mercoledì 28 maggio 2014

read key : una lettura PNEI dei neuromediatori coinvolti nel comportamento

......Il principale riferimento concettuale, da cui il gruppo di ricerca ha preso le mosse, sono stati i modelli psicobiologici derivati dai “tre cervelli” del neurofisiologo Paul MacLean e le ricerche di Siever e Davis, di Eysenck, di Esposito e Liguori, e in particolare di Cloninger, basate principalmente sulle influenze generate dalla Dopamina, della Serotonina e della Noradrenalina sulla personalità
(temperamento) e sulle psicopatologie........Dalla sintesi delle ricerche abbiamo
identificato otto principali ormoni-neurotrasmettitori con una evidente attività psicosomatica:
serotonina, dopamina, testosterone, cortisolo, adrenalina, noradrenalina, ossitocina, endorfina. A questi possono essere aggiunti altri sette ormoni-neurotrasmettitori con minori effetti psicosomatici: DEHA, estrogeni, vasopressina, prolattina, melatonina, GABA, glutammato.......specifici comportamenti fisici, emotivi e psicologici che
chiamiamo neuropersonalità o neurotemperamenti.
Ad esempio, l’adrenalina attiva il “sistema funzionale di attacco o fuga” che si manifesta come
“neuropersonalità adrenalinica” caratterizzata da specifici comportamenti fisici, emozionali e psichici,
come: aumento della paura e della tensione psicofisica, tendenza all’azione e all’attività motoria
(insulina), all’aggressività difensiva e alla fuga attraverso l’attivazione del sistema simpatico.
L’ossitocina invece attiva il “sistema funzionale della cura parentale” che si manifesta come
“neuropersonalità ossitocinica” caratterizzata da un aumento dell’affettività e dell’amorevolezza, da
una maggiore propensione alla stabilità nelle relazione e nella socializzazione e da un aumento delle
difese immunitarie. Le otto principali neuropersonalità governano la maggior parte dei nostri
comportamenti e, come gli ormoni-neurotrasmettitori, interagiscono tra loro in infinite sfumature e
modalità. Come ogni immagine può essere raffigurata nelle sue infinite sfumature da una serie finita di
sette colori primari, così i comportamenti e le emozioni umane possono essere compresi come
l’espressione delle principali neuropersonalità nelle loro infinite interazioni e modulazioni.........Le molecole delle emozioni e i neurocomportamenti animali primari
Abbiamo iniziato la nostra analisi delle neuropersonalità prendendo in considerazione i tre principali
comportamenti somatici: ..............i tre principali comportamenti sessuali-affettivi:
1) il primo di base orientato al piacere di “vivere emotivamente nel corpo” mediato dalla fantastica
dopamina il neurotrasmettitore della passione, dell’amore e della ricerca del piacere; 2) poi i
comportamenti più attivi-yang di corteggiamento, mediate da testosterone, estrogeni,
diidrotestosterone e vasopressina; 3) i comportamenti più passivi-femminili di maternità mediati
dall'ossitocina, il più importante neurotrasmettitore dell’affetto, dell’amicizia e della cura.........tre principali comportamenti sociali:
1) il primo di base orientato al piacere di “vivere nella società” e alla ricerca di equilibrio e fluidità
relazionale (equilibrio di serotonina, dopamina, testosterone e ossitocina); 2) i comportamenti più
attivi-maschili della dominanza (maschio o femmina alfa), che sono connesse all'attività della
serotonina in sinergia con il testosterone, l'adrenalina e la noradrenalina; 3) i comportamenti più
passivi-femminili della sottomissione, dove la stessa serotonina, insieme al cortisolo e al gaba il
neurotrasmettitore dell’ansia, sembra produrre la tendenza all'eccesso di protezione fisica e alla paura.
In particolare, abbiamo studiato e compreso il ruolo di attivatore psichico della noradrenalina che, nei
processi di attacco o fuga, così come nelle situazioni di lotte per la dominanza, esercita la funzione di
attenzione, determinazione, rapidità cognitiva e concentrazione psichica,...............Serotonina
Informazioni generali: è il neuromediatore più legato alla sfera istintiva e al cervello rettile: al piacere
corporeo globale (piacere di vivere, di stare nel corpo), all’evitamento del dolore e alla dominanza. La serotonina si trova in maggior concentrazione in tre diversi siti corporei: 1) Nella parete intestinale che contiene circa il 90% della quantità totale di serotonina presente nell'organismo. 2) Nel sangue. La
serotonina è presente in elevate concentrazioni nelle piastrine, che la accumulano dal plasma. 3) Nel
sistema nervoso centrale. La serotonina è un importante trasmettitore del Sistema Nervoso Centrale ed
è presente in elevate concentrazioni in specifiche aree del mesencefalo.
Effetti fisiologici: La serotonina è importante per dormire bene, per la regolazione del nostro orologio
interno, la regolazione della temperatura corporea, la contrazione della muscolatura liscia dei vasi,
dell'intestino, dei bronchi, dell'utero e della vescica, nella regolazione dell'automatismo intestinale,
nella modificazione della pressione arteriosa, interviene nei processi allergici e infiammatori, riduce il
tempo il sanguinamento, determina la sintomatologia dell'emicrania, etc. Nel tratto gastrointestinale la
serotonina determina aumento della motilità intestinale. La serotonina stimola anche la secrezione di
fluidi; inoltre provoca nausea e vomito mediante la stimolazione del muscolo liscio e dei nervi
sensoriali nello stomaco. Il riflesso peristaltico, evocato dall'aumento della pressione in un segmento d'intestino, è mediato, almeno in parte, dalla secrezione di serotonina. Nei vasi sanguigni solitamente
ha un'azione contratturante sui grandi vasi, sia arterie sia vene. L'attivazione di alcuni recettori dà
origine alla vasocostrizione dei grandi vasi intracranici, la cui dilatazione contribuisce all'emicrania. La serotonina causa aggregazione piastrinica, e le piastrine che si raccolgono nei vasi rilasciano altra
serotonina. Se l'endotelio è intatto, la liberazione di serotonina dalle piastrine adese causa
vasodilatazione, che permette lo scorrimento del flusso sanguigno; se esso è danneggiato, la serotonina
causa costrizione e ostacola ulteriormente il flusso ematico. La serotonina stimola le terminazioni
nervose sensoriali nocicettive. Se iniettata a livello cutaneo provoca dolore  effetti psichici e comportamentali: E’ il neurotrasmettitore dell’autoprotezione, che permette di
sentire il piacere nel corpo fisico: cibo, sonno, sesso, attività fisica. Svolge un ruolo importante nella
regolazione dell'umore, del sonno, della temperatura corporea, della sessualità e dell'appetito. La
serotonina è coinvolta in numerosi disturbi neuropsichiatrici, come l'emicrania, il disturbo bipolare, la
depressione e l'ansia. Una riduzione del suo funzionamento sembra scatenare alcuni sintomi depressivi, mentre, al contrario, sostanze che facilitano la trasmissione serotoninergica provocherebbero
un’elevazione del tono dell’umore.al successo nella lotta e nella competizione.L'euforia
connessa allo scampato pericolo è orchestrata dalla dopamina. La trasmissione dopaminergica risulta
dunque correlata alla fisiologia del rinforzo psicologico e quindi è determinante nei processi di
apprendimento. E' naturale dunque pensare che una scarsa attività dopaminergica può avere un ruolo
nella fisiologia della depressione, e al contrario una sua iperattività provochi le sindromi maniacali e
schizofreniche.Studi successivi hanno dimostrato l'esistenza di “centri del
piacere” nel cervello delle scimmie e anche di pazienti umani. Queste regioni si trovano nella parte
anteriore del cervello e se stimolate producono una sensazione simile all'anticipazione di un orgasmo.
Interazione con altri ormoni: È importante per la produzione delle endorfine, sostanze tra l'altro
regolatrici del senso del dolore, nella regolazione del piacere, etc. Altra funzione è inibire il rilascio di prolattina da parte del lobo anteriore dell'ipofisi. Insieme alla noradrenalina e alla serotonia è
responsabile dei disturbi depressivi.
 Adrenalina
Informazioni generali: Secondo il neuro farmacologo H.Laborit è il neuroormone della paura, che
spinge all’azione, all’aggressività difensiva e alla fuga. L'adrenalina è il principale neurotrasmettitore
del sistema nervoso simpatico.
Effetti fisiologici: Diminuzione della fatica nelle parti periferiche del corpo, aumento del rendimento
metabolico, aumento del consumo di sostanze nutritive, dilatazione delle pupille, aumento della
frequenza cardiaca, vasocostrizione a livello cutaneo, aumento della pressione arteriosa, incremento
delle capacità muscolari, aumento del consumo di ossigeno.
Effetti psichici e comportamentali: È implicata nei processi di attacco-fuga, nella vigilanza e nel
sonno e nei comportamenti aggressivi. L’adrenalina predispone l’organismo ad affrontare situazioni di
emergenza sul piano fisico ed emotivo, dandogli un surplus di forza e vivacità sia fisica sia mentale.
Fornisce al corpo maggiore energia e un supplemento di lavoro muscolare e cardiaco, tuttavia in tal
modo l’organismo è costretto a ridurre altre funzioni, ad esempio diminuisce le difese immunitarie,
motivo per cui lo stress può turbare l’equilibrio tra il sistema di difesa e l’attacco di virus e batteri.
Durante la fase REM, in cui l’attività del dormiente è paragonabile a quella vigile, l’adrenalina affronta
le situazioni oniriche come se fossero reali, predisponendo il corpo ad affrontare i vari sbalzi umorali.
Agisce assieme alla noradrenalina e al cortisolo nella risposta allo stress e per permettere all’organismo il raggiungimento di obiettivi.
Noradrenalina 
Informazioni generali: è la sostanza che, insieme all’adrenalina, gestisce lo stress e le situazioni di 
emergenza, regola la risposta di “attacco o fuga”. È la sostanza che attiva la concentrazione mentale e 
corporea, che produce acutezza e rapidità nelle risposte fisiche e cognitive. Secondo H.Laborit la 
noradrenalina è anche la sostanza che controlla “l’inibizione dell’azione” ossia la risposta di 
“congelamento” o “freezing” caratteristica sia degli animali che degli esseri viventi e mediata dal 
cortisolo. La noradrenalina genererebbe l’”attesa carica di tensione” dei momenti di paura i di grave 
difficoltà senza possibilità di azione (fuga o attacco). 
Effetti fisiologici: provoca la risposta di 'attacco o fuga' (fight or flight), attivando il sistema nervoso 
simpatico per aumentare il battito cardiaco, aiuta a rilasciare energia sotto forma di glucosio dal 
glicogeno e aumentare il tono muscolare. Senza noradrenalina nel cervello, ci si sentirà sempre stanchi Avere bassi livelli di noradrenalina è come cercare di avviare un'automobile con la batteria scarica. La noradrenalina controlla il tono dei vasi sanguigni, la muscolatura liscia dell'intestino, dell'utero, dell'iride, la replezione della milza, la produzione pancreatica di insulina, la scissione epatica del glicogeno in glucosio. 
Effetti psichici e comportamentali: Svolge una importante funzione nella regolazione delle risposte 
comportamentali (capacità di pensiero, tono d'umore) ed umorali (secrezione di ormoni) verso stimoli 
ambientali potenzialmente pericolosi. È ritenuta svolgere un importante ruolo nell'attenzione e nella sua focalizzazione. La disfunzione dei meccanismi di regolazione dell'attività noradrenergica, potrebbe essere alla base dell'insorgenza di alcuni sintomi di depressione. Nei pazienti gravemente affetti da 
questo disturbo mentale hanno infatti una ridotta escrezione urinaria del maggior metabolita della 
noradrenalina cerebrale. 
Interazione con altri ormoni: Il sistema noradrenergico, insieme al serotoninergico e al 
dopaminergico regola lo stato emozionale (Esposito & Liguori 1996). Insieme alla dopamina, è ritenuta svolgere un importante ruolo nell'attenzione e nella sua focalizzazione nella ricompensa cerebrale e nella modulazione della risposta immunitaria. 
Cortisolo 
Informazioni generali: È un ormone che prepara l'individuo alla difesa, all’inibizione 
dell’aggressività, alla sottomissione. 
Effetti fisiologici: La sua azione principale consiste nell'indurre un aumento della glicemia. Questo 
aumento viene ottenuto stimolando la gluconeogenesi epatica (produzione di glucosio nel fegato), che 
in questo caso viene sostenuta dagli amminoacidi derivanti da un accentuato catabolismo proteico, 
soprattutto a livello dei muscoli scheletrici (azione anti-insulinica); decrementa l’utilizzo del glucosio, 
risparmiandolo in particolare per il cervello; stimola il catabolismo proteico, allo scopo di rilasciare 
amino acidi per la produzione energetica, la sintesi di enzimi, la riparazione cellulare; deprime le 
reazioni immunitarie; incrementa la vasocostrizione causata dalla epinefrina (adrenalina). Una ulteriore funzione, non meno importante, è quella di contrastare le infiammazioni, in quanto il cortisolo ha una azione anti-immunitaria: questo è il motivo per cui molti farmaci anti-infiammatori si basano 
sull'utilizzo di questo ormone. Gli effetti negativi sono l’inibizione della sintesi di DNA, RNA, 
proteine, GH (ormone della crescita), testosterone, inibisce la conversione del poco attivo ormone 
tiroideo T4 nel più attivo T3. L'eccesso di quest'ormone viene detto ipercorticosurrenalismo, o 
ipercortisolismo, o sindrome di Cushing, ha come sintomi stanchezza, osteoporosi, iperglicemia, 
diabete mellito tipo II, perdita di tono muscolare e cutaneo, colite, gastrite, impotenza, perdita della 
libido, aumento della pressione arteriosa e della concentrazione sanguigna di sodio, strie cutanee, 
depressione, apatia, euforia, diminuzione della memoria.

uso droghe: allarmante !!

“Consumi d'azzardo: alchimie, normalità e fragilità”curato da Sabrina Molinaro, Roberta Potente e Arianna Cutilli della Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, che illustra i principali risultati dello studio Espad Italia 2013 Fai da te pericoloso - La cannabis è la sostanza più utilizzata dai giovani:580mila quelli che nel 2013 l'hanno assunta almeno una volta, più di 75mila la consumano quasi quotidianamente mentre oltre il 60% ne ha fatto uso meno di 10 volte durante l'anno. A a sorpresa, dopo anni sottotraccia, l'eroina torna ad attrarre anche i più giovani: le statistiche dicono che circa 28mila teenager italiani l'hanno provata nel corso del 2013 e 16mila di questi addirittura sono frequent-users. Poi ci sono i poli-consumatori: "Dei quasi 600 mila studenti italiani che nel 2013 hanno utilizzato sostanze psicoattive illegali, pari a un quarto di tutti gli studenti, l'83% ne ha usata una sola: nel corso dello scorso anno, quindi, i cosiddetti poli-consumatori sono stati circa 100mila, pari al 4,3% dell'intera popolazione studentesca. E un terzo di questi ne fa un uso consistente, kitra-cahana fotomoltiplicando i rischi associati all'assunzione"...........Nuove e vecchie sostanze, alcol, gioco d'azzardo: una fotografia del variegato universo dei consumi di sostanze psicoattive e di altri comportamenti a rischio tra gliadolescenti nel volume 'Consumi d'azzardo: alchimie, fragilita e normalita' cheriporta i risultati dello studioEspadereg;Italia 2013, condotto dall'Ifc-Cnr
La cannabis continua ad essere la sostanza illegale piu' utilizzata, seguita da cocaina e droghe sintetiche, l'eroina torna 'di moda' fra i giovani. L'uso di alcol e' molto diffuso, anche se i nostri studenti bevono 'meglio' dei coetanei europei, sia per minori quantita di alcol puro ingerite, sia per una meno diffusa tendenza al 'binge drinking' e alle ubriacature. Sono alcuni tra i molti dati contenuti nel volume 'Consumi d'azzardo: alchimie, normalita e fragilita', a cura di Sabrina Molinaro, Roberta Potente e Arianna Cutilli della Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, che illustra i principali risultati dello studio Espadereg;Italia 2013.
Il libro sara presentato lunedi' 19 maggio 2014 dalle 11.30, in collaborazione con l'Asl Mi2, all'Istituto tecnico statale Argentia (Via Adda, 2) di Gorgorzola (MI), al convegno 'I comportamenti a rischio negli adolescenti: realta, bisogni ed intervento territoriale'. I dati verranno illustrati anche il 20 maggio a Roma, nell'ambito dell'evento 'A chi compete la raccolta, l'interpretazione dei dati e lo studio della parte sommersa del 'fenomeno droga?', organizzato dal Centro interdipartimentale di biostatistica e bioinformatica (Cibb) dell'Universita di Roma Tor Vergata, nella sede centrale del Cnr (P.le Aldo Moro 7) e il 22 maggio durante 'Il fenomeno delle dipendenze in Toscana' organizzato dall'Ars a Firenze.
"Tre studenti su quattro hanno fatto, almeno una volta nella vita, uso di droghe e/o abuso di alcol, psicofarmaci o gioco d'azzardo", spiega Sabrina Molinaro dell'Ifc-Cnr. "Fra questi, il 17% ha gia un comportamento a rischio di dipendenza: una quota in crescita. Ma a destare preoccupazione non e' solo l'incremento, bensi' anche la tendenza a improvvisarsi 'alchimisti', mescolando sostanze e principi psicoattivi con effetti sconosciuti, stimolanti, allucinogeni, smart drugs, cannabis, eroina, cocaina, etc.".
Una buona parte degli studenti utilizza prevalentemente cannabis ma i poli-utilizzatori sono sempre di piu'. "Dei quasi 600 mila studenti italiani che nel 2013 hanno utilizzato sostanze psicoattive illegali, pari a un quarto di tutti gli studenti, l'83% ne ha usata una sola: nel corso dello scorso anno, quindi, i cosiddetti poli-consumatori sono stati circa 100mila, pari al 4,3% dell'intera popolazione studentesca. E un terzo di questi ne fa un uso consistente, moltiplicando i rischi associati all'assunzione".
La cannabis, come accennato, resta la sostanza illegale piu' utilizzata dagli studenti: sono 580mila quelli che nel 2013 l'hanno assunta almeno una volta, fra questi piu' di 75mila la consumano quasi quotidianamente mentre oltre il 60% ne ha fatto uso meno di 10 volte durante l'anno.
Per la cocaina, si registra un incremento dei consumi nell'Italia centrale e meridionale, mentre al nord sono stabili dal 2005. Fra i 65.000 studenti che l'hanno utilizzata nell'anno sono circa 20.000 i frequent users, tra i quali pero' si registra un progressivo aumento, dallo 0,3% negli anni 2000-2006 allo 0,8% dell'ultima rilevazione. A farne maggior uso sono i ragazzi, anche se le ragazze mostrano una precoce curiosita per questa sostanza, tanto che un terzo di chi l'ha provata tra le femmine aveva tra i 14-15enni, contro il 20% dei maschi. L'eroina, pur restando una delle sostanze meno utilizzate fra i giovanissimi, sembra tornata in auge: nel 2013 ne hanno fatto uso 28mila studenti, l'1,2% e 16.000 sono frequent users. eEgrave; tra questi ultimi che si evidenzia un aumento negli anni: da 0,2% del 2002 a 0,7 del 2013.
Nel 2013, infine, oltre 65mila studenti (2,8%) hanno fatto uso di stimolanti e 60mila (2,5%) di allucinogeni. Quasi 20mila (0,8%) piu' di 10 volte al mese, con un andamento in costante crescita, specialmente per gli stimolanti, da 0,1% del 2004 a 0,8%. La facilita di reperimento on-line caratterizza le principali novita di uso tra i ragazzi: 27mila (1,2%) studenti hanno fatto uso nel corso del 2013 di smart drugs, le droghe 'furbe', cosi' chiamate proprio perche' commercializzate come prodotti naturali, al confine tra legalita ed illegalita pur avendo effetti simili alle sostanze psicoattive illecite.
Inversione di tendenza per ilgioco d'azzardo, ancora diffuso tra i minorenni nonostante i divieti. Nel 2013, oltre un milione di 15-19enni (44%) ha giocato somme di denaro e tra questi 152mila lo hanno fatto almeno 20 volte nell'anno. Anche qui l'on-line facilita le cose: il 9% degli studenti ha puntato tramite computer (67%) o smartphone (24%).
"Dopo un andamento di crescita fino al 2008, negli ultimi 5 anni si e' registrato un calo di interesse, segno che campagne informative e interventi di prevenzione hanno sortito i loro effetti", conclude la ricercatrice Ifc-Cnr. "A conferma della necessita di politiche di educazione e sensibilizzazione, capaci di parlare ai giovani delle sempre nuove tendenze, dando loro consapevolezza dei rischi ad esse connessi".
Per informazioni: Sabina Molinaro, Ifc-Cnr, Pisa tel. 050.3152094



(Ufficio stampa CNR) 

Kitra Cahana foto

Kitra Cahana foto

lunedì 26 maggio 2014

naturopatia e desease mongering

orso castano : dal dott. Di Grazia, ginecologo, una critica documentata verso i "santoni" della naturopatia , che, "talora" fanno anche loro , come le Big Pharma, ovviamente nel piccolo, desease mongering, costruendo malattie inesistenti a danno dei pazienti. Sotto, un sito americano dedicato al desease mongering 

Why let the drug companies have all the fun?

                           Salvo Di Grazia


Medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia

da Il Fatto , quotidiano,26 Maggio 2014 :"...............Non solo: “eliminare i metalli” non significa eliminare solo sostanze tossiche, ma anche altre che invece esplicano un ruolo fondamentale per l’organismo, i farmaci usati per questo scopo non riescono naturalmente a distinguere metalli “utili” da metalli “dannosi” e quindi un loro uso indiscriminato ha i suoi rischi. Il rame, lo zinco ma anche altre sostanze (come il selenio), sono costituenti di varie funzioni del corpo umano (nel sistema nervoso, cardiovascolare, endocrino) ed eliminarli senza controllo espone a conseguenze gravi e persino fatali. Un po’ tutti conosciamo l’anemia da carenza di ferro, questo, pur essendo un metallo, ha una funzione indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo.
Per capire quanto possa essere rischioso un trattamento del genere non necessario (e soprattutto fatto senza i dovuti controlli), si pensi che anche la terapia somministrata sotto controllo medico è considerata ricca di effetti collaterali e con il paziente che deve essere costantemente monitorato. Non a caso negli Stati Uniti, dove questa “moda” all’infuori delle strutture sanitarie è appannaggio di veri e propri ciarlatani, sono molti i casi di persone ridotte in fin di vita da “terapie” di questo tipo. Sono noti anche casi di decesso, come quello di un bambino affetto da autismo “curato” in questo modo e che ha perso la vita, oltre a numerosi altri decessi, anche di adulti. Molti dei terapeuti (medici o improvvisati “naturopati”) che hanno pubblicizzato ed usato queste pseudoterapie, sono stati arrestati e condannati, alcuni persino radiati dagli albi professionali in quanto la chelazione è un trattamento da effettuare solo in caso di bisogno e sotto strettissimo controllo medico.
La morte della maggioranza delle vittime, è sopraggiunta proprio per “deplezione” (cioè carenza) di sostanze eliminate assieme ai metalli che, a detta degli avventati terapeuti, erano causa delle loro patologie, questa carenza ha determinato un arresto cardiocircolatorio. Nel mondo la chelazione è utilizzata a sproposito per “curare” problemi di tutti i tipi, dall’autismo alla sclerosi multipla, per finire al cancro. In nessuna di queste condizioni vi è prova scientifica di efficacia ma è al contrario provata una pericolosità molto elevata, curioso anche il meccanismo usato per convincere i malcapitati di avere una fantomatica “intossicazione” da metalli pesanti (che poi viene trattata con questi farmaci), si somministra al paziente un agente chelante e poi si analizzano le sue urine, se vi è presenza di metalli ecco che il soggetto diventa “intossicato” (cliente ideale per un trattamento inutile, costoso e pericoloso, oltre che non necessario)................ Si tratta di un “trucco”: somministrando chelanti è scontato trovare metalli nelle urine, è lo scopo e la funzione di queste sostanze, altre volte si esegue un “test del capello”, esame con scarsissima attendibilità. Beffati e danneggiati quindi.
Da noi, nel sottobosco dei “naturopati” qualcuno somministra queste terapie in maniera illegale (non vi è alcuna indicazione medica) e senza alcun riscontro di efficacia, finora non si hanno notizie di decessi (almeno ufficialmente) e speriamo non ne arrivino mai.

venerdì 23 maggio 2014

da WIKIPEDIA , STRALCI "il Metodo Scientifico"

orso castano : la discussione sul metodo scientifico e' piu' che mai aperta. La cosa non e' affatto di secondaria importanza. Troppi falsi medici, troppi stregoni, troppe lauree che nulla hanno a che fare , in Italia , con la "Scienza", ma solo con la falsa promessa di una visibilita' "scientifica cui spesso non corrispondono miglioramenti clinici o che spesso addirittura attraverso "malpratiche" provocano la morte. La vigilanza deve essere massima. Non posiamo permetterci sprechi ne' false cure o peggio miraggi di facili guarigioni. L'Istituto Superiore di Sanita', l'AIFA, Epicentro farebbero bene ad aprire regione per regione un serio ed approfondito dibattito sul "Metodo Scientifico" lasciando aperta la discussione ad ogni possibile "falsificazione" sia di "metodo" che di "merito".................L'espressione metodo scientifico, in realtà, può essere usata per riferirsi a concetti sensibilmente diversi. In particolare è possibile distinguere essenzialmente due significati principali, anche se esistono molte sfumature e non è possibile trovare una vera e propria soluzione di continuità fra i due concetti.
Da una parte si può intendere il metodo scientifico in un senso astratto, come l'insieme dei criteri (teorici ma anche operativi) sulla base dei quali un risultato, teorico o sperimentale, può essere considerato effettivamente scientifico. In particolare si tratterebbe di quei criteri che permetterebbero di distinguere un discorso scientifico da un discorso metafisico, religioso o pseudoscientifico: si tratta della questione altrimenti nota come problema della demarcazione.[4]
Dall'altra il metodo scientifico può riferirsi più squisitamente alla pratica quotidiana e concreta dello scienziato, o almeno alla pratica adottata dalla comunità scientifica nel suo complesso, nella sua attività di ricerca.
Come si diceva, i due significati non sono completamente avulsi l'uno dall'altro. Si potrebbe sostenere, ad esempio, che se esistono dei criteri di metodo che caratterizzano il discorso scientifico (primo significato) questi dovrebbero per forza essere gli stessi adottati concretamente dagli scienziati nella loro attività quotidiana (secondo significato). D'altra parte è anche vero che il modo di procedere del singolo scienziato può anche essere più o meno fuori da ogni schema (si pensi alle molteplici figure in qualche modo geniali che hanno caratterizzare come scientifici i suoi risultati sono dunque criteri in qualche modo indipendenti dalla sua attività di scoperta e ricerca.
In realtà non c'è un accordo universale sulle regole che possano essere applicate in tutti i contesti e in tutte le discipline per avere garanzia di scientificità. Secondo Frédéric Kerlingeresisterebbero comunque delle differenze peculiari tra il metodo scientifico ed altri metodi per raggiungere la conoscenza della verità. Egli elenca, citando altri autori, quattro metodi variamente usati per acquisire la conoscenza:[5].................l Ciclo conoscitivo definisce il percorso (ricorsivo) per raggiungere o consolidare la conoscenza di un determinato argomento. Non c'è accordo universale su quale sia questo percorso, perché la sua definizione dipende anche da che cosa si intenda in generale per conoscenza, e questo costituisce un argomento di discussione della filosofia. In proposito, è particolarmente acceso il dibattito tra deduttivisti e induttivisti. Si cerca ora pertanto di passare in rassegna i due metodi, quello induttivo e quello deduttivo.

  • Metodo della tenacia: si sa che una cosa è vera perché su di essa si fonda la nostra vita e perché si continua a dire che è vera.
  • Metodo dell'autorità: una cosa è vera perché stabilita tale da una autorità riconosciuta (la Bibbia, un grande profeta, un grande scienziato, una organizzazione affidabile)
  • Metodo a priori (o metodo dell'intuizione): una cosa è vera se è in accordo con la ragione, che per naturale inclinazione tende alla verità.
  • Metodo della scienza: per mezzo del quale la nostra sicurezza di sapere è determinata non da qualche fattore umano ma da una realtà esterna, permanente e non influenzata dal nostro pensiero. In questo senso, il metodo scientifico è lo studio sistematicocontrollatoempirico critico di ipotesi sulle relazioni intercorrenti tra vari fenomeni.
In forte disaccordo con l'idea che si possa attingere con sicurezza il sapere dalla realtà esterna, in maniera induttiva, al riparo dalle deformazioni del nostro pensiero, si schiera invece Popper, secondo il quale noi possiamo vedere solo ciò che la nostra mente produce: una teoria può essere sottoposta a controlli efficaci e dirsi scientifica solo se formulata a priori in forma deduttiva. La peculiarità del metodo scientifico consiste nella possibilità di falsificarla, non nella presunzione di "verificarla".............

Il metodo induttivo


Il metodo induttivo
Limitandosi al campo delle scienze naturali, fisiche e matematiche, il ciclo conoscitivo induttivo o induzionedescrive il percorso seguito per arrivare alla stesura di una legge scientifica a partire dall'osservazione di un fenomeno. Si articola nei seguenti passi, ripetuti ciclicamente:

Osservazione[modifica | modifica sorgente]

L'osservazione è il punto di partenza (e di arrivo) del ciclo di acquisizione della conoscenza nel senso che costituisce lo stimolo per la ricerca di una legge che governa il fenomeno osservato ed anche la verifica che la legge trovata sia effettivamente sempre rispettata. Si tratta di identificare le caratteristiche del fenomeno osservato, effettuando delle misurazioni adeguate, con metodi esattamente riproducibili. In fisica, infatti, tale parola è spesso usata come sinonimo di misura.

Esperimento[modifica | modifica sorgente]

L'esperimento, dove possibile, è programmato dall'osservatore che perturba il sistema e misura le risposte alle perturbazioni. Esistono tecniche di programmazione sperimentale, che consentono di porsi nelle condizioni migliori per perturbare in maniera minimale, ma significativa, al fine di osservare le risposte nel migliore dei modi.

Correlazione fra le misure

L'analisi della correlazione fra le misure, che si colloca nel ciclo immediatamente dopo la fase di osservazione, costituisce la parte iniziale del patrimonio tecnico-scientifico utilizzabile per la costruzione del modello. Il dato grezzo, che è costituito in genere da tabelle di misure, può veniremanipolato in vari modi, dalla costruzione di un grafico alla trasformazione logaritmica, dal calcolo della media alla interpolazione tra i punti sperimentali, utilizzando i metodi della statistica descrittiva.
Bisogna prestare attenzione nella scelta del tipo di funzione che correla i dati perché, citandoRescigno[13], le modulazioni dei dati ne cambiano il contenuto informativo. Infatti, se le manipolazioni mettono in evidenza alcune informazioni contenute nei dati, possono eliminarne altre. Quindi il contenuto informativo può diventare inferiore a quello dei dati originali.

Modello fisico

Per facilitare il compito di scrivere la legge che esprime l'andamento di un certo fenomeno, si costruisce mentalmente un modello fisico, con elementi di cui si conosce il funzionamento, e che si suppone possano rappresentare il comportamento complessivo del fenomeno studiato.
L'empirismo radicale sostiene che non è possibile avanzare oltre la conoscenza contenuta nei dati grezzi e quindi rifiuta il fatto che la conoscenza induttiva, sulla quale si fondano leggi empiriche e modelli, costituisca nuova conoscenza. Viceversa, la posizione realista è molto più flessibile e consente di parlare anche di concetti non direttamente osservabili, come la forza di attrazione gravitazionale o il campo elettromagnetico, la cui conoscenza è resa possibile adattando opportuni modelli all'osservazione degli effetti di tali entità e utilizzando a fondo le possibilità dell'induzione.
Va notato che spesso un medesimo fenomeno può venire descritto con modelli fisici, e quindi anche con modelli matematici, diversi. Ad esempio i gas possono essere considerati come fluidi comprimibili oppure come un insieme di molecole. Le molecole possono essere pensate come puntiformi oppure dotate di una struttura; fra di loro interagenti oppure non interagenti: tutti modelli diversi. Ancora, la luce può venire considerata un fenomeno ondulatorio oppure un flusso di particelle e così via.


Esempio di metodo deduttivo: non è l'osservazione a spronare la scienza, bensì il sorgere di problemi e il tentativo costante di eliminare gli errori.[14]

Modello matematico

Il modello matematico si colloca al massimo livello di astrazione nel ciclo conoscitivo: la parte del ciclo che si occupa dei modelli è il dominio delle scienze teoriche.
In generale un modello matematico è costituito da più elementi concatenati, ognuno dei quali è descritto da un'equazione e caratterizzato dai parametri che entrano in tale equazione.
Il modello deve essere validato con una fase di verifica attraverso un numero adeguato di dati sperimentali. Esso si dice identificabile appunto se è possibile determinare tutti i parametri delle equazioni che lo descrivono.
Una volta che il ciclo conoscitivo è completo si può iniziare ad approntare una teoria per il fenomeno osservato

Il metodo deduttivo


Il filosofo e logico inglese Bertrand Russell (1872-1970) sollevò un importante problema riguardo a quello che venne considerato, fin dai tempi diBacone, il modo di fare scienza: il metodo dell'induzione. Secondo questa metodologia, la scienza si baserebbe sulla raccolta di osservazioni riguCol procedere della scienza moderna nella ricerca fisica della struttura della materia, le basi metodologiche del procedere scientifico sono state modificate da parte dei fisici stessi, giungendo ad un approccio che renda conto del comportamento reale degli eventi.
Si prenda ad esempio il caso dello studio delle particelle che manifestano la dualità onda-corpuscolo: non è possibile misurarne in modo preciso contemporaneamente la posizione e la velocità per il Principio di indeterminazione di Heisenberg. Ad un elettrone, viene così associata una funzione d'onda che definisce le proprietà in termini probabilistici.
In biologia e medicina molte leggi sono di tipo probabilistico e non possono essere espresse con una formula matematica. Quindi, per riconoscere la scientificità di un discorso medico, si ricorre ad un controllo empirico basato sulla ripetibilità, statisticamente significativa, delle osservazioni da parte di altri ricercatori.
Quando poi l'ente oggetto di ricerca è il pensiero stesso, le ipotesi metodologiche sono definite dalla psicologia, cercando di rispettare i canoni accettati dalla scienza moderna per farla rientrare nel campo di studio delle scienze naturali. Bisogna notare qui, oltre allo sforzo di un rigore scientifico, la ricerca di una metodologia di studio che rispetti sia il metodo sperimentale che l'oggettività delle osservazioni e delle asserzioni teoriche, che il rigore semantico e la ripetibilità statisticamente significativa delle osservazioni.

La consuetudine scientifica

Il metodo scientifico attuale nei confronti dei diversi campi della scienza prevede diverse fasi di approccio all'applicazione di una teoria scientifica. Gli scienziati utilizzano il "modello" per fare delle previsioni controllabili mediante esperimenti ed osservazioni o un'"ipotesi" quando non vi è ancora un supporto sostenuto da regole ed esperimenti. Si passa poi alla "teorie" quando si possiedono solide prove e verifiche sperimentali. Così nella teoria dell'evoluzione,elettromagnetismo e relatività, l'intero impianto scientifico è supportato da valide prove sostenibili. Avviene tuttavia che in circostanze particolari la presenza di piccole contraddizioni  osservative, possa determinare future correzioni o persino "rivoluzioni" scientifiche, all'interno di una teoria.

Un esempio è quello della teoria delle stringhe, la quale sembra essere un modello promettente, ma che ancora non è sostenuto da evidenze empiriche che possano dargli una precedenza su analoghi modelli in competizione. Sicché pur nell'imperfezione dei modelli precedenti, viene mantenuto l'intero impianto scientifico sino a quando una nuova teoria non possa del tutto spiegare le anomalie di quella precedente.
Nel recente passato si ha un esempio con l'Elettrodinamica quantistica, la quale ha soppiantato completamente il precedente modello interpretativo dovuto alla fisica newtoniana.

La revisione paritaria

Al giorno d'oggi, una ricerca che aspiri ad essere scientifica necessita di ricevere un'adeguata  pubblicazione  su apposite riviste accademiche riconosciute, di settore e non, così da divenire pubblica e legittimamente discutibile dalla comunità scientifica. A tal fine, deve essere prima sottoposta alle regole della cosiddetta revisione paritaria, deve cioè superare un vaglio critico da parte di altri specialisti del settore, che costituisce un ulteriore filtro a possibili errori di metodo e ad altri difetti volontari o involontari (ad esempio i bias).

Critiche al metodo scientifico

In riferimento alla pratica quotidiana e concreta dello scienziato è diffusa la critica che si possa davvero stabilire un metodo scientifico: la scienza sarebbe un'attività umana come tutte le altre e per questo non "automatizzabile". William Whewell, ad esempio, nota nella sua Storia della Scienza Induttiva che "inventiva, sagacia, genio" sono importanti ad ogni passo nel metodo scientifico. Non solo l'esperienza, dunque, ma anche l'immaginazione sarebbe essenziale al farescienza.
Critiche, più in generale, all'idea stessa che si possa davvero definire un metodo scientifico sono state avanzate da Thomas Kuhn con i concetti di rivoluzione scientifica e di progresso scientifico non lineare; altre critiche sono state mosse da Imre Lakatos, che tra l'altro era stato allievo di Popper. Lakatos tuttavia credeva nella scienza e nel progresso scientifico.
Le critiche più radicali al metodo scientifico dal punto di vista epistemologico sono dovute a Paul Feyerabend nel suo Contro il metodo, e in altri lavori successivi. Feyerabend sostiene che la scienza non si sarebbe potuta sviluppare se gli scienziati avessero realmente applicato il metodo dichiarato. Egli porta numerosi esempi di scienziati che hanno sostenuto una teoria contro l'evidenza dei dati sperimentali.
Bertrand Russell nel suo libro L'impulso della scienza sulla società, affronta il tema dello sviluppo che la tecnica scientifica potrà avere in futuro, e in particolare dei pericoli legati alla strumentalizzazione a fini personali che tale scienza potrebbe avere da parte di qualcuno, a fini di controllo.

lunedì 19 maggio 2014

read key : the scar project : "contro il tumore al seno?

orso castano: sorge subito una domanda : ma non esistono chirurgi estetici in grado di mitigare e ricostruire le devastazioni cutaneee e non? Bene : una donna puo' restare affascinante anche con queste cicatrici. Ma c'e' in giro ancora tanto falso pudore rispetto al corpo nudo. La cultura della bellezza apollinea e di venere nella loro nudita' sono lontane mille miglia dal puritanesimo cattolico. Allora mostrare le cicatrici deturpanti diventa lecito, quasi un dovere che , si spera , porti ad investimenti nella ricerca e nella prevenzione di questa sofferenza profonda. Chissa' che ne pensano i ricchi chirurgi plastici tanto sensibili alla "bellezza" delle attrici anzianotte che lottano contro il tempo che passa.

Linkiesta


ma vedi anche .....