martedì 22 dicembre 2015

un altro passo avanti nella ricerca , copiando dalle piante.


CULTURA 22 dicembre 2015

Il genio delle donne applicato alla robotica: al top una scienziata dell’Iit

Francesco Margiocco
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Barbara Mazzolai dell’Iit e Cecilia Laschi della Scuola Superiore di Pisa
Barbara Mazzolai dell’Iit e Cecilia Laschi della Scuola Superiore di Pisa

Plantoide è il nome del robot che imita gli alberi e che sta portando tanta gloria alla sua inventrice. Mazzolai, responsabile del centro di micro bio-robotica dell’Istituto italiano di tecnologia, è una delle “25 donne della robotica” che secondo l’annuale classifica del sito per specialisti Robohub.org, “vale la pena di conoscere”. Plantoide ha radici munite di sensori in tutto simili ai sensori naturali che si trovano sulle punte delle radici degli alberi. Come i sensori degli alberi riescono a riconoscere la presenza di acqua e di sostanze necessarie per vivere, così fanno quelli del robot. Plantoide è formato da un tronco, da foglie e da radici ciascuna con cinque sensori: di gravità, di temperatura, di umidità, tattili e chimici.«Le radici degli alberi crescono autonomamente, dalla punta, per la successiva aggiunta di materiale naturale, ossia di cellule, ed è esattamente quello che fanno le radici del robot», spiega Mazzolai. «Solo che qui - aggiunge - la crescita avviene per l’aggiunta successiva di un materiale artificiale».Il materiale è il Pla, l’acido polilattico usato nelle stampanti tridimensionali. È un materiale di derivazione organica - può provenire dalla canna da zucchero o dall’amido di mais - con proprietà termo-plastiche che lo rendono malleabile quando è sottoposto ad elevate temperature. Si presenta come un filo che, se riscaldato, può dare origine, un filo dopo l’altro, a nuove forme. In questo caso l’acido polilattico avvolto in una bobina che si trova all’interno del robot è trascinato da un motore fino alla punta della radice dove, riscaldandosi, crea un prolungamento della radice stessa.
Le applicazioni di Plantoide possono essere molte. In agricoltura può servire a conoscere la qualità del suolo. «Questi controlli in agricoltura andrebbero fatti sempre, e il nostro robot offre un sistema molto economico che non necessita nemmeno di un operatore, perché Plantoide ha in sé la capacità di crescere a seconda di quello che trova». Il robot potrebbe anche essere impiegato nella ricerca del petrolio, per cercare nuovi giacimenti e rinviare di qualche decenni le ansie sul presunto esaurimento dell’oro nero. «Il prototipo è pronto e abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse da parte di aziende»..........................

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