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Il concetto fondamentale è la distinzione fra "SALAF" (cioe delle origini) e "BIDA" cioè innovazione rispetto ai tempi di Maometto.: la prima accettata in modo assoluto, la seconda respinta e qualificata "shirk "(politeismo ), o "kufr " (paganesimo)
Qualche esempio :
- Viene respinto il culto delle tombe tanto che in Arabia si giunse fino a distruggere le tombe di Kadija e dei califfi
- non si ammettono "madhab" (maestri) come interpreti della sharii'ah (legge, islamica data da Allah)
- Viene respinto anche la invocazione alla intercessione di Maometto : non è ammesso dire YA MUHAMMAD (per intercessione di Maometto)
Il pensiero salafita viene contestato da altre componenti dell'islam: per restare negli esempi citati:
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- che l'intercessione del Rasul Allah (inviato di Dio; Rasul viene generalmente tradotto in occidente con Profeta) è presente anche negli hadith (racconti del Profeta) : ad esempio vi si narra che un cieco recupera la vista per sua intercessioneche in effetti anche i salafiti hanno i loro "madhab " (maestri) da seguire
-Soprattutto si contesta che una minoranza vuole imporre il proprio parere alla grande maggioranza della UMMA (comunità dei credenti ) e che soprattutto ad innovare (BIDA) sono proprio i salafiti che dopo 1400 anni vogliono mutare quello che i "muslin" hanno sempre fatto
-Non ci addentriamo in un dibattito teologico tutto interno al mondo dell'Islam:
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Può destare meraviglia che teorie tanto radicali possano trovare seguito non solo nei paesi tradizionalmente islamici ma anche e forse soprattutto fra i mussulmani nati o vissuti in Occidente e anche fra i convertiti di origine occidentale. Bisogna però considerare un fenomeno importante indicato in sociologia con il temine " marginal man", cioè della situazione in cui vengono a trovarsi individui che a causa di emigrazione restano sospesi fra due identità diverse.
Un musulmano che vive in Occidente sarà percepito dagli occidentale come un "diverso" perchè mussulmano e dai suoi compatrioti ancora come un "diverso" perchè vive in Occidente: un emigrante di terza generazione in Francia di origine magrebina non verrà percepito come francese dai francesi ma nemmeno come arabo dagli arabi: la sua identità rimane incerta, indefinita. Il Salafismo invece gli offre una identità decontestualizzata nel tempo e nello spazio: un salafita non è ne afgano ne americano, non è del XXI scolo o del X secolo: vive in una specie di patria ideale senza confini, non ha tradizioni nè patria nè tempo . E una identità particolarmente adatta per chi non riesce più a identificarsi in nessuna patria e in nessuna tradizione.
A questo punto c'è da chiedersi che cosa c'entra il terrorismo , il jihad contro l'Occidente con il Salafismo: approssimativamente in Occidente il "fondamentalista" islamico è quasi sinonimo di terrorista. In realtà il rapporto è molto complesso e vario.
Innanzitutto va notato che niente accomuna di per se il mussulmano che vuole essere particolarmente pio con il terrorista. Seguire i dettami del Corano in modo puntuale, stare attenti che negli animali macellati non resti alcuna traccia di sangue,che non si mangi nulla del maiale, che le preghiere vengano recitate nel modo più corretto non ha alcuna attinenza con il mettere bombe sui treni o far crollare i grattacieli. Anche in Occidente vi sono molti movimenti religiosi cristiani che contestano alcune aspetti della modernità, che si battono contro l'egoismo liberista e contro la pornografia ma certo non vengono percepiti come pericoli. Nessuno penserebbe al Papa come un pericoloso sovversivo perchè si dichiara contro il consumismo e richiama fedeli e non fedeli a una rigorosa morale sessuale. Nemmeno è da credersi che, come qualche volta si sente dire, che i musulmani intendano convertire il resto del mondo a colpi di bombe e di massacri. Anche nei tempi antichi i mussulmani non hanno mai costretto gli altri a convertirsi all'Islam come la sopravvivenza di comunità cristiane nel Medio Oriente testimonia.
In realtà storicamente il Safalismo non è stato sempre "nemico" dell'Occidente; anzi spesso si è collegato a un movimento di riforma del mondo islamico che tendeva a metterlo al passo con l'Occidente. In tempi recenti la monarchia wahabita dell'Arabia è stata la più fedele alleata degli USA nell'area medio orientale ,e in genere i movimenti più religiosi sono stati alleati di fatto con l'Occidente in chiave anticomunista. Lo stesso Bin Laden in altri tempi ha ricevuto, sia pure indirettamente, qualche aiuto dagli Usa . I Talibani hanno preso il potere in Afganistan con l'appoggio se non proprio degli Usa di due alleati storici degli Usa stessi cioe il Pakistan e l'Arabia Saudita.
Tuttavia è pure un fatto che attualmente le organizzazioni terroristiche che hanno operato in Occidente si richiamano alla ideologia safalita e comunque all'integralismo islamico.
Per comprendere tale rapporto che può apparire incomprensibile bisogna, a nostro parere, partire da una analisi del mondo arabo e musulmano in generale. Prima degli anni 80 hanno prevalso in esso correnti che più o meno si ispirarono alla cultura occidentale sia che si riferissero al modello liberista cha a quello socialista pure esso tutto interno, giova ricordarlo , alla cultura occidentale. Alcuni stati erano allora filo occidentali, altri filo russi con tutte le possibili gradazioni ed equilibri. Ma questa opera di modernizzazione non ha dato i frutti sperati per motivi che qui non esaminiamo. Correnti allora più integraliste islamiche che qui indichiamo con il temine generico di Salafismo hanno preso consistenza e rilievo. ed é nata quindi una lotta tutta interna al mondo arabo musulmano fra coloro che intendevano portare avanti l'opera di modernizzazione in senso occidentale e coloro che invece ritenevano che il rinnovamento poteva venire solo da un ritorno integrale all'islam. Il conflitto come era forse inevitabile in un mondo non democratico è passato dal piano puramente culturale al confronto politico e militare. In Iran esplose la rivoluzione sciita , una vera rivoluzione popolare, come concordano tutti gli osservatori. In qualche altro paese prevalse qualche regime integralista ma nel complesso le elittes rivolte all'occidente hanno mantenuto il potere Anche nei paesi dove esso si era affermato i frutti non erano stati quelli sperati e alla fine degli anni 90 l'integralismo politico ispirato
all'Islam sembrava in declino. A questo punto alcuni gruppi hanno ritenuto che il vero nemico da colpire non fossero i regimi arabi laici ma gli occidentali considerati loro protettori. Gruppi come quelli di Al Qaeda hanno cioè alzato il tiro colpendo gli Usa nella speranza non certo di conquistare gli Usa ma di unire tutti il mondo arabo musulmano in una guerra comune contro l'occidente e fare apparire i regimi arabi non islamici come una emanazione dell'Occidente, del grande Satana
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Il conflitto a nostro parere è interno al mondo mussulmano ed è debordato al di fuori di esso quando la parte soccombente ha tentato di riprendere vigore coinvolgendo gli Occidentali in un conflitto che non li riguardava e che essi difficilmente riescono
Difficile indicare le prospettive di un conflitto quando esso è in corso. Crediamo che in in qualche modo il terrorismo ha avuto un successo nel provocare l'intervento militare americano in Medio Oriente trasformando questi da aggrediti in aggressori. In effetti nessun arabo crederà mai che gli americani sono in Afganistan o in Iraq per difendersi ma interpreterà l'intervento come una aggressione. D'altra parte questo avviene largamente anche in Occidente.
Vero è pero che la possibilità che l'integralismo possa prender il poter nei paesi arabi che era il fine essenziale del terrorismo si è indefinitivamente allontanato : In qualche paese nel quale aveva il potere lo ha perso. Dovunque in Occidente e in Medio Oriente la caccia al sospetto di terrorismo è accanita. soprattutto poi il movimento salafita nel suo insieme viene visto come la fonte del terrorismo ed è difficile distinguere un salafita pacifico e un salafita che ricorre al terrore.
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orso castano : e' indubbio che si puo' intuire come andra' a finire stanti le attuali forze militari in campo e la determinatezza dell'occidente a non lasciarsi sottomettere. La cosa che piu' preoccupa sono la massa dei senza ricchezza, sui barconi, che si avventurano verso l'Europa . Limitarsi a ricondurli a casa oppure limitarsi a dare al governo tunisino migliaia di dollari e' come dare del pesce ad un affamato ma non insegnargli a pescare.
Mangiato il pesce l'affamato , il giorno dopo, tornera' a chiedere il pesce oppure, nel caso dei soldi, questi ,, come la storia ben insegna, finiranno nelle mani degli speculatori ,dei ladri o, peggio, dei numerosi killer che , machete alla mano, non esiteranno a deturpare, ammazzare, magari a bordo di un pick up, con una mitraglietta, oppure dgli aspiranti signori della guerra, molto piu' orgazzati ed armati, che si impossesseranno di fette di territorio brutalmente. E la collaborazione tra Uniiversita'? oppure tra associazioni professionali, creandole la dove non esistono? e' una pazzia? eppuren senza questo tessuto connetivo non ci sara' rripresa, ci saranno come sempre le multinazionali da una parte, col desiderio di possesso delle materie prime e diseredati dall'altra, magari con la laurea in tasca , ma senza mezzi, che dovranno adattarsi a diventare schiavi...........
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