lunedì 27 aprile 2015

il Partito della Nazione di Renzi ed il Partito Unico Cinese

orso castano : il modello del partito unico affascina, un grande scatolone dove conviverebbero anime ed ideologie diverse, dove la dialettica lascia il posto all'omologazione vgerso chi occuoaposti di potere (sono ammesse le contestazioni , ma solo come sfoghi, come pippe mentali, poi tutti insiweme con il Guru, con il pensiero unico ,che non significa una sintesi dialettica delle varie ideologie, delle varie posizioni, ma una unificazione forzata , sotto vuoto spinto, un'utopia quasi religiosa come la "c itta' del sole" di Tommaso Campanella,(da wikipedia:) " dove Il potere spirituale e temporale è detenuto da un Principe Sacerdote, anche chiamato Sole (o Metafisico) che di fatto regge la città. Vi sono alcuni punti fondamentali che il governatore è tenuto ad avere come l'erudizione, la conoscenza teorica e pratica, la creatività e la saggezza. Un altro requisito riguarda l'età: il governatore deve avere più di 35 anni in modo la sua esperienza sia sufficiente per poter condurre lo Stato. Il Principe Sacerdote è assistito da altri tre Principi: Sin, cioè la sapienza che si occupa delle scienze, Pon che si occupa della pace e della guerra, infine Mor, ovvero Amore che si prende cura della procreazione, dell'educazione degli abitanti e del lavoro.L'aspetto principale della Città del Sole è sicuramente la comunanza dei beni, infatti i cittadini hanno una mensa comune, vestono gli stessi indumenti, ricevono tutti la stesse educazione e hanno tutti pari opportunità. Come nella Repubblica, nell'opera di Campanella c'è un effettivo rifiuto della proprietà privata e per questo motivo non esistono le divisioni in stirpi, sicuramente anche perché nessun bambino conosce i propri genitori poiché fin da piccoli vengono separati dalla loro famiglia e crescono tutti insieme. La differenza più evidente con il testo di Platone riguarda le unioni, che avvengono tra cittadini con qualità e caratteristiche uguali. Le caratteristiche dell'individuo ne determinano il nome, il quale viene poi arricchito con altri nomi che si riferiscono a quello in cui la persona eccelle. Mentre nell'opera di Platone, la società è divisa per classi sociali (artigiani, difensori, governanti), nel libro del filosofo italiano è descritta una società più egualitaria poiché ogni cittadino può essere eletto senza guardare alla classe sociale di appartenenza. I "solari" possono ricorrere alle armi solo per difendersi, come nella Repubblica. Inoltre anche le donne, come scrive anche Platone, devono essere idonee all'attività di guardiane e per questo devono essere addestrate, ma alcune attività spettano solo a loro come per esempio la musica......L'aspetto principale della Città del Sole è sicuramente la comunanza dei beni, infatti i cittadini hanno una mensa comune, vestono gli stessi indumenti, ricevono tutti la stesse educazione e hanno tutti pari opportunità. Come nella Repubblica, nell'opera di Campanella c'è un effettivo rifiuto della proprietà privata e per questo motivo non esistono le divisioni in stirpi, sicuramente anche perché nessun bambino conosce i propri genitori poiché fin da piccoli vengono separati dalla loro famiglia e crescono tutti insieme. La differenza più evidente con il testo di Platone riguarda le unioni, che avvengono tra cittadini con qualità e caratteristiche uguali. Le caratteristiche dell'individuo ne determinano il nome, il quale viene poi arricchito con altri nomi che si riferiscono a quello in cui la persona eccelle. Mentre nell'opera di Platone, la società è divisa per classi sociali (artigiani, difensori, governanti), nel libro del filosofo italiano è descritta una società più egualitaria poiché ogni cittadino può essere eletto senza guardare alla classe sociale di appartenenza. I "solari" possono ricorrere alle armi solo per difendersi, come nella Repubblica. Inoltre anche le donne, come scrive anche Platone, devono essere idonee all'attività di guardiane e per questo devono essere addestrate, ma alcune attività spettano solo a loro come per esempio la musica." . Concetti come  la laicita' cioe' la separazione tra stato e religione, cioe' il rifiuto di uno stato eetic o, il concetto di complessita' , cioe' di diversita' autopoietiche che caratterizzano il tutto, inteso come un"divenira" autopoietico e libero da regole sovradeterminanti  (se non quelle del rispetto della liberta' e della autonomia mentale dell'"altro", tutto questo non e' contemplato nei grandi utopisti. Vogliono riportare l'ordine nel mondo a scapito della complessita' e della liberta' , dell'uguaglianza nell'autonomia,  della "fratellanza" nella diversita'. In un certo senso e' la morte della democrazia, della liberta' di critica e di pensiero.


Il potere è esercitato attraverso lo stesso Partito comunista, il Governo centrale del popolo e gli organi periferici (provinciali e locali) e l'Esercito di liberazione nazionale (Eln). Lo Stato si articola nel Presidente, nel Consiglio di Stato e nell''Assemblea nazionale del popolo (Anp).

L’Assemblea nazionale del popolo è composta da 2987 membri, eletti ogni cinque anni da province, regioni autonome, municipalità e forze armate. Circa il 70 per cento dei suoi membri è costituito da funzionari del Pcc (2099 delegati), mentre il 30 per cento da esponenti di altri gruppi politici (in genere da esso controllati). In altre parole, non esiste una netta distinzione fra partito politico e istituzioni. Ne consegue che il "parlamento" non è un organo indipendente.

Ha due funzioni essenziali: eleggere le più alte cariche dello stato (inclusi il presidente e il  vice-presidente della Repubblica, il presidente della Commissione militare e il presidente della Corte suprema del popolo) e promulgare le leggi in vigore nel Paese.

Essa è ciò che più ricorda un parlamento nel senso occidentale del termine. Si riunisce in genere una volta l'anno nella Grande sala del popolo a piazza Tian'anmen, ma può essere convocata in ogni momento in situazioni "speciali". Proprio per questo l'Assemblea ha in realtà un potere assai limitato. Ad avere un ruolo di maggiore importanza è innanzitutto il suo Comitato permanente dell'Anp, composto da 175 membri, che lavora per tutto l’anno e perciò offre una maggiore coninuità. Qui vengono scritte le leggi che si sottopongono all'Anp per essere ratificate.

Attualmente il Comitato permanente è presieduto da Wu Bangguo, uno dei nove membri del Comitato permante del Politburo del Comitato centrale del Pcc. La sua carica è la terza in ordine di importanza di tutta la Repubblica popolare, dopo il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao.

Un'altra isituzione essenziale con potere esecutivo è il Consiglio di Stato (comunemente indicato come governo centrale). Presieduto dal primo ministro Wen Jiabao, è formato 50 membri. Nelle sue funzioni rientrano quelle di coordinare i ministri e propone i progetti di legge al voto dell’Assemblea (previa autorizzazione del Comitato permanente del Pcc). Ma anche quelle di strutturare i piani economici e i bilanci dello Stato.

A capo della piramide, c'è il presidente della Repubblica, Hu Jintao, eletto ogni cinque anni con possibilità di un solo rinnovo. In teoria è eletto dall'Anp, ma in pratica la carica è a candidatura unica, suggerita dal Politburo.

La carica può riassumere in sé tutte le presidenze più importanti. Il presidente della Repubblica è allo stesso tempo segretario generale del Pcc, presidente del Comitato permanente del Politburo e presidente della Commisione militare centrale.

La struttura del Partito (oltre 80 milioni di membri in tutta la Cina, il più grande del pianeta) è verticistica come quella dello Stato. Si riunisce ogni cinque anni in un Congresso nazionale per eleggere (sempre  in teoria perché i nomi di chi dovrà essere eletto vengono individuati prima che il Congresso abbia luogo) il Comitato centrale composto da 198 membri che a sua volta è alle dipendenze dal Politburo (24 membri: in genere governatori di regioni particolarmente importanti e sindaci delle principali municipalità, oltre alle maggiori cariche dello stato) controllato dal suoComitato permanente: i nove potenti della Cina.

Presidente della Repubblica popolare cinese (attualmente Hu Jintao)
Primo ministro della Rpc (attualmente Wen Jiabao)
Presidente del Comitato centrale dell'Anp (attualmente Wu Bangguo)
Presidente della Conferenza consultiva politica (attualmente Jia Qinglin)
Vicepresidente della Rpc (attualmente Xi Jinping)
Vicepremier (attualmente Li Keqiang)
Presidente del piccolo gruppo che guida l'ideologia e la propaganda (attualmente Li Changchun)
Segretario della Commissione disciplinare del Pcc (attualmente He Guoqiang)
Segretario del Comitato centrale politico e legislativo del Pcc (attualmente Zhou Yongkang)

Essi decidono in ultima istanza su tutte le questioni ritenute vitali per la Repubblica, e lo fanno in gran segreto. Non è chiaro, infatti, come si svolgano le sedute, ma la responsabilità delle decisioni sembra essere assunta in modo collegiale da tutti i membri. Le eccezioni sono rare e preludono a gravi spaccature ai vertici, i fatti del 1989 ne sono un esempio. Sono loro, e non l'Assemblea nazionale attualmente riunita nella Grande sala del popolo e preparata al meglio per le televisioni, a decidere il futuro della Cina.

Renzi alla direzione dem: "Pd sia partito della Nazione". Alla minoranza: "No strutture parallele, venite a Leopolda"Risultati immagini per Platone


Rilancia il partito a vocazione maggioritaria, un "partito della Nazione" che parli a tutti; invita la minoranza a partecipare alla Leopolda, che non è "organizzazione parallela". E pur senza cambiare giudizio sulle iniziative sindacali esprime rispetto per la piazza della Cgil, "che questo fine settimana riunirà centinaia di migliaia di persone". Questo il filo tessuto dal premier in una direzione che aveva sul tappeto molti temi sui quali la minoranza si è fatta sentire: dalla crisi del tesseramento ai bilanci della "vecchia Ditta". 

Pd a vocazione maggioritaria. "Oggi non facciamo conclusioni - ha affermato il premier segretario - o comunque saranno conclusioni che alimentano la discussione. Perché risolvere le questioni della forma partito con una sola direzione probabilmente è insufficiente". A ribadire che il dibattito sull'evoluzione del Pd è appena cominciato. L'idea è quello di un partito a vocazione maggioritaria, che si apre anche ad accogliere realtà diverse, come i 'transfughi' di Sel e Scelta Civica: "Il Pd - ha spiegato Renzi -  deve essere un partito che si allarga, Reichlin lo ha chiamato il partito della nazione, deve contenere realtà diverse. Io spero che da Migliore con Led fino ad Andrea Romano che con quella parte di Scelta Civica che vuole stare a sinistra ci sia spazio di cittadinanza piena". Chiamato in causa Romano ha commentato positivamente l'apertura del presidente del Consiglio: "Sc è un progetto esaurito, contribuiamo a nuovo Pd di Renzi". 

Italicum: il premio alla lista piace anche ad Alfano. Di conseguenza, "se il Pd è il partito maggioritario, ossia della nazione, deve avere degli strumenti elettorali che lo consentano e allora nell'Italicum meglio il premio alla lista che alla coalizione". Una proposta che ha ottenuto immediatamente il plauso del leader di Ncd Angelino Alfano: "Siamo assolutamente favorevoli. Grillo è una coalizione a sè, il centrosinistra è di fatto il Pd, il centrodestra è frammentato e non ricomponibile, allora è più rappresentativo del Paese un premio al primo partito". 

Sulla legge elettorale Renzi ha continuato: "Il Pd è un partito che vince per fare una legge elettorale in cui sia chiaro chi vince. Un passaggio chiave per l'Italia perché non c'è mai stata una legge elettorale che rendesse chiaro chi fosse il vincitore, né con il Mattarellum né con il Porcellum. Avere una legge elettorale che consegni un vincitore - sperando di essere noi - è possibile solo con il ballottaggio: è un grande risultato cui abbiamo lavorato anni sotto diversi segretari", Bersani, Veltroni, Franceschini.

Pd come antidoto al populismo del M5S. In un passaggio successivo, il premier si è soffermato sui lavori alle Camere e sul ruolo del M5S e delle opposizioni: "Questo è un Parlamento che da 18 mesi è bloccato, nei quorum costituzionali è messo in difficoltà da un blocco che dice 'no' a tutto ma è in corso un costante sgretolamento". E, in merito alle espulsioni dei militanti Cinque Stelle che hanno contestato Grillo al Circo Massimo, ha commentato: "E' imbarazzante". Rivolto ai suoi ha fissato i paletti sui margini di manovra dei parlamentari nelle votazioni: "Il Pd non espellerà chi dissente, ma sul voto di fiducia bisogna darsi delle regole. Non possiamo diventare né un comitato elettorale, né un club di anarchici e di filosofi". Perché il Pd, nell'ottica di Renzi, è l'unico antidoto al populismo: "Se non ci siamo noi l'alternativa è la piazza talvolta xenofoba, o il populismo o un movimento di anime che non è più rispettoso della democrazia interna di quanto non lo siamo noi. Se non ci siamo noi c'è la vittoria di un fenomeno demagogico e populista che rischia di incrinare le regole del gioco. Questa comunità che ha preso il 41% oggi è l'unica speranza perché l'Italia esca dalla palude". E ha concluso con un appello al senatore Walter Tocci perché riconsideri
la sua scelta di lasciare il Senato: "Credo sia una cosa bella e positiva se resta con noi - ha affermato il premier - perché un partito del 41% ha bisogno di chi fa le sue battaglie e poi si adegua alla scelta della maggioranza". 


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