domenica 15 giugno 2014

Renzi, Madia, Boschi == Monti, Fornero e Merkel. Devono andarsene , sono reazionari e contro i lavoratori. Seguono solo le indicazioni della finanza internazionale. Vogliono distruggere lo Stato Sociale !!

ROMA - La Cgil boccia la riforma della pubblica amministrazione approvata dal consiglio dei Ministri. Cgil e Uil si scagliano contro una riforma "deludente", "senza coraggio" e che "si accanisce contro i lavoratori", ma il ministro Marianna Madia difende la sua creatura e considera "irresponsabili" le resistenze al cambiamento. La Cisl promette invece una protesta "gandhiana" contro i provvedimenti che includono anche il dimezzamento dei permessi sindacali, "senza casino".
da  l'Unita'...........«Si possono assumere 100mila precari, altro che staffetta generazionale per poche migliaia di giovani». «Noi pretendiamo che, a fronte dei 400mila posti persi in 10 anni, 100mila possano entrare», sfida il governo il segretario generale della Fp-Cgil, Rossana Dettori, chiedendo un «confronto vero» sulla riforma e non «un ennesimo spot». 

BLOCCO DEL TURN OVER PER I DIRIGENTI
Lo strumento per arrivare a questo altissimo numero di assunzioni - o stabilizzazioni - è il blocco del turn over: ma non dei lavoratori, bensì dei dirigenti. «Per ogni dirigente che va in pensione e non viene sostituito si possono ipotizzare 10 nuove assunzioni», spiegano all’unisono i sindacati, aggiungendo che il numero di 100mila si dovrebbe declinare nell’arco di un triennio o quinquennio e che va visto rispetto alle 400mila uscite degli ultimi 10 anni. La proposta di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa parte da un assunto molto preciso: «Una riforma fatta “con” e non “contro” il lavoratori», che sono oltre 3,3 milioni.

C'è ben poco di riforma nei documenti inviati dal governo lunedì e dunque i sindacati ipotizzano forme di mobilitazione «anche importanti». «La nostra sensazione è che l'incontro di domani (oggi, ndr), con un decreto che deve essere approvato dopodomani, sia un incontro in cui il governo ci informa e punto», ha spiegato Dettori - . Il giorno dopo avremo un decreto legge che parla di dirigenti, di riduzione dei dirigenti, di licenziamenti dei dirigenti e di tagli dei permessi sindacali. Mi sembra davvero che di riforma ci sia ben poco».

Per Giovanni Torluccio, segretario generale di Uil-Fp, «qualora non vi siano risposte, non per garantire i pubblici dipendenti ma i servizi ai cittadini attraverso i pubblici dipendenti, saremo costretti a mettere insieme forme di mobilitazione, anche importanti». T

ra le critiche ai 44 punti della riforma, i sindacati avanzano qualche dubbio sui 10mila posti che la riforma prevederebbe con l’abrogazione del trattenimento in servizio, strumento molto utilizzato fra i magistrati: «A noi sembra che siano molti meno della metà», ha spiegato Giovanni Faverin, segretario generale Cisl-Fp, «e in un settore che perde 400mila lavoratori questa crediamo sia una risposta ridicola». «Serve un ricambio generazionale importante, ma senza dimenticarsi dei precari», ha aggiunto Benedetto Attili, segretario generale Uil-Pa.
«MOBILITA' SI' MA VOLONTARIA»
Gli altri punti fondati della proposta unitaria dei sindacati sono «punti di accesso unificato per i cittadini e le imprese», «una razionalizzazione e integrazione dei modelli di inquadramento del personale, tornando però ad investire in formazione». Sul tema caldo della mobilità - il governo pensa a renderla obbligatoria entro i 100 km - i sindacati rispondono chiedendola «volontaria e incentivata», «elaborando tabelle di equirazione e procedure che rendano conosciuti e accessibili i posti vacanti con bandi di mobilità intercompartimentale». Questa mattina alle 10,30 a palazzo Vidoni saranno Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti ad incontrare il ministro Marianna Madia e il sottosegretario Angelo Rughetti, regista della riforma. Il governo già lunedì ha inviato ai sindacati un documento in cui spiega i 44 punti che sono poi stati oggetto di oltre 35mila mail da parte dei cittadini.
Da palazzo Vidoni si fa sapere che l’incontro non sarà una semplice informativa ma un dialogo costruttivo e si sottolinea come il ministro Madia si sia sempre battuta contro il precariato e per il rinnovo del contratto. Il passo in avanti sensibile riguarda l’impegno a discutere del rinnovo del contratto - fermo dal 2009 - nella sua parte economica per il 2015. Anche se per renderlo possibile serve uno stanziamento ad hoc nella prossima legge di stabilità, visto che il Def ha mantenuto la posizione che il blocco contrattuale durerà fino al 2017. 

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