venerdì 8 maggio 2009

Due punti di vista diversi sulla psicosi

Aress (Agenzia Regionale Servizi Sanitari):   AUTISMO Percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali dall'età evolutiva all'età adulta Torino 7 MAGGIO 2009 Centro Incontri Regione Piemonte Corso Stati Uniti n°23 Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Regione Piemonte

I disturbi dello spettro autistico riguardano almeno 2 soggetti su mille e, in Piemonte, nella fascia di età tra 6 e 10 anni, quasi 4 soggetti su mille. I dati internazionali registrano punte di 6 su mille. Attualmente sono presenti in Piemonte circa 400 persone adulte con Disturbi dello spettro autistico, nella fascia 18-30 anni. Nell'atto di istituzione del Tavolo Nazionale Autismo del 2007, il Ministro della Salute affermava: "... va ribadito come il problema dell'autismo non sia solo un problema dei servizi per l'infanzia: il raggiungimento dell'età adulta per i bambini con autismo non può significare la perdita di ogni punto di riferimento e di continuità; il coinvolgimento quindi dei servizi di salute mentale diviene anch'esso un punto essenziale di qualsiasi politica complessiva di intervento". Il documento finale del Tavolo Nazionale Autismo presso il Ministero della Salute, ripreso anche nelle Linee di Indirizzo nazionale per la Salute Mentale, ha evidenziato che:"occorre diffondere la consapevolezza che l'autismo è un problema che riguarda l'intero ciclo della vita. Più di una ricerca condotta in vari territori regionali segnala il crollo numerico delle diagnosi di autismo dopo i 18 anni. La situazione delle persone adulte affette da autismo è fortemente condizionata dalla carenza grave di servizi, di progettualità e programmazione per il futuro che produce troppo spesso un carico esorbitante per le famiglie con il rischio di perdita di autonomie e abilità faticosamente raggiunte, di abusi di interventi farmacologici per sopperire alla mancanza di idonei interventi psicoeducativi o di adeguata organizzazione dei contesti e degli spazi vitali, di istituzionalizzazioni fortemente segreganti in quanto puramente custodialistiche e restrittive". Il convegno si propone di presentare le iniziative regionali sui percorsi in età evolutiva e analizzare lo stato attuale della presa in carico dei soggetti con autismo nell'età adulta; verranno presentati i risultati di una ricerca promossa dall' Aress Piemonte, effettuata nel territorio dell'ASL CN1 riguardante i percorsi assistenziali nell'autismo dopo i 18 anni e i dati epidemiologici regionali per la fascia 18-30 anni. Verranno inoltre presentate alcune esperienze attive sul territorio regionale rivolte ad adolescenti ed adulti con Disturbi dello spettro autistico.

A. Alpi, A Cocchi, A. Meneghelli, N. Pafumi, G. Patelli Lavorare con le famiglie negli esordi psicotici: un intervento strutturato per i caregiver (clicca ) RIASSUNTO. Nell’ambito dell’intervento precoce con pazienti all’esordio psicotico, le più recenti ricerche concordano nel considerare essenziali gli aspetti e le strategie di psicoeducazione rivolte alle famiglie, sia per migliorare le capacità di gestione della malattia che per ridurre il suo impatto sulla qualità della vita del paziente e della famiglia stessa. I più importanti programmi d’intervento precoce non possono esimersi, nell’organizzazione di una proposta terapeutica, dal coinvolgere i familiari dei giovani all’esordio, così come indicato nelle linee guida più recenti. Nella sua globalità, il Programma 2000 (Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano) ha visto nel corso di 10 anni il coinvolgimento di 191 familiari. Il confronto con le sempre più numerose esperienze internazionali ci ha spinto a definire in modo più strutturato sia la fase di assessment che la proposta di trattamento per i caregiver, il cui focus è centrato sugli aspetti psicoeducativi e sulla gestione dell’Emotività Espressa familiare. Scopo del presente lavoro è descrivere e verificare gli esiti di un intervento strutturato per i familiari proposto come“progetto pilota”, realizzato nell’anno 2007. Le misure di esito utilizzate sono i punteggi conseguiti alla Camberwell Family Interview (CFI) e alla Valutazione delle Conoscenze sulla Psicosi (VCP). Hanno preso parte al progetto pilota 25 familiari caregiver di giovani pazienti (18-30 anni). Viene descritta l’articolazione metodologica degli incontri successivi alla presa in carico, individualizzati e multicomponenziali, strutturati intorno a otto temi preordinati nel corso di 12 mesi. I risultati ad un anno hanno permesso di osservare il cambiamento qualitativo dell’Emotività Espressa: il 13% dei familiari è passato dalla categoria alta Emotività Espressa (Hee) a quella bassa (Lee). Inoltre i dati riguardanti il livello di conoscenza inerente il disturbo psichico del proprio familiare si sono modificati favorevolmente: sono passati dal 47% al 18% i familiari che ne hanno solo nozioni generiche,mentre si è notato un incremento dal 16% al 27% dei carers che raggiungono un buon livello di conoscenza specifica. In conclusione, dallo studio pilota emergono risultati che incoraggiano i professionisti della salute mentale a progettare programmi di trattamento individualizzato e multicomponenziale rivolti ai caregiver.

orso castano : L'ARESS non ha ancora pubblicato su internet le sue ricerche (peccato, anche' perche' in tal modo si distanzia dalla cultura empirica scientifica di area anglosassone/americana, che oggi sembra essere quella piu' produttiva sul piano scientifico/tecnico/operativo) , per cui non e' possibile esprimere valutazioni  adeguate. Dagli interventi programmati sembra che l'attenzione sia piu' rivolta all'assistenza, una volta che il disturbo si sia manifestato  chiaramente piuttosto che cercare gli indicatori per individuare le fasi d'esordio. Certo lo sforzo sarebbe stato maggiore e la letteratura da consultare nonche' gli esperti sul campo da invitare sarebbero stati altri. Ma evidentemente le scelte dell'Assessore Artesio e dei suoi collaboratori sembrano muoversi verso altre direzioni, verso iul potenziamento della cura piuttosto che verso quello della prevenzione secondaria. Forse sarebbe necessario al proposito una maggiore liberta' di pensiero ed una maggiore apertura, ma purtroppo spesso si finisce per lavorare per gruppi culturalmente troppo definiti nei quali cosi' la dialettica resta un po' asfittica.....

per chi volesse consultare la locandina del convegno (per il momento c'e' solo quella, nella speranza che gli organizzatori pubblichino il resto dellle loro "scoperte"..., clicchi  qui'

1 commento:

Unknown ha detto...

http://www.corriere.it/cultura/09_maggio_10/cosi_e_stato_tradito_basaglia_successi_e_Elacune_di_una_legge_claudio_magris_4be53cbc-3d3b-11de-bd09-00144f02aabc.shtml