Pene d'amore. Sette racconti erotici, prezzo € 15,00 , curatore : Biondillo G. , Editore Guanda , clicca ..........Se da una parte un terreno di narrazione si è trasformato in un ghetto, dall'altra appare sempre più come un enorme rimosso. Quello del corpo maschile. Gli scrittori disertano la narrazione erotica, forse non solo per pudicizia, ma per strategia. Mettere il cuore e il corpo a nudo significa esporsi agli sguardi pubblici, dimostrare le debolezze. Ma la gestione del sé pubblico è una strategia di potere, e il potere vuole essere saldamente maschile. Questa antologia cerca di rimettere in gioco una scrittura, quella maschile, che ha disertato l'eros, dando voce a chi non ha, colpevolmente, voluto parlare da troppo tempo: il sesso maschio..........Quando, qualche tempo fa, il direttore di una nota rivista femminile comunicò a Gianni Biondillo che il suo racconto non poteva essere pubblicato perché troppo audace, lo scrittore realizzò: il genere erotico è ormai diventato appannaggio esclusivo delle donne. Mentre le scrittrici possono mettere a nudo le proprie fantasie senza il rischio di essere censurate, agli uomini, anche agli scrittori più affermati, questo universo è inesorabilmente precluso. Un’assenza, quella maschile, causata forse dall’eccessiva pudicizia, o magari da un certo snobismo nei confronti di un genere troppo spesso finito nell’alveo della pornografia, in ogni caso un’assenza che pesa come un macigno all’interno del mondo della letteratura. La sfida per Biondillo diventa allora quella di “reclutare” le penne più promettenti della narrativa italiana che avessero il coraggio di esprimere il loro punto di vista sul mondo dell’eros. Fondamentale per la compilazione della raccolta – ammette il curatore – è stata l’adesione di Tiziano Scarpa, quello che Biondillo definisce “l’unico scrittore italiano che con uno zelo quasi commovente, da anni, porta avanti una vera e propria topografia del corpo maschile”. Il suo racconto, il terzo della raccolta, quasi a confermarne la centralità, in realtà è un meta-racconto sulla difficoltà che incontra uno scrittore-uomo nel descrivere una trama sufficientemente erotica senza scadere nella pornografia, penetrando nel cuore dei desideri maschili senza utilizzare i soliti clichè abusati dalla narrativa di genere. Attraverso l’espediente del meta-racconto Tiziano Scarpa riesce perfettamente nel suo intento, ma ci riescono anche gli altri autori chiamati ad assolvere al delicato incarico..........Il risultato è un mix equilibrato dei diversi sapori dell’eros, una lettura gustosa capace di aprire una breccia tra i desideri degli uomini ma anche di far riflettere le donne sulla dimensione che stanno assumendo nell’immaginario maschile. Un libro salvato dal rogo censorio della stampa periodica per conquistare finalmente lo scaffale più in vista della libreria (anche virtuale).
La prova del miele, di Salwa Al-Neimi , ed. Feltrinelli. ,clicca
La trama e le recensioni di La prova del miele, romanzo di Salwa Al-Neimi edito da Feltrinelli. Araba e colta, la protagonista è una scrittrice nata e cresciuta a Damasco, poi trasferitasi a Parigi dove lavora all’università e si occupa della biblioteca del dipartimento di Arabistica. Nella sua vita c’è stato un uomo fondamentale, un uomo che le ha aperto un mondo prima sconosciuto, erotico, carnale, pornografico. La passione per il corpo diventa passione per la parola: clandestine, come i suoi incontri amorosi, sono le letture rapinose dei testi di letteratura erotica araba antica. Il Corano stesso si rivela un trattato sul piacere sessuale e perfino le famigerate fatwàt assumono un’ambiguità che sembra lasciare spazio al piacere. I ricordi dell’infanzia siriana, le memorie di un mondo degli adulti complesso e contorto, fatto di segreti, tradimenti e passioni, le chiacchiere femminili negli hammam, le confidenze delle amiche, tutto diventa materia di una ricerca dentro il mistero fascinoso della carne, di una via della conoscenza che fa appunto del corpo e non dello spirito il mezzo e il fine della ricerca stessa. E Salwa al-Neimi – o la protagonista – intraprende questo percorso proprio perché si sente figlia orgogliosa di un universo culturale profondamente arabo. Ribalta i luoghi comuni sul rapporto tra sesso e Islam, e mostra come nella tradizione araba il piacere sessuale non sia un peccato ma una grazia di Dio, un “assaggio”, un “memento” dei piaceri che ci attendono in paradiso.
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