giovedì 28 febbraio 2013

studio, dormire poco altera oltre 700 geni umani


Lo sunivadis
Roma, 26 feb. (Adnkronos Salute) - Dormire poco nuoce gravemente all'equilibrio dell'organismo umano. Con conseguenze che possono andare dal diabete all'obesità, fino a problemi neurologici. Non solo: persino i geni, quando ci si priva del giusto riposo, vengono alterati. Lo hanno scoperto esperti dell'università del Surrey (Gb) in un'indagine pubblicata sulla rivista 'Pnas'.
Gli studiosi hanno messo a confronto le analisi del sangue di 26 volontari esposti a una settimana di abbondante sonno (in media 10 ore a notte) e successivamente a sette giorni di pochissimo riposo (meno di 6 ore a notte). Ne è risultato che oltre 700 geni vengono alterati dalla carenza di sonno. Ognuno di essi è deputato alla produzione di una proteina, dunque i geni che sono diventati più attivi, hanno anche prodotto più proteine, sconvolgendo l'equilibrio del fisico umano.
Le attività che sono risultate maggiormente sconvolte riguardavano i geni responsabili della regolazione del metabolismo, delle difese immunitarie e dei livelli di stress. Colin Smith, autore principale dello studio, evidenzia: "abbiamo notato un cambiamento drammatico in molti tipi di geni. E molte persone dormono anche meno di quelle coinvolte nella ricerca".

cittadini-parlamento-stato


orso castano : Grillo , nel suo programma, non sembra proporre "rivoluzioni" distruttive e catastrofiche, non propone , per esempio, l'abolizione dello stato o la privatizzazione del welfare, ne' l'abolizione in blocco della burocrazia, ne' la rappresentanza politica nel parlamento. Piuttosto vuole una sburocratizzazione  ed un massimo "dimagramento" dello stato, una snellezza ed una diffusione massima dell'informazione attraverso il potenziamento del web. Ma se stanno cosi' le cose la domanda che si pone e' : perche' ilaltri PD non sceglie  al suo interno gli interlocutori idonei al linguaggio grilliano e non tenta su alcuni importanti punti un accordo? Bersani deve chiarire questo punto. Non puo' limitarsi ad invitare Grillo a rapportarsi al parlamento. Non basta, appare come un destabilizzatore a caccia della rissa con Grillo. Grillo da parte sua ha solo interesse ad elezioni anticipate per vedere aumentare la sua percentuale di voti . Non vorremmo che sulla pelle del paese interessi di parte , da qualsiasi parte vengano , da Grillo o dal PD, mandino a scatafascio l'Italia. Ma va anche ricordato quanto accaduto in Belgio che resto', senza grossi traumi per ben due anni senza un governo ufficiale ma solo con un governo provvisorio che sbrigava gli "affari correnti" , e pure con buoni risultati...

Dal Programma di Beppe Grillo :

L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente.
Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere 
il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono 
sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.
• Abolizione delle province
• Abolizione dei rimborsi elettorali
• Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti
• Abolizione del Lodo Alfano 
• Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico
• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica
• Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione 
dopo due anni e mezzo
• Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato
• Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali
• Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato)
• Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati
• Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web, 
come già avviene per Camera e Senato
• Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action
• Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum
• Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa 
popolare
• Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria
• Leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i 
commenti dei cittadini....................

Salute
L’Italia è uno dei pochi Paesi con un sistema sanitario pubblico ad accesso universali. Due fatti 

però stanno minando alle basi l’universalità e l’omogeneità del Servizio Sanitario Nazionale: la 
devolution, che affida alle Regioni l’assistenza sanitaria e il suo finanziamento e accentua le 
differenze territoriali, e la sanità privata che sottrae risorse e talenti al pubblico. Si tende inoltre ad 
organizzare la Sanità come un’azienda e a far prevalere gli obiettivi economici rispetto a quelli di 
salute e di qualità dei servizi.
GRATUITÀ DELLE CURE ED EQUITÀ DI ACCESSO
• Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e 
gratuito
• Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali
• Monitorare e correggere gli effetti della devolution sull’equità d’accesso alla Sanità
FARMACI
• Promuovere l’uso di farmaci generici e fuori brevetto, equivalenti e meno costosi rispetto ai 
farmaci “di marca” (che in Italia costano spesso di più che all’estero) e più sicuri rispetto ai 
prodotti di recente approvazione
• Prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche delle singole specialità (come 
avviene ad esempio in Gran Bretagna)

INFORMAZIONE
• Programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei 
farmaci, sui loro rischi e benefici
• Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo 
consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute (operando sui fattori di rischio e di protezione 
delle malattie) e l’automedicazione semplice
• Informare sulla prevenzione primaria (alimentazione sana, attività fisica, astensione dal fumo) e 
sui limiti della prevenzione secondaria (screening, diagnosi precoce, medicina predittiva), 
ridimensionandone la portata, perché spesso risponde a logiche commerciali
• Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali (tassi di successo, mortalità, 
volume dei casi trattati ecc.) di pubblico dominio
MEDICI
• Proibire gli incentivi economici agli informatori “SCIENTIFICI” sulle vendite dei farmaci
• Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in 
strutture pubbliche di Operare nel privato 
• Incentivazione della permanenza dei medici nel pubblico, legandola al merito con tetti massimi 
alle tariffe richieste in sede privata
• Criteri di trasparenza e di merito nella promozione dei primari
ORGANIZZAZIONE 
• Liste di attesa pubbliche e on line
• Istituzione di centri unici di prenotazione on line
• Convenzioni con le strutture private rese pubbliche e on line
• Investire sui consultori familiari
• Limitare l’influenza dei direttori generali nelle ASL e negli ospedali attraverso la reintroduzione 
dei consigli di amministrazione

LOTTA PER IL DOLORE
• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e 
simili)
RICERCA
• Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica
• Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare
• Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legate
alle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti
• Promuovere la ricerca sulle malattie rare e spesare le cure all’estero in assenza di strutture 
nazionali
• Introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell’OMS, a livello di Governo centrale e regionale, 
la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, in particolare per i settori dei 
trasporti, dell’urbanistica, dell’ambiente, del lavoro e dell’educazione
AMMINISTRATORI PUBBLICI
• Eliminazione degli inceneritori
• Introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e 
nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori 
pubblici (ministri, presidenti di Regione, sindaci, assessori).










l'intervento precoce sul disagio piano piano si fa strada. Prevenire e' meglio


Chieti, 27 feb. (Adnkronos Salute) - L'uso di droghe affrontato come una malattia. Perciò da prevenire. Questo l'obiettivo del nuovo servizio del Sert pensato per offrire agli adolescenti e alle loro famiglie informazioni e supporto per aiutarli a riconoscere segnali di disagio che possono degenerare nell'assunzione di stupefacenti. Si tratta di un ambulatorio collocato per una scelta precisa in un ambito diverso dal Sert.
Il nuovo servizio, quindi, 'Centro diagnosi e intervento precoce' - spiega una nota dell'Asl2 - per garantire riservatezza e anonimato si trova a Chieti nei locali del Distretto sanitario in via Tiro a segno, e a Lanciano nel Consultorio familiare, in via Don Minzoni. "A volte per i genitori è difficile accorgersi che i figli fanno uso di droghe – spiega Paola Fasciani, responsabile del Sert – e mediamente scoprono il problema dopo 6-8 anni. Arrivare tardi vuol dire compromettere il normale processo di sviluppo di un adolescente, e rischiare che un uso magari saltuario di sostanze possa degenerare in forme gravi di tossicodipendenza. Il nostro servizio, quindi, ha come obiettivo supportare le famiglie in un'analisi preventiva degli elementi di disagio, anche attraverso il drug test, uno strumento assai utile di diagnosi e intervento precoce nell'azione di contrasto all'utilizzo di stupefacenti da parte dei giovanissimi".
Gli operatori del Centro sono a disposizione degli utenti, previo appuntamento telefonico, a Chieti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, e a Lanciano il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11 alle 13. Gli ambulatori sono già attivi, e domani a Chieti ci sarà la presentazione delle attività con un open day, dalle 9 alle 13, nella sede del Centro diagnosi e intervento precoce.

Cimo, nessuno pensi a nuovo blocco contratti pubblici


univadis
Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - "E' dal 2010 che il nostro contratto è fermo. Nel frattempo sono drammaticamente peggiorate le condizioni di lavoro, con turni sempre più pesanti e stressanti. Sono aumentate le responsabilità di tutelare la salute dei cittadini in strutture sempre meno adeguate con sempre meno risorse a disposizione. I medici pubblici dicono basta. Se il blocco dovesse essere concretizzato si aprirà una stagione di lotta con manifestazioni e scioperi in tutti gli ospedali d'Italia". E' quanto afferma il presidente di Cimo Asmd, Riccardo Cassi, in merito alle voci circa un possibile decreto del ministero dell'Economia che potrebbe confermare il blocco degli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego.
"Siamo sempre più esposti - sottolinea in una nota Cassi - all'aggressione esponenziale di chiamate in giudizio spesso velleitarie, con le carriere bloccate da pretestuose riduzioni delle posizioni di vertice finalizzate al solo risparmio. Tutto questo sempre e a spese dei medici. Nel frattempo le Regioni non hanno provveduto alle riorganizzazioni delle reti ospedaliere e territoriali, mantenendo in attività strutture inadeguate, ma funzionali alla conservazione del potere locale. Non hanno coperto i posti rimasti vacanti, anche in servizi indispensabili e delicati come l'emergenza ma hanno continuato la politica di sprechi e clientelismo che - conclude - sta portando allo sfascio il Ssn".

Nomine primari. Cambiano le regole

orso castano : era ora, dovevano cambiare le regole, non basta certo ma almeno sono un po piu' equilibrate e vanno verso quel "governo clinico della sanita' auspicato da tutti i sindacati medici. La Sanita' deve essere governata dai medici. La presenza del Direttore Sanitario, nominato ancora oggi dal Direttore Generale e fonte perenne di spoil system scandalosi, quindi non ancora liberata , non garantisce che i criteri meritocratici possano essere pienamente sviluppati, ma speriamo in nuov i sviluppi.                                                                                          
Le linee guida all'esame della Conferenza delle Regioni 

Immagine di Quotidiano Sanità27 FEB - Definizione del fabbisogno, nomina di una commissione sorteggiata da un elenco nazionale, pubblicità delle procedure, scelta dei candidati in base all’aderenza del fabbisogno e del profilo professionale. Questi i punti cardine allo studio delle Regioni per rendere operativo il Decreto Balduzzi...............3. FASI FONDAMENTALI IN CUI SI ARTICOLA LA PROCEDURA
• definizione del fabbisogno sotto il profilo oggettivo e soggettivo;
• avvio della procedura con la pubblicazione di avviso;
• nomina della commissione di valutazione;
• valutazione dei candidati;
• scelta da parte del direttore generale e conferimento dell'incarico;
• sottoscrizione del contratto individuale.4
4. ADEGUATA PUBBLICITA'
Al fine di garantire un'adeguata pubblicità alla procedura si ritiene che l'avviso
Pubblico debba essere pubblicato:
• sul Bollettino Ufficiale della Regione;
• per estratto sulla Gazzetta Ufficiale;
• sul sito aziendale.
Altre forme di pubblicità da garantire riguardano:
• Data di effettuazione delle operazioni di sorteggio per la nomina della
Commissione;
• Nomina della Commissione;
• Verbale delle operazioni condotte dalla Commissione.
Precedentemente alla nomina del candidato prescelto:
• Profilo professionale predelineato del dirigente da incaricare sulla struttura
organizzativa oggetto di selezione;
• curricula dei candidati che hanno partecipato alla procedura;
• relazione della Commissione di valutazione.
Deve inoltre essere pubblicato l'atto di attribuzione dell’incarico di direzione.
5. DEFINIZIONE DEL FABBISOGNO SOTTO IL PROFILO OGGETTIVO E
SOGGETTIVO
La definizione della posizione di struttura complessa da ricoprire costituisce l’aspetto
centrale e prodromico dell'avvio della procedura e deve fare riferimento agli aspetti
del governo clinico, alle caratteristiche organizzative, agli elementi tecnico-scientifici
(profilo oggettivo) nonché alle competenze professionali e manageriali, alle
conoscenze scientifiche ed alle attitudini ritenute necessarie per l’espletamento
dell’incarico di direzione (profilo soggettivo). 5
La concreta definizione del fabbisogno/profilo è condotta sulla base della
programmazione regionale, di quella aziendale nonché delle attività e degli obiettivi
che in tale contesto la struttura complessa è chiamata a svolgere e raggiungere.
Poiché le procedure ed i criteri per il conferimento degli incarichi di Direzione di
Struttura Complessa influiscono in modo decisivo sull’organizzazione aziendale e
sulla qualità delle scelte circa l’attribuzione delle relative responsabilità e,
conseguentemente, sui risultati ottenuti, la caratterizzazione del fabbisogno/profilo
deve essere connotata da elementi di specificità e concretezza anche al fine di fornire
alla Commissione uno strumento idoneo a condurre il processo di valutazione nel
modo più rispondente possibile alle necessità rilevate.
6. NOMINA DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE
Secondo quanto disposto dal novellato art. 15, del d.lgs. n. 502/1992 (così come
modificato dall’art. 4 del Decreto Legge 158/2012) “……La Commissione è
composta dal Direttore Sanitario dell’Azienda interessata e da tre Direttori di struttura
complessa nella medesima disciplina dell’incarico da conferire, individuati tramite
sorteggio da un elenco nazionale nominativo costituito dall’insieme degli elenchi
regionali dei Direttori di Struttura Complessa appartenenti ai ruoli regionali del
SSN”.
Le Regioni convengono -al fine di garantire la necessaria omogeneità delle
operazioni di sorteggio – sulla necessità di individuare un unico soggetto responsabile
della tenuta e dell’aggiornamento del predetto elenco nazionale e che tale soggetto
possa essere individuato, previo accordo con lo stesso, nel Ministero della Salute.
Si rileva l’opportunità che le modalità operative di tenuta dell’elenco prevedano la
pubblicazione dello stesso presso apposita sezione del sito internet del Ministero
nonché la periodicità del suo aggiornamento.
Inoltre dovrà essere previsto che gli elenchi debbano essere suddivisi per disciplina di
inquadramento in virtù di quanto previsto dai Documenti approvati dalla Conferenza
Stato Regioni e indicati nel punto 2) e contenere almeno i seguenti campi:
•· cognome e nome
•··data di nascita
•··Regione e azienda sanitaria di appartenenza
•··struttura complessa presso cui è svolto l'incarico e relativa data di scadenza.6
Nelle more della predisposizione dell’elenco unico nazionale con le modalità sopra
indicate, le Regioni forniranno alle proprie Aziende Sanitarie indicazioni al fine di far
fronte ad esigenze indifferibili.
Le operazioni di sorteggio vanno comunque condotte nel rispetto delle modalità
disciplinate nell’ambito del comma 7-bis, punto a), del novellato art. 15 del d.lgs. n.
502/1992.
7. CRITERI DI MASSIMA DI VALUTAZIONE
Gli ambiti della valutazione sono articolati sulle seguenti macroaree:
• ·curriculum
• ·colloquio
Eventuali ulteriori macroaree potranno essere definite dalle regioni in relazione a
peculiari esigenze di valutazione in specifici ambiti.
A ciascuna macro area dovrà essere assegnato un punteggio.
Nell'ambito delle macroaree si potranno prevedere scale di misurazione degli
elementi singoli o aggregati.
La valutazione dovrà comunque essere orientata alla verifica dell'aderenza al
fabbisogno/profilo professionale.
Nell'avviso pubblico dovranno essere indicati le macroaree, le scale di misurazione
ove previste e i relativi punteggi.
Ai fini della valutazione delle macro aree si ritiene possano costituire riferimento i
criteri già previsti dall'art. 8 del D.P.R. n. 484/1997.
8. TEMPI DI GESTIONE DELLA PROCEDURA
Nell’Avviso, in ottemperanza alle disposizioni vigenti in materia di procedimenti
amministrativi e di diritto di accesso -in analogia a quanto già previsto nell’ambito
della normativa concorsuale del personale dirigenziale e di quello non dirigenziale
del Servizio Sanitario Nazionale, di cui ai rispettivi articoli 10 del D.P.R. n. 483/1997
e del D.P.R. n. 220/2001 – dovrà essere riportato il termine massimo di conclusione
della procedura. La procedura s’intende conclusa con l’atto formale adottato dal
Direttore Generale.

mercoledì 27 febbraio 2013

7 abitudini di grandi proprietari di piccole imprese

orso castano : dovrebbero essere queste le regole del buon management, semplici, applicabili, sono quelle che ci aspetteremmo da qualsiasi responsabile all'interno delle decrepite. purtroppo. ASL nostrane. Confrontate gente, confrontate
da Lynette Young

Se si esaminano i giocatori in qualsiasi settore, di solito ci sono una , link manciata di aziende che si distinguono davanti al pacchetto. Quindi, ciò che accade esattamente nel rendere un po 'più efficaci di altri? Più spesso che no, si tratta di un tipo di leadership che hanno guidare i loro sforzi.Essere proprietario di un forte piccola impresa è un'impresa inafferrabile, non esiste una ricetta segreta per raggiungere. Se ci  fosse  un modo sicuro di essere un dinamite piccolo business leader , sarebbe certamente includere i seguenti 7 componenti:

1.     Si prendono cura di se stessi
Intelligenti proprietari di piccole imprese riconoscono che avere una mente acuta necessita di avere un corpo sano. L'attenzione è rivolta a mangiare sano e fare il tempo per l'esercizio fisico. Che gli imprenditori minori potrebbe vedere come eccessivamente indulgente comportamento è visto dai gestori veramente astuti come la manutenzione necessaria del loro strumento più importante: il loro cervello.
2.     Essi hanno una vita al di fuori la loro attività
Trascorrere troppo tempo concentrata su un unico interesse quasi sempre portare a colpire le pareti mentali. Condurre una vita equilibrata - prendendo tempo per gli interessi al di fuori del lavoro - significa esporsi a una vasta gamma di stimoli mentali (non si sa mai cosa possa scatenare una grande idea), e dare il vostro cervello di lavoro il resto ha bisogno di essere messo a fuoco.
3.     Guardano avanti
Essere proprietario di un grande piccola impresa significa essere un grande leader. Essere un grande leader è tutto un essere coraggioso e lungimirante abbastanza per andare oltre la semplice dopo di business e le tendenze del mercato. I migliori gestori di piccole imprese sono pionieri, anche in piccola parte, e tenere sempre gli occhi aperti di nuovi modi per realizzare le cose. Questo significa correre rischi, ma se non altro è una parte fondamentale di gestire una piccola impresa con successo, è la volontà di fare proprio questo.
4.     Sono organizzati
A volte avere una testa piena di idee imprenditoriali innovative può portare ad essere un po 'sparse. La differenza tra una persona intelligente che rimane proprietario di un business inefficace e qualcuno che prende il comando della loro industria cade di avere una capacità non solo di avere buone idee, ma per essere abbastanza organizzata da seguire con loro.Mantenere le vostre riunioni, scadenze, e business plan su un programma altamente organizzata, e attenersi ad esso, sarà quello che si distingue da altre piccole imprese che armeggiare in disorganizzazione.
5.     Essi coltivare relazioni
Quando si sovrintendere alla gestione di una società, può essere abbastanza facile farsi prendere nel giorno per giorno il lavoro e dimenticare per cercare dalla scrivania. L'importanza di prendere tempo per rimanere in contatto e hanno riflessivo, generosi interazioni con i clienti e collaboratori professionali non può essere sottovalutato.
6.     Prendono decisioni
Proprietari di piccole imprese devono essere decisivo. Non è solo opzionale. Da operazioni quotidiane ai grandi scelte direzionali, il vostro compito è quello di condurre la vostra azienda, il che significa waffling con indecisione proprio non funziona. La capacità di prendere decisioni è direttamente correlata al vostro senso di fiducia, quindi se vi trovate non sapendo che la scelta da fare, ricordare a te stesso che sei un esperto di quello che stai facendo e fiducia il vostro intestino. Se la decisione particolare sul tavolo coinvolge una parte della vostra attività che  non sono  un esperto totale di circa, decidere la consultazione di qualcuno più informato è ancora una decisione valida.
7.     Hanno tagliato il grasso
Proattive proprietari di piccole imprese sono costantemente valutare e rivalutare quali parti della propria azienda può essere più snella, tra cui venditori e fornitori che potrebbe essere scambiata per una migliore le fonti e le modalità di lavoro è diviso. Sapere come risorse di tempo della vostra azienda, il potere dell'uomo, e finanziario sono distribuiti - e prestando attenzione a mantenere costante la distribuzione più efficiente possibile - è quanto piccolo imprenditori mantenere la loro compagnia fiorente avanti rispetto alla concorrenza.

Bersani insiste con Grillo, ma...

orso castano : dividere il movimento 5 stelle , evidenziarne le contraddizioni, recuperare a progetti democratici gli attivisti grillini piu' responsabili e' lecito e doveroso, ma Bersani agli occhi di questi militanti resta il colluso col bocconiano, resta quello che poco ha fatto per gli operai sull'art.18, mediando con l'uomo della finanza internazionale, Monti. Ci vuole Renzi, che deve assumersai la reposabilita' di non mandare a puttane il paese o , peggio, di farlo ritornare , come il "sorpassato" Veltroni vorrebbe , ad un consociativismo degradante e mortale, ad un governissimo di ispirazione Napoletanesca e migliorista  a dir poco pericolosissima!! Renzi non tirarti indietro , la democrazia del paese non puo' aspettare, i suoi nemici , come una certa destra contigua alla mafia, e' li' che aspetta, assumiti le tue responsabilita'!
da AFFARI ITALIANI:IT ,  link

Mercoledì, 27 febbraio 2013

...........LA STRATEGIA DI BERSANI - Ci sarà quindi un mese di stallo e secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare la strategia di Bersani è quella di apertura al movimento di Grillo e di chiusura al Pdl. "Accettare un accordo Pd-Pdl per un governo cosiddetto di larghe intese sarebbe come firmare la nostra condanna all'estinzione", ha dichiarato l'eurodeputata Debora Serracchiani. Ma di fronte alla chiusura di Grillo che cosa si può fare? "Non ci aspettavamo una sua apertura in questo momento", spiegano fonti del Nazareno. Grillo è ancora l'uomo della contestazione, il voto si è appena concluso, e certo non può andare a braccetto con chi fino ad un minuto prima ha insultato. Ma da qui ad un mese le cose si possono ammorbidire. Il Pd ha intenzione di fare proposte concrete: riduzione dei rimborsi elettorali, riorganizzazione della macchina pubblica, provvedimenti anti-crisi e soprattutto la nuova legge elettorale. "A quel punto Grillo, se vorrà, dovrà assumersi la responsabilità di dire di no davanti al Paese", spiegano da via del Nazareno.

LE SPACCATURE NEL PD - Il piano di Bersani rischia di naufragare non solo per la pervicace chiusura del comico genovese, ma anche per le divisioni interne al partito. L'apertura del segretario a Grillo in conferenza stampa non convince molti dei dirigenti, a cominciare da Massimo D'Alema e Walter Veltroni. Il primo ritiene sia un errore aprire solo al Movimento 5 Stelle e non al Pdl. Il secondo riterrebbe poco praticabile un'offerta al Centrodestra, ma vede anche male l'apertura a Grillo. La cosa più opportuna, per Veltroni, sarebbe affidarsi a Giorgio Napolitano, il quale, svelano fonti a i massimi livelli contattate da Affari, starebbe pensando ad un uomo super partes del calibro di Giuliano Amato. Un nuovo premier tecnico (o quasi) insomma, ma nel Pd c'è chi fa altri nomi: quello sulla bocca di tutti è Matteo Renzi. Il Sindaco di Firenze è l'unico vincitore del Pd di queste elezioni. E in molti guardano a lui come successore di Bersani (che per molti ha le ore contate, epurato per l'insuccesso dalle correnti interne). Ma dall'entourage del sindaco non vogliono sentire parlare di un suo passo avanti in questo momento, non perché non gli interessi, ma perché aspetta il prossimo turno.

LE SPACCATURE NEL M5S - Un aiuto a Bersani può arrivare dalla Rete visto che lo stesso Grillo è contestato dai suoi uomini. Diego scrive: "Caro Grillo come fai a valutare legge per legge se un governo neanche lo fai partire?". E poi, Danilo da Cesena: "Grillo, piantala di fare la vittima e prova a fargli fare un governo: senza un governo, non arriveranno né proposte belle né proposte brutte, si tornerà a votare, e stavolta non sarà colpa della 'vecchia politica'. Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O vali più di uno?". E ancora, con toni ancora più duri, Andrea P. dice: "Uno vale uno. Grillo vale Casaleggio. Gli eletti non contano un cazzo". Domenico da Salerno esclama: "Per votare le proposte bisogna prima che si dia la fiducia al governo....non facciamo cazzate...".
 

Grillo contro Bersani, rete scatenata "Niente pazzie, lavoriamo col Pd"

Repubblica Genova

orso castano : sta avvenendo prima del previsto, era scontato che una volta in Parlamento , di fronte ai problemi reali i militanti 5 stelle si dividessero tra sterili polemisti e persone piu' responsabili politicamente. E' ora che dovrebbe venir fuori Renzi, adesso si che dovrebbe galvanizzare ed ahitare la situazione attraverso un dibattito serrato con i militanti meno superficiali tra i grillini! Renzi se ci sei batti non uno ma venti colpi!! Bersani gioca subito la carta Renzi, fallo uscire dall'angolo, zittisci gli assstone del tuo partito se non vuoi vederlo morire!!

Dopo l'ultima invettiva del leader del Movimento Cinquestelle contro il segretario si divide il popolo del web. Molti concordano, altri chiedono una migliore strategia politica per non sprecare l'occasione ottenuta con il voto


Dal "Beppe ti prego non fare pazzie, fai le riforme del M5S col Pd!!", al "Grande Beppe, questa è gente che si sta arrampicando sugli specchi... sono finiti". Si dividono sul blog di Beppe Grillo i sostenitori del Movimento 5 Stelle che commentano l'ultimo post con cui il comico genovese sembra aver chiuso la porta in faccia al segretario del Pd Pierluigi Bersani. E' "un 'morto che parla", uno "stalker politico", scrive Grillo annunciando che "Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri)", ma non tutti gli iscritti al blog sono d'accordo. "Hanno detto che il nostro programma va bene, diamogli fiducia - scrive ad esempio Astolfo, da Carrara - poi se non rispettano i patti a casa ma proviamoci Beppeeee!! Beppe ti amiamo e sei un mito però adesso dobbiamo fare alcune riforme col Pd come conflitto d'interessi, abbattimento costi politica, f-35". Quelli del Pd, aggiunge, "sono bravi ragazzi queste cose possiamo farle prima di votare se no ritorna Berlusconi attenzione tutti".
Non la pensa così, invece Michele, fa Rimini: "Per quel che mi riguarda devi rompergli il c... o - scrive - Concordo con il tuo pensiero... dopo il 25 febbraio tutto è cambiato... niente ritorno: il viaggio adesso è di solo andata".Più strategico Riccardo, da Rapallo: "M5S è diventato l'ago della bilancia al Senato. Questo è un fatto del quale ormai tutti stanno prendendo atto. Finalmente abbiamo la possibilità 
di cambiare le cose", spiega elencando i possibili provvedimenti da portare in Parlamento (tra cui la "cancellazione della Tav Torino/Lione")
Per stef82 "se mi rimandate a votare con la stessa legge elettorale allora il m5s ha fallito". Francesco Capezzuto si rivolge direttamente a Grillo: "Scusa Beppe, io sono un attivista del movimento e non concordo. Non voglio inciuci e so bene chi c'è dietro il Pd ma sedersi ad un tavolo e vedere su quante nostre proposte sono disposti a realizzar non sarebbe male: legge sul conflito di interesse, cip 6, costi della politica, acqua pubblica, concessione rete autostradale, abolizione equitalia".Paolo De Sanctis pensa che "al massimo si potranno votare i singoli provvedimenti senza legarsi col rischio di essere trascinati nell'immondezzaio politico. Per la fiducia al massimo l'uscita dall'aula ma solo se saranno estremamente convinti e convincenti sui punti programmatici che ci verranno a proporre".Per Antonello l.  si ha "la possibilità di fare subito qualcosa di ottimo (ad esempio tagliare alcuni costi della politica, legge sul conflitto di interesse ed altro) che farà decuplicare i consensi per le prossime elezioni. Perdere questa occasione e consegnare il paese a un accordo pd-pdl sarebbe devastante. Vi ricordo che il regolamento del senato prevede che l'astensione corrisponda a un voto negativo (primissima cosa da modificare se si vuole replicare il modello Sicilia). Pertanto potreste non presentarvi in aula per la fiducia"."Se Bersani - scrive Giuseppe G. - Con onestà e umiltà ci chiede una mano per il bene della nazione, non rispondiamo con superbia ma con ragionevole e fattiva collaborazione, che non significa inciucio né alleanza... Io sono siciliano e in sicilia il m5s si sta comportando benissimo, anche tu l'hai affermato.. E allora?"."La campagna elettorale - scrive Paolo52 da Genova - è finita, ora fare i permalosi è inutile. Dando il voto a M5s speravo cambiasse finalmente qualcosa, ma soprattutto aiutasse a risolvere i nostri problemi. Spingere per andare a nuove elezioni e credere di passare dal 25 al 55% è pura illusione. E' ora di fare politica seria, così ci condanniamo al nano per l'eternità. Spero ancora di non aver buttato il mio voto nel cesso". Dello stesso parere Matteo M.: "Siamo pazzi? intanto visto che il m5s è in parlamento come primo partito direi che è anche ora di cambiare toni, la campagna elettorale è finita... Abbiamo la possibilità di fare le riforme che vogliamo che possono aiutare il paese! e non le facciamo per il tecnicismo del voto di fiducia? follia. Se torneremo a votare tra sei mesi con ancora la legge elettorale e ancora Berlusconi sarà anche colpa nostra, anche mia che ho votato questo movimento, dobbiamo essere pragmatici e responsabili. Il paese va a rotoli, abbiamo una fantastica occasione non buttiamola via. Se la buttiamo via io e credo molti non voteranno di nuovo M5s".
(27 febbraio 2013)


Paul Feyerabend, altro grande filosofo della scienza


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orso castano : Feyerabend sottolinea  ed enfatizza altre vie di conoscenza del mondo, e direi, sottolinea sopratutto la potenzialita' che queste vie hanno per farci sondare la profondita' della nostra psiche. Ad esempio la psicoanalisi e' una vera e propria scienza. Non c'e' una risposta facile o semplice. Certamente lo γνῶθι σεαυτόν del Tempio di Apolo a Delfi e' cosa fondamentale anche per capire come uno scienziato sia arrivato a "vedere la sua scoperta". Ma e' un processo a posteriori, un processo che scava nel nostro intuito e che ci puo' aiutare a vedere meglio il monpo reale. Ma le regole per falsificare un paradigma , quelle restano paletti indispensabili e , direi, inamovibili , per poter validare un paradigma scientifico, per poterlo mettere alla prova , per renderlo credibile.

Filosofia della Scienza 
Scritto da Michele Marsonet   
Sabato 23 Febbraio 2013 20:30
.......Mentre i positivisti logici avevano idee ben chiare sia per quanto concerne i rapporti tra scienza e filosofia, sia a proposito del compito che la filosofia della scienza (intesa come tipica filosofia “di”) è chiamata a svolgere nei confronti della filosofia senza ulteriori specificazioni, oggi il declino neopositivista e la parallela affermazione della cosiddetta epistemologia post-empirista ha sostanzialmente cambiato le carte in tavola.
Con ciò intendo dire che alcuni filosofi della scienza hanno assunto, sul tema dei rapporti tra scienza e filosofia e sul ruolo svolto dall’epistemologia in un ambito filosofico più generale, posizioni che appaiono addirittura specularmente opposte a quelle neopositiviste.
Si pensi per esempio a quanto afferma Paul Feyerabend (1924-1994), il quale probabilmente è - dopo Popper - il filosofo della scienza più popolare dei nostri giorni.
In una delle sue ultime opere, Dialogo sul metodo, leggiamo tra l’altro che la conquista della Luna non ha affatto un valore scientifico oggettivo e condivisibile da tutti gli esseri umani, ma ne acquista uno per noi in quanto, nelle nostre società occidentali dominate dalla scienza e dalla tecnologia, siamo stati educati sin dall’infanzia a ritenere importanti le imprese scientifiche.
Ecco le sue parole: “Ti riesce di immaginare un profeta o uno dei primi cristiani o anche un medio appartenente alla tribù dei Dogon tanto colpiti da un paio di uomini che incespicano qua e là su una roccia inaridita, quando egli può parlare addirittura con il Creatore?
Oppure pensa agli gnostici, ai seguaci della filosofia ermetica o al rabbino Akiba, che potevano indurre le loro anime ad abbandonare il corpo per salire di sfera in sfera, distanziando di gran lunga la Luna, fino a trovarsi di fronte a Dio in tutto il suo splendore.
Diamine, gente così sorriderebbe con sufficienza di questa strana impresa, in cui una tremenda quantità di macchinari, migliaia di assistenti, anni di preparazione sono necessari per ottenere che cosa?
Qualche salto goffo e disagevole in un luogo che nessun uomo sano di mente vorrebbe vedere da vicino.
Ci stiamo domandando se siamo impressionati dai lanci sulla Luna perché abbiamo subito dei condizionamenti in questo senso o perché sono, per così dire, intrinsecamente impressionanti”.
Ne consegue, tra l’altro, che tra ciò che noi conosciamo della realtà che ci circonda grazie ai risultati raggiunti della scienza moderna e ciò che di questa stessa realtà pensa di conoscere una qualsiasi tribù primitiva in base alle proprie credenze magiche e animistiche, non sussiste in effetti alcuna differenza.
Si tratta - secondo Feyerabend - di visioni del mondo egualmente legittime e praticabili. Incamminandosi lungo questo sentiero, la nozione di progresso scientifico perde qualsiasi valore e non ha senso parlare di civiltà più progredite (perché hanno maggiori conoscenze) e meno progredite (perché le loro conoscenze sono minori).
Ognuno può conoscere il mondo come vuole: se egli decide che la magia è più utile della scienza a questo fine, non spetta a noi convincerlo del contrario.
Anzi, bisogna prepararsi all’eventualità che sia lui a convincere noi della superiorità della magia in quanto strumento di conoscenza della realtà.
Qualcuno potrebbe far notare che, procedendo in quel modo, si trascurano i successi pratici conseguiti dalla scienza e dalle sue applicazioni tecnologiche, ma Feyerabend replica rinviando alle summenzionate considerazioni sulla conquista della Luna: perché mai si dovrebbe misurare la bontà di una particolare visione del mondo in base ai risultati concreti cui essa dà luogo? E, a quel punto, è chiaro che il dialogo diventa piuttosto arduo...........Chiunque segua con una certa attenzione la stampa e i programmi televisivi più diffusi sa che tutto ciò che attiene alla sfera del magico conosce un successo crescente, mentre non è raro ascoltare o leggere esaltazioni di vie alternative alla scienza per conoscere e valutare la personalità umana (si pensi, per fare un solo esempio, all’astrologia).
La popolarità delle tesi di Feyerabend è insomma il classico segno del nostro tempo.
Occorre a questo punto chiedersi seriamente quale potrebbe essere per uno studioso come Feyerabend il ruolo della filosofia della scienza. Leggendo le sue opere, è facile ricavare l’impressione che essa, concepita come disciplina autonoma, debba sparire (né, del resto, miglior sorte sembra toccare alla filosofia priva della specificazione “di qualcosa”).
E’ piuttosto chiaro che se non si ammette la serietà, la plausibilità e l’utilità di un’indagine filosofico-metodologica sulla scienza, allora non ha parimenti senso porsi il problema dei rapporti tra filosofia da un lato, e filosofia della scienza dall’altro.
E, alla base di tutto, sta la convinzione di Feyerabend (e di molti altri pensatori dei nostri giorni) che la scienza non possegga affatto i titoli per farsi preferire ad altre forme di conoscenza di cui l’uomo può disporre: dal misticismo alla magia, dall’arte alla religione. Come del resto si evince con chiarezza da queste sue ulteriori considerazioni.
“Ho sempre sospettato che la scienza sia solo uno dei tanti miti, che non abbia vantaggi intrinseci.
I successi della scienza sembrano impressionanti solo perché siamo stati condizionati a reputarli importanti, perché non sono mai stati confrontati con i successi conseguiti grazie ad altri punti di vista e perché i grandi fallimenti della scienza raramente giungono alle orecchie del vasto pubblico. La scienza è la nostra religione.
Quello che accade all’interno è la Buona Novella. Quello che accade fuori è nonsenso pagano. Dicendo così, peraltro, devo immediatamente scusarmi con i teologi per il paragone, perché, mentre loro hanno compiuto studi accurati su ogni sorta di eresia e credenza pagana, gli scienziati hanno soltanto una nozione alquanto vaga delle materie che ridicolizzano.
La condanna dell’astrologia da parte degli scienziati è un caso emblematico.
Così, siccome non c’è nulla che le contenda la sua supremazia, oggi la scienza sembra naturalmente un soggetto assai più eccellente e le scoperte scientifiche paiono gli eventi più importanti - dopo le vicende politiche e i matrimoni delle rock star”.
E, poco più oltre, il nostro autore sembra addirittura invocare un ritorno al pensiero pre-scientifico adottando, più o meno, uno slogan di questo tipo: “Dimentichiamo Galileo e riprendiamo in considerazione ciò che avvenne prima di lui!”
Ecco ancora le sue esatte parole: "La scienza non è l’unica via per acquisire la conoscenza, ci sono alternative che possono riuscire laddove la scienza ha fallito.
........................Se la scienza è apprezzata per i suoi risultati, il mito dovrebbe essere apprezzato cento volte di più e con maggiore entusiasmo, perché le sue conquiste furono incomparabilmente più grandi".
Giunti a questo punto, noto che le parole di Feyerabend contengono anche parecchi elementi di verità. Che la scienza non costituisca l’unica via per acquisire la conoscenza è una tesi la quale, dopo la crisi del positivismo logico, trova oggi largo credito.
Popper la sottoscriverebbe (pur con qualche riserva), e così molti epistemologi che pur non accettano le argomentazioni feyerabendiane.
Avanzata in quei termini tale tesi altro non è che la base per ogni posizione anti-scientista, dove per scientismo s’intende la concezione, tipica del positivismo, secondo cui soltanto nella scienza - e in particolare nelle discipline empirico-naturali - si conosce, con ciò privando di valenza cognitiva qualsiasi altro ambito del sapere umano.
Ma lo scientismo è oggi assai meno popolare di quanto non fosse nella prima metà del ’900, ed è lecito chiedersi, visto che le tendenze anti-scientifiche sono piuttosto diffuse ai giorni nostri, se per combatterlo occorra davvero far ricorso ad argomenti estremi come quelli avanzati da Feyerabend.
Per dirla in altro modo: è realmente necessario per far comprendere che la scienza non è l’unica forma di conoscenza negare il fatto - di per sé evidente - che le pratiche magico-animistiche non sono in grado di far giungere l’uomo sulla Luna e di consentirgli una conoscenza pressoché completa del sistema solare, mentre la scienza è riuscita in questo intento? La risposta di Feyerabend:
"D’accordo, ma a che serve tutto ciò?" tronca ogni possibile discussione, in quanto sembra revocare in dubbio la stessa caratterizzazione classica dell’uomo come essere razionale e naturalmente desideroso di conoscere la realtà che lo circonda.
E, se non si è d’accordo su tale caratterizzazione, allora la discussione può davvero prendere le pieghe più impensate.
Ma, lo si noti ancora una volta, un approccio di questo tipo non mette in crisi unicamente la filosofia della scienza, bensì la filosofia in quanto tale (senza alcun “di” che la segua): verrebbe meno, in altre parole, ogni esigenza di indagare la realtà con metodi razionali.
Non è quindi un caso che l’accusa più frequente che gli viene rivolta sia quella di irrazionalismo (accusa che del resto il nostro autore non smentisce affatto, proclamandosi irrazionalista senza alcuna remora).
Se le cose stanno così, tuttavia, occorre pur dire che un filosofo della scienza irrazionalista è una contraddizione vivente. La scienza è attività razionale per eccellenza, e un filosofo della scienza che sostenga posizioni irrazionaliste non è più, appunto, un filosofo della scienza, ma qualcos’altro (un poeta, forse, oppure un cultore di visioni magico-animistiche del mondo).
E’ certamente questa una delle ragioni che hanno indotto molti scienziati odierni a prendere la filosofia della scienza meno seriamente di quanto avveniva in un passato recente.
Qualcuno, negando l’irrazionalismo di Feyerabend (e contraddicendo così le sue stesse parole), afferma d’altro canto che le sue posizioni conducono a un diverso tipo di razionalità, al che uno ha il diritto di replicare: “sì, ma quale?”
Un mondo in cui la razionalità feyerabendiana potrebbe aver corso legittimo è quello dei romanzi fantasy, un mondo popolato di maghi dai poteri sovrannaturali, di gnomi, elfi e folletti, di eroi alla perenne ricerca di spade magiche con le quali sconfiggere le forze del Male.
...................................Una volta terminata la lettura si suppone che detta persona sia in grado di ritornare al prosaico mondo di tutti i giorni.

altri sacrifici e rinvii ; piano piano avanti cosi' si distruggera' il SSN.


Pubblico impiego. Stipendi bloccati anche per il 2013-2014? da Quotidiano Sanita'.it

A prevederlo sarebbe un imminente decreto della Funzione Pubblica e dell'Economia di cui parla il quotidiano Italia Oggi. A renderlo necessario la mancanza di risorse per pagare gli incrementi contrattuali previsti. Per il 2013-2014 stop anche all'erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale.

26 FEB - Non ci sarebbero le condizioni per fare fronte a un aumento di stipendio per 3 milioni di dipendenti pubblici. Per questo, come ultimo atto, il Governo Monti si starebbe preparando ad approvare un decreto congiunto Funzione Pubblica-Economia che proroga lo stop dei contratti e la corresponsione dell’indennità di vacanza anche per il 2013 e il 2014.

Ad anticiparlo è Italia Oggi, secondo cui il decreto stabilirebbe, appunto, che 
"non si dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche cosi come individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modificazioni". Inoltre, "in deroga  alle previsioni di cui all'articolo 47 bis, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2011, n. 165 e successive modificazioni, e all'articolo 2, comma 35 della legge 22 dicembre 2008, n. 303, per gli anni 2013 e 2014 non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento di incrementi a titolo di indennità di vacanza contrattuale che continua a essere corrisposta nelle misure di cui all'articolo 9, comma 17, secondo periodo, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78/2010”. Mentre “l'indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio contrattuale 2015-2017” sarà “calcolata secondo le modalità e i parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigenti in materia".

26 febbraio 2013

martedì 26 febbraio 2013

Genetica del comportamento umano : vexata questio ma non ci sono prove geneticamente certe....

È stato emozionante leggere della recente individuazione, da parte di un gruppo alla Columbia University guidato da ricercatori italiani, di due geni responsabili dell’aggressività del glioma maligno, un tipo di tumore al cervello.  Mi unisco ai complimenti alla équipe di ricercatori in oncologia, immaginando il lungo e attentissimo lavoro che sarà costato arrivare a questo traguardo.
Scoperte simili sono decisamente poco frequenti nello studio del comportamento umano e in neuropsichiatria, la disciplina di cui mi occupo.  Anzitutto perché,come diceva un mio professore ad Harvard, David Pauls (uno dei maggiori esperti al mondo di genetica del disturbo ossessivo-compulsivo e di sindrome di Tourette), ci sono tre problemi fondamentali nella genetica psichiatrica: 1 – il fenotipo, 2 – il fenotipo e (ancora!) 3 – il fenotipo.
Il Dna contiene le informazioni geneticheIn altre parole, è importante mettere in evidenza come la definizione dei fenotipi, che sono gli insiemi di caratteristiche influenzate dai geni, sia una questione di non facile soluzione quando si studia il comportamento. Data la definizione dei disturbi psichiatrici su base fenomenologico-clinica (ovvero a partire dalla registrazione di esperienze soggettive e di manifestazioni comportamentali) e non organica o biologica, è ancora più difficile rispetto, per esempio, alle malattie cardiovascolari o ai tumori indagare la possibile influenza dei geni sulle manifestazioni anormali.

Il Dna contiene le informazioni genetiche
È anche per questo che si sta cercando di identificare cosiddetti endo-fenotipi, ovvero caratteristiche dei disturbi maggiormente oggettive e vicine ai processi biologici coinvolti (es. tratti neuro-psicologici) a cui poter legare laricerca di specifici alleli (particolari varianti geniche). Va aggiunto a questo il fatto, che rende l’indagine genetica in psichiatria ancora più complessa, che per i disturbi dell’umore (quali depressione e disturbo bipolare) e d’ansia (disturbo ossessivo-compulsivo, da attacchi di panico, sindrome post-traumatica da stress, ansia generalizzata, ecc.), così come per le psicosi e le sindromi schizofreniche più comuni, non è stata individuata una trasmissione semplice di tipo mendeliano oppure legata a pochi geni circoscritti e che giocano un ruolo primario. Si pensa infatti che la trasmissione sia nella gran parte dei casi di tipo poligenico: tantissimi geni diversi darebbero ciascuno un contributo molto piccolo alla suscettibilità per uno o più disturbi.
Una delle pubblicazioni in psichiatria più importanti del 2009 riguarda proprio la genetica psichiatrica ed è apparsa su Nature a opera di un gruppo del Broad Institute di Boston in collaborazione con altri centri internazionali, anche europei. Con alcuni degli autori di questo articolo ho studiato durante il corso di laurea ad Harvard, con altri di loro ho pubblicato durante un programma di scambio con studenti del Karolinska Institutet in Svezia mentre lavoravo alla mia tesi di dottorato.  Per cui conosco di prima mano molti dei problemi e la tipologia degli strumenti di ricerca adottati.
Attraverso una serie di analisi statistiche complesse (il primo autore dell’articolo è un esperto di statistica e informatica genetica), il consorzio internazionale di ricercatori ha identificato un’area del genoma umano in corrispondenza della regione del “complesso maggiore di istocompatibilità di classe I” che conferirebbe suscettibilità sia alla schizofrenia che al disturbo bipolare (quello che un tempo si chiamava psicosi maniaco-depressiva).  L’analisi presentata conferma anche la trasmissione poligenica dei distrubi.
Pubblicazioni come questa sono il frutto di molti anni di studio e di ricerca: l’erogazione dei fondi per sostenere le attività e l’organizzazione del consorzio che ha realizzato la scoperta risale alla prima parte del decennio (mentre alcuni tra gli autori hanno completato i loro studi di dottorato negli anni ’90).
La speranza è che l’identificazione di geni legati ai disturbi del comportamento aiuti a comprendere la catena causale e i meccanismi biologici coinvolti e di conseguenza serva a identificare nuovi target molecolari per la terapia farmacologica. L’augurio per il 2010 è che tanto lavoro di preparazione porti a chiarire ulteriormente alcuni tra i possibili fattori genetici che rivestono un ruolo importante nei processi che regolano la salute mentale.



NESSUNA PROVA GENETICA DELLE MALATTIE MENTALI

“Nessuna prova genetica di una condizione psichiatrica è durata nel tempo malgrado i dati falsi in cui comunemente si crede.”Dottor Joseph Glenmullen, psichiatra della Harvard Medical School
“... la psichiatria moderna non è ancora stata in grado di fornire prove convincenti della causa genetico/biologica di un’unica malattia mentale.” - David Kaiser, psichiatra
“In quarant’anni la psichiatria ‘biologica’ non è ancora stata in grado di dimostrare che un’unica condizione/diagnosi psichiatrica sia un’anormalità/malattia, oppure qualcosa di ‘neurologico’, ‘biologico’, ‘chimicamente squilibrato’ oppure ‘genetico’.”- Dottor Fred Baughman Jr., neurologo per bambini, membro dell’American Academy of Neurology