domenica 20 dicembre 2009

RIFORME: EPIFANI, LE FACCIA IL PARLAMENTO; NO BICAMERALE


da Kataweb - News " E' necessario che le riforme le faccia il Parlamento". Lo ha affermato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso della trasmissione 'In mezz'ora' aggiungendo di essere contrario all'ipotesi di una bicamerale. "Non e' tempo di bicamerale - ha sottolineato il segretario generale -, le riforme le deve fare il Parlamento che e' la sede piu' appropriata e dove tutto e' piu' trasparente".
ed ancora
L'inciucio è cosa non buona e ingiustadi EUGENIO SCALFARI , clicca x art. intero, da leggere!!
..........Nell'articolo pubblicato dal Giornale il 18 dicembre, Verdini elenca gli obiettivi che il Pdl si propone di realizzare nei prossimi mesi e descrive come meglio non si potrebbe il ruolo di Berlusconi. "Lui ha costruito la figura del leader moderno - scrive Verdini - anzi ha costruito la leadership come istituzione. Per affrontarlo, anche gli altri partiti dovranno affidarsi ad una leadership e se non riusciranno a farlo saranno sempre sconfitti. Ma anche i "media" non potranno esimersi dal concentrare sul leader la loro attenzione, se vorranno cogliere il vero significato di quanto accade". Segue l'elenco degli obiettivi: smontare la Costituzione e adeguarla alla Costituzione materiale; cambiare il sistema di elezione del Csm e quello della Corte costituzionale; riformare la giustizia separando le carriere dei magistrati inquirenti da quelle dei giudicanti; concentrare nella figura del premier tutti i poteri dell'Esecutivo e sancire che tutti gli altri poteri siano tenuti a collaborare lealmente con lui perché lui solo è l'eletto del popolo e quindi investito della sovranità che dal popolo emana. Quest'articolo è infinitamente più preoccupante delle esagitate denunce e liste di proscrizione lanciate da Cicchitto in Parlamento, da Feltri e da Belpietro sui loro giornali e dai vari "pasdaran" del berlusconismo di assalto. Verdini l'ha scritto il 18 dicembre, quando già Berlusconi era tornato ad Arcore ed aveva avviato la politica del dialogo con l'opposizione. Esso contiene dunque con lodevole chiarezza le condizioni di quel dialogo, con l'ovvio preliminare che essi comportano e cioè il salvacondotto in piena regola riguardante i processi del premier. Da qui dunque bisogna partire, tutto il resto è pura chiacchiera.
 

orso castano : vorremmo interessarci meno alle vicende politiche per concentrarci sul disagio e sulle sue chiavi di lettura, ma qui si rischia veramente "LA NOTTE DELLA REPUBBLICA"  e cosi vogliamo sostenere chi si batte per la democrazia e la trasparenza , contro gli inciuci, contro le "ideologie di ritorno" che confondono le idee , che addormentano gli animi, che possono far morire la democrazie e le istituzioni che la sorreggono , come la centralita' del Parlamento. Il rischio di una svolta autoritaria e' grave, l'opposizione dovrebbe avere il dovere di denunciarlo e non essere accondiscendente ad oscure mediazioni inseguendo chi vuole affossare la liberta' e la giustizia.......L'articolo  di Scalfari e' molto bello ed andrebbe letto e meditato.

Ann Mettler: «L'EUROPA HA BISOGNO DI INDICATORI BASATI SULL'OUTPUT E LA REALE PERFORMANCE, PIUTTOSTO CHE MISURARE GLI INPUT COME SPESA IN RICERCA E NUMERO DI BREVETTI»


da no'va (sole24ore) del 17/dic.09 : alcuni dati in sintesi
Abilitatori. Sul fronte degli "abilitatori" dell'innovazione il Ris 2009 rivela che diverse regioni hanno guadagnato terreno rispetto a se stesse, soprattutto in Spagna dove la Comunidad Forai de Navarra, Aragona e la Catalogna migliorano le performance da medie e medio-alte; mentre la Rioja, le Baleari, Castiglia e Mancia ed Estremadura passano da medio-basse a medie, così come il bacino parigino in Francia. In Gran Bretagna avanzano East MidlandseSouthWestda performance medie ad alte. Perdono invece terreno le tre regioni tedesche di Friburgo, Turingia (da medio-alte a medie) e di Lunenburg che scende da performance medie a medio-basse.
Dinamismo delle aziende. L'indicatore che misura il dinamismo delle aziende riassumendo la loro spesa in ricerca e sviluppo, in innovazione non direttamente legate alla ricerca, la percentuale di innovazione interna alle Pmi, la collaborazione tra aziende medio-piccole e i brevetti europei per milione di abitanti depositati da un territorio, registra un miglioramento relativo di due sole regioni, Cipro e il Sud-Est in Romania. Perdono invece terreno le Jihovychod e Strednf Morava nella Repubblica Ceca, l'area di Madrid, l'Irlanda del Nord e Londra (da fiedio-alte a medio-basse). In Repubblica Ceca e in Slovacchia arretrano anche Severozapad e Zàpad Slovensko (da medio basse a basse).
Output. In termini di innovazione dell'output, misurato come innovatori tecnologici e non di processo, utilizzo più efficiente delle risorse e vendita al mercato e alle aziende di nuovi prodotti, il Ris registra il numero più alto di progressi. La Regione Vallona, la Comunidad Forai di Navarra, la Catalogna e la finlandese Pohjois-Suomi avanzano da medio-alte ad alte. Salgono da medio-basse a medio-alte anche i norvegesi di Trondelag, la polacca Pomorskie, il Norie e l'Algarve portoghesi mentre Galizia, Principato delle Asturie e La Rioja crescono da basse a medio-basse. In Romania la regione Centrale salta da bassa a medio-alta. Arrestano invece Azzorre e Madeira da medio-alti a medio bassi.
TECNOLOGIA D'ESPORTAZIONE
12,9% la quota di hi-tech dell'export manifatturiero tedesco. Quella italiana è il 2,5 per cento.
FORMAZIONE DELLA SPESA
È pari a 30,2 % la media della spesa in ricerca investita in formazione in Italia rispetto al 22,1% dell'Eu 27.
L'ECCELLENZA DELL'HI-TECH
33,1% la media della spesa privata in ricerca proveniente dall'industria hi-tech in Italia, rispetto al 38,7% dell'Eu15
I SERVIZI BATTONO L'EUROPA
26,8%  La media della spesa privata in ricerca proveniente dal settore dei servizi in Italia, rispetto al 15% dell'Eu15.
IL CONTAGOCCE PUBBLICO
304 dollari la spesa pubblica procapite in ricerca italiana rispetto ai 492 dollari della media Ue27.
PER CHI CREDE AI DATI SUI BREVETTI
722 I brevetti richiesti allo stesso tempo in Usa, Giappone ed Europa da inventori italiani nel 2005. In Germania erano 6.298.

stralci di dati dal RIS, Regional Innovation Scoreboard Europeo , clicca x sito
 
2009 RIS clusters the regions in five groups, ranging from the highest to the lowest overall innovators:

-- In Austria, Belgium, Finland, Sweden, Denmark and Luxembourg all regions display high and medium-high innovation performance (the latter two countries comprising only one region each).
-- In Germany, The Netherlands, United Kingdom and Norway almost all regions are high and medium-high performers.
-- Medium-low and low innovation regions dominate in Bulgaria, Greece, Poland and Romania (all regions), in Hungary, Portugal and Slovakia (all regions but one), in the Czech Republic and Spain (about 65% of the regions) and in Italy (about half of the regions). Cyprus, Latvia, Lithuania, and Malta – all comprising one region each due to their small size, are also members of this group.
--In an intermediate position are Estonia, Ireland, France and Slovenia.

orso castano : per quanto non sia un economista pure mi sembra evidente l'arretramento tecnologico (a parte qualche  - bisogna dire  molto apprezzabile ed onorevole, visto l'andazzo- eccellenza. Nel nostro ex bel paese si spende poco o si dispende , cioe' si diperdono quelle poche risorse che possiamo permetterci. Che ne pensate?

sabato 19 dicembre 2009

da ANSA.it ,Greenpeace, accordo è un fiasco totale, clicca

COPENAGHEN - "Questo presunto accordo è un fiasco totale, è anche un passo indietro rispetto al protocollo di Kyoto". E' durissima la reazione del direttore generale di Greenpeace, il francese Pascal Husting, alla prima lettura del testo finale dell'accordo di Copenaghen. "Se un capo di stato proverà a dire che questo accordo è un successo - ha aggiunto Husting - vincerà la Palma d'Oro per la comunicazione più menzognera dell'anno"............"Non c'é un solo punto - ha continuato il responsabile di Greenpeace - in cui si parla di obbligatorietà degli accordi. Il protocollo di Kyoto era insufficiente, ma almeno era vincolante. Questo testo è la prova che gli egoismi nazionali prevalgono ed è anche la versione più debole tra quelle circolate oggi". "I dati scientifici sono certi e non possono cambiare - ha concluso Husting - Ma se dopo tanti anni si arriva a questo significa che la politica ha fallito. .

orso castano : e' urgente ed  indispensabile un risveglio delle coscienze.

da ANSA.it, Draghi : gli ammortizzatori sociali sono da rivedere

.............Ma - spiega nel suo discorso - c'é "l'esigenza di una revisione del nostro sistema di ammortizzatori sociali con benefici per l'efficienza produttiva, la tutela dei lavoratori, l'equità sociale". Questo anche perché 1,2 milioni di lavoratori sarebbero sprovvisti di tutele in caso di perdita del posto di lavoro più 450.000 parasubordinati.Tra gli altri argomenti trattati da Draghi le famiglie: l'analisi (relativa al periodo 1991-2006) "conferma nel complesso una condizione di bassa vulnerabilità finanziaria. La 'fragilita' finanziarià - definita come la percentuale di famiglie con una spesa per debiti superiore al 30 per cento del reddito disponibile, risulta complessivamente limitata, pari al 2 per cento, e interessa una famiglia indebitata su dieci".Mentre - sempre secondo Draghi - non c'é nessuna evidenza statistica del rapporto tra criminalità e immigrazione..............

orso castano : la situazione sembra quindi esere a chiazze chiaroscure. Ma certo le chiazze scure sono pesanti .

La fuga o la trincea, il dilemma dei laureati

di CHIARA SARACENO , da la Repubblica del 1/12/09
La prima cosa che sperimenta un giovane italiano laureato che cerca e trova lavoro all'estero è un senso di liberazione. Pur nelle difficoltà quotidiane della lingua, della mancanza di reti sociali di sostegno (almeno agli inizi), della perdita delle abitudini e contesti più noti e vicini, ciò che colpisce favorevolmente è l'esistenza di regole trasparenti, di meccanismi di selezione espliciti. Si percepisce di essere valutati e pesati per quanto si sa dimostrare di valere e sapere, non in-nanzittutto per le filiere cui si appartiene. Queste contano anche fuori Italia, si badi bene. Ma difficilmente possono prevalere del tutto sul merito e la competenza.
Un giovane ricercatore che lavora da anni in un istituto tedesco mi ha detto che non riesce a immaginare di poter provare a tornare in ltalia per fare carriera. Gli manca il know how culturale e psicologico, inclusa la capacità di resistenza alle umiliazioni. Né ha voglia di apprenderlo.................

orso castano : pochi giorni fa sul "sole 24 ore"  veniva pubblicato un articolo : da uno studio fatto da enti pubblici con rilevazioni aeree , si rilevava che in Italia erano stati costruiti DUE MILIONI  di IMMOBILI abusivi. E' una delle tante , ormai irrimediabilmente troppe , illegalita' che hanno distrutto il nostro paese , a cui , evidentemente , lgi apparati politici ed istituzionali non hanno saputo e voluto porre un freno. Oggi il sindaco dell'Aquila , in televisione, su SKY , dichiarava allarmato, che in quella citta  devastata dal terremoto si e' ancora oggi all'emergenza sociale, con 18000 cassaintegrati che non sis sa come ricollocare. L'inverno col freddo e la neve , particolarmente duro da quelle parti, faranno il resto.........Il famoso radicamento al proprion territorio , degli abruzzesi , verra' messo a dura prova ........La politica sembra aver dimenticato. Il terremoto per B et al. e' cosa risolta con case prefabbricate consegnate solo a meta', stando alla denuncia dello stesso Bertolaso...ma fermiamoci qui'. Ci potrebbero accusare di istigare all'odio. E poi siamo sul web che verra' regolamentato dai democratici e dai mediatori per vocazione , smemorati di cosa voglia dire la parola liberta'.
vai al blog Pezzi di Carta

Giovani, Laureati e Disoccupati. Esperienze a confronto.

venerdì 18 dicembre 2009

dal blog "dolce stil web" : brutte cose bollono contro il web libero.....clicca

....................Questi “Parlamentari 2.0″ concordano con il Ministro sulla necessità, ribadita nel suo intervento alla Camera, di “stabilire regole efficaci che permettano di intervenire sui gruppi che pubblicano messaggi violenti senza coinvolgere tuttavia la generalità degli utenti, che utilizzano le opportunità offerte dalla Rete per fini assolutamente leciti.” E’ necessario identificare soluzioni che permettano di garantire la sicurezza e i diritti dei cittadini online senza perdere le immense opportunità offerte da Internet.

Da quanto si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, “il disegno di legge disporrà la costituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, di un gruppo di lavoro a cui parteciperanno rappresentanti dei fornitori di connettività e di servizi internet per elaborare un codice di autoregolamentazione teso ad evitare che contenuti illeciti vengano pubblicati su internet. Il provvedimento prevede anche disposizioni tese a modificare la disciplina in materia di riunioni pubbliche.”..............

mercoledì 16 dicembre 2009

Nove suicidi in un anno. Gli industriali di Treviso: «Non bisogna demoralizzarsi»

da La Stampa di Torino di  FRANCESCO MANACORDA , INVIATO A TREVISO


L’ultimo - si chiamava Danilo, aveva 61 anni - lo hanno trovato la settimana scorsa nella sua Renault, un tubo dallo scappamento all’abitacolo..................................L’imprenditore che si è suicidato la settimana scorsa lo conoscevo, era uno dei nostri associati. Aveva avviato un’attività artigianale in ferro, crocifissi, che però pare non andasse benissimo. Ma non aveva nemmeno particolari debiti». Perché allora gesti così estremi? «La crisi fa da catalizzatore per due debolezze che sono state in passato punti di forza di questa terra - dice Vittorio Filippi che insegna Sociologia a Verona e studia da tempo imprese e imprenditori del Nord Est - . La prima è la debolezza economica delle imprese, con poca capitalizzazione e nate di recente, che come sub-fornitori o contoterzisti fanno da “polmone” per il sistema produttivo. Insomma sono imprese che in tempi buoni definiamo aggressive, dinamiche, mobili, elastiche, ma che in fasi come questa si ritrovano più deboli e soprattutto molto sole e vedono l’altra faccia di tutti questi aggettivi. E poi c’è una debolezza sociale, visto che questo è un capitalismo personale dove, più che un’impresa, ciascun imprenditore costruisce un progetto di vita. E quando il progetto fallisce...» Quando il progetto fallisce - spiega il direttore generale di Unindustria Giuseppe Milan, nella bella sede con il parquet e le guide all’esportazione in bella mostra - «paradossalmente è proprio la forte coesione sociale che può creare casi tragici. Qui il piccolo imprenditore è nella stragrande maggioranza dei casi un ex operaio che si è messo in proprio. Di giorno lavora fianco a fianco con i dipendenti , la sera gioca a scopa al bar sempre con loro.Il conflitto sociale è basso: con tutte le ristrutturazioni che ci sono state abbiamo avuto solo due occupazioni di aziende». Nuovi problemi ma anche vecchi vizi. In prima pagina su «La Tribuna» titolone: «Beccato finto povero con lo yacht». I numeri del Nord-Est che soffre per un calo del fatturato tra il 30 e il 40% li mette in fila a colpi di PowerPoint Daniele Marini, professore di Sociologia dei processi economici a Padova, nella sede della Fondazione Nord-Est di cui è direttore scientifico: «Qui ogni media impresa ha in media rapporti con 274 subfornitori, significa che fatto 100 il prodotto di un’azienda l’80% lo producono piccole aziende che sono costrette a fare il salto assieme a quelle più grandi».E in quella che è terra di frontiera in tutti i sensi, assai esposta ai venti della congiuntura internazionale, il tasso di disoccupazione resta basso - sotto il 5% - pesa l’incertezza. «Da un anno a questa parte la metà delle imprese - spiega Marini - ha un portafoglio ordini inferiore a un mese, meno di un quarto vede oltre i tre mesi». Certo la crisi non è appannaggio degli imprenditori. La cassa integrazione ordinaria e quella straordinaria tirano al massimo e le preoccupazioni sono per la prossima primavera, quando l’effetto si esaurirà. Stasera a Santa Maria di Sala, vicino a Noale dove c’è l’Aprilia, si tiene una veglia di preghiera per il lavoro. E Giuseppe Sforza, segretario generale della Filcem Veneto, assieme «al fenomeno che vediamo da sei o sette mesi, ossia un assoluto blocco del turnover dei dipendenti, segno che chi ha un posto se lo tiene stretto», segnala un dato nuovo, «empirico e non statistico». Quale? «Torno adesso da una fabbrica che non va particolarmente bene dove arrivano comunque tanti curricula di chi cerca lavoro. In mezzo, per la prima volta, anche le richieste di ex lavoratori autonomi o artigiani che hanno chiuso la partita Iva e ora vorrebbero essere dipendenti». Gli ostacoli alle imprese sono gli stessi di ogni angolo d’Italia, «le banche che ci mettono in media 77 giorni per dare una risposta ai finanziamenti - elenca Pozza -, il Fisco, uno Stato che considera l’impresa nemica».

berlusconi/ maroni: era tanto che aspettavano un'occasione cosi', per le manette al web ....anche Severgnini si dissocia!!





16 dic. (Apcom) -
Gli interventi sul web e il giro di vite contro le contestazioni in occasioni di manifestazioni politiche dovrebbero arrivare con un disegno di legge e non per decreto. Lo dice il ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Ce lo ha chiesto l'opposizione, e io non ho obiezioni, perchè l'argomento si presta a polemiche, è controverso, e io voglio evitare strumentalizzazioni e forzature"...........clicca
............ed ancora , sempre da Virgilio news
Bobo Maroni dice "Se sarà il caso, sarà esaminata l'eventuale approvazione di norme più incisive contro l'apologia di reato e l'istigazione alla violenza attraverso Internet". Maroni parla dei gruppi su Facebook che inneggiano all'aggressore Tartaglia - già pentitosi della malefatta - contro Berlusconi, ridando fiato ai "guerriglieri" anti social network come Gabriella Carlucci, che ha parlato di Facebook come di uno strumento di diffusione di odio e veleni e che auspica la soppressione dell'anonimato in Rete.Accusare internet di essere il mandante di Tartaglia è assurdo. Internet è, sì, stato il tam tam dopo l'aggressione e, come sempre accade, si è letto di tutto, dai commenti ironici a quelli imbecilli. Su Facebook sono nati in un attimo gruppi pro-Tartaglia, ma anche gruppi che ne auspicano il carcere più duro. Sempre in un altro attimo, è nato un gruppo a sostegno di Berlusconi con oltre 400mila iscritti. Un po' troppo in pochi minuti. Infatti si è trattato di un falso ed è stato oscurato. Sempre in rete, sul suo blog, Sabina Guzzanti - probabilmente la maggiore oppositrice di Berlusconi nel mondo dello spettacolo - ha usato parole di buonsenso verso il premier. Buonsenso che, al momento, a Montecitorio non si è visto....  clicca

National Clinical Audit Advisory Group (NCAAG) dell' NHS (Servizio Nazionale Inglese)

National Clinical Audit Advisory Group (NCAAG)

The National Clinical Audit Advisory Group (NCAAG) has been established to drive the reinvigoration programme and provide a national focus for discussion and advice on matters relating to clinical audit. The NCAAG will also advise on the DH’s National Clinical Audit and Patient Outcomes Programme (NCAPOP).
About NCAAG
NCAAG functions can be summarised as:
to drive the reinvigoration of clinical audit, both nationally and locally, yielding new publicly available information to support improvements to clinical practice and service delivery to provide strategic advice and guidance to the Department of Health on the National Clinical Audit & Patient Outcomes Programme (NCAPOP), and in particular on proposals for new national clinical audits and for discontinuing existing ones to advise on issues as requested by the Department of Health .The National Clinical Audit and Patients' Outcomes Programme (NCAPOP) is administered by the Healthcare Quality Improvement Partnership (HQIP) - a consortium comprised of the Royal College of Nursing, Academy of Medical Royal Colleges and National Voices.About NCAAG Download memorandum of understanding between NCAAG, HQIP, and the National Institute for Health and Clinical Excellence National Clinical Audit Advisory Group (NCAAG)




traduzione :
Il National Clinical Audit Advisory Group (NCAAG) è stato istituito per guidare il programma di rilancio e per fonire una prospettiva nazionale di discussione e per una consulennza  in materia di audit clinico. Il NCAAG dara' pareri  alla  DH National Audit clinico  e fornira' informazioni sui  risultati del programma sugli outcome dei pazienti (NCAPOP).
Le funzioni del NCAAG  possono essere riassunte come segue:
 - guidare il rilancio di audit clinico, sia a livello nazionale che locale, ottenendo nuove informazioni a disposizione del pubblico per sostenere i miglioramenti nella pratica clinica e nel servizio
- per fornire consulenza strategica e di orientamento del Ministero della Sanità sulla National Clinical Audit & Patient Outcomes programma (NCAPOP), e in particolare sulle proposte di nuove norme nazionali sull'audit clinico e sulla soppressione di quelle esistenti
Il National Audit clinico ed i risultati del programma (NCAPOP) è amministrato dal Healthcare Quality Improvement Partnership (HQIP) - un consorzio composto da Royal College of Nursing, Royal Academy of Medical Colleges and Voices nazionale.

orso castano : il pragmatismo inglese e' andato molto avanti rispetto alla nostra modalita' di monitoraggio scientifico delle prestazioni cliniche. Se si pensa ai nostri Comitatoni Etici brucia-ricerche ed alle modalita' idelogiche-consortili nell'erogazione dei fondi per la ricerca , ed all'assenza di monitoraggio trasparente e  pubblicato (sul web) su dove e come questi fondi vengono utilizzati ..............ragazzi non piangete,,,,,,,non serve a niente!!.

Cambiare l'Università in sei mosse



dal sito di Torinoscienza
In un mondo basato sulla conoscenza, la competizione globale si lega allo sviluppo delle persone migliori. L'università, che dovrebbe essere il centro creativo della formazione, non ha mai goduto della necessaria attenzione. Negli ultimi due anni, poi, abbiamo assistito alla paralisi e al de-finanziamento, ma ora l'agonia non può protrarsi ulteriormente. Dato che la campagna elettorale ignora l'argomento, indirizziamo ai candidati premier sei punti urgenti, alcuni a costo zero.

Primo punto. La «madre di tutte le battaglie» per combattere l'inefficienza, gli sprechi e le pecche dei concorsi nell'università: una seria valutazione, quella che il ministro Moratti aveva introdotto con il Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR) e che il ministro Mussi aveva bloccato in attesa di varare un'Agenzia Nazionale per la Valutazione della Ricerca e dell'Università (ANVUR). Proponiamo il potenziamento dell'attività del CIVR e l'incremento del premio per le Università in funzione della qualità della ricerca. Sarebbe opportuno che il premio andasse in parte direttamente ai Dipartimenti che hanno una percentuale di docenti altamente qualificati, sul modello del Research Assessment Exercise (RAE) inglese. Nelle scienze sperimentali si dovrà tenere conto anche della capacità di aggregazione delle strutture per raggiungere masse critiche significative.
Secondo punto. I finanziamenti pubblici per la ricerca debbono essere sottoposti al metodo della «peer review» (la valutazione da parte di «pari» e quindi di altri scienziati che non siano nemmeno potenzialmente in conflitto di interesse), metodo adottato in tutto il mondo.
Terzo punto. L'emanazione dei decreti attuativi per la ripresa dei concorsi nazionali di professore di prima e seconda fascia. Questo può esser fatto in tre mesi. I concorsi locali si sono dimostrati una ope legis mascherata, che va soppressa. Dalla qualità dei decreti attuativi dipenderà il miglioramento del sistema dei concorsi, che verrà sanato quando avremo una valutazione efficiente.
Quarto punto. Blocco dei concorsi di ricercatore. Il reclutamento è il punto più debole. Rappresenta la via d’ingresso alla carriera universitaria per la quasi totalità del corpo docente e avviene, di fatto, premiando chi è stato vicino a chi lo promuove. Una logica che peserà sulla qualità e sui bilanci per decenni, sbarrando la strada ai più meritevoli. Questo primo gradino è in tutti i Paesi una posizione di contratto a termine, che in genere fornisce garanzie per otto anni dalla laurea. Ed è in questo periodo che il ricercatore precario deve poter accedere per merito a un posto di professore, se dimostra autonomia di ricerca. Oggi, oltre i 15 mila ricercatori di ruolo, esistono 50-60 mila ricercatori precari, che svolgono spesso le stesse mansioni dei primi. La proposta è di reclutare in maniera meritocratica, da questa massa, 10 mila nuovi posti di professore.
Quinto punto. Abolire le discriminazioni degli automatismi sulla base dell’età. A partire da 65 anni ogni professore può rimanere in ruolo, senza limiti, a seguito della valutazione della sua produzione degli ultimi tre anni e della capacità di ottenere finanziamenti. Se la sua produzione è carente, va collocato a riposo. Il provvedimento darebbe spazio ai giovani e assicurerebbe il contributo di chi è ancora produttivo: questo sarebbe in linea con quanto avviene in altri Paesi, dove la discriminazione dell’età, ma non del merito, è considerata illegale.
Sesto punto. Riordino del sistema universitario su due livelli. Uno di «college», in cui la trasmissione del sapere rappresenta il 90% dell’attività e il 10% è ricerca, e un secondo livello: questo obbedisce all’idea secondo cui almeno il 50% dell’attività è creazione di sapere. È una logica in linea con le «Teaching Universities» e le «Research Universities» inglesi o i «Colleges» e le Università Usa. Il provvedimento farebbe pesare meno la componente didattica, aggravatasi con le lauree triennali, che ostacola i giovani studiosi, i quali dovrebbero dedicarsi soprattutto alla ricerca.

orso castano : aggiungerei un netto cambiamento della politica di finanziamento alla ricerca , che come oggi e'  caratterizzata da bassi finanziamenti  , legati a logiche clientelari e priva di monitoraggi e riscontri su innovazioni industriali e brevetti .Ma non so se nell' Italia delle caste tutto cio' e ' praticabile. Un'analisi piu' attenta di come sono andate a finire le esperienze di incubatori e star up di piccole iomprese compartecipate dagli stessi ricercatori forse potrebbe suggerire idee.......

Ortoterapia : Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze . Da imitare....clicca

da Donna di Repubblica del 21.nov.09

Venerdì pomeriggio: laboratorio di ortoterapia alla ludoteca dell'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, Una decina di bambini arriva di corsa dai reparti sulla terrazza e 5Ì scatena con le forbici da giardinaggio. Per tutta l'estate hanno seminato, concimato, raccolto. Pomodorì, melanzane, fragole, perfino rose. Ora che il freddo è arrivato non potranno più uscire, ma ci sono soluzioni alternative: tra laboratori degli odori, bricolage, lezioni di progettazione e teoria, dove i bambini potranno immaginare il "loro" prossimo orto. Aiutati anche da Meyer Radio Tv, la tv a circuito chiuso dell'ospedale, che rende possibile anche a chi non può uscire dalla stanza, come i bambini del reparto di oncoematologia, di assistere in diretta a tutto quello che fanno gli altri (la puntata zero è visibile su www.meyer.it/ta-presadellapastigl/a).

Le coccinelle insegnano
Oggi c'è la lezione di "orto sinergico" con Jonathan, insegnante e designer di giardini mandala: «Orto sinergico significa accostare le piante in base alle loro proprietà per far sì che una aiuti l'altra e non abbiano più bisogno di nulla». La paglia, per esempio, trattiene gli infestanti. Mentre i fiori attirano le coccinelle, che a loro volta mangiano gli afidi dell'insalata. «In questo modo i bambini capiscono il ciclo della vita. E imparando a rispettare la natura imparano ad avere rispetto di se stessi». In questo modo non c'è bisogno dì fertilizzanti e trattamenti chimici, nocivi per tutti e in particolare per i piccoli. Anche il contatto con la terra, per quanto possibile, va evitato: per questo sul tavolo da lavoro oltre a palette, annaffiatoi e minizappe non mancano microguanti in lattice. Ma non è solo un gioco. E nemmeno una moda. Sulla terrazza del Meyer i bambini non sanno nulla dell'orto di Obama, né che coltivare verdure sul tetto è chic. È che annaffiando, estirpando erbacce, imparando a riconoscere il colore e il sapore di una melanzana o di una zucchina, dicono i ragazzi della cooperativa Arca che gestisce la ludoteca, i piccoli ospiti del Meyer non si sentono più persone che hanno bisogno di cure. Ma che curano. Diventano responsabili di qualcosa che dipende dalla loro dedizione. Spostano l'attenzione dalla malattia verso un progetto che li coinvolge, li fa sentire partecipi, attivi. Parte in causa. «Un ambiente sereno e stimolante aiuta i bambini ad affrontare meglio cure e terapie», sintetizza Carlo Barburini, direttore della Fondazione Meyer, che finanzia e rende possibili le attività ludiche e ricreative dell'ospedale. «Esperienze come questa diventano un'occasione di crescita. E una volta usciti dall'ospedale, la degenza non sarà ricordata solo come un incubo, ma come un periodo in cui si è fatto anche qualcosa di bello».
Un'astronave tra gli ulivi
Un'esperienza del genere non poteva nascere che qui. Inaugurata due anni fa, la sede del nuovo Ospedale Pediatrico Meyer si trova in un giardino storico, tutelato dalla Sovrintendenza, ai piedi delle colline di Careggì: tre ettari di parco più uno di uliveto, in predicato di coltivazione esclusivamente biologica. C'è una serra fotovoltaica, e lunghi corridoi a vetri che sembrano le ali di un'astronave atterrata all'improvviso fra gli ulivi: un gioiello di tecnologia e medicina a misura di bambino, mimetizzato nella collina, con l'unico trauma center pediatrico d'Italia, reparti di terapia intensiva neonatale, rianimazione, oncoematologia. Qui tutto è pensato per non fare paura ai bambini, e contemporaneamente in termini di sostenibilita ambientale. Così le tegole dei tetti dei piani intermedi sono verdi e spioventi come quelle di casa, mentre il tetto dell'ultimo piano è verde davvero: è coltivato a Sedum ad andamento tappezzante, una pianta grassa che abbassa la temperatura di cinque gradi durante l'estate e la alza di cinque d'inverno, consentendo un notevole risparmio di energia. Qua e là, spuntano i solar tubes, e le sagome buffe dei cappelli di Pinocchio: entrambi servono a convogliare all'interno dell'ospedale la luce esterna, anche quella zenitale. Biocompatibilìtà e sostenibilita ambientale: insomma, l'humus ideale perché germogliasse l'idea di un laboratorio di ortoterapia per i bambini.

Medicine a fiori
«Se si pensa che fino a qualche anno fa i genitori neanche potevano entrare in ospedale, e il bambino veniva ricoverato da solo, ci si rendere conto degli enormi passi avanti fatti», commenta Nico Muciaccia, coordinatore della ludoteca. Adesso, invece, sulla terrazza si possono vedere le mamme, che assieme ai figli scelgono le verdure e le erbe aro-matiche da usare in cucina. Perché fra i tanti vantaggi del laboratorio di ortoterapia c'è anche quello di dare ai bambini un'educazione alimentare: «I pìccoli ricoverati hanno spesso problemi con il cibo, specialmente se si tratta di verdure. Ma se le hanno piantate, curate, viste crescere, il discorso cambia», continua Muciaccia. A volte può accadere perfino che un educatore lasci incustodita una zappa per mezz'ora per fare altro, e tornando trovi il padre di un bambino che si è messo a zappare al suo posto. Spesso, a dare una mano per le attività che i bambini e gli educatori non possono svolgere - per esempio l'annaffiatura, che va fatta a tarda sera, quando la ludoteca è chiusa - pensano i "nonni" della Società di Mutuo Soccorso dì Careggi. Ma la soddisfazione più grande la spiega Alexis, dell'associazione Antropozoa, coinvolta nel progetto assieme al Dipartimento di Ortoflorifrutticoltura della Facoltà dì Agraria dì Firenze. Ed è quando un bambino partìcolarmente chiuso in se stesso, tanto da non reagire nemmeno alla pet-therapy, si entusiasma all'idea di coltivare pomodorinì nani e da solo pianta tutta un'aiuola. Per questo, oltre al programma in tv, per coinvolgere anche chi non può muoversi dal reparto, i piccoli orticoltori daranno presto vita a un orto itinerante, portando vasi di piante e fiorì ai compagni.

martedì 15 dicembre 2009

Csm: processo breve "incostituzionale" (ansa.it)

........... approva a larga maggioranza il parere della sesta commissione: "È amnistia", 14 dicembre,
"impossibile l'accertamento" della fondatezza dell'accusa "per intere categorie di reati", che è invece la "primaria finalità " di ogni processo. E visto che "depotenzia lo strumento processuale", "pone problemi di compatibilità con l'articolo 112 della Costituzione, che sancisce l'obbligo dell'azione penale da parte del pm"; inoltre, privilegiando il "rispetto della rapidità formale alla necessità che il processo si concluda con una decisione di merito", "non appare in linea con l'articolo 111 della Costituzione" (giusto processo), né con l'articolo 24 (diritto alla difesa). E non basta: il ddl è "in netto contrasto" con la Convenzione dell'Onu contro la corruzione siglata dall'Italia.
orso castano : la notizia si commenta da sola. La Costituzione va difesa...........non bistrattata.

Iran: 74 frustate a economista critico di Ahmadinejad (ansa.it)

TEHERAN - Said Leylaz, un economista che negli ultimi anni ha duramente criticato la politica del presidente Mahmud Ahmadinejad, è stato condannato a 9 anni di reclusione e 74 frustate dopo essere stato arrestato in seguito alle proteste post-elettorali l'estate scorsa.
orso castano : no comment

domenica 13 dicembre 2009

musica , lu

nessuno e' innocente ! non facciamolo avvenire....



Il transcript del video:
Quando ho sentito dire che i nostri leader si stavano incontrando per parlare di soluzioni, ho tirato un sospiro di sollievo. No? Allora mi sono detta, aspetta un attimo. Che cosa hanno in programma per risolvere questo problema?Così ci ho approfondito.E devo dire, non tutte le soluzioni a cui stanno lavorando possono definirsi soluzioni. Infatti, la soluzione leader, conosciuta come "Cap & Trade" (taglia e scambia), o scambio delle emissioni, è in realtà un grosso problema.So che questa è l'ultima cosa che volete sentire, ma il futuro del nostro pianeta è in gioco, quindi vale la pena prendersi del tempo per capire cosa sta succedendo.Okay, metti dei tizi al centro della cosiddetta soluzione.
Tra questi ci sono persone della Enron, che ha progettato il commercio di energia, e i finanzieri di Wall Street, come Goldman Sachs, quelli che ci hanno portato alla crisi dei mutui subprime.Il loro compito è quello di sviluppare un nuovo mercato.Essi rivendicano le loro richieste e quando tutti, compresa la nonna, vogliono partecipare, se la danno a gambe con enormi quantità di denaro, visto che il mercato diventa un'enorme bolla pronta a scoppiare.La loro ultima bolla è appena scoppiata e ora hanno una nuova idea per un mercato: scambio di emissioni di anidride carbonica. Sono in procinto di sviluppare una nuova bolla di 3 mila miliardi. Ma quando questa scoppiera', non tocchera' solo i nostri portafogli azionari. Potrebbe smontare tutto!Come funziona il "Cap & Trade"?Beh, quasi tutti gli scienziati piu' seri concordano che se vogliamo evitare il disastro climatico dobbiamo ridurre la quantità di CO2 nell'atmosfera a 350 parti per milione. Negli Stati Uniti, questo significa ridurre le nostre emissioni dell'80%, forse anche di più, entro il 2050. Il problema è che la maggior parte della nostra economia globale gira grazie ai combustibili fossili, i quali rilasciano CO2: le fabbriche che producono tutte le nostre cose, le navi ed i camion che la trasportano in tutto il mondo, la nostra auto, gli edifici e gli elettrodomestici. Quasi tutto! Quindi, come facciamo a ridurre le emissioni di CO2 dell'80% senza dover ritornare a vivere come nella Piccola casa sulla prateria? Bene, questi tizi del "Cap & Trade" dicono che un mercato azionario di CO2 è il modo migliore per risolvere il problema. Il primo passo sarebbe l'accettazione dai governi di imporre un limite annuale sulle emissioni di carbonio.Questo è il "cap". E credo sia una cosa buona. Ma come faranno ad assicurare che le emissioni di carbonio rimangano sotto questo limite?Beh, i governi dovrebbero distribuire una certa quantità di permessi ad inquinare.Ogni anno ci sarebbero sempre meno permessi finche' non si raggiunge l'obiettivo. Imprese di innovazione, entreranno in campo per la costruzione di alternative pulite e sempre più efficienti. Mano a mano i permessi diventeranno piu' scarsi, e quindi piu' preziosi.In tal modo le aziende che ne hanno di più, vorranno vendere alle società che ne hanno bisogno.Ecco dove entrano in gioco i traders. La logica è che dobbiamo rimanere al di sotto del limite. Non importa chi inquina e chi innova. Noi rispetteremo la nostra scadenza, in modo da evitare la catastrofe.
E oh yeah, questi tizi guadagneranno dalle commissioni finanziarie, visto che gestiranno le transazioni di questo racket di miliardi di dollari, ops volevo dire mercato (market). Salvare il pianeta e diventare ricchi, a chi non piacerebbe, giusto? Alcuni dei nostri amici che hanno veramente a cuore il problema, supportano il sistema "cap & trade".
Tanti gruppi ambientalisti che io rispetto. Sanno che non è una soluzione perfetta e non amano l'idea di affidare il futuro del nostro pianeta a questi tizi, ma pensano che sia un primo passo importante e che sia meglio di niente.
Io non sono così sicura. E io non sono la sola.Un movimento crescente di scienziati, studenti, agricoltori, e lungimiranti imprenditori dicono "Aspetta un attimo!". In realtà anche gli economisti che hanno inventato il "Cap & Trade" per affrontare problemi più semplici come l'inquinamento da fertilizzanti e il biossido di zolfo, dicono che il "Cap & Trade" non potrà mai funzionare per i cambiamenti climatici.Ecco perché penso che abbiano ragione.
Quando si tratta di qualsiasi tipo di truffa finanziaria, come mutui subprime o schema a piramide Madoff, il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. E ci sono un sacco di diavoli nei dettagli della proposta cap & trade.
Il Diavolo numero uno, ha il nome di Permessi Gratuiti, che è il motivo per cui alcune persone chiamano questo sistema "Cap e Giveaway" (taglia e butta via). In questo schema, gli inquinatori industriali otterranno la stragrande maggioranza di queste preziose autorizzazioni Gratis! Quanto più essi hanno inquinato, più otterranno. E' come se li stessimo ringraziando per averci messi nei guai. In Europa, dove hanno provato il sistema Cap & Giveaway, il valore dei permessi e' rimbalzato come pazzi, i costi energetici sono saliti per i consumatori, e indovinate un po? Le emissioni di carbonio sono aumentate! L'unica parte che ha funzionato è stata che gli inquinatori hanno fatto miliardi di dollari di profitti extra.Gli economisti del MIT dicono che la stessa cosa probabilmente succederà qui negli Stati Uniti. Quei miliardi provengono dalle NOSTRE tasche.Una vera soluzione sarebbe usare questo denaro per fermare i cambiamenti climatici. Invece di limitarsi a regalare permessi a chi inquina, potremmo venderli ed utilizzare i soldi per: costruire un'economia basata su energia pulita o darne ai cittadini una parte per pagare i prezzi elevati dei carburanti, mentre transitiamo verso energie pulite; oppure condividere con coloro che sono più colpiti dai cambiamenti climatici.
Alcuni la chiamano pagare il nostro debito ecologico. Visto che i nostri paesi ricchi hanno rilasciato la maggior parte di CO2 per secoli, e manteniamo uno stile di vita agiato, abbiamo o no la responsabilità di aiutare i più danneggiati?
E' come se avessimo fatto una grande festa, senza invitare i nostri vicini, e poi gli avessimo presentato il conto per le pulizie. Non e' per niente bello!Lo sapevate che nel prossimo secolo, a causa dei cambiamenti climatici, interi nazioni isola potrebbero finire sott'acqua e le Nazioni Unite dicono che in Africa, 9 agricoltori su 10, potrebbero perdere la loro capacità di produrre cibo. Una reale soluzione non dovrebbe aiutare queste persone invece degli inquinatori?
Il diavolo numero due è chiamato compensazione.I permessi di compensazione vengono creati quando una società apparentemente rimuove o riduce le emissioni. Ottengono un permesso, che può essere venduto ad un inquinatore che vuole emettere più CO2.In teoria, uno compensa l'attività degli altri. Il pericolo è che è molto difficile garantire che il vi sia una riduzione di emissioni reale per creare il permesso.Eppure tali permessi valgono soldi veri. Questo crea un incentivo molto pericoloso a creare false compensazioni - per barare. In alcuni casi, barare non è la fine del il mondo, ma in questo caso lo è. E ci sono gia' troppi imbrogli in giro.Ad esempio, in Indonesia, dove la Sinar Mas Corporation ha tagliato foreste indigene, causando grande distruzione ecologica e culturale. Poi, hanno preso il deserto che hanno creato e piantato palme d'olio. Indovinate che hanno ottenuto? Yup, permessi di compensazione. Carbonio in meno? No. Carbonio in piu'? Puoi scommetterci.Le aziende possono anche guadagnare compensazioni non facendo nulla.
Ad esempio, gli operatori di una fabbrica inquinante possono dire che stavano progettando di espandere del 200%, ma ridotto i piani per espandere solo del 100%. Per tale domanda senza senso, ricevono permessi di compensazione, che possono vendere a qualcun'altro per inquinare! E' veramente stupido! L'elenco delle truffe va avanti e molte delle peggiori avviene nel cosiddetto Terzo Mondo, dove le grandi imprese fanno quello che vogliono, a chi vogliono. E con le norme permissive ed le regole in materia di compensazioni,possono ottenere permessi come niente fosse. Diavoli uno e due, Cap e Giveaway e Compensazione, rendono il sistema ingiusto e inefficace.Ma il diavolo ultimo, che io chiamo Disrtrazione, lo rende addirittura pericoloso.Ci sono soluzioni reali là fuori, ma il "cap & trade" con le sue lacune e le promesse di ricchezze ha fatto dimenticare a molte persone quali sono le reali soluzioni. Non abbiamo nemmeno trovato un accordo globale su un tetto di emissioni di carbonio, e duh, questo è il cosa conviene il cap and trade. Ma invece di spingere per un accordo equo e forte, abbiamo deciso di mettere il carro davanti ai buoi e concentrarci su schemi di scambi e compensazioni.Con tutti i progetti fasulli di compensaizione, omaggi a grandi inquinatori, e l'incapacità di affrontare le ingiustizie dei cambiamenti climatici come pensiamo che il Terzo Mondo possa salire a bordo con un tetto globale? Ne dubito. Se un cap & trade non ci fara' ridurre le emissioni di carbonio, sara' una distrazione pericolosa.Non abbiamo bisogno che questi tizi progettino una soluzione.Noi, con i nostri governi, possiamo fare le leggi e farlo da soli. Nel mio paese (USA), abbiamo già una legge, il Clean Air Act, che conferma che il CO2 è un inquinante che la nostra agenzia ambientale puo' tagliare. Cosa stiamo aspettando? Vai EPA, vai! Taglia le emissioni! Mentre, una proposta cap & trade statunitense del 2009 spazza via il Clean Air Act, lasciando al mercato il compito di risolvere il problema. Se il cap & trade indebolisce la nostra capacità di fare leggi forti, è una distrazione.I cittadini interessati da tutto il mondo devono parlarene e chiederedi ridisegnare le nostre economie lontano dai combustibili fossili. Ma cap and trade fara' credere ai cittadini che tutto andrà bene, se guidiamo di meno, cambiamo le nostre lampadine e lasciamo che questi tizi facciano tutto il resto.Se "cap and trade" crea un falso senso di progresso, è una distrazione pericolosa. Questo "cap and trade" serve per lo più a tutelare gli affari, come al solito.Proprio adesso, gli Stati Uniti sovvenzionano combustibili fossili a più del doppio del tasso delle energie rinnovabili.Cosa? Non dovremmo proprio sovvenzionare combustibili fossili! Questi tizi non sembrano rendersi conto che il modo più semplice per tenere il carbonio fuori l'atmosfera è di lasciarlo al sicuro sotto il terreno.Il deputato del congresso americano, Rick Boucher, un amico conosciuto dell'industria del carbone ha promosso il Cap & Trade. Ha detto che "rafforza l'ipotesi di continuare a utilizzare il carbone per i nostri giocattoli".Nessuna legge che incoraggi l'uso dei CO2 può fermare i cambiamenti climatici. Punto.Limiti forti, leggi forti, l'azione dei cittadini, e imposte sul carbonio per estinguere il debito ecologico e creare una economia basata su energia pulita, è così che possiamo salvare il nostro futuro.La prossima volta che qualcuno vi dice che cap and trade è la soluzione migliore, non credetegli! Meglio se ci parlate.Probabilmente anche loro vogliono un futuro al sicuro dai cambiamenti climatici.Forse hanno solo dimenticato che si puo' trovare un compromesso su un punto prima ti trovare una vera soluzione.Soche tutti non vorremmo rimetterci nulla, salvare il pianeta ed arricchirci facendolo.Ma siamo realisti! Questa èlapiùgrande crisi che l'umanità abbia mai affrontato.Non la possiamo risolvere con la loro mentalità, la stessa che ci ha portato in questo pasticcio.Abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo.Non sarà facile, ma è tempo di pensare in grande.È arrivato il momento di progettare una soluzione ai cambiamenti climatici che funzioni davvero.
Posted by chicco at venerdì, dicembre 04, 2009

I tuttologi dei Comitati Etici che possono rallentare per legge , fino al blocco, le ricerche nelle ASL !!

Ecco la composizione tipo di un Comitato Etico di una grossa ASL PIEMONTESE

Componente effettivo …. Direttore Sanitario A.S.L,
Componente effettivo Dott .. (Clinico di Area Chirurgica -A.S-L. ..)
Componenti! effettivo Dott.....(Esperto in Bioetica, pneumologo)
Componente effettivo Prof. (Clinìco Area Medica - Direttore S.C. a dirczione universitaria di ... )
Componente effettivo Avv. …...(Esperto in materie giuridiche e assicurative)
Componente effettivo Dott,ssa (Farmacista Direttore S.C. Assistenza Farmaceutica Ospedalieri A.S.L... )
Componente effettivo Dott. …..... (Biostatistico Direttore S.C,
Componente effettivo Dottssa.... (M.M.G. di Libera Scelta)
Componente effettivo Prof.ssa (Farmacologa.... Università degli S. di ...
Componente effettivo Dott.ssa (Psicologa)

Componente effettivo dot..ssa (Rappresentante Associazione Volontari Ospedalieri)
Componente integrato Dott.ssa (Biologa -Università degli Studi di Torino)
Componente effettivo Dott.ssa (Rappresentante professione infermieristica- A.S.L. )
Componente integrato Dott.ssa (Genetista - Ospedale Regina ….)

Constatata la sussistenza del numero legale in relazione a n. 14 componenti membri............

orso castano : come si puo' osservare nessuno dei componenti e' esperto (se non secondariamente) in neuroscienze ,  endocrinologia, ortopedia, nefrologia, ecc. Eppure il Comitato Etico , tuttologo, ha il potere di rallentare (fino al blocco  o al fallimento) le ricerche Asl , ANCHE QUELLE FATICOSAMENTE COSTRUITE DA ALTRE ASL !! 
Qui' sotto, i compiti del Comitato Etico. Come si vede un potere enorme sulle ricerche ASL. Nel caso citato tra la presentazione della domanda e l'esame della proposta (gia' approvata da oltre 40 Comitati Etici nazionali ) sono intercorsi oltre quattro mesi !! Sulla  proposta , ovviamente sono stati richiesti chiarimenti !!! 

Questi i compiti del "Comintern"
DECRETO LEGISLATIVO n. 211, 24 GIUGNO 2003

ARTICOLO 6 – Comitato etico
Il Comitato etico deve emettere il proprio parere prima dell’inizio di qualsiasi sperimentazione, tenendo in particolare considerazione:
pertinenza e rilevanza della sperimentazione e del disegno dello studio
valutazione benefici-rischi
protocollo
idoneità dello sperimentatore
dossier per lo sperimentatore
adeguatezza della struttura sanitaria
adeguatezza e completezza del testo di informazione
polizza assicurativa
compensi (sperimentatori – soggetti arruolati)
 
NON C'E' MALE , VERO? COME E' POSSIBILE FARE RICERCA NELLE ASL? E INFATTI  LA SQUALIFICA ,TRA GESTIONE POLITICIZZATA E CLIENTELISMO SFACCIATO -LA STAMPA NE E' PIENA) AVANZA !!

sabato 12 dicembre 2009

Ricerca Sanitaria Finalizzata , il favoloso e trasparente sito , clicca


Caro Assessore

abbiamo visitato il meraviglioso sito dedicato ai poveri ricercatori ASL . Ma non siamo riusciti a scovare  ed a capire quali ricerche (e quindi quali tipologie delle stesse nel coso degli anni) , nel corso di questi ormai molti lustri, siano state approvate e finanziate ,  e sopratutto quali siano i risultati (per singola ricerca) ottenuti da una cosi'  "impegnata " mole di studi. Infatti non siamo riusciti a trovare un archivio nel quale tutte queste ricerche sono state "conservate" , per essere messe a disposizione, sul web, dei poveri cittadini  che, tutto sommato, attraverso le loro tasse le hanno finanziate. Conoscendo la sua precisione e la sua trasparenza democratica ,umilmente Le chiediamo di  illuminarci su quanto sopra , sempre scrivendo sul favoloso sito web dedicato alla ricerca sanitaria finalizzata , che magari potrebbe contenere, "democraticamente", meno sbarramenti di accesso. Infatti : perche' tanti top secret ?
Ringraziamo per l'attenzione.
orso castano

Ricerca sanitaria finalizzata : SPERIAMO NON POLITICIZZATA E SPONSORIZZATA !! clicca



"Ammontano a 3.700.000 euro i fondi stanziati dall’assessorato alla Tutela della salute e Sanità della Regione per i progetti di ricerca destinati al miglioramento dei servizi sanitari.“Mettere a disposizione dei cittadini le migliori conoscenze scientifiche è uno strumento essenziale per la realizzazione degli obiettivi individuati nel Piano socio-sanitario regionale. - afferma l’assessore Eleonora Artesio - Inoltre, riteniamo importante favorire le attività, anche periferiche, della comunità scientifica”.Le tipologie di progetti ammessi al finanziamento, cui potranno accedere i ricercatori dipendenti a tempo indeterminato e quelli non strutturati, che svolgono attività presso aziende sanitarie locali e ospedaliere, Università piemontesi e istituzioni pubbliche con finalità di ricerca senza scopo di lucro con sede in Piemonte, comprendono la prevenzione primaria e secondaria, il trattamento delle malattie legate all’amianto, la riorganizzazione, monitoraggio e valutazione del sistema sanitario. I progetti verranno valutati dalle commissioni tecnico-scientifiche nominate dalla Direzione Sanità, al cui interno saranno presenti anche un rappresentante dell’assessorato all’Università, Ricerca e Innovazione e uno dei Comitati etici regionali. Il finanziamento sarà ripartito in due parti: l’80% come prima assegnazione, il restante 20% a fronte dei risultati ottenuti e delle spese sostenute".

14 aprile 2009

orso castano : la ricerca , per essere veramente tale, cioe' perche' porti alla individuazione e costruzione di ipotesi scientifiche , deve essere libera . Le approvazioni ( e quindi i finanziamenti) sono "santificati"  da una commisione esaminatrice formata da piu' componenti di varie istituzioni sanitarie, perche' la valutazione sia piu' completa ed anche per consentire democraticamente all'Universita' di verificare la qualita' dei ricercatori pubblici dipendenti ed a far si che non si facciano ricerche -doppione rispetto a quelle che l'Universita' va facendo (esercitando cosi' un'enorme potere di controllo e di veto sulla ricerca in ambito ASL)  ed ai Comitati Etici , che premono , come sostiene Tognoli  per avere piu' peso , piu' funzioni di controllo , e soldi , per  istituzionalizzarsi sempre di piu'..................Al di la delle facezie , che queste decisioni ispirano, oltre a questi finanziamenti occorre garantire che chi  (magari perche' non sufficientemente addentro ai meccanismi istituzionali ed all'apparato scientifico costituito, perche' rusticus rispetto all'apparatnik) non riceve il placet , abbia comunque la possibilita', cercando propri finanziamenti , anche piccoli, comunque di  fare ricerca nelle ASL , magari collaborando con ricerche messe in piedi da altre ASL in altre Regioni.  Lo snodo centrale , in tal senso sembrano essere proprio i Comitati Etici, che, come detto, premono per espandere le loro competenze e, stando alle considerazioni di illustri autori, sono sempre piu' spesso in contrasto tra loro e sempre di piu' a caccia di un riconoscimento istituzionale. In una non meglio precisata ASL torinese il gruppone del Comitato Etico e' composto da ben 14 rappresentanti delle diverse categorie professionali (cosi' non si scontenta nessuno)  che si riuniscono "ogni tanto" , cioe' molto raramente rispetto al bisogno , spesso non raggiungendo neppure il numero legale . Sfido chiunque a pretendere tempi rapidi per l'approvazione delle ricerche : 14 teste , 14 opinioni diverse  da mettere d'accordo senza scontentare nessuno..........evviva, non c'e' male!! Ci salvano solo ...FORTI RACCOMANDAZIONI!!

RICERCA SCIENTIFICA, CONFLITTO DI INTERESSI E COMITATI ETICI , clicca x art.


Si è tenuto recentemente presso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) un interessante, quanto delicato (per l’argomento trattato) convegno su: “Etica della ricerca e ricerca dell’etica in oncologia. Il ruolo dei Comitati Etici”.Inevitabile il discorso sullo sviluppo esponenziale di nuovi farmaci, la normativa sulle sperimentazioni cliniche e le scelte terapeutiche che devono essere scientificamente adeguate ed eticamente accettabili.
Altrettanto inevitabile e determinante, quanto alle scelte terapeutiche, il ruolo dei Comitati Etici che costituiscono organismi indispensabili per la tutela del paziente, della ricerca, del medico nonché dell’istituzione cui afferiscono.Durante il convegno è stato convenuto come i Comitati Etici, per quanto capillarmente presenti sul territorio, non siano ancora del tutto pienamente “decollati” a causa di problemi che ne condizionano l’attività dal punto di vista normativo,organizzativo ed etico.Inoltre appare assai problematico integrare le diverse componenti della ricerca clinica (ASL – industria, Enti regolatori) in un’ottica condivisa di tutela del percorso clinico scientifico e di rispetto del paziente. Il problema rimane aperto e si auspica un ottimizzazione del loro ruolo e funzionamento.Nello stesso periodo, a proposito di sperimentazione clinica in oncologia, è apparso un interessante articolo su Corsera di Donatella Barus della Fondazione Veronesi dove, con molta serenità e obiettività, (senza infingimenti ed ipocrisia)viene affermato e riconosciuto, secondo una ricerca dell’Università del Michigan pubblicata sulla rivista Cancer, che in un terzo delle sperimentazioni in oncologia viene dichiarato qualche tipo di conflitto di interessi soprattutto coinvolgimento delle aziende farmaceutiche.

Nello specifico i dati riportati riguardano 1.534 pubblicazioni scientifiche esaminate: il 17% dichiara un finanziamento da parte dell’industria e il 12% degli autori ricoprono incarichi presso ditte farmaceutiche.
Da parte di studiosi del settore l’intervento finanziario dell’industria non è sempre comunque un fattore negativo, anzi alcuni studi – afferma Silvio Garattini dell’Istituto M. Negri di Milano – “hanno evidenziato che le ricerche con un conflitto di interessi presentano dati più favorevoli.
Le ricerche finanziate sono attendibili o di parte? Sempre Garattini “bisogna essere più critici nei confronti di questi studi e al tempo stesso potenziare la ricerca indipendente come sta facendo l’ AIFA”.

Sull’argomento interviene, con molto realismo, anche l’ex Ministro alla Salute Prof. Umberto Veronesi. “L’industria farmaceutica, in un Paese come il nostro in cui tutta la ricerca (non solo oncologica) viene finanziato, neppure con l’1% del PIL, assume un ruolo imprescindibile che non va demonizzato. Il problema, dunque, da economico diviene culturale e sociale.Tuttavia l’eticità e la libertà della ricerca va difesa a tutto campo”.Secondo il Prof. Francesco Boccardo oncologo dell’Università di Genova e presidente AIOM (Ass. ital. Oncologia medica) “le aziende giocano un ruolo fondamentale, perché non esistono istituzioni pubbliche che producono farmaci. Questo comunque non significa che la ricerca perda di credibilità. I sistemi di verifica ci sono e sono rappresentati dai Comitati Etici. Spetta loro vigilare e chiedersi per ogni fase della sperimentazione: ma il paziente cosa ci guadagna?.L’Italia – conclude Boccardo – è anche il Paese che investe poco in ricerca e se avessimo più risorse potremmo forse svincolarci in parte, non certo dall’industria farmaceutica perché sarebbe un controsenso, ma piuttosto dai suoi obiettivi”.
P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO
Roma, 08/06/2009

orso castano : ribadire per l'ennesima volta che occorre attenzione ai conflitti di interesse tra i ricercatori , le ASL e le case farmaceutiche e' senza dubbio importante. Ma esistono altri conflitti di interessse che  vanno tenuti presenti come , per fare un esempio , quelli tra i vari Istituti Universitari ed i sanitari delle ASL , rispetto proprio alla ricerca. L'Universita' e' un'istituzione che dovrebbe essere deputata alla ricerca ma non e' adeguatamente finanziata per questo.......Quante volte essa stimola la ricerca nelle ASL ? E quante volte , per interessi di parte , frena o avoca a se'  ricercche  che potrebbero svolgersi nelle ASL? Ed ancora , se per evitare conflitti, da parte delle ASL si attribuiscono, nei Comitati Etici   alla componente universitaria , posizioni di rilievo e potere di controllo -come ad esempio la Presidenza dei Comitati Etici-, potrebbe accadere che la ricerca nelle ASL venga rallentata, magari per interesse ad avere finanziamenti da parte delle Universita' rispetto alle ASL. Soprattutto se questi finaziamenti sono pubblici e , con i chiari di luna che ci sono nel nostro bel paese , le Universita' hanno un estremo bisogno , proprio per fare ricerca , di questi finanziamenti. Ancora le Universita' , per loro natura ed interesse , potrebbero trovarsi in conflitto con le ASL (per il motivo che segue in passato lo sono state) per il riconoscimento e la distribuzione di titoli . Mentre le  ASL potrebbero avere forti interessi, per qualificare ed incentivare i propri sanitari , a sviluppare ricerche che consentano il riconoscimento e la distribuzione di titoli accreditati ai propri sanitari (ad es. ECM , cioe' titoli riguardanti la formazione,  oppure lo sviluppo di veri corsi di formazione ad hoc , accreditati nel mondo scientifico) ; questo anche  per sviluppare poli di eccellenza ( non universitari), che porterebbero soldi nelle casse (non certo pingui) delle ASL e migliore assistenza ai cittadini.
Si attendono commenti. Grazie in anticipo.

un esempio di come si rallenta la ricerca nelle ASL ; i comitati etici un freno alla ricerca?

Per conoscere la ricerca in questione , gia' approvata da circa 40 ASL in Italia clicca qui'. Ma questo al Comitato etico della ASL piemontese non interessa minimamente.(clicca sullo scritto x ingrandire)



per saperne di piu' clicca qui'

orso castano :  con rammarico , purtroppo, va rilevato il forte disinteresse (se non talora attiva opposizione) dei medici di medicina generale di questa asl a collaborare con la psichiatria su questo tema  (verifica dell'efficacia dei loro interventi sulla depressione) . La loro forza contrattuale , unita alla difesa di interessi della particolare categoria , fa si che chi nell'ASL potrebbe esercitare pressioni al fine di una proficua (innanzitutto per i pazienti) collaborazione , incontri difficolta' a far questo, con particolare riguardo al disturbo depressivo , piuttosto diffuso e dai costi sociali ed umani rilevanti. Occorrerebbe piu' disponibilita' e spirito di collaborazione, sopratutto quando dalla ricerca non si hanno soldi da guadagnare , ma solo punteggi ECM o il miglioramento delle prestazioni . Si atterndono commenti che saranno ben volentirio pubblicati. Potete scrivere anche a luigimorticelli@virgilio.it

giovedì 10 dicembre 2009

"Attacco alle istituzioni" Napolitano preoccupato

Il premier al Ppe: in Italia "sovranità dei giudici", la Corte Costituzionale è "organo politico"
10 dicembre,
ROMA - ""Profondo rammarico e preoccupazione" del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per "le espressioni pronunciate dal presidente del Consiglio in una importante sede politica internazionale, di violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione italiana", sono espresse in una nota del Quirinale, in cui si auspica "leale collaborazione" e lo spirito di "condivisione", auspicato "concordemente" dal Senato pochi giorni fa con le mozioni sulle riforme istituzionali............."Oggi abbiamo un motivo in più per andare in piazza perché queste frasi sconsiderate provano che Berlusconi dal suo punto di vista vuole coprire il grande tema economico e sociale. Con le 'Mille piazze' diremo la nostra sia sul versante della democrazia sia su quello economico e sociale". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani lancia la mobilitazione di piazza che vedrà impegnato nei prossimi giorni il Pd. "Ancora una volta - afferma Bersani - oggi abbiamo la conferma che non riusciamo a discutere dei veri problemi del paese perché siamo sempre attorno ai suoi problemi. Il presidente Napolitano ha pronunciato parole sagge e ferme. Se il presidente è preoccupato anch'io lo sono ma credo che l'Italia abbia la forza di difendere la Costituzione, di rinnovarla ma di difenderla. Berlusconi sbaglia i suoi calcoli".

lunedì 7 dicembre 2009

Clima, "Il tempo è scaduto"

da ANSA.IT , clicca qui' e consulta la mappa dell'aumento della temperatura del globo

Dichiarazioni fasulle !! fisco, metà Italia sotto i 15.000 euro. Sopra i 200.000 euro solo lo 0,2% dei contribuenti

Dal Corriere della sera, di  Stefania Tamburello13 luglio 2009(ultima modifica: 14 luglio 2009): ..........Ma al di là dei dati medi, spicca il fatto che la metà dei contribuenti italiani, cioè uno su due, ha dichiarato al fisco meno di 15.000 euro di reddito e che i ricchi con più di 200.000 euro di entrate l’anno sono solo lo 0,2% del totale. Restando nella fascia più bassa di reddito, ci sono differenze significative tra le diverse tipologie di lavoro: così dichiara un imponibile sotto la soglia dei 15 mila euro il 34,8% dei dipendenti, il 22% degli autonomi e il 59% dei pensionati. In ogni caso l’80% dei contribuenti ha dichiarato fino a 26 mila euro l’anno............ orso castano : il dato si commenda da solo. Riporto comunque tre commenti significativi all'articolo, comparsi sempre sulla stessa pagina  , on line al capone........................

14.07goduria

forse non tutti sanno che al capone fu arrestato perche' non pagava le tasse e non perche'fu accusato di omicidio.perche' questo paragone: all'estero se sei un'evasore fiscale ti bastonano,nel senso che rischi la galera,e l'interdizione da tutto. (ma la galera davvero).quasi fossi messo alla gonia.ma allora io che sono un lavoratore il quale ogni mese riceve la sua bella busta paga e sono costretto mio malgrado a lasciare fino all'ultimo euro al fisco,sono il piu' coglione. vorrei vedere quelli che si trovano in sardegna,a capri,con le loro favolose barche, se pagano il dovuto.se la ridano alle nostre spalle.non credo proprio siano meno del due per cento.

Diciamo grazie sul serio all'evasione fiscale 14.07, philas Se l'Italia non è ancora fallita lo si deve all'evasione fiscale e all'economia in nero o grigia Come si fa a credere che un'economia in cui la pressione fiscale è superiore al 50% sui redditi dichiarati (...e senza considerare accise, ICI, registro, etc.) possa sopravvivere? E non tirate fuori l'impostura del "pagare tutti per pagare per opagare meno" visto che non ci crede nemmeno piu' che la propagandava ed è passato al "pagare meno per pagare tutti"

Aiutatemi a capire 14.07 , Foscolo Scandalaso:il 50% degli italiani contribuenti guadagna meno di 15.000 euro lordi l'anno e solo lo 0,2%, cioè 75.000 guadagnano più di 200.000 euro lordi,cioè da 120.000 netti ca.in su.Ma ci vogliamo rendere conto che è'tutto falso per la maggior parte di noi.E' proprio vero che a pagare tanto o poco sono i soliti fessi e Brassani parla nuovamente di tasse.Tasse per chi? Si per i soliti fessi.Si dice per esempio che la nautica sia una risorsa per il Paese e quindi bisogna incoraggiarla.Ma da dove prendono i soldi i 200.000 proprietari di panfili? le decine e decine di migliaia di possessori di macchine Ferrari,Porsche e via dicendo? per non parlare delle centinaia di migliaia di ville da nababbi che sono sparse in tutta Italia sui laghi,al mare od in montagna? Non capisco, gradirei che qualcuno me lo dicesse, anche con parole indecenti,giuro che non mi offenderebbe,tanto restero'cretino.Pero'non votero'mai più ne Silvietto ne'quegli incapaci che stanno dall'altra parte.

venerdì 4 dicembre 2009

Spatuzza: "Graviano mi parlò di Berlusconi e Dell'Utri" (4.12.09)

Censis, un milione famiglie povere. Sono il 4% del totale, divario enorme tra Nord e Sud

clicca x ingr.  04 dicembre, 13:14 (ANSA) - ROMA, 4 DIC - In Italia ci sono un milione e 50 mila famiglie in condizione di ''poverta' alimentare'', pari al 4,4% del totale, afferma il Censis. Nel suo Rapporto annuale, il Censis rileva ancora una volta il divario territoriale enorme tra Nord e Sud. Ci sono regioni come Veneto, Toscana, Lazio e Trentino Alto Adige che hanno quote di famiglie in poverta' alimentare sotto al 3% e altre come Calabria, Basilicata e le due isole che, invece, presentano valori nettamente piu' elevati (dal 6,2% a 10,8%).