
Bene, adesso le fiamme a Troia sono più alte che mai. Le ondate di immigrati in arrivo sono il culmine di un progetto antico, che da sempre cova tra gli islamici. «L’attuale invasione dell’Europa non è che un altro aspetto di quell’espansionismo. Di quell’imperialismo, di quel colonialismo. Più subdolo però, più infido. Perché a caratterizzarlo stavolta (...) sono anche o soprattutto gli immigrati che si installano a casa nostra». Oriana aveva annusato gli umori fondamentalisti che ribollivano in Stati come la Libia e che oggi, levato il coperchio, stanno saltando fuori. «Perdio, non v’è un solo paese islamico che sia governato da un regime laico, da uno straccio di democrazia! E perfino quelli schiacciati da dittature militari come in Iraq e in Libia e in Pakistan, perfino quelli tiranneggiati da una monarchia assoluta come in Arabia Saudita e nello Yemen, perfino quelli retti da una monarchia più ragionevole come in Giordania e in Marocco, non escono mai dai cardini d’una religione che regola ogni momento della vita e della giornata!», gridava in La Rabbia e l’Orgoglio. In La Forza della Ragione ricordava invece come nel 1979 «i mullah e gli ayatollah spodestarono lo Scià e instaurarono la Repubblica Islamica dell’Iran», rispolverando immediatamente «varie Sure del Corano. In particolare quelle che riguardavano il comportamento sessuale». Anche allora, la rivolta musulmana aveva ottenuto il plauso di tutti i progressisti, innamorati della religione maomettana.
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