertura alla trascendenza è un diritto per tutti»................... 

dal Fatto quotidiano :Germania, “killer di Monaco amava Hitler”. Isis: “Ansbach, aggressore aveva combattuto in Siria e Iraq”

l.m.: 
e' piuttosto allarmante la  notizia de "il fatto": si vorrebbe far passare per "matto" un adolescente che simpatizzava per Hitler , che odiava gli arabi, si vantava di essere di "razza ariana" e che avrebbe potuto scegliere con cura le proprie vittime, tutte turche ed albanesi. La domanda che sorge spontanea e': ma quanta influenza oggi esercita ancora una figura , a dir poco squallida e da condannare senza esitazione del fuher e del  suo "mein  kampf ?"Immagine per il risultato di tipo notizie
da Wikipedia :"Nel libro Hitler sostiene apertamente che in futuro la Germania "dovrà dipendere dalla conquista dei territori ad est a spese della Russia"[13].Nel corso dell'opera, Hitler evidenzia le sofferenze politiche del cancelliere tedesco nel parlamento dellaRepubblica di Weimar e inveisce contro gli ebrei e i socialdemocratici, così come i marxisti. Annuncia di voler distruggere completamente il sistema parlamentare ritenendolo per lo più corrotto, sulla base del principio secondo cui i detentori del potere sono opportunisti per natura.
Altri punti salienti del libro sono:
Hitler si rappresenta come "Übermensch", con riferimento all'opera Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche, intendendo con "superuomo" un uomo capace di essere superiore a se stesso e ai propri impulsi e che, quindi, in questa accezione, andrebbe tradotto con un più esplicativo "oltreuomo". Tuttavia lo stesso Nietzsche era stato uno dei più grandi critici tedeschi contro l'antisemitismo sviluppatosi nel XIX secolo[2].
Nel Mein Kampf è presente una diffusa enfasi sul cristianesimo quale base ideologica della dottrina di Hitler che paragona l'ascesa del nazismo a quella del cristianesimo originale ed equipara se stesso a Gesù nella sua opposizione alle istituzioni ebraiche[14].
Mein Kampf fu profondamente influenzato dalle teorie sull'evoluzione di Ernst Haeckel[15]........ Nella prima edizione Hitler ha affermato che la distruzione del debole e del malato è molto più umana della loro protezione. A parte ciò, Hitler vede uno scopo nel distruggere "il debole" perché tale azione fornisce, più di ogni altra cosa, lo spazio e la purezza necessaria al forte."
Vorrei ora in forte sintesi, riportare alcuni passaggi descrittivi della figura di Wihlelm Reich  e dell sue riflessioni sul nazismo :sempre da Wikipedia : ".....In rotta con il partito fin dal 1932 a causa della sua propaganda anti-stalinista (in passato aveva avuto una corrispondenza epistolare anche con Lev Trotsky[16]) tra i giovani iscritti e per le posizioni propugnate nel saggioLa psicologia di massa del fascismo (dove individua nel fascismo "l'espressione politicamente organizzata della struttura caratteriale umana media" in quanto costituisce "l'atteggiamento fondamentale dell'uomo autoritariamente represso dalla civiltà delle macchine"), Reich è anche bandito – nel 1934 – dalla "Società psicoanalitica internazionale", mentre già si trova a vagabondare per l'Europa per sottrarsi al nazismo oramai dilagante.[9]........La morale sessuale dominante nella società e nella famiglia si esplica in sostanza, tramite una struttura psichica che reprime le pulsioni sessuali, generando nevrosi e infelicità. con un'educazione dolce e severa la famiglia instaura una dipendenza emotiva che incentiva la permanenza nelle mura di casa e ostacola l'allontanamento dei figli, e la piena capacità di lotta inizialmente verso l'autorità paterna, e in un secondo momento lotta di classe verso l'ordine costituito.[1]
Reich ha in questo profondamente influenzato studiosi come Fromm e Marcuse,..............
« Il carattere sadico-pervertito dell'ideologia razziale tradisce la sua natura anche nel suo atteggiamento di fronte alla religione. Si dice che il fascismo sarebbe un ritorno al paganesimo e il nemico mortale della religione. Ben lungi da ciò, il fascismo è l'estrema espressione del misticismo religioso. Come tale si manifesta sotto una particolare forma sociale. Il fascismo appoggia quella religiosità che nasce dal pervertimento sessuale, e trasforma il carattere masochista della religione della sofferenza dell'antico patriarcato in una religione sadica. Di conseguenza traspone la religione dall'aldilà della filosofia della sofferenza nell'aldiqua dell'omicidio sadico. »
(La psicologia di massa del fascismo, Prefazione alla III edizione del 1932)

La "peste emozionale"[modifica | modifica wikitesto]

Reich sostenne che i movimenti di masse alienate, inneggianti alla guerra, al razzismo, al linciaggio e alla crudeltà, sono vittime della cosiddetta "peste emozionale" (su cui scriveranno anche Marcuse, Fromm, Hannah Arendt e Albert Camus). Questo concetto è relativo sia al concetto di psicologia delle masse di Freud, sia con la nozione di alienazione di Marx.[15] Vi sono alcuni feticci che conducono alla "piaga", quali il nazionalismo, ilpatriottismo esasperato, la tradizione, il patriarcato, l'autoritarismo, il familismo, la religione, l'obbedienza e legerarchie, tutti processi di disumanizzazione in cui gli individui vengono trasformati in una massa meccanizzata, ad opera delle classi dirigenti "psicopatiche" della società.[15]""   . 
Mi fermo qui' ma il pensiero di Reich e' complesso (a parte quello problematico dell'ultimo periodo )La critica all'educazione prevalente somministrata ai giovani tedeschi mi sembra utile per capire, ancora oggi, alcuni comportamenti ed infatuazioni della fascia adolescenziale di oggi.

da "Il fatto" , art, di F.Q. del 27/07/2016
“Sonboly razzista. Adorava Hitler” – La Frankfurter Allgemeine Zeitung (FaZ) scrive che l’assassino di Monaco di Baviera era un razzista con un orientamento di estrema destra e per lui era un “onore” essere nato il 20 aprile, lo stesso giorno diAdolf Hitler. In più, si vantava del fatto di essere di “razza ariana” in quanto di origine iraniana. D’altra parte, Ali Sonboly odiava visceralmente i turchi e gli arabi, rispetto ai quali si sentiva “superiore”. E’ per questo che gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi che il giovane killer abbia in verità selezionato le sue vittime, che avevano tutte un background di immigrazione: tre teenager avevano infatti origini turche e turca era la donna 45enne. Altri tre teenager, un ragazzo e due ragazze, erano albanesi delKosovo. Qualora questa ipotesi fosse verificata, destituirebbe di fondamento quella secondo cui il giovane avrebbe agito in uno stato di malattia mentale ed in reazione al bullismo subito dai coetanei.

La polizia ha inoltre arrestato a Ludwigsburg, a quindici chilometri da Stoccarda, un quindicenne che ha avuto contatti su internet con Sonboly. Secondo la Bild, il ragazzo voleva pure lui fare un attentato ed aveva pubblicato su instagram foto e disegni che indicavano tale intento con una bomba artigianale. Gli agenti lo hanno prelevato casa in cui vive con i genitori, dove gli investigatori hanno fatto irruzione e hanno trovato circa 300 cartucce oltre a diversi coltelli e pugnali ed una grande quantità di prodotti chimici, materiali e istruzioni per la fabbricazione di esplosivi rudimentali. Voleva fare una strage nella sua scuola, dove è stato vittima di bullismo. Ha ammesso il suo piano alla polizia, aggiungendo anche che aveva deciso di desistere. E’ stato ricoverato in un centro psichiatrico.

sabato 23 luglio 2016

https://desertoepace.wordpress.com/2016/06/14/turismo-sessuale-e-minori-italiani-in-testa-nella-classifica-dei-clienti/


TURISMO SESSUALE E MINORI – ITALIANI IN TESTA NELLA CLASSIFICA DEI CLIENTI


#‎ProstituzioneInfantile‬ ‪#‎Italia‬ ‪#‎Turismo‬ ‪#‎TurismoSessuale‬ #bambini #minori #pedofilia #EcpatItalia #Brasile2016 #Olimpiadi2016

Nota delle Admin: Vogliamo riproporvi questo articolo del giugno 2013, perchè le cose non sono cambiate, perchè il problema sussiste ancora e non è stato risolto (anzi), perchè, come dicono tanti italiani ‘brava-gente’: “tutti i problemi degli italiani sono gli extracomunitari”, e la cosa tragica è che non fanno nemmeno più ridere!, e perchè quest’anno in Brasile si svolgeranno le Olimpiadi. Quindi, diciamo NO AL TURISMO SESSUALE INFANTILE!



L’estate scorsa avevamo parlato di turismo sessuale femminile, spiegando come anche le donne partano per mete esotiche con l’obiettivo di avere rapporti a pagamento. Avevamo spiegato che questa abitudine sempre più diffusa non le rende in alcun modo diverse dagli uomini.

Ma quest’anno dobbiamo tornare ad affrontare l’argomento quasi esclusivamente da un punto di vista maschile. Già, perché secondo l’ultimo rapporto di Ecpat Italia (organizzazione che si batte contro lo sfruttamento sessuale dei bambini) salta fuori che gli italiani (per lo più uomini) sono ai primi posti come clienti di bambini fatti prostituire in Paesi del Terzo Mondo.

“Se prima in alcuni Paesi eravamo fra le prime 4-5 nazionalità, oggi siamo i più presenti in molti paesi”, spiegano Ecpat e Fiab che hanno lanciato la campagna che partirà domani in 29 città “Un altro viaggio è possibile”, per chiedere che i mondiali di calcio in Brasile siano a “impatto zero sui bambini”.

“Questa tendenza è molto allarmante”, spiega Marco Scarpati, presidente della sezione italiana dell’organizzazione. “Queste persone non sono pedofili. I pedofili abituali sono il 5 per cento, la maggioranza invece dei turisti sessuali è composta da persone che vanno all’estero per provare un’esperienza trasgressiva”, spiega Scarpati. L’organizzazione ha stimato che nel mondo ogni anno ci sono un milione di turisti sessuali che rivolgono le loro attenzioni a minori tra i 12 e 14 anni, e a volte anche più piccoli. I turisti che si rivolgono alla prostituzione minorile sono un terzo del totale.

A parlare del rapporto è anche il Daily Telegraph, che indica come le mete preferite dai turisti sessuali italiani siano il Kenya, Santo Domingo, la Colombia e il Brasile. Il turismo sessuale e la pornografia sono spesso gestiti da reti criminali internazionali e quindi l’unico modo per combatterli è quello di coordinare le attività della polizia a livello internazionale. Dopo l’Italia i turisti sessuali vengono da Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e recentemente anche Cina.

Il Kenya è tra i paesi più a rischio: da 10.000 a 15.000 bambine che vivono nelle aree costiere di Malindi, Mombasa, Kalifi e Diani sono coinvolte nella prostituzione occasionale – fino al 30% di tutte le bambine fra i 12 e i 18 anni che vivono in quelle zone. Fra 2.000 o 3.000 bambine e bambini sono inoltre coinvolti nel mercato del sesso a tempo pieno.

Secondo l’identikit del turista che va in cerca di sesso con minori realizzato da Ecpat, l’età media si è abbassata (tra i 20 e i 40 anni); possono essere sposati o single, maschi o femmine (anche se la maggioranza sono maschi) stranieri o locali, ricchi o turisti con budget limitato. Possono avere un alto livello socio-economico o provenire da un ambiente svantaggiato. Lo studio distingue i turisti sessuali in tre distinte categorie: quelli occasionali (spesso in quel Paese per lavoro) sono la maggioranza ; poi ci sono i turisti abitudinari che acquistano residenze che abitano in alcuni periodi dell’anno; e i pedofili.

I motivi che inducono un turista sessuale ad andare alla ricerca di sesso da bambini e adolescenti sono diversi: tra questi “l’anonimato e l’impunità”, ma anche la ricerca di nuove esperienze: classico di un “consumismo sessuale”; la discriminazione che sconfina nel razzismo; la difficoltà nello stabilire rapporti paritari con le donne; la falsa credenza che fare sesso con bambini sia a minor rischio Aids”. Secondo stime dell’Organizzazione mondiale del turismo ogni anno almeno 3 milioni di persone partono per viaggi a scopo ‘sessuale’. Un sesto di loro, tra quelli che arrivano in America Latina e nei Caraibi, è a caccia di bambini o adolescenti.
Di Marta Serafini
8 giugno 2013 – http://27esimaora.corriere.it/articolo/turismo-sessuale-e-prostituzione-minorile-italiani-in-testa-nella-classifica-dei-clienti/

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Qui invece vogliamo riproporvi il film-documento di Silvestro Montanaro “LA CARNE FRESCA“, andato in onda su Rai 3 il 14 marzo 2001.

Questo documentario è stato realizzato da Silvestro Montanaro a Fortaleza, in Brasile, con la collaborazione della giovane regista, vincitrice del Premio Solinas, edizione 1999, Barbara Rossi Prudente. Racconta la storia di quattro bambine brasiliane, la loro quotidianità assediata dal turismo sessuale, turismo che troppo spesso parla italiano.
Non esistono statistiche precise sul fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori: la cifra più attendibile, anche se probabilmente in difetto, è che ogni anno un milione di bambini e bambine vengono avviati alla prostituzione. Di questi, il 70 per cento è coinvolto nel circuito del turismo sessuale. La carne fresca, raccontano alcuni italiani incontrati da Silvestro Montanaro, è l’unica vera motivazione dei loro viaggi raccontati invece a casa come vacanze al sole di poveri papà stanchi dopo un anno di lavoro. Ne sono coscienti le giovani protagoniste del documentario. Guai invecchiare. Sedici anni alle volte sono troppi. Allora, come unico rimedio per incontrare clienti e danaro con cui sopravvivere, c’è solo accompagnarsi con una giovane recluta tra i nove e gli undici anni. Carne nuova e fresca, per l’appunto, e sempre disponibile e in abbondanza, figlia com’è della crescente miseria dei tanti sud del mondo.


giovedì 21 luglio 2016

musica, mohamed assaf

https://youtu.be/E6NG3Q-cAfs


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Osservatorio sui farmaci
Progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis
Sistemi di monitoraggio delle prescrizioni e delle sospette reazioni avverse
14 luglio 2016 - Il 9 novembre 2015 il ministero della Salute ha emanato un decreto che regolamenta la produzione nazionale e le preparazioni di origine vegetale a base di cannabis. Per semplicità di consultazione seguono elementi tratti dal Decreto 9 novembre 2015 (pdf 430 kb).

La produzione verrà effettuata in conformità alle convenzioni internazionali in materia di sostanze stupefacenti o psicotrope recepite con leggi nazionali; alla normativa europea in materia di sostanze attive ad uso umano; alla normativa nazionale in materia di prescrizioni mediche magistrali e relativi medicinali preparati in farmacia e alle disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Il decreto prevede una fase pilota di ventiquattro mesi, in questa fase è prevista una produzione fino a 100 kg di infiorescenze di cannabis sulla base delle richieste delle Regioni e Province autonome in relazione al numero dei pazienti trattati.

Monitoraggio delle prescrizioni
Ai fini epidemiologici le Regioni e le Province autonome dovranno fornire all’Istituto superiore di sanità (Iss) annualmente (trimestralmente per i primi 24 mesi) i dati aggregati per età e sesso dei pazienti trattati con preparazioni magistrali a base di cannabis. A tale scopo i medici all’atto della prescrizione dovranno riportare nella Scheda appositamente predisposta i dati dei pazienti trattati relativi a età, sesso, posologia in peso di cannabis ed esigenze di trattamento riportate sulla ricetta, nonché gli esiti del trattamento nella patologia trattata. La trasmissione dei dati all'Istituto superiore di sanità, in conformità con il Codice in materia di protezione dei dati personali deve essere fatta, secondo modalità stabilite da ciascuna Regione o Provincia autonoma, dalla Asl o dal medico prescrittore previa registrazione sulla piattaforma web. Scarica la Scheda di monitoraggio delle prescrizioni (doc 222 kb).




In attesa di stabilire le modalità operative di accreditamento alla piattaforma dedicata all’inserimento e alla trasmissione delle schede di prescrizione all’Iss, le schede possono essere inviate via mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
Oppure per fax al numero: 06-49904248.

Monitoraggio della sicurezza: sistema di fitosorveglianza
Nell’ambito delle attività del Sistema di sorveglianza delle sospette reazioni avverse a prodotti di origine naturale coordinato dall’Istituto superiore di sanità, il monitoraggio della sicurezza sarà effettuato attraverso la raccolta delle segnalazioni di sospette reazioni avverse associate alla somministrazione delle preparazioni magistrali a base di cannabis. Gli operatori sanitari che osservino una sospetta reazione avversa devono fornire tempestiva comunicazione all’Iss della reazione attraverso la scheda di segnalazione ad hoc. Scarica la Scheda di segnalazione di sospetta reazione avversa a prodotti a base di piante officinali e a integratori alimentari (pdf 130 kb).