venerdì 24 aprile 2015

Prevenzione: adesso sono i farmacisti che la propongono , e i medici di famiglia e non che fanno? sotto le stelle stanno a guardare.

Homeorso castano : medici e farmacisti sono figure complementari. Lsa prevenzione fatta sul territorio puo' favorire la collaborazione.
Il farmacista clinico rappresenta “una possibile evoluzione” per la professione del farmacista ma anche “il modo più idoneo per la presa in carico del paziente”. È la conclusione a cui sono arrivati i farmacisti riuniti a Cosmofarma Exhibition in occasione del Convegno promosso dai giovani Farmacisti (Fenagifar) sul tema “Il farmacista clinico: una nuova frontiera della professione”.

Il farmacista clinico, secondo i giovani farmacisti, può favorire la prevenzione e accompagnare il paziente nella sua terapia, “correggendo il tiro nei casi di una terapia non perfettamente rispondente alle esigenze del paziente e aiutandolo a risolvere quei problemi di compliance che riducono l'aderenza alla terapia vanificando l'ottenimento del risultato sperato”.

“Stiamo operando attraverso la validazione del metodo scientifico e le istituzioni di linee guida adeguate”, ha sottolineato il Prof. Corrado Giua, Presidente della Sifac. Al convegno i primi risultati a riguardo sono stati presentati attraverso la relazione che la dott.ssa Capuani, farmacista clinico, ha portato in aula sulle patologie gastro intestinali. Un ulteriore importante contributo è stato offerto dall'intervento della dott.ssaCarla Bruschelli, medico di famiglia ed esperta in Comunicazione Sanitaria, che ha illustrato come “il momento sia maturo perché medico e farmacista non siano più l'uno contro l'altro. Inoltre una loro attiva collaborazione non fa che migliorare le opportunità per le due professioni, oltre ad alimentare la capacità di essere più rispondenti e risolutivi verso le necessità della popolazione”. Una sinergia che, è stato sottolineato nel corso del dibattito, “porta per il SSN un sicuro risparmio”.
“Tutto questo però – sottolinea la presidente Fenagifar Pia Policicchio - passa da un empowerment del cittadino. Questo deve essere consapevole che le esigue risorse dello Stato devono essere ottimizzate al meglio per continuare a garantire un diritto alla salute che passa attraverso il sostegno Pubblico”.


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