martedì 24 maggio 2016

don giovanni e casanova: due grandi seduttori

l.m. molto interessante questo post di Silvana Scricci che sul suo blog osserva e mette in rilievo la diversita' tra Don Giovanni, la seduzione fine a se stessa, e Casanova, colto e letterato che si inmnamorava delle donne con cui aveva un rapporto e desiderava avere con loro uno scambio intellettivo e culturale. Ora non so ,ma suppongo di si, se le stesse caratteristiche dei due personaggi possono essere applicate al genere femminile. Se guardiamo alle ormai proliferanti sequenze pornografiche proliferanti sul web di casanove femminili sembrano essercene un po' poche. per le porno star il numero e la destrzza  nelle prestazioni erotico-sessuali sono essnziali, sono l'obiettivo di cui andare fiere. Un rovesciamento dongiovannesco spinto all'eccesso dell'immagine della donna fino a ieri diffusamente dominante. Se questo ha definitivamente  sblindato nel mondo femminile i comportamenti sessuali mirati alla ricerca del piacere rendendoli sempre piu' esplicini e sempre piu' sganciati da certe regole e da certe remore pseudomoralistiche, restituendo al sesso la sua spontaneita' , ma anche la sua "animalita" , ha anche , in qualche modo ridefinito e posto il problema della  riunificazione della donna colta con la donna sessualmente intraprendente ed attiva nonche' libera di scegliere come raggiungere il piacere. Questo sta aprendo una serie di problemi comportamentali e relazionali  non da poco sia nella donna che nell'uomo ed , a cascata, nella famiglia. Ne rifletteremo.
https://silvanascricci.wordpress.com/2010/01/12/i-seduttori-della-storia/


Parlando ieri sera con mio marito di Venezia e la venezianità ci siamo intrigati a parlare di Giacomo Casanova e Don Giovanni, gli archetipi della seduzione maschile.
Sosteneva lui, in maniera alquanto sbrigativa, e con atteggiamento ingegnieristico tipico che sostanzialmente sono la stessa cosa; due personaggi che hanno preso beatamente per i fondelli le donne, dandosi pure aria da vittime poichè, senza che loro facessero gesto alcuno, le donne cadevano ai loro piedi in men che non si dica.
Insomma, per mio marito, due gran paraculi.
In merito io esprimevo idee alquanto diverse ritenendo le due figure seppure similari non certo simili e tanto meno uguali.
Nella psicopatologia e nella psichiatria le due sindromi non sono abbastanza sovrapponibili.
Don Giovanni incarna l’uomo che vede le donne come bambole da gettare via, contrae matrimoni per vendere una normalità fasulla e bistrattata per rinnovare un senso di virilità che non arriva mai; ha avventure più millantate che reali. (a me questa descrizione fa venire in mente qualcuno dei nostri giorni, a voi no?).
Il personaggio di Don Giovanni vive in modo caricaturale in tanti uomini che inseguono spesso per tutta la vita, un ideale femminile che li perseguita e che li allontana sempre di più dalle donne reali.
Casanova incarna il corteggiatore pieno di passione che si innamora e disinnamora con la stessa facilità e che contestualmente passa da una donna all’altra manipolandole con sadismo e cinismo.
Don Giovanni è un personaggio della letteratura e del teatro europei; la figura di Don Juan comparve per la prima volta come protagonista di un’opera teatrale di Tirso de Molina, L’ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra del 1630.
Il personaggio fu ripreso svariate volte da vari autori da Moliere a Saramago ed in musica da Mozart.
Già dal titolo dell’opera che ha in sè la parola ingannatore si può, a mio avviso, evincere la caratteristica peculiare del carattere di Don Giovanni; appunto inganna e si ritiene sciolto da ogni legame e non si lega a nessuna donna, pur dando ad intendere di farlo, perchè vuole potere non scegliere.
Ma a quel punto le donne che seduce sono tutte assolutamente interscambiabili, non ne riceve nulla e nulla dona in cambio.
Neppure un attimo, un piccolo brandello di sè; le donne diventano un mero catalogo e così concepite sono un’elencazione della noia, un elenco del nulla, una striscia di indifferenza.




Casanova oltre che ad essere seduttore, anche se le centoquarantesette avventure riportate nella sua biografia sono ben poca cosa a confronto delle migliaia supposte da Don Giovanni o delle diecimila dichiarata da Simenon, è stato anche raffinato intellettuale europeo interessandosi di poesia, teologia, matematica, letteratura, giurisprudenza ed altri molti argomenti.
Ne viene fuori un ritratto a tutto tondo in cui le donne hanno una parte importante ma non la più importante, le donne sono considerate, almeno in parte e vincolate dalla cultura dell’epoca, come persone che hanno possibilità di interloquire con l’uomo sia sessualmente che culturalmente, una sorta di mutuo scambio di sensazioni, seduzioni ed opinioni.
E proprio per questo ritengo che pur confluendo la figura reale e la figura letteraria, nell’immaginario collettivo, i due personaggi siano piuttosto diversi: Casanova non conquista le donne per il puro piacere numerico come Don Giovanni ma, in qualche modo, se ne innamora con generosità ed altruismo anche se solo per pochi giorni e non le prende freddamente ed indistintamente come Don Giovanni.

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