venerdì 26 novembre 2010

finalmente lo studio sulle situazioni stressanti : Il progetto MARS 500 entra nella fase operativa. Gli studi saranno condotti dal Centro Extreme del Sant'Anna


 ..........................il progetto MARS 500, “Preparing for a journey to Mars “, come annunciato in questi giorni dall’Agenzia Spaziale Europea ESA, entra nella fase operativa
È previsto per il 31 marzo infatti, l’ingresso dell’equipaggio di sei astronauti, quattro Russi, un Tedesco e un Francese, nel simulatore della navicella spaziale per viaggi interplanetari di lunga durata sulla Luna e su Marte, realizzata a Mosca presso il prestigioso Istituto per gli Affari Biomedici, IBMP, dell’Accademia Russa delle Scienze.mars500
Il progetto, “Mars 500”, è stato avviato dall’IBMP in collaborazione con l'Agenzia Russa per l'aviazione e lo spazio (RKA) e consiste nel confinamento in un ambiente che riproduce nei principali aspetti funzionali i quattro moduli che costituiscono la navicella destinata nei prossimi decenni ad affrontare l’esplorazione di Marte: la sezione residenziale, il modulo di trasferimento, il modulo di emergenza e la stazione per lo stoccaggio dei viveri e della logistica necessaria all’intera spedizione; lo scopo è la simulazione degli effetti del confinamento per il viaggio su Marte (105 giorni), a cui seguirà entro il 2009 la simulazione per 520 giorni della missione completa verso e dal pianeta rosso.
Il confinamento in un ambiente estremo, caratterizzato da spazi abitabili ristretti, dalla promiscuità relazionale dei sei membri di equipaggio, dalla difficoltà di comunicazione con la stazione di controllo (con una latenza di risposta fino a 40 minuti), dalla straordinarietà dell’impresa e, non ultimo, dall’intenso carico di lavoro, rappresenta un modello sperimentale unico per lo studio degli effetti negativi dello stress. Infatti sia la NASA che l’Agenzia Spaziale Russa indicano lo stress come il fattore cruciale responsabile dei possibili errori nella conduzione della missione e nella risposta anomala sia mentale che somatica dell’organismo. 
Al problema della misura oggettiva di questi parametri di stress, con metodica non invasiva, originale ed innovativa, hanno fornito la risposta i ricercatori del “Centro Extreme”, nato da una collaborazione consolidata negli anni nel campo della ricerca biomedica negli ambienti estremi tra la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Istituto di Fisiologia Clinica (IFC) del Cnr e l’Università di Pisa. Il Centro Extreme, infatti, ha vinto, primo assoluto, il bando Italiano dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) per lo studio dello stress da confinamento con il suo progetto ARES [Astronauts Resistance Enhancement to Stress] per MARS 500. 
Extreme rappresenta oggi per il sistema ricerca Toscana una realtà scientifica di livello internazionale nei campi della medicina subacquea e iperbarica, e in generale per gli studi nelle condizioni di carico estremo dell’organismo.
La ricerca sugli astronauti prevede lo studio mediante elettroencefalogramma ad alta densità di una particolare onda cerebrale, la Sleep Slow Oscillation, studiata oggi solo in pochissimi centri a livello mondiale. Lo studio delle modificazioni stress correlate di quest’onda durante il sonno degli astronauti, già sperimentato dai ricercatori pisani in ambiente di sport estremo, condurrà a risultati non solo importanti per la comprensione dei meccanismi fisiologici dello stress a livello cerebrale e cardiorespiratorio, ma per la messa a punto e la valutazione di efficacia delle contromisure durante la missione spaziale. 
“L’obiettivo primario del Centro Extreme, favorito dal focus clinico del suo baricentro all’interno delle Istituzioni che partecipano", riferiscono il Prof. Antonio L’Abbate della Scuola Superiore Sant’Anna e direttore del Centro, l’Ing. Remo Bedini di IFC CNR e il Dr. Angelo Gemignanineuropsichiatria dell’Università di Pisa, ”è quello di indagare, attraverso uno sforzo interdisciplinare, i meccanismi biologici, psicologici e fisici alla base della vulnerabilità individuale allo stress e di proporre e predisporre misure correttive”.
Si tratta in sostanza di gettare le basi per una visione integrata dell’interazione uomo-ambiente per la creazione di una vera e propria “Medicina Prenosologica” che, rispetto ai Sistemi Sanitari Regionali e Nazionali, rappresenta uno strumento innovativo per la salvaguardia e il miglioramento della qualità della vita, con quanto ne consegue anche per i costi sociali del mantenimento della salute. Ed è proprio per questo che la Regione Toscana interessata alle finalità “terrene” della ricerca spaziale, guarda con azioni concrete all’attività di questa espressione del sistema di ricerca pisano e toscano supportandone alcune attività nel campo educazionale come il Master Universitario in Medicina Subacquea ed Iperbarica e la di diffusione scientifica dei risultati delle ricerche del Centro Extreme con l’annuale appuntamento internazionale del congresso “Ai Confini della Fisiologia”.

Giovedì 03 Giugno 2010 
Orso castano : ci volevano le sperimentazioni sulle spedizioni su Marte per arrivare ad investire , nella ricerca, seriamente sullo stress e le sue conseguenze sulla salute umana . Ma quante , e gravi, situazioni di stress super paragonabili alle spedizioni su Marte vivono i precari o i disoccupati, o quelli che fanno lavori usuranti!!! Ma finalmente il pianeta Marte, per grazia divina, comincia a far parlare di stress anche l'agenzia spaziale europea, .......non l'Universita' Italiana.  Comunque va bene. Inizia la medicina "prenosologica", cioe' la prevenzione delle malattie da stress. Viva Marte !

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