venerdì 18 giugno 2010

Bilancio sociale ; IN NOME DELLA TRASPARENZA VERSO I CITTADINI CHE PAGANO!! : tra mito, realta' abbozzata, tanto fumo e...arrosto??

stralci da Wikipedia (che ringraziamo e riteniamo uno strumento validissimo per la rete : "Per quanto diffusa, è ancora difficile individuare una definizione unica di responsabilità sociale e “giova osservare che nonostante la fluorescenza di studi e dibattiti nel corso dell’ultimo quarto di secolo, non esiste a tutt’oggi una definizione largamente condivisa” (S. Zamagni, 2007)."......"La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata pubblicata dall’Unione Europea: “Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee, 2001)............"Con la Responsabilità Sociale di Impresa si intende un modello di governance allargata, in base al quale chi governa l'impresa ha responsabilità che si estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi, in generale, di tutti gli stakeholder” (L. Sacconi, 2005)"...."“Il bilancio sociale è l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato” (Ministero dell’Interno, 2007)."...Il bilancio sociale è un documento con il quale un'organizzazione, che sia un'impresa o un ente pubblico, o un'associazione, comunica periodicamente in modo volontario, gli esiti della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili. Il bilancio sociale nasce dalla consapevolezza che esistono diverse categorie di persone, definiti stakeholders, che hanno un diritto riconosciuto, o interesse, a conoscere quali ricadute, o effetti, l'ente produce nei propri confronti. Una conseguenza di questo aspetto, è che l'ente, per rendere conto degli effetti del proprio operato sulle diverse categorie di persone, non può esimersi dal coinvolgerli, per individuare insieme quali siano questi effetti."........."Attraverso il bilancio sociale l'ente rende espliciti i risultati della sua attività, confrontandoli con gli obiettivi, dichiarati, in modo da permettere a tutti, ma in primo luogo a se stessa, di verificare se tali obiettivi siano stati raggiunti, o si renda necessario piuttosto, introdurre ulteriori interventi. Una gestione corretta, e sperimentata nel tempo, del bilancio sociale, ne fa non solo uno strumento di dialogo, ma un vero e proprio strumento di consapevolezza, e quindi di gestione. Non a caso è stato definito "lo specchio magico" (Viviani, 2001)."

--Una discreta e valida  discussione teorico-filosofica sul tema (l'Italia , si sa' e' la regina delle discussioni teorico-filosofiche) clicca x link

Il Bilancio Sociale nell’ambito del No Profit : Dott. Giuseppe Chiappero ,Dott. Davide Barberis ,Dott. Lorenzo Ferreri ,Dott. Pier Luigi Foglia


Gruppo di Lavoro “Enti Locali” e “No-profit” dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea - Pinerolo - TorinoConclusione A completamento di questa relazione, si vuole ancora una volta ricordare che nelle organizzazioni non orientate al profitto, enti pubblici e non profit, il bilancio sociale, processo completo ed articolato che coinvolge trasversalmente tutta l’azienda, può costituire un’importante occasione per mettere in luce gli obiettivi di miglioramento su cui, trasformandoli in progetti, indirizzare gli sforzi della futura gestione, correggendo eventualmente gli orientamenti strategici resi espliciti nell’identità distintiva. Uno strumento flessibile per progettare e realizzare azioni concrete di sviluppo durevole, programmi di “formazione intervento” che coinvolgono l’intera struttura organizzativa e realizzano una “buona pratica” di gestione aziendale: un “circolo virtuoso” di “programmazione/gestione/rendicontazione/verifica dei risultati”, che accresce la responsabilizzazione degli Amministratori e dei Dirigenti sul raggiungimento degli scopi socialiedistituzionali, offrendo al tempo stesso agli interlocutori esterni una modalità di valutazione sul merito dellì’operato sociale dell’ente. Dall’esito di questo processo, desumibile dalla relazione sociale, dipende gran parte del consenso e della fiducia dei portatori d’interessi, elementi indispensabili per assicurare la capacità dell’ente nel perseguire lo scopo sociale e la sua sostenibilità. Infine, a livello globale l’adozione del bilancio sociale è anche la conferma che il mondo del non profit, pubblico e privato, è pronto ad affrontare la sfida di Johannesburg, che ha individuato con chiarezza nelle sinergie tra governi, settore privato, organizzazioni non profit, studenti e cittadini la via primaria del cambiamento per uno sviluppo durevole e sostenibile.

giovedì 17 giugno 2010

i MEMS , microsensori, "sentiranno" e potranno indurre trasformazioni dell'ambiente e di parti del corpo umano


DI GIUSEPPE CARA VITA , stralci dall'articolo da no'ova di giugno 20210
L' hanno chiamato, internamente, Fast and Furious. Perché, nell'ottobre dell'anno scorso, Mister X, un grande cliente dell'St Microelectronics - il nome è riservato in maniera ferrea - si innamorò di un pre-progetto ancora quasi futuribile presentatogli da Benedetto Vigna, il leader del gruppo Mems (sensori micromeccanici) della multinazionale franco-italiana Un giroscopio a tre assi, estremamente piccolo (su un chip di silicio quadrato di 3 millimetri di lato) ma capace di "sentire" qualsiasi forza di torsione.
Forse il sensore micromeccanico più ambizioso mai sviluppato: un sorta di margherita di centinaia di lamelle di silicio, ciascuna di pochi micron, vibranti come molle. Ogni torsione, ogni movimento genera su ogni lamella elastica una minuscola differenza di potenziale elettrico che un sofisticato chip di controllo, delle stesse dimensioni del sensore e posto sopra di esso, analizza in tempo reale. Bastano poche decine di milliwatt, su una scala tanto piccola, perché un telefonino "senta" con precisione elevata i movimenti del suo proprietario, e, a seconda dell'applicazione, si trasformi in una sorta di "super-mouse" per giochi, oppure in un puntatore nello spazio virtuale "annotato". «Muovi il telefonino in un luogo e il giroscopio, accelerometro e magnetometro (bussola) incorporati nel telefono danno la posizione precisa al sistema - spiega Vigna - che, in risposta ti invia le informazioni su quel luogo. Oggi oltre 180mila applicazioni come queste sfruttano i sensori dell'iPhone, da zero di tre anni fa».
Il giroscopio tridimensionale, il "cuore pulsante" per i suoi progettisti di Castelletto (un centinaio di giovani, in maggioranza italiani) è stata una delle maggiori accelerazioni di progetto .................il "supermouse" vagheggiato nel 2004 da Benedetto Vigna e dai suoi cinquanta giovani progettisti (poi raddoppiatisi) incontrò prima la Nintendo, con la Wii, e poi la Apple con l'iPhone. Risultato: da allora Stm ha prodotto circa 700 milioni di Mems, il business nato da zero sfiora oggi i 200 milioni di dollari, si estende a circa il 50% del mercato mondiale degli accelerometri e si è diversificato sui più sofisticati giroscopi, magnetometri (bussole), sensori acustici (ovvero microfoni su chip di silicio) e di pressione. E a tutta la connessa (ma cruciale) elettronica di controllo. Fino a sistemi plurisensoriali combinati, ormai imminenti, che promettono ulteriori rivoluzioni. .....Come? «L'invasione i dei Mems ormai è realtà nei videogi e nei telefonini,  milioni di pezzi all'anno e le  applicazioni diventeranno sempre più sofisticate. Noi stiamo lavorando ..sul mercato anch'esso gigantesco medicale. Dove i crpsensori hanno spazio ancora tutto esplorare». E Vigna mostra i primi esempi: una lente a contatto in cui è incorporato uni nuscolo sensore per misura pressione nell'occhio. E un cer che registra e analizza il battito cardiaco. «Per ora quest'ultimo lavorerà con le consolle che ti fanno giocare a tennis in casa, e ti avvertirà se stai esagerando - rileva Vigna -, ma domani diverrà uno strumento di uso diagnostico generale». E poi la robotica e la meccatronica del futuro, comandata da "supermouse e forse sensorializzata su ogni parte meccanica in movimento. E l'acustica intelligente, con matrici di microfoni che captano chi sta parlando in una riunione e si orientano. Sono solo esempi di queste minuscole macchine vibranti che stanno cambiando l'interazione tra uomo e dispositivi, ben al di là, ormai, del solo computer o joystick «Abbiamo già realizzato un prototipo di schedina elettronica che misura, insieme, accelerazioni, torsioni, orientamento e pressioneI segnali vanno a un microprocessore che li elabora e fornisce coordinate di alto livello logico - osserva Ungaretti -. Si chiama I-Nemo ed è solo il primo dei sistemi multisensoriali che faranno la differenza in molti campi. Noi ne abbiamo intravisto qualcuno, ma altri ne troveranno di nuovi». È una frontiera analoga ai primi Mems di Castelletto: in accelerazione.
giuseppe.caravita@ilsole24ore.com

orso castano : le nanotecnologie , in ogni campo della attivita' umana, determineranno notevoli cambiamenti. Certo non sono  esenti da rischi, come gia' su questo blog fu accennato. Il rischio , ad esempio , che possano , interagendo con importanti strutture cellulari, dopo essere riuscite a penetrare le barriere naturali del corpo umano, determinare mutazioni o interferenze tali da compromettere il  fisiologico funzionamento del corpo stesso.Ma ormai sembrano , in crescendo, essere diventate una forte linea di interesse per il profit e quindi la documentazione , il monitoragio su di esse dovra' farsi stretto. Del resto non vanno neppure demonizzate; i vantaggi che derivano dal loro uso sono notevoli. anche nella terapia, come le bio-mems , campo di ricerca in forte sviluppo , sta dimostrando.

Non basta l'approccio cognitivo: sviluppare l'aspetto emozionale della creatività verso i contenuti legati all'innovazione

stralci dall'art.  di  RICCARDO VIALE  su noo'va (sole24ore) del  giugno 2010
Da più anni si parla, in Italia, sulla falsariga dell'esperienza americana, di educare i giovani all'innovazione............In alcuni paesi o aree urbane la particolare configurazione locale di valori e norme sociali sembra essere più o meno adatta a spingere il soggetto verso comportamenti favorevoli alla attività inventiva e alla creazione di imprese innovative.
Sembra... determinante, una conoscenza di sfondo "inno genetica" che l'individuo assorbe nei suoi processi di sviluppo e socializzazione. Valori e norme comportamentali come la curiosità intellettuale, la capacità di "problem solving", l'anticonformismo nelle soluzioni, la propensione al rischio, il gusto per la conoscenza e la comprensione della realtà naturale è umana, sembrano iscritti nella cultura locale, trasmessa attraverso l'istruzione e l'interazione sociale. Solo sulla base di questa specificità sembra spiegarsi la differente performance innovativa di aree che hanno analoghi fattori di contesto economico, finanziario e amministrativo, come alcune regioni degli Stati Uniti.
Da qui la necessità intravista da alcuni studiosi e policy maker di orientare gli strumenti educativi verso la promozione di questo tipo di valori e comportamenti, quando il contesto locale ne sia privo.
Il problema nasce, però, a questo punto. Come educare alla cultura dell'innovazione? La tendenza attuale è di orientare i programmi scolastici, liceali e universitari,
. Cultura scientifica, tecnologica, economica e di "business administration" instillata ad adolescenti viene proposta come lo strumentò privilegiato. Questa tendenza sconta però alcuni errori di fondo. Il più grave è quello del periodo in cui può essere efficace l'intervento educativo.
Come insegna la nuova psicologia dell'età evolutiva (si veda il nuovo volume di Alison Gopnik dal titolo The Philosophical Baby, Farrar, Strauss and Giroux, New York, 2010), l'evoluzione cognitiva presenta un cambiamento che potrebbe essere rappresentato, metaforicamente, come il passaggio da una fase di ricerca a quella di sviluppo produttivo.
I bambini nei primi anni di vita presentano il potenziale più alto di capacità creativa e di ricerca rispetto alle fasi successive. La loro mente e il loro corpo sono uno strumento d'indagine continua, di creazione di ipotesi sulla base dell'evidenza e della fantasia e di controllo e cambiamento concettuale alla luce di nuovi dati. La mente è libera di indagare e di sondare innumerevoli possibilità di interpretare il mondo. Il corpo permette l'interazione sensoriale con la realtà esterna da cui ricevere, elaborare e immagazzinare sempre nuovi dati. I bambini sono dei veri e propri laboratori di ricerca viventi.
Dopo i primi anni però diminuisce progressivamente l'effervescenza creativa e prende piede una tendenza a sistematizzare e sviluppare le proprie ipotesi sul mondo. ......... Le ipotesi tendono a cristallizzarsi, il bisogno di conformismo con il gruppo dei pari e con il contesto sociale di riferimento, la necessità di affrontare, in modo sempre più autonomo e pragmaticamente di successo, la realtà circostante portano il futuro adulto a fissare ed utilizzare gli strumenti concettuali di cui dispone. Si passa, per usare la terminologia di Thomas Kuhn, a una fase di "scienza normale" dove la componente di cambiamento concettuale diventa minore.
Il bambino, e successivamente l'adolescente, come "scienziato normale" diventa progressivamente sempre più impermeabile alla messa in discussione delle sue ipotesi sul mondo. ........È un errore, quindi, pensare di poter influire sulla propensione all'attività creativa e innovativa con programmi didattici che inizino a livello adolescenziale. È corretto invece concentrarsi su fasi di sviluppo precedenti cercando di alimentare e mantenere vivo nel tempo la dimensione di "child as a little scientist" (bambino come piccolo scienziato).
Il secondo errore è credere di promuovere la propensione all'innovazione attraverso programmi centrati solo sulla conoscenza tecnico scientifica e su quella di tipo economico gestionale. Come evidenzia anche nel nuovo rapporto Cotec-Wired sulla cultura dell'innovazione non è chiaro se l'acculturazione verso la scienza e tecnologia abbia una influenza determinante nell'acccttazione delle tecnologie. Sembrano esserci altri fat-toripiù profondi, come quelli legati al genere. Ad esempio, all'interno di campioni di scienziati maschi e femmine, con la stessa base conoscitiva, continua a esserci una differenza sensibile nell'acccttazione delle tecnologie, con una maggiore propensione nei maschi che nelle femmine.
Anche l'età sembra giocare un ruolo importante nel favorire, nei più giovani, una maggiore percezione degli aspetti benefici delle tecnologie. La maggiore propensione e apertura verso il nuovo, insita in questo atteggiamento, sembra diminuire progressivamente con l'età, dal "piccolo scienziato" in poi.
Ciò che sembra interessante inferire dalla tesi del "piccolo scienziato" e dai dati contenuti nel rapporto è che atteggiamento creativo e apertura al nuovo sono intimamente fusi. ..................Sarebbe auspicabile sviluppare gli aspetti valoriali ed emozionali legati all'innovazione. Si dovrebbero stimolare le capacità inferenziali e di problem solving creativo e originale. Si dovrebbe in definitiva cercare di non far diventare un retaggio del passato quell'audacia, curiosità e originalità che hanno contraddistinto l'adolescente nelle fasi iniziali eroiche della sua vita.
riccardo.viale@fondazionerosselli.it


martedì 15 giugno 2010

su internet chi dona e chi riceve spesso sono anonimi: cosa fare x favorire la crescita della reciproca conoscenza? Facebook e' sufficiente?

(un  ampio stralcio dell'articolo).................Ad analizzare il fenomeno sono l'antropologo Marco Aime e la sociologa Anna Cossetta in "Il dono al tempo di Internet (Einaudi, pp. 121, euro 10)": «Anzitutto i doni scambiati in rete spesso non danno affatto luogo a relazioni» spiega Aime, docente di antropologìa culturale all'Università di Genova e autore di studi sulle comunità alpine e sull'Africa occidentale. «È così sia quando si ricevono in regalo musica, film, giochi e applicazioni (dove la figura del donatore rimane sfocata e indistinta), sia quando a essere donata è la cosa più preziosa che abbiamo: il nostro tempo». Quello dedicato, a titolo gratuito, a compilare Wipedia o alla programmazione di software che poi tutti potranno scaricare. E lo stesso discorso vale anche per i video su YouTube, dove si può assistere a lezioni di chitarra, cucina, inglese e così via. «Anche in questi casi non si creano relazioni, perché chi mette a disposizione il dono lo fa più per rispondere a motivazioni proprie, come la ribellione contro i monopoli del software, o la ricerca di autopromozione».In passato i doni hanno sempre avuto anche la funzione di costruire un legame: Io ti dono questa cosa, di cui mi privo, non solo per aumentare il tuo benessere ma anche per comunicarti che mi fido di te. E per creare una futura occasione di incontro quando riterrai (se riterrai) di contraccambiare. Su Internet invece la figura del prossimo è il grande assente. «In rete ci facciamo rappresentare da segni come avatar, pseudonimi che tendono a confondersi con quelli di mille altri, perché privi delle caratteristiche fisiche e dell'espressività che ci identifica e ci rende unici. Come ha detto lo psicanalista Luigi Zoja, il prossimo, mediato dalla tecnica, smette di consegnarci sfumature umane e quindi di emozionarci».
Ecco perché le comunità virtuali rimangono fredde. E quasi isolate nel vuoto. «I gruppi che si formano sul web, magari nei forum dedicati a hobby e passioni, sono comunità inedite, dove, pur dialogando e condividendo interessi comuni, si tende a rimanere al di fuori di qualsia-si territorio, a fare a meno di quel contatto fisico e sensoriale che ha caratterizzato fin dal principio le relazioni umane» spiega Aime. 
 «Inoltre sono comunità di persone in un certo senso mascherate: finché restano confinate all'online e non traducono ciò che li unisce in incontri, momenti conviviali o manifestazioni - come invece è successo negli eventi organizzati dal popolo viola o dal blog di Beppe Grillo -non possono creare che comunità liquide, deresponsabilizzate».
E tutto questo accade per la prima volta nella storia umana: prima di internet, quando si entrava a far parte di un gruppo, emergevano giocoforza dei vincoli di responsabilità tra i membri. «Invece Internet fa sì che possiamo sentirci insieme ad altri senza conoscerli affatto e senza caricarci di alcun tipo di responsabilità verso di loro». Così vicini, così lontani, e soprattutto gratis. GIULIANO ALUFFI , da Il venerdi' di Republicxa del 11/6/2010

per saperne di piu' vedi "friend wheel"
"friend block" , "define me" , tutti strumenti di Facebook per approfondire la conoscenza e la rete di relazioni

martedì 8 giugno 2010

la globalizzazione digitale come propulsore per la crescita culturale (e scientifica)

DI JEFFREYD. SACHS da noo'va (sole24ore) di maggio , stralci.
................. Conneet to Learn (www. connecttolearn.org), una nuova iniziativa globale che punta a garantire a tutti i bambini un'istruzione secondaria. Il colosso delle tic Ericsson e la cantante Madonna hanno unito la loro immagine con l'obiettivo di garantire la scuola  per i ragazzi e la connessione a livello globale tramite banda larga wireless. Io e i miei colleghi del PEarth Institute e della Milennium Promise Alliance partecipiamo all'iniziativa. ................ Oggigiorno si trovano telefoni mobili sui taxi di Nairobi còsi come tra i pastori del Kenya settentrionale. Nel mondo'ci sono 4,6 miliardi di utenti di cellulari e questo numero sta crescendo. Solo nell'Africa subsahariana ce ne sono 250 milioni. La diffusione del 30 (e presto del 46) offre la prospettiva di un 'asso avanti decisivo per l'istruzione. Anche le scuole più lontane possono connettersi ainternet e alle altre scuole grazie aun semplice pannello solare, a computer low-cost e all'accesso wireless. Qualsiaisi scuola ....... oggi puo' avere accesso allo stesso livello di informazioni del resto del mondo.
........ i risultati sono elettrizzanti Alcune comunità che avevano una frequenza scolàstica bassa hanno visto un'affluenza in crescita dopo che alcuni interventi low-cost, a partire dalla connessione internet, dai pranzi a scuola e dall'acqua potabile, hanno portato all'incremento della qualità e ai risultati della scuola. Con finanziamenti modesti, comunità tradiziónaliste e impoverite che non prendevano in considerazione l'istruzione femminile hanno potuto comprendere l'immenso valore per la comunità proveniente dalla scuola sia per ragazzi che per ragazze.In un Millennium Village in Etiopia visitato di recente con il ministro della Sanità un padre mi ha spiegato come avesse'deciso di mantenere la figlia a scuola piuttosto che farla sposare a 12 anni con il figlio del' vicino: «Ho chiesto a mia figlia cosa desiderasse fare, lei trii ha detto che volava proseguire a studiare, e così ha fatto». Il ministro mi ha guardato stupito spiegandomi di non aver mai sentito un discorso del genere in quella regióne: non solo il padre aveva chiesto alla figlia, ma le aveva anche dato retta! Stiamo assistendo a cambiamenti del genere in tutta l'Africa. Comunità povere stanno festeggiando la prospettiva di un rapido aumento della scolarità femminile........................................L'istruzione secondaria universale, soprattutto a livello femminile, è un elemento di trasformazione per uscire dalla povertà, poiché l'istruzione modifica anche le dinamiche demografiche dei paesi. Nelle regioni più povere del pianeta, le ragazze, che non arrivano a un'istruzione secondaria, si sposano giovani e hanno in, media 6-8 bambini. Quelle che  proseguono la scuola si sposano molto più tardi, di solito, dopo aver passato i vent'anni, lavorano e hanno 2-3 figli. L'interazione tra la riduzione della fertilita' la riduzione della povertà è profonda e rapida. Se le famiglie povere hanno meno figli, possono permettersi di investire di più per ogni figlio in salute, alimentazione e istruzione. Le mamme possono investire più tempo per il lavoro superando le secolari barriere della discriminazione tea i sessi. Un calo della crescita demografica significa meno pressione sulla terra, sull'acqua e sulla biodiversità. In breve i legami tra istruzione e fertilità, crescita economica più rapida e minor degrado ambientale sono troppo evidenti e potenti per essere ignorati. La connessione di bimbi in tutto il mondo e l'incentivazione di social network tra bimbi già in tenera età potranno portare benefici educativi di lunga durata. Al recente lancio di un link che connette una scuola americana con una in Kenya i bambini hanno potuto eseguire una lezione condivisa di lettura a voce alta e hanno potuto poi realizzare con stupore di poter condivìdere una storia con bimbi a 8mila chilometri di distanza. Il Teachers College della Columbia University seguirà attentamente il processo della sperimentazione tra le due scuole, con metodi di monitoraggio per valutarne il valore in termini di miglioramento dell'apprendimento cognitivo ed etico. Attualmente si stima che circa 300 milioni di bambini in età scolare siano privati della possibilità di completare la scuola secondaria, in gran parte per ragioni economiche. Questa carenza, che minaccia il futuro di questi ragazzi e delle loro società, può essere adesso colmata a basso costo. Un Fondo globale per l'istruzione, congiunto a un piano globale per connettere i ragazzi in tutto il mondo, offre una chance per un progresso che non era ipotizzabile solo pochi anni fa. Tali iniziative rappresentano un altro esempio chiaro di una verità di base del nostro tempo: l'estrema povertà, l'analfabetismo e la mortalità dovuta a malattie curabili sono calamità anacronistiche quando abbiamo le tecnologie e la volontà globale in grado di combatterle!

© Project Syndicate

Jeffrey D. Sachs è direttore dell'Earth Institute della Columbia University e co-fondatore della Ngo Millennium Promise. Le due iniziative si sono alleate con Madonna ed Ericsson nellaConneet to Learn Initiative, lo ringraziamo per il suo impegno e non mancheremo di diffondere le sue iniziative.

un esempio di software e-learning : MOODLE elaborato dall'Universita' La Sapienza di Roma : clicca qui'

orso castano : a mio parere siamo ancora molto lontani dall'aver sfruttato ed impiegato appieno le risorse della Rete. Molto e faticoso il cammino che resta da fare ,  le potenzialita' sono enormi. L'ìinformazione e' sapere ed il sapere e' potere . Le capacita' decisionali di chi "sa" aumentano incredibilmente nella qualita' e l'emancipazione dalla poverta' e levoluzione verso l'autonomia scientifico-economica  diventano una realta' .

mercoledì 2 giugno 2010

cresce la disoccupazione ! il 30% dei giovani non ha lavoro

Non si arresta la crescita del tasso di disoccupazione. Ad aprile, secondo i dati dell'Istat, ha raggiunto l'8,9%; al top dal 2001, quando nel quarto trimestre aveva registrato la medesima percentuale. Particolarmente negativi i dati sulla disoccupazione giovanile. Ad aprile è stata pari al 29,5%, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti rispetto ad aprile 2009.Il tasso di disoccupazione complessivo all'8,9%, è più elevato di 0,1% rispetto al mese di marzo e di 1,5% rispetto all'aprile 2009. Inoltre, nel mese di aprire sono calati di 307mila unità gli occupatirispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I lavoratori risultano pari a 22 milioni e 831mila, in aumento dello 0,2% rispetto a marzo ma inferiore dell'1,3% rispetto ad aprile 2009. Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in aumento, rispetto a marzo, di 0,1%, ma ancora inferiore di 0,9% Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 220mila unità, in crescita dell'1% (+21mila unità) rispetto al mese precedente e del 20,1% (+372mila unità) rispetto ad aprile 2009. (Apcom)