sabato 30 agosto 2014

antislamismo

orso castano: davvero interessante, sintetica e puntuale questa paqgina di wikipedia che ricostruisce storicamente l'antagonismo culturale occidentale all'islamismo , inteso come complesso culturale ed ideologico proposto da Maometto. Una pagina che consente di approfondire la cultura islamica.




Più specificamente, l'antislamismo si oppone all'idea che uno Stato sia regolato sui precetti della religione islamica: obiettivo principale invece del cosiddetto "Islamismo". Tale opposizione si basa su due principi. Il primo teorico e il secondo empirico. In primo luogo l'antislamismo - che si richiama anche al portato anti-religioso degli illuministi, come pure alla laicità dello Stato (intesa all'interno della logica della "libera Chiesa in libero Stato") - esprime tutta la sua opposizione all'idea che un qualsiasi Stato voglia essere guidato dai principi religiosi dell'Islam (fine perseguito invece dal cosiddetto fondamentalismo islamico).[1] Infatti uno Stato religioso, di qualunque fede si tratti, si basa su regole assolute, svincolate dalla razionalità. In secondo luogo l'antislamismo si basa sull'analisi delle conseguenze sulla società dell'applicazione della legge islamica, la sharÄ«Ê¿a. L'antislamismo valuta tali conseguenze decisamente negative....................

Evo moderno[modifica | modifica sorgente]

Durante l'età moderna criticarono l'Islam, tra gli altri, Martin LuteroBlaise Pascal e gli illuministi. Per Montesquieu Ã¨ una religione «che parla solo attraverso la spada, ancora agisce sugli uomini con quello spirito distruttivo che l’ha fondata».[4]
Voltaire
Fra i più noti detrattori dell'Islam si annovera anche Voltaire che, nell'ambito della sua critica generale alle religioni, sull'argomento compose nel 1736 una commedia, intitolata Maometto ossia il fanatismo, ironicamente dedicata a papa Benedetto XIV, diversi capitoli del suo Dizionario filosofico e del suo Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni. In particolare nella commedia descrive Maometto come un arrivista che sfrutta il fanatismo religioso dei suoi seguaci come strumento di potere[5]. Nel "Dizionario filosofico" dedica un capitolo alCorano ed esordisce affermando che
(FR)
« Ce livre gouverne despotiquement toute l'Afrique septentrionale du mont Atlas au désert de Barca, toute l'Égypte, les côtes de l'océan Éthiopien dans l'espace de six cents lieues, la Syrie, l'Asie Mineure, tous les pays qui entourent la mer Noire et la mer Caspienne, excepté le royaume d'Astracan, tout l'empire de l'Indoustan, toute la Perse, une grande partie de la Tartarie, et dans notre Europe la Thrace, la Macédoine, la Bulgarie, la Servie, la Bosnie, toute la Grèce, l'Épire et presque toutes les îles jusqu'au petit détroit d'Otrante où finissent toutes ces immenses possessions. »
(IT)
« Questo libro governa dispoticamente tutta l'Africa settentrionale, dai monti dell'Atlante al deserto libico, tutto l'Egitto, le coste etiopiche sull'oceano per una profondità di seicento leghe, la Siria, l'Asia minore, tutti i paesi che si affacciano sul mar nero ed il mar Caspio, fatta eccezione del regno di Astracan, tutto l'impero dell'Indostan, tutta la Persia, gran parte della Tartaria e nella nostra Europa la Tracia, la Macedonia, la Bulgaria, la Serbia, la Bosnia, tutta la Grecia, l'Epiro e quasi tutte le isole fino allo stretto d'Otranto dove finiscono questi immensi possedimenti. »
(VoltaireALCORAN, ou plutôt LE KORAN dal Dizionario filosofico)
Critiche si trovano sparse anche nel Candido e in Zadig. Nel detto Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni (franceseEssai sur les moeurs et l'esprit des nations), una panoramica dei popoli e delle nazioni senza il desiderio di scendere su dettagli statistici, Voltaire dedica:
  • il Capitolo VI ad Arabia e a Maometto[6]
  • il Capitolo VII al Corano ed alle leggi musulmane[7].
Ad es. di Maometto dice:
« dopo aver ben conosciuto il carattere dei suoi concittadini, la loro ignoranza, la loro creduloneria e la loro predisposizione all'entusiasmo, si rese conto di potersi trasformare in un profeta. Si propone di eliminare il Sabismo, che consiste nel fondere insieme il culto di Dio con quello degli astri; il giudaismo detestato da tutte le nazioni, e che aveva grande presa in Arabia; infine il cristianesimo, che conosceva solo per gli abusi di diverse sette diffuse nei paesi limitrofi al suo. »
« Ãˆ probabile che Maometto, come tutti gli entusiasti, violentemente colpito dalle sue stesse idee, prima le *carica* di buona fede e poi le fortifica con dei sogni tanto che prende in giro se stesso e gli altri e sostiene infine, con delle furbate indispensabili, una dottrina che credeva buona. [...e così] si trovò alla testa di quarantamila uomini presi nel suo entusiasmo »
« di tutti i legislatori che hanno fondato una religione, è l'unico che abbia diffuso la sua con delle conquiste. Altri popoli hanno imposto ad altre nazioni i loro culti con il ferro e con il fuoco; ma nessun fondatore di una setta è mai stato un conquistatore (...) Un mercante di cammelli provoca un'insurrezione nel suo villaggio. Alcuni miserabili seguaci si uniscono a lui; li convince che egli parla con l’arcangelo Gabriele; si vanta di essere stato portato in paradiso, dove ha ricevuto in parte questo libro incomprensibile, ognuna delle cui pagine fa tremare il buon senso; per seguire questo libro, egli mette a ferro e fuoco la sua terra; taglia la gola dei padri e rapisce le figlie; concede agli sconfitti di scegliere fra la morte e l’Islam. Nessun uomo può scusare cose del genere, a meno che non sia nato turco o la superstizione non abbia estinto il suo lume. »................Un caso rappresentativo di antislamismo è costituito dal politologo francese Alexandre Del Valle che, presentando il suo libro Il totalitarismo islamista all'assalto delle democrazie, afferma:
« Dopo il totalitarismo rosso, basato sulla lotta di classe, il bruno, sulla lotta delle razze, l'Occidente deve affrontare il totalitarismo verde (colore dell'islamismo), che si fonda sulla lotta tra le civiltà e tra le religioni" »
Questo concetto è largamente condiviso da altri antislamisti, infatti è oggetto anche di diverse opere individuali dei dodici firmatari dell'appello "Insieme contro il nuovo totalitarismo", sottoscritto in risposta alle violente manifestazioni censorie scoppiate all'indomani della pubblicazione dellecaricature di Maometto sul Jyllands-Posten che nel primo capoverso così recita:
« Dopo aver vinto il fascismo, il nazismo e lo stalinismo, il mondo deve affrontare una nuova minaccia globale di tipo totalitario: l'islamismo. »
(testo integrale in francese su communautarisme.net)
Questa posizione coincide anche con quella della giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, icona antislamista, autrice di successo con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo, che, rifacendosi anche alle tesi di Bat Ye'or sull'Eurabia, attribuiva il profondo malessere dell'Occidente alla dissoluzione di valori da lei considerati fondanti. Questo, secondo la giornalista, sarà causa della decadenza e dell'oblio della civiltà Occidentale. Tale tesi è oggi promossa da altri intellettuali, autori e giornalisti. Un celebre esponente è, in Italia, Magdi Allam, già editorialista e vicedirettore ad personam del Corriere della Sera, che usava esprimersi con regolarità in modo particolarmente critico nei confronti dell'islamismo e dell'Islam,[8] fino ad abbandonarlo in favore del Cattolicesimo romano, con un eclatante battesimo somministratogli dallo stesso Papa nella Basilica vaticana. Altri famosi esponenti del movimento antislamista, si trovano negli Stati Uniti come ad esempio i giornalisti e saggisti Claire BerlinskiGeorge Weigel,Tony BlankleyBruce BawerChristopher Hitchens e Mark Steyn.

Critiche all'Islamismo[modifica | modifica sorgente]

In questa accezione, l'antislamismo si oppone all'idea di Stato regolato sui precetti della religione islamica, obiettivo principale dell'islamismo. Tale opposizione si basa su due perni, il primo teorico ed il secondo empirico. In primo luogo l'antislamismo, che si richiama anche ai valori illuministi e alla laicità dello Stato, si oppone all'idea di Stato religioso in quanto tale. Infatti uno Stato religioso, di qualunque religione esso sia, si basa su regole assolute svincolate dalla razionalità. In secondo luogo l'antislamismo si basa sull'analisi delle conseguenze sulla società dell'applicazione della legge islamica, la sharÄ«Ê¿a. L'antislamismo valuta tali conseguenze prevalentemente come negative.

Forma di Stato[modifica | modifica sorgente]

La critica principale all'islamismo deriva maggiormente dal rifiuto da parte del mondo occidentale del modello "integralistico" islamico che è accusato di voler estendere i propri principi etico-religiosi anche al campo della politica. A prescindere dal fatto che quest'ambizione è condivisa anche nel mondo occidentale da quasi tutte le religioni che qui sono praticate, la critica nei confronti dell'islamismo ripropone il sempre vivace confronto tra ideali laici e ideali religiosi. Il fatto che, nell'ultimo secolo, il mondo islamico sia stato caratterizzato da un gran numero di guerre, di violenti rivolgimenti sociali e politici, da una diffusa intolleranza verso le minoranze culturali - etniche e religiose che siano - e dall'ostilità nei confronti dei processi emancipazionistici femminili, ha fatto bollare il mondo islamico come arretrato e "medievale". Quest'ultimo reagisce ricordando checolonialismostalinismofascismonazismofranchismo o polpottismo, con le loro numerose decine di milioni di morti, sono stati fenomeni tipicamente occidentali. Inoltre, agli occhi dei paesi musulmani, il mondo nato dopo la seconda guerra mondiale appare sempre più preda di egoismi e di irreversibile decadenza morale. Il mondo islamico giudica spesso, per i motivi sopra riportati, l'Occidente più prepotente che potente, non in condizione di ergersi a giudice dell'altrui moralità e illiberalità, preda com'è di un crescente "relativismo etico" che è giudicato del tutto carente di valori di fondo. L'Occidente, a sua volta, qualifica questo atteggiamento come marca di tolleranza e di libertà di pensiero.......................

Integrazione degli immigrati musulmani[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Società multietnicaMulticulturalismoComunitarismo e Interculturalismo.
Nelle moderne società europee sempre più multietniche Ã¨ molto dibattuto il tema dell'accoglienza dei migranti che legalmente o illegalmente vi giungono in sempre maggior numero e che, a livello politico, si dovrebbero integrare attraverso pratiche politiche quali il multiculturalismo (Paesi BassiGran BretagnaSvezia), l'Interculturalismo (Italia), l'Assimilazionismo (Francia) e così via.
Queste politiche hanno in comune il riconoscimento di una sfera privata in cui gli individui (siano essi immigrati o autoctoni) sono liberi di scegliersi uno stile di vita (modo di vestire, riti religiosi e civili, cucina, musica, e altro) nell'ambito del quadro normativo stabilito dalle leggi in vigore nello Stato ospite.
Secondo gli antislamisti questi modelli di accoglienza sono falliti nel caso dei migranti musulmani[57] perché, come mostrano alcuni sondaggi di opinione, l'Islam li fa portatori di una identità religiosa esclusiva (l'appartenenza alla umma, la comunità dei fedeli al di là della loro nazionalità di origine) per cui tenderebbero a riunirsi in comunità autonome in seno al paese ospite, rifiutando da un lato l'integrazione piena nel suo tessuto sociale, politico ed economico e richiedendo dall'altro il riconoscimento di leggi che recepiscono i propri usi e costumi nel campo del diritto, portando così a differenziarsi non solo nella sfera privata ma anche in quella pubblica. Questo starebbe facendo degenerare le società europee verso il comunitarismo, cioè la suddivisione dei cittadini su base etnico-religiosa con proprie regole di comportamento, anche quando tali comunità non condividono valori liberali. Tale atteggiamento trova un precedente nella politica adottata dall'Impero ottomano che divideva i sudditi su basi etnico-religiose in millet: ciascun millet, o "nazione", raggruppava le varie comunità di credenti non musulmane, guidate dai loro rappresentanti tradizionali, che divenivano anche funzionari ottomani.
A causa della funzione soprattutto sociale e politica piuttosto che religiosa delle moschee (esistono altri luoghi di raduno islamici totalmente addetti alla preghiera, ovvero lemusalla) alcuni paesi musulmani esercitano su queste uno stringente controllo per evitare che diventino (come nel corso della storia di alcuni paesi è in effetti successo) centri di potere politico, tanto che gli imam sono funzionari statali ed il testo dei loro sermoni del venerdì deve essere preventivamente autorizzato[58]. Proprio la presenza o la costruzione di nuove moschee è occasione di frequenti polemiche perché, sebbene possano svolgere un ruolo positivo nel facilitare l'integrazione dei musulmani, indagini giornalistiche, giudiziarie e l'atteggiamento dei fedeli percepito come aggressivo tende ad alimentare in varie occasioni una forte opposizione in chi vive nei loro paraggi.
Sempre secondo gli antislamisti, le tendenza a fare corpo separato starebbe trovando un'importante sponda a livello istituzionale, attraverso la definizione di regole e leggi specifiche per categorie di cittadini individuate su base etnico-religiosa, avviando un processo di tribalizzazione che altrove è stato chiamato apartheid............................

Nessun commento: