sabato 23 aprile 2011

Iss, per 50% pazienti psichiatrici ritardo di 4 anni accesso servizi

da UNIVADIS
Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute) - La cura dei disturbi mentali non è sempre tempestiva in Italia. Ogni anno, infatti, sono 343 le nuove diagnosi, ma tra i primi sintomi e l'accesso ai servizi si registra un ritardo di almeno 4 anni per la metà dei pazienti. Lo indica l'Istituto superiore di sanità (Iss) che traccia un primo profilo dei pazienti con disturbi gravi, giunti per la prima volta all'osservazione di una rete di 22 Centri di salute mentale (Csm) aderenti al progetto 'Seme' (Sorveglianza epidemiologica integrata in salute mentale), i cui risultati sono stati presentati oggi all'Iss. Dai dati emerge che il 48% dei pazienti individuati ha un grado di istruzione basso, il 47% vive con la famiglia di origine, il 40% è disoccupato mentre solo il 29% ha un'occupazione, l'87% vive in difficoltà economiche moderatamente gravi o gravi. Hanno un'età media di 37 anni e le donne sono in lieve maggioranza (il 54%), mentre i single rappresentano il 58%..........."Il dato più rilevante da un punto di vista di salute pubblica - dice Antonella Gigantesco, coordinatore del Reparto salute mentale dell'Iss - è il riscontro di una latenza molto lunga (media di 4 anni), tra la comparsa dei primi sintomi dei disturbi e la presa in carico dei pazienti da parte dei servizi di salute mentale pubblici.Ma una presa in carico precoce dei disturbi mentali gravi potrebbe con buona probabilità migliorare la prognosi e l'adattamento sociale"............pazienti che si rivolgono per la prima volta a una rete sentinella di Csm.          




Orso castano: la complessita' sia della malattia mentale che delle strutture/istituzioni all'interno delle quali nasce e si sviluppa , dovrebbero indurre all'individuazione di molte altre "strutture sentinella" che non solo quelle individuate dal progetto. Manca , ed e' molto carente, l'individuazione sia concettuale di cosa voglia poter dire struttura sentinella, che, come conseguenza in concreto lìoperativita' delle cosiddette struttura sentinella. Forse e' meglio cosi', piuttosto che creareuna rete che viola la privacy in maniera pesante, come in psichiatria sembra possa accadere, e' meglio rifletytere ed attendere

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