venerdì 8 agosto 2014

read key :Modelli di Garanzia per i Giovani: Svezia e Finlandia a confronto

Il costo della disoccupaazione in Europa e' stimato intorno ai 100 miardi di euro !!!

Orso castano : anche in Italia sono stati creati "Centri per l'impiego". Non sembra che siano stati un successo, anzi molti giovani li ritengono inujtili e frustranti e non li frequentano. Il punto centrale non e' solo il supporto per accoppiare il disoccupato all'opportunita' di lavoro. Se lavoro non c'e' non si accoppia niente di niente. Lo Stato mostra tutta la sua impotenza. Il problema lo si deve affrontare ad un livello piu' alto che non quello puramente territoriale. Fenomeni come la globalizzazione , l'informatizzazione, la robotizzazione, la delocalizzazione, il costo del lavoro, il fabbisogno di prodotti tecnologizzati a livello globale , dovrebbero esser la base di discussione , la cornice generale all'interno della quale inserire la ricerca di lavoro, le start up, gli spin off, le think tank che si devono formare vanno inserite in questa cornice. Monitorizzeremo questo problema.


Alti livelli di incertezza per il futuro e un costante aumento dei tassi di disoccupazione giovanile fanno emergere sempre più la necessità di un intervento immediato e concreto con l’obiettivo di minimizzare il tempo di permanenza dei giovani nello stato di disoccupazione o nella condizione di NEET (soggetti che non studiano e non lavorano) garantendo loro un più agevole accesso al mercato del lavoro o a percorsi formativi professionalizzanti e, dunque, maggiormente spendibili. Nell’attuazione di un modello di Garanzia per i Giovani, sono stati i Paesi Nordici ad introdurre pioneristicamente misure dimostratesi efficaci nel ridurre notevolmente gli effetti negativi della crisi economica in atto sulle giovani generazioni..........Per entrambe le misure il ruolo centrale spetta ai centri pubblici dei servizi per l’impiego che aiutano il giovane nella ricerca dell’impiego offrendogli un’opportunità di lavoro o di studio o costruendo su di esso un piano personalizzato di occupabilità in base a bisogni specifici e competenze.
Youth Guarantee - Finlandia
Si rivolge a giovani disoccupati fino ai 25 anni d’età (dal 2013 sono inclusi anche i laureati fino ai 30 anni d’età)
L’obiettivo è quello di ridurre la permanenza dei giovani nello stato di NEET offrendo loro possibilità di trovare un lavoro o opportunità educative
Il Centro per l’Impiego è obbligato, nel corso dei primi 3 mesi in cui un giovane si è iscritto allo stato di disoccupazione, a:
  1. Costruire un piano personale per il giovane alla ricerca del lavoro
  2. Effettuare una valutazione dei fabbisogni da soddisfare per poterlo supportare nella ricerca del lavoro
  3. Offrire un lavoro, un’attività formativa o attivare altre misure adatte a migliorare l’occupabilità del giovane

Job Guarantee for young people – Svezia
Si rivolge a giovani disoccupati con un’età compresa tra i 16 e i 24 anni, registrati presso un PES da almeno 3 mesi
L’obiettivo è quello di offrire servizi per l’impiego in grado di aiutare rapidamente i giovani a trovare un’occupazione o interessanti opportunità educative
Il supporto alla ricerca del lavoro si realizza in tre fasi:
  1. Il giovane si iscrive al Centro per l’Impiego
  2. Nei successivi 3 mesi si realizza un’analisi dei fabbisogni, delle aspirazioni e delle competenze del giovane alla ricerca di occupazione
  3. Dopo 3 mesi di disoccupazione si intensificano le attività di ricerca di un’occupazione, combinate con altre forme di attivazione ed ingresso nel mercato del lavoro come stage, tirocinio, apprendistato, supporto nell’accesso a percorsi formativi o aiuto all’imprenditorialità.......................... 


i giovani fino ai 24 anni (inclusi nel programma) hanno trovato lavoro più facilmente e rapidamente rispetto ai maggiori di 24 anni seppure anch’essi iscritti ai Centri per l’Impiego (ma non inclusi nel programma).Entrambe le misure hanno dato ai giovani la possibilità di prendere decisioni più informate e consapevoli, oltre che fornito servizi di qualità in tempi rapidi. Se però da un lato soluzioni immediate hanno avuto il pregio di produrre effetti positivi immediati in un momento di emergenza quale quello attuale, dall’altro lato tali soluzioni sembra non siano state completamente in grado di produrre benefici a lungo termine, in grado cioè di arginare o dissolvere i problemi strutturali legati alle giovani generazioni, come la carenza di competenze o qualifiche spendibili.Integrazione tra mondo del lavoro e della formazione che crei un network tra gli attori chiave anche a livello locale, appare essere la via indispensabile da percorrere per poter massimizzare l’impatto delle scelte dei singoli Stati membri nell’assicurare un modello di garanzia per i giovani.

* Sergio Vistarini, Coordinatore del Progetto S.P.E.S.Lab (Censis)

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