mercoledì 10 novembre 2010

le psicoterapie stanno passando di moda? da "L'altro, rivista di formazione in psichiatria

di Salvatore Varia e Rosaria Valsavoia
......Fattori comuni delle Psicoterapie
Evidenze scientifiche consolidate dimostrano che il trattamento psicoterapico sia efficace. Non risulta ancora chiaro quali siano i fattori specifici responsabili dell'efficacia di ciascun modello psicoterapeutico applicato.
Pertanto, è sempre più condivisa l'idea che le Psicoterapie efficaci abbiano aspetti comuni tra loro. Un attento esame della bibliografia sull'argomento conduce alla conclusione che gran parte dei miglioramenti ottenuti attraverso la Psicoterapia possano essere attribuiti a variabili riferite al paziente.
In altre parole, parte del successo di un percorso psicoterapico è dovuto alle capacità relazionali del paziente, alla sua capacità di insight, alla gravita e quantità di sintomi, alla motivazione, alla capacità di fecalizzarsi sugli obiettivi prefissati, alle situazioni generali di vita. Sembra giovare anche il senso di responsabilità che ogni psicoterapia induce nel paziente, il quale impara ad assumere un ruolo attivo e collaborativo all'interno dell'iter intrapreso e acquisisce maggiore consapevolezza di sé e degli effetti del suo comportamento. Ancora, si ritiene che almeno il 30% dei miglioramenti dei pazienti in terapia avvenga grazie a fattori relazionali. Costruire una buona alleanza terapeutica è il fondamento senza il quale non è possibile auspicare il raggiungimento di risultati positivi sia tramite l'impiego di farmaci, sia mediante la terapia verbale (24). In generale, fornire un'"esperienza di trattamento" ai pazienti, indipendentemente dalla forma assunta, è di per sé utile e ancor di più quando questa avviene all'interno di un'atmosfera di collaborazione e fiducia, al di là degli specifici metodi e principi relativi a ciascun modello teorico adottato dal clinico.
Ad esempio, il clima collaborativo, come già detto, può aiutare anche la gestione del trattamento farmacologico. Alcuni pazienti traggono benefici psicologici dall'utilizzo di farmaci, che soddisfacendo il bisogno di dipendenza, danno loro la sensazione di essere curati e nutriti. Altri soggetti possono invece vedere nel farmaco un medicamento "imposto" dal terapeuta, una sorta di veleno che addirittura peggiora la loro agonia. Affrontare tali resistenze in un percorso di psicoterapia può accrescere la motivazione e l'adesione alla prescrizione farmacologica da parte del paziente, ovvero il suo grado di compliance.
Quindi i fattori comuni a tutte le forme di psicoterapia che sembrano determinare il successo del trattamento sono:
1. Comprensione empatica.
2. Atteggiamento non giudicante.
3. Ascolto attivo e contenimento emotivo.
Psicoterapie in calo: tendenze controcorrenti?
Nonostante le numerose conferme sull'efficacia delle psicoterapie, non è possibile non evidenziare una tendenza, se vogliamo, controcorrente, maggiormente presente in America, e che fa riferimento ad un aumentato ricorso al trattamento farmacologico a scapito degli interventi psicoterapeutici nella presa in carico della Depressione. Questo trend può trovare una spiegazione nello straordinario progresso registrato negli ultimi anni dalle neuroscienze e della psicofarmacologia, in cui l'enfasi posta sulle basi biologiche dei disturbi psichici ha spostato inevitabilmente l'attenzione su trattamenti somatici, considerati oggi sempre più sicuri, mirati ed efficaci (25). D'altra parte, la ricerca biopsicologica ha rivelato il ruolo dei fattori psicosociali nel modulare l'espressione genica (26) e, ancora, ha dimostrato la capacità dei trattamenti psicologici di influire sull'attività cerebrale, modificandola (27).
Eppure la comprensione neurobiologica, l'ampia scelta tra le varie classi di farmaci e la fiducia a questi accordata, sembrano far perdere di vista la necessità del dialogo e dell''ascolto del paziente, la sua soggettività e il suo vissuto (28).
Ihttp://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE6A904C20101110n tal senso, occorrerebbe ricordare che la Psicoterapia, come evidenziato da alcuni studi (29), risulta essere un investimento in termini di costi/energie che consente però di risparmiare nel lungo termine riducendo il rischio di cronicizzazione dei sintomi, disabilità, disfunzionamento socio-lavorativo, aumentando nel contempo il benessere e la qualità della vita dell'individuo (30).

Conclusioni
Evidenze scientifiche consolidate dimostrano che varie opzioni di cura con approcci metodologici differenti, adattabili al singolo caso, sono efficaci nella terapia della Depressione.
Qualsiasi trattamento sarà comunque inizialmente rivolto alla risoluzione della fase acuta e successivamente orientato alla prevenzione delle ricorrenze, al recupero funzionale e all'adattamento sociale del paziente. Tali obiettivi possono essere raggiunti con un approccio combinato che tenga conto della dimensione biologica, psicologica e sociale dell'individuo. Numerose evidenze scientifiche confermano l'efficacia degli interventi psicoterapeutici nel trattamento dei Disturbi Depressivi. Il modello psicologico di cura va, dunque, ad affiancarsi al modello biologico proprio della farmacoterapia. I due interventi non debbono considerarsi alternativi, ma complementari, sebbene di volta in volta le singole condizioni psicopatologiche unite ai tempi di intervento, in fase acuta o di mantenimento, richiedano di privilegiare l'uno o l'altro dei trattamenti o entrambi in combinazione. La terapia farmacologica agisce più velocemente di ogni forma di Psicoterapia e può creare le premesse per il trattamento psicoterapeutico.
La Psicoterapia, è efficace nel miglioramento del funzionamento socio-relazionale e della riduzione di successivi rischi di ricorrenze, assicurando un più duraturo cambiamento positivo.
La combinazione dei due interventi migliora l'esito dei pazienti con forme severe e ricorrenti, croniche e farma-coresistenti.
 Dipartimento Salute Mentale, Azienda Sanitaria Provinciale Palermo
 Dipartimento di Neuroscienze Cllniche, Università degli Studi di Palermo

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