domenica 21 marzo 2010

la terra e' piena di immigrati

di Remo Bodei , dalla rivista del sole24ore "Domenica"
Tratterò il problema della comunità attraverso il Suo rovescio: lo sradicamento da essa, in forma di esilio, deportazione, emigrazione o autoesclusione, con il conseguente, difficile o impossibile, inserimento nel mondo in cui,si è stati costretti o indotti a cercare asilo. Parlerò, quindi, di tutte quelle condizioni umane ove si è spinti ad abbandonare o a ricostruire nell'immaginazione - la pròpria patria, a diventare, come si dice in spagnolo, desterrados. La patria può essere sia spaziale, geografica, che temporale, storica. In quest'ultimo caso ci si trova di fronte a un'ulteriore biforcazione: da una parte, l'esilio riguarda ognuno di noi, perché, a ogni momento, veniamo, tutti inesorabilmente   espulsi dal tempo finora vissuto, dal nostro passato. Siamo, infatti, tutti emigranti  nel  tempo, esuli dal nostro passato, perché continuamente in transito, attraverso l'evanescente passerella del facescente, dall'irrecuperabile vita trascorsa verso  futuro ancora ignoto. Dall'altra parte, l'esilio è intcriore e ci riguarda , nei periodi di persecuzioni, di illibertà, di profonda crisi sociale quando ci  si rifugia in un sfondo proprio, pur senza abbandonare materialmente il proprio Paese.
Considerando dapprima lo sradicamento dalla' Comunità in termini geografici e per ragioni politiche ed economiche, si è colti da sgomento nel constatare l'estensione del fenomeno. Di esiliati, di profughi, di fuggiaschi, di deportati il mondo era ed è| anche oggi letteralmente pieno, Ogni guerr ra civile o internazionale, ogni colpo di Stato, ogni mutamento di regime o di rapporti di forza, ogni situazione di miseria o dicarestia, ogni cataclisma climatico  rovescia un numero ingente di esuli  sulle zone  fortunate del pianeta. .............
Per gli esili di gruppo basti ricordare alcuni episodi. Quello del commovente incontro del giovane Mazzini con gli esuli in partenza dal porto di Genova dopo i falliti moti carbonari del 1821. A quelli della mia generazione veniva sottolineata a scuola la profonda impressione che gli fece la vista del giovane alto e barbuto che dignitosamente chiedeva la carità per i proscritti. Ma si pensi anche alla deportazione, dopo il 1872, dei comunardi francesi sconfitti nella Guyaria e nella Nuova Caledonia o ai Tedeschi del Volga e ai Tartari strappati alle proprie regioni nell'Unione sovietica di Stalin. O, ancora, guardando più vicino a noi, alla cacciata degli italiani d'Istria nel secondo dopoguerra, a càusa della loro identifiicazione con i fascisti e alla ritorsione iugoslava. Tutti - e sono decine  di milioni - perdono insieme, casa e patria. Un immane cumulodi dolore e di nostalgia si nasconde dietro ogni esilio o emigrazione, dietro le innurerevoli separazióni dai luoghi e dalle persone che si amano. Del resto, la vita di ciascuno di noi sperimenta  ontinuainente la separazione: dal corpo della madre, dai genitori dagli amici, dalla  propria città. L'esistenza individuale e sociale è un àlternarsi di separazioni e ricongungimenti, di fratturee di saldature, di addio al passato e di scoperte del nuovo. ............ Ci si sforza, per lo più, di abituarsi al distacco e di farsene una ragione, specie quando coincide con una perdita irreparabile. Si sopravvive eosì alle separazioni elaborando diverse strategie, che permettono di svettare nuovamente al di sopra del sentimento luttuoso della perdita.
L'intenzione di quanti, da una posizione di potere, bandiscono individui e popoli è quella di reciderne le radici, nell'attesa che inaridiscano e muoiano. L'esilio viene a tal fine mostrato come più "umano" dell'assassinio e del genocidio. E, in fffefti, un riscatto è possibile. Chi ha vissuto nell'esilio o nell'emigrazione è strato sottoposto alla pròva   suprema: quella di riformulare se stesso, di apprendere, in un ambiente estraneo e spesso ostile, regole pensate per un mondo che non è il suo. Devè diventare una sorta di anfibio, un essere dapace di vivere simultaneamente in due mondi, dentro e fuori il suo habitat iniziale...........

per saperne di piu' :
http://www.cestim.it/index06tesi-it.htm

http://www.mapforid.it/index2.htm.

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