lunedì 31 marzo 2014

il costruttivismo : Gregory Bateson

il costruttivismo

domenica 30 marzo 2014

: psicoterapia : EMDR ed Ideologie di ricambio nascondenti la complessita'


orso castano : mi limitero' a riportare uno stralcio del volume  (datato ma ancora valido) dal libro "Crimini di pace " , una serie di riflessioni del pensiero di Basaglia , preoccupato che sotto le nuove teorie sul pensiero si nascondano le intenzioni di scotomizzare, rimuovere, nascondere alla coscienza collettiva le violenze , le repressioni , le costrizioni del pensiero libero e laico :..........."Il titolo "Crimini di pace" vuole comunque essere una chiave di lettura di tutte le violenze
istituzionalizzate, che servono come strategia di conservazione del nostro sistema sociale,
anche se in questo volume ci si limita all'analisi di alcuni settori: psichiatria,
storiografia, psicologia, sociologia e criminologia. Assente, o solo marginalmente toccata,
la medicina, su cui occorrerebbe aprire un discorso e una lotta concreti, anche di fronte
alla falsa critica delle nuove ideologie di ricambio che stanno sviluppandosi in Europa.
Resta comunque il fatto che i processi che sottendono le diverse ideologie scientifiche sono
identici, perché è identica la loro funzione all'interno della struttura sociale che esse
hanno il compito di sostenere, tutelare e mantenere.
In questo senso, il volume che presentiamo vuole essere un ulteriore atto di rifiuto di una
scienza che accetta, implicitamente, la divisione in classi come dato naturale su cui
articolare le modalità delle sue risposte; e la ricerca di una teoria che risulti dalla
riflessione sulla pratica, intesa come prodotto storico sociale.
Questo rifiuto e questa ricerca rivendicano, dunque, il carattere di "irrispettabilità" di
cui si parlava qualche anno fa, presentando "L'istituzione negata". Irrispettabilità con cui
i "funzionari del consenso" scientifico - dopo i primi tentativi di recupero a livello
ideologico della indicazione pratica recuperabile solo in una trasformazione radicale - non
possono non confrontarsi, dato che l'indicazione alternativa oggi non è più nelle mani di
pochi tecnici illuminati e illusi, ma fa parte dei contenuti di lotta del più vasto
movimento organizzato della classe oppressa, con cui i "tecnici del sapere pratico" devono
costantemente misurarsi per uscire dal pericolo della manipolazione implicito nel loro ruolo
e nella loro classe."................

dal sito italiano dellEMDR

Negli ultimi anni ci sono stati più studi e ricerche scientifiche sull’EMDR che su qualsiasi altro metodo usato per il trattamento del trauma e dei ricordi traumatici. I risultati di questi lavori hanno portato questo metodo terapeutico ad aprire una nuova dimensione nella psicoterapia. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità . Nel 1995 il Dipartimento di Psicologia Clinica dell’American Psychological Association ha condotto una ricerca per definire il grado di efficacia di questo metodo terapeutico e le conclusioni sono state che l’EMDR è non solo efficace nel trattamento del Disturbo da Stress Post Traumatico ma che ha addirittura l’indice di efficacia più alto per questa categoria diagnostica.
L’EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia. Considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione.
L’EMDR vede la patologia come informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico.  Quando avviene un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio  necessario per l’elaborazione dell’informazione.  Si può affermare che questo provochi il ”congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
 I movimenti oculari saccadici e ritmici usati con l’immagine traumatica, con le convinzioni negative ad essa legate e con il disagio emotivo facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. Nella risoluzione adattiva l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Le ricerche condotte su vittime di violenze sessuali, di incidenti, di catastrofi naturali, ecc. indicano che il metodo permette una desensibilizzazione rapida nei confronti dei ricordi traumatici e una ristrutturazione cognitiva che porta a una riduzione significativa dei sintomi del paziente (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). Infatti, questa nuova forma di psicoterapia è stata rivolta inizialmente al trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress, ma attualmente è un metodo ampiamente utilizzato per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici.
L’EMDR è usato fondamentalmente per accedere, neutralizzare e portare a una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze traumatiche che stanno alla base di disturbi psicologici attuali del paziente. Queste esperienze traumatiche possono consistere in:
-Piccoli/grandi traumi subiti nell’età  dello sviluppo
-Eventi stressanti  nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti)
-Eventi stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o disastri provocati dall’uomo (incidenti gravi, torture, violenza)
..............

da  WIKIPEDIA Le procedure[modifica | modifica sorgente]

La tecnica è stata sviluppata negli Stati Uniti d'America nel 1987 ad opera di Francine Shapiro, una laureata in letteratura inglese interessata allapsicologia. Da molti anni la Shapiro è senior researcher al "Mental Research Institute" di Palo Alto, e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Sigmund Freud assegnato dalla città di Vienna per i suoi contributi significativi alla psicoterapia. L'utilizzo dell'EMDR in psicoterapia è volto ad eseguire uno specifico protocollo che si sviluppa in otto fasi, di ricordo e rievocazione delle esperienze negative, nel tentativo di far "abituare" (desensibilizzare) il paziente ai ricordi traumatici, "distraendolo" (rielaborazione adattiva del ricordo) nel frattanto con movimenti ritmici degli occhi, oppure con tamburellamento delle dita o stimolazione sonora[17][18].
Secondo diversi ricercatori, non sono mai state fornite spiegazioni realmente soddisfacenti del reale meccanismo di funzionamento di tale procedura, creando così una certa perplessità in merito agli effettivi processi psicologici sottostanti[19].

Anche se non ci sono ancora molte conoscenze su come altre forme di psicoterapia influiscano sui processi neurofisiologici sottostanti, in merito all'EMDR i procedimenti indicati dai sostenitori del metodo apparirebbero però anche in contrasto con molte attuali conoscenze neurofisiologiche[20].  

Gli studi recenti

Studi recenti (2008) tenderebbero a confermare l'infondatezza delle ipotesi funzionali fornite dai sostenitori dell'EMDR a riguardo della cosiddetta "attivazione interemisferica". La presunta "attivazione interemisferica", che secondo i sostenitori della tecnica sarebbe ottenuta attraverso il movimentosaccadico degli occhi, viene da questi presentata come se fosse l'ipotetico meccanismo alla base della tecnica; mentre per i critici il movimento saccadico sarebbe solo un distrattore apparentemente un po' strano (fattore che ne aumenterebbe l'effetto placebo di tipo suggestivo), e che in realtà servirebbe solo per distrarre il paziente, riducendo così la sua ansia (arousal) durante l'esposizione immaginativa al ricordo del trauma, che verrebbe così facilitata[22]. In tal senso, l'EMDR presenterebbe quindi numerosi aspetti di somiglianza con alcune modalità classiche di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Gunter e Bodner hanno infatti dimostrato sperimentalmente che qualunque tipo di movimento oculare (compresi quelli non-saccadici, come ad esempio quelli verticali), e, più in generale, qualunque tipo di attività di distrazione motoria o sensoriale (rumori, disegni, etc.), ottiene gli stessi risultati a livello di riduzione della spiacevolezza dei ricordi autobiografici negativi[23], e quindi la cosiddetta "attivazione interemisferica" proposta dai sostenitori della teoria come "aspetto distintivo" della stessa, in realtà non esisterebbe e non potrebbe avere rilevanza clinica. Dati e considerazioni simili sono consistenti con quelli già emersi in altre meta-analisi precedenti[24].
Bisson et al. hanno pubblicato sul British Journal of Psychiatry (gennaio 2007) e sulla Cochrane Review (luglio 2007) una revisione sistematica ed una meta-analisi dei trattamenti psicologici per il PTSD cronico, concludendo che le terapie cognitivo-comportamentali, l'EMDR, l'insegnamento di tecniche di gestione dello stress e gli interventi cognitivi di gruppo sarebbero tutti similmente efficaci nella gestione dei disturbi post-traumatici ("There was evidence that individual TFCBT, EMDR, stress management and group TFCBT are effective in the treatment of PTSD").
Aggiungono però, in merito alla qualità dei loro dati (molti dei dati sull'EMDR sarebbero infatti stati prodotti da ricercatori collegati all'EMDR Institute, così come i dati relativi ad altri approcci sarebbero stati prodotti da ricercatori collegati ai rispettivi istituti, con il conseguente potenziale per eventuali bias), che: "The considerable unexplained heterogeneity observed in these comparisons, and the potential impact of publication bias on these data, suggest the need for caution in interpreting the results of this review"[25][26], mantenendo così alcuni dubbi sulle valutazioni metodologiche dell'efficacia della tecniche studiate.
L'Institute of Medicine statunitense, nella sua review del 2008 delle tecniche per l'intervento sul PTSD richiestagli dalla Veterans Administration, ha indicato come sicuramente efficace solo le tecniche di esposizione, indicando invece per l'EMDR e le altre tecniche la necessità di ulteriori studi di validazione, anche per via dei possibili limiti metodologici di quelli esistenti[27].

Amadou Hampâté Bâ “Quando in Africa muore un vecchio, è una biblioteca che brucia”




orso castano : molto acute ambedue le riflessioni di questo grande scrittore africano ; sarebbero da far leggere al "cattolico" Renzi o ai suoi ministri , altrettanto cattolici, ma che all'occorrenza si identificano nella laicita' di B. che tutti conosciamo intrisa di amore per il potere e per la pornografia. Bravo Renzi, ricorda che chi la fa l'aspetti, qualcuno un giorno rottamera' te ed il tuo "giovanilismo d'accatto" che nasconde solo la tua incapacita' (ma sara' solo incapacita'?) di innescare innovazione tecnologica, competitivita' internazionale e posti di lavoro nuovi !




Stefano Meneghetti    Le graphiste compulsif (link)

...............Amadou Hampâté Bâ, detto Amkoullel, è stato uno dei grandi protagonisti della cultura africana. Nato a Bandiagara, un villaggio del Mali, nel 1900, e morto ad Abidjan nel 1991, è stato al servizio dell’Impero coloniale francese, entrando poi nell’Istituto Francese per l’Africa Nera.
L’importanza della sua opera è nella raccolta minuziona della tradizione orale dell’Africa, mossa dalla consapevolezza che “in Africa quando muore un vecchio è una libreria che brucia”. Ha raccontato la storia della sua vita nel libro Amkoullel, il bambino fulbe (Tulsi). Voglio proprorvi però un passo di un altro suo libro, Gesù visto da un musulmano (Bollati Boringhieri), nel quale illustra quella concezione africana della persona di cui vi ho parlato a lezione:
“Maa ka maaya ka ca a yere kono. In lingua bambara significa: le persone di una persona, sono numerose in ogni persona. Mia madre, quando voleva vedermi, aveva l’abitudine di chiedere a mia moglie: “Quale delle persone di mio figlio abita qui oggi? Il toubab? L’uomo di religione oppure mio figlio?”. Se mia moglie rispondeva “Tuo figlio” allora entrava in casa senza cerimonie e mi diceva cosa voleva. Se diceva “E’ l’ uomo di Dio”, mia madre si limitava a fare proposte, ma se mia moglie rispondeva “Il toubab”*, allora mia madre ripartiva senza neppure provare a incontrarmi.”
*Toubab sono i bianchi. In questo caso, la parola indica ironicamente uno che frequenta i bianchi...................

giovedì 27 marzo 2014

start up : un'associazione pec chi vuole "incubarsi"

orso castano : c'e' bisogno oggi in Italia di "inventori", di imprenditori, anched (se non sopratutto piccoli) che innovino, osino sfidare il pessimismo e l'immobiloismo della politica , che si autoconsuma in assrde diatribe mentre ikl paese va alla deriva. Occorre uno scossone in questo campo. Allora cento , mille start up a tutti i livlli dall'Universita' alle Professionali, e perche' no a tutti i neet, che la speranza di un futuro migliore l'hanno persa.....o solo forse temporaneamente abbandonata.

PNICube è l’associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition (denominate Start Cup) accademiche italiane, nata con l’obiettivo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza di provenienza universitaria. PNICube, che ad oggi conta 38 associati, è promotrice di due importanti iniziative: il Premio Nazionale per l’Innovazione, che seleziona le migliori idee d’impresa innovative, e l’evento Start Up dell’Anno che premia la giovane impresa Hi-Tech che ha conseguito il maggior successo di mercato.

News

Dopo la vittoria del premio “Start-Up dell’anno 2013″ e del “Bright Future Ideas Award – Vision for Growth” per gli UK-Italy Innovation Awards NISO Biomed vince anche il premio“Leonardo Start-up”

martedì 25 marzo 2014

rread key : diagnostica: cancro polmone e mRNA

POLLOKntr contro il cancro al polmone la Tac spirale non serve, così voi dite. Siamo sicuri? E perché mai?
Mi rendo conto che questa cosa fa impazzire voi giornalisti, come se, tra i medici, ci fossero due tifoserie opposte, una a  favore della Tac spirale e una contro. Vede, la Tac spirale di ultima generazione, dai 16 ai 128 strati, è uno strumento estremamente sensibile, che individua lesioni  e noduli polmonari anche molto piccoli.
E non è un bene?
Il problema è che aumentano anche, e molto, i falsi positivi. La maggioranza dei fumatori con più di 50 anni ha almeno una lesione polmonare potenzialmente sospetta. Spesso più di una. Ma noi sappiamo anche che di tutti questi casi, solo 1 su cento potrebbe davvero essere un cancro. Molto più spesso si tratta di lesioni che non si sarebbero mai evolute in cancro polmonare. Li chiamiamo tumori «indolenti», non clinicamente rilevanti perché non sarebbero mai venuti fuori. Ma la Tac spirale non differenzia tra le forme indolenti e quelle aggressive.  E questa sua incapacità, in un certo senso, sfalsa anche le stastistiche sulla sopravvivenza.
In che modo?
In alcuni studi si vede effettivamente una grande differenza, nella sopravvivenza, tra il gruppo di pazienti sottoposti a Tac spirale e gli altri. I primi sembrano vivere molto più a lungo. Ma dentro quella massa di pazienti c’è almeno un 50 per cento di portatori di lesioni sane.
Destinati quindi a sopravvivere comunque, al di là della Tac spirale.
Proprio così. Invece, quando andiamo a vedere quante persone muoiono nei due gruppi, quelli con e quelli senza Tac spirale, scopriamo che la mortalità è la stessa. Anzi, in alcuni studi sembra che in chi fa la Tac spirale ci sia una percentuale leggermente superiore di mortalità, forse dovuta alla tossicità dell’esame. Anche se sono studi da confermare. E poi c’è un altro problema.
Quale?
All’opposto dei tumori indolenti, ne esistono di molto  aggressivi, per i quali non si riesce a fare  niente. Si manifestano magari in soggetti che avevano alle spalle 5 Tac negative e poi, di colpo, si trovano già con cancro al polmone e metastasi. Non riusciamo a intercettare queste forme veloci di cancro.
E il test molecolare che avete messo a punto potrebbe cambiare le cose?
  • Lavoriamo su quest test da cinque anni, è al centro di uno studio, chiamato Biomild, che abbiamo appena avviato per la diagnosi precoce del tumore al polmone. E per il quale cerchiamo volontari. Il test individua nel sangue determinati microRna: sono piccole molecole che, fra le altre cose, regolano la produzione delle proteine e ne controllano i meccanismi di crescita. Dopo averne analizzate circa 400, ne abbiamo identificate una ventina specifiche per il tumore polmonare, una specie di firma molecolare del cancro al polmone.

Quindi, chi ha queste molecole nel sangue corre il rischio di ammalarsi?
Non sempre, dipende dall’equilibrio che questi microRna hanno tra loro e da quanto è alterato il loro valore. Questo nuovo esame è anche in grado di differenziare tra diversi profili di rischio. Nel nostro studio distingueremo fra tre gruppi, in base ai microRna: uno a rischio quasi zero, un altro a rischio intermedio perché con forme indolenti di tumore, e un gruppo più piccolo, ci aspettiamo che sia il 2-3 per cento, a rischio elevato.
Pazienti che verranno trattati in modo diverso, immagino.
Il primo gruppo, a rischio zero, non dovrà fare niente; il secondo dovrà ripetere l’esame l’anno successivo; e nel gruppo dove i marcatori indicano un’eventualità di tumore aggressivo e veloce, ogni due mesi verranno fatti test come  risonanza magnetica e tac spirale. Insomma, cambierà la strategia di screening: esami modulati secondo il profilo di rischio. Meno invasivi, più efficaci e anche meno costosi per la sanità.
E le prospettive di cura, come cambiano?
Potremmo in futuro agire sui microRna modificandone l’equilibrio e cercando di bloccare la malattia metastatica. Per esempio usando farmaci antagonisti di queste molecole, che proteggono dallo sviluppo del tumore.
Ha detto che per lo studio Biomild cercate volontari. Come si fa a partecipare?
Bisogna avere più di 50 anni e aver fumato per molto tempo. Comunque si possono trovare tutte le informazioni sul sito , o scrivendo a info@biomild.org. Ma va bene anche telefonare al numero verde 800 213 601. Entro la  fine dell’anno presenteremo i risultati. E speriamo di aver compiuto un passo avanti nella diagnosi precoce di questo tumore, e nella possibilità di sconfiggerlo.