giovedì 19 maggio 2011

cosa significa Salafita


Il termine "salaf "in arabo significa "predecessori, antenati" e indica, nel nostro caso, i primi seguaci dell'Islam. Praticamente ha un  significato corrispondente a quello che  ha nel mondo cristiano il termine " evangelico". Propugna quindi un ritorno alle origini, alla purezza dell'insegnamento dell'islam non contaminato con le tradizioni dei vari popoli, dai compromessi con le esigenze politiche ed economiche, soprattutto purificato da tutte le influenze provenienti dal mondo occidentale cristiano e, peggio ancora, ateo. Non può quindi essere qualificato come un  movimento "tradizionalista" anzi il suo punto essenziale è la lotta alle tradizioni . Nemmeno può esser considerato nazionalista  perchè intende combattere tutti i nazionalismi : le regole dell'Islam non debbono


essere calate in questa o quella realtà nazionale , valgono per tutti e sempre dagli aridi deserti dell'Arabia ai campus universitari europei. La visione è strettamente internazionalista. Allah non fa distinzioni fra le nazioni, la causa dell'islam non è la causa  di un popolo particolare ma è la causa dell'umanità intera. Nessuna differenza fra negri ed bianchi, fra orientali o occidentali. L'unica differenza è fra  "muslim"  (credenti ) e "kafir", (non credenti)
 Il concetto fondamentale  è la distinzione  fra "SALAF" (cioe delle origini) e  "BIDA" cioè innovazione rispetto  ai tempi  di Maometto.: la prima accettata in modo assoluto, la seconda respinta e qualificata   "shirk "(politeismo ), o  "kufr " (paganesimo)
Qualche esempio :
- Viene respinto il culto delle tombe  tanto che in Arabia si giunse fino a distruggere le tombe di Kadija e dei  califfi
 - non si ammettono  "madhab" (maestri) come interpreti della sharii'ah (legge, islamica data da Allah)
 - Viene respinto anche la invocazione alla intercessione di Maometto : non è ammesso  dire  YA MUHAMMAD  (per intercessione di Maometto)
Il pensiero salafita viene contestato da altre componenti dell'islam: per restare negli esempi citati: 
-si dice che il culto delle tombe è contenuto nelle prime tradizioni in quanto Muhammed stesso disse "Io (sarò) vivo e fresco nella mia tomba, a chi mi saluterà, gli ritornerò il saluto."
- che l'intercessione del Rasul Allah (inviato di Dio; Rasul viene generalmente tradotto in occidente con Profeta) è presente anche  negli hadith   (racconti del Profeta) : ad esempio vi si  narra  che un cieco recupera la vista per sua intercessioneche in effetti anche i salafiti hanno i loro  "madhab " (maestri) da seguire
-Soprattutto si contesta che una minoranza vuole  imporre il proprio parere alla grande maggioranza della UMMA (comunità dei credenti ) e che soprattutto ad innovare  (BIDA) sono proprio i salafiti che dopo 1400 anni vogliono mutare quello che i "muslin" hanno sempre fatto
-Non ci addentriamo in un dibattito teologico tutto interno al mondo dell'Islam:
 solamente notiamo  come gli argomenti addotti dagli uni e dagli altri ricordano singolarmente quelli addotti da cattolici  e protestanti nel '500: non è un caso: le tesi salafita  sono molto simili a quelle  luterane con la richiesta di tornare ai tempi evangelici che in effetti è la versione cristiana del ritorno ai predecessori (Salaf)..............Ma l'Occidente  da un punto di vista del rigorismo islamico è invece il "male": è egoismo eretto a sistema, immoralità e prostituzione eretti a principi morali. Bisogna allora contrapporre a tanto  male il ritorno integrale al Corano, la purificazione da ogni influsso occidentale. Questo non significa  rinunciare alle scoperte  scientifiche e al progresso tecnico degli occidentali  ma rifiutare le loro concezioni etico politiche. Non si riconosce il nesso, che invece per noi europei è chiarissimo, fra progresso tecnico-
scientifico e nuove concezioni filosofiche nate dal Rinascimento in poi in Europa .
Può destare meraviglia che teorie tanto radicali possano trovare seguito non solo nei paesi tradizionalmente islamici  ma anche e  forse soprattutto fra  i mussulmani nati o vissuti  in Occidente e anche fra i convertiti di origine occidentale. Bisogna  però considerare un fenomeno importante indicato in sociologia con il temine " marginal man", cioè della situazione in cui vengono a trovarsi individui che a causa di emigrazione restano  sospesi  fra due identità  diverse.
 Un musulmano che vive in Occidente  sarà percepito dagli occidentale come un "diverso" perchè mussulmano  e dai suoi compatrioti ancora come un "diverso" perchè vive in Occidente: un emigrante di terza generazione in Francia di origine magrebina non verrà percepito come francese dai francesi ma nemmeno come arabo dagli arabi: la sua identità  rimane  incerta, indefinita. Il Salafismo  invece gli offre una identità decontestualizzata nel tempo e nello spazio: un salafita non è ne afgano ne americano, non è del XXI scolo o del X secolo: vive in una specie di patria ideale senza confini, non ha tradizioni nè patria nè tempo . E una identità particolarmente adatta    per chi non riesce più a identificarsi in nessuna patria e in nessuna tradizione.
A questo punto c'è da chiedersi che cosa  c'entra il terrorismo , il  jihad contro l'Occidente  con  il Salafismo: approssimativamente in Occidente il "fondamentalista" islamico è quasi sinonimo di terrorista. In realtà il  rapporto è molto complesso e vario.
 Innanzitutto  va notato che niente accomuna di per se il mussulmano che vuole essere particolarmente pio con il terrorista. Seguire i dettami del Corano in modo puntuale, stare attenti che negli animali macellati non resti alcuna traccia di sangue,che non si mangi nulla del maiale,  che le preghiere vengano recitate nel modo più corretto non ha alcuna attinenza con il  mettere bombe sui treni o far crollare  i grattacieli. Anche in Occidente vi sono molti movimenti religiosi cristiani  che contestano alcune aspetti della modernità, che si battono contro l'egoismo liberista  e contro la pornografia ma certo non vengono percepiti come pericoli. Nessuno penserebbe al Papa come un pericoloso sovversivo perchè si dichiara contro il consumismo e richiama fedeli e non fedeli a una rigorosa morale sessuale. Nemmeno è da credersi che, come qualche volta si sente dire, che i musulmani intendano convertire il resto del mondo a colpi di bombe e di massacri. Anche nei tempi antichi i mussulmani non hanno mai costretto gli altri a convertirsi all'Islam come la sopravvivenza  di comunità cristiane nel Medio Oriente testimonia.
 In realtà   storicamente il Safalismo non è stato sempre "nemico" dell'Occidente; anzi spesso si è collegato a un movimento di riforma del mondo islamico che tendeva a metterlo al passo con l'Occidente. In tempi recenti la monarchia wahabita dell'Arabia è stata la più fedele alleata degli USA nell'area medio orientale ,e in genere i movimenti più religiosi sono stati alleati di fatto con l'Occidente in chiave anticomunista. Lo stesso Bin Laden in altri tempi ha ricevuto, sia pure indirettamente, qualche aiuto dagli Usa . I Talibani hanno preso  il potere  in Afganistan con l'appoggio se non proprio degli Usa di due alleati storici degli  Usa stessi cioe il Pakistan e l'Arabia Saudita.
 Tuttavia è pure un fatto che attualmente le organizzazioni terroristiche che hanno operato in Occidente si richiamano alla ideologia safalita e comunque all'integralismo islamico.
Per comprendere  tale rapporto che può apparire incomprensibile  bisogna, a nostro parere, partire da una analisi del mondo arabo e musulmano in generale.  Prima degli anni 80 hanno prevalso in esso correnti  che più o meno si ispirarono alla cultura occidentale sia che si riferissero  al modello liberista  cha a quello socialista pure esso tutto interno, giova  ricordarlo , alla cultura occidentale. Alcuni stati erano allora filo occidentali, altri filo russi con tutte le possibili gradazioni ed equilibri. Ma questa opera di modernizzazione non ha dato i frutti sperati per motivi che qui non esaminiamo. Correnti allora più integraliste islamiche che qui indichiamo con il temine generico di Salafismo hanno preso consistenza e rilievo. ed é nata quindi una lotta tutta interna al mondo arabo musulmano fra coloro che intendevano portare avanti l'opera di modernizzazione in senso occidentale e coloro che invece ritenevano che il rinnovamento poteva venire solo da un ritorno integrale all'islam. Il conflitto come era forse inevitabile in un mondo non democratico  è passato dal piano puramente culturale al confronto politico e militare. In Iran esplose la rivoluzione sciita , una vera rivoluzione popolare,  come concordano  tutti gli osservatori. In qualche altro paese prevalse qualche regime integralista ma nel complesso  le elittes rivolte all'occidente hanno mantenuto il potere Anche nei paesi dove esso si era affermato i frutti non erano stati quelli sperati e alla fine degli anni 90 l'integralismo politico ispirato all'Islam   sembrava in declino. A questo punto alcuni gruppi hanno ritenuto che il vero nemico da colpire non fossero i regimi arabi laici ma gli occidentali considerati loro protettori.  Gruppi come quelli di Al Qaeda hanno cioè alzato il tiro colpendo gli Usa nella speranza non certo di conquistare gli Usa ma di unire tutti il mondo arabo musulmano in una guerra comune contro l'occidente e fare apparire i regimi arabi non islamici come una emanazione dell'Occidente, del grande Satana
 Il conflitto a nostro parere  è interno al mondo mussulmano ed   è debordato al di fuori di esso quando la parte soccombente ha tentato di riprendere vigore coinvolgendo gli Occidentali  in un conflitto che non li riguardava e che essi difficilmente riescono 
Difficile indicare le prospettive di un conflitto quando esso è  in corso.  Crediamo che in in qualche modo il terrorismo ha avuto un successo nel provocare l'intervento militare americano in Medio Oriente trasformando questi da aggrediti in aggressori. In effetti nessun arabo crederà mai che gli americani sono in Afganistan o in Iraq per difendersi ma interpreterà l'intervento come una aggressione. D'altra parte questo avviene largamente anche in Occidente.
Vero è pero che la possibilità che l'integralismo possa prender il poter nei paesi arabi che era il fine essenziale del terrorismo si è indefinitivamente allontanato : In qualche paese nel quale aveva il potere lo ha perso. Dovunque in Occidente e in Medio Oriente la caccia al sospetto di terrorismo è accanita.  soprattutto poi il movimento salafita nel suo insieme viene visto  come la fonte del terrorismo ed è difficile distinguere   un salafita pacifico e un salafita che ricorre al terrore.
Consideriamo poi la proporzione delle forze in campo: da una parte vi è la enorme potenza economia e militare degli Usa:dall'altra parte un movimento  frammentato in mille rivoli diversi , privo di mezzi e di guida. Il resto del mondo può essere anche in disaccordo con questa o quella iniziativa americana ma tutti dalla Cina all'Europa all'India alla  stessa maggioranza dei musulmani è comunque nemica del terrorismo  islamico. In questi termini non vi può essere alcun dubbio sull'esito finale del  conflitto. Anche se i movimenti terroristici vincessero una o cento battaglie questo non farebbe che altro che  aumentare la forza e la determinazione dei loro avversari. Il problema è  invece quanti esseri umani, migliaia, centinaia di migliaia , milioni debbono ancora morire inutilmente. clicca x art. int. (consiglio di leggerlo e' semplice e  molto utile)


orso castano : e' indubbio che si puo' intuire come andra' a finire stanti le attuali forze militari in campo e la determinatezza dell'occidente a non lasciarsi sottomettere. La cosa che piu' preoccupa sono la massa dei senza ricchezza, sui barconi, che  si avventurano verso l'Europa . Limitarsi a ricondurli a casa oppure limitarsi a dare al governo  tunisino migliaia di dollari  e' come dare del pesce ad un affamato ma non insegnargli a pescare. 
Mangiato il pesce l'affamato , il giorno dopo, tornera' a chiedere il pesce oppure, nel caso dei soldi, questi ,, come la storia ben insegna, finiranno nelle mani degli speculatori ,dei ladri o, peggio, dei numerosi killer che , machete alla mano, non esiteranno a deturpare, ammazzare, magari a bordo di un  pick up, con una mitraglietta, oppure dgli aspiranti signori della guerra, molto piu' orgazzati ed armati, che si impossesseranno di fette di territorio brutalmente. E la collaborazione tra Uniiversita'? oppure tra associazioni professionali, creandole la dove non esistono? e' una pazzia? eppuren senza questo tessuto connetivo non ci sara' rripresa, ci saranno come sempre le multinazionali  da una parte, col desiderio di possesso delle materie prime  e diseredati dall'altra, magari  con la laurea  in tasca , ma senza mezzi,  che  dovranno adattarsi a diventare schiavi...........

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